Descrizione
Località Cascina Punte Alte, Caselle Landi, Lodi, Lombardia
Data 1 aprile 1945
Matrice strage Fascista
Numero vittime 4
Numero vittime uomini 3
Numero vittime uomini ragazzi 1
Numero vittime uomini adulti 2
Numero vittime donne 1
Numero vittime donne adulte 1
Descrizione: Nei primi mesi del 1945 erano continuati nel Lodigiano i rastrellamenti di renitenti e disertori. Tra i molti sbandati, che lavoravano pacificamente presso cascine senza svolgere attività ribelli, a parere dell’autorità militare si mimetizzavano anche gruppuscoli di partigiani contro i quali soprattutto puntava l’opera di repressione della GNR.
Quando Silvano Campagnoli era tornato in famiglia per trascorrervi il giorno di Pasqua, il milite Mario Agosti notò il suo arrivo e lo segnalò; il distaccamento GNR di Caselle Landi chiese rinforzi a quelli dei paesi vicini.
Nel primo pomeriggio del 1° aprile 1945 la cascina Punte Alte fu circondata. Gli assedianti, guidati dal comandante della brigata nera di Codogno, Alessandro Midali, iniziarono a sparare. Silvano Campagnoli rispose ai colpi ferendo mortalmente il milite Oltolini. Fu appiccato allora il fuoco al fienile, stanando il partigiano che fu ucciso. Poi venne ferito il fratello Lino, di 16 anni. Accorse, al rumore degli spari, Amedeo Cigognini, cugino dei Campagnoli, che ottenne dagli assedianti di entrare in cascina e di portare in salvo i sei figli minori dei Campagnoli: Edvige, Adriana, Anna, Sergio, Angelo e Arrigo (di appena due anni): non poté trasportare Lino, non ancora sedicenne, perché già gravemente ferito. Il padre Pietro e la madre Teresa Berselli, in evidente stato di gravidanza, non vollero abbandonare la cascina e quando uscirono sull'aia furono a loro volta trucidati. Sopraggiunse il fittabile della cascina Luigi Losi, nell’intento di salvare il bestiame dall’incendio. Anch’egli fu ucciso.
I corpi delle 5 vittime furono poi abbandonati tra le fiamme del cascinale.
Il parroco del paese, don Giuseppe Patti, richiamato dagli spari e dal fumo, giunse alla cascina dopo aver incrociato i fascisti apostrofandoli con parole di condanna. Estrasse i corpi dal fuoco, li adagiò su un carretto e trainandolo lui stesso a braccia – per non esporre a rischi nessuno dei suoi parrocchiani - portò le vittime in paese. Ai funerali partecipò l’intera popolazione.
Modalità di uccisione: fucilazione,uccisione con armi da fuoco
Violenze connesse: furto e-o saccheggio,incendio di abitazione
Tipo di massacro: rastrellamento
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Estremi e note penali: Il processo contro gli autori della strage fu celebrato presso la Corte d'Assise Straordinaria di Lodi e la sentenza fu emessa il 3 novembre 1945: il capitano Alessandro Midali e il tenente Marco Ravazzoli, condannati a morte; i militi Giordano Tidor e Zanotti a 25 anni, Agosti a 12 anni, Peviani a 8 anni.
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2016-03-25 22:27:46
Vittime
Elenco vittime
Campagnoli Pietro, n. 26 - 06 - 1904 a Caselle Landi.
Berselli Teresa, n. 13 -03 - 1904 a Caselle Landi.
Erano fittabili presso la cascina Punte alte, proprietà di Luigi Losi; avevano 8 figli e Teresa era al settimo mese di gravidanza.
Campagnoli Lino, n. 23 – 06 – 1929 a Caselle Landi, figlio di Pietro e Teresa.
Losi Luigi, n. 25 – 05 – 1903 a Caselle Landi, agricoltore della cascina Punte Alte.
Elenco vittime civili 4
Campagnoli Pietro,
Berselli Teresa,
Campagnoli Lino,
Losi Luigi
Responsabili o presunti responsabili
Elenco reparti responsabili
Elenco persone responsabili o presunte responsabili
Alessandro Midali
Nome Alessandro
Cognome Midali
Ruolo nella strage Autore
Stato imputato in procedimento
Note procedimento Dalla cronaca del processo emergono le seguenti dichiarazioni: Angelo Riboldi, che aveva contattato i partigiani per fuggire dalla GNR, ma era stato invitato a rimanere per fare il doppio gioco, al processo testimoniò: il capitano Midali aveva dato ordine a coloro che si trovavano nella casa di uscire nello spazio di 5 minuti, altrimenti avrebbe fatto incendiare tutto. Scaduto il tempo, Midali diede ordine di uccidere tutti coloro che erano dentro la cascina. Tidor Giordano [della GNR di Castelnuovo Bocca d\'Adda] confermò di aver ucciso lui il Losi e di aver sparato contro il Campagnoli Lino per ordine del Midali. Secondo la testimonianza di Giuseppe Losi, figlio del fittabile Gino Losi, il padre fu fucilato per ordine del Midali (il Cittadino di Lodi, 1 aprile 2011, la testimonianza è consultabile in rete alla pagina Secondo la testimonianza di Giuseppe Losi, figlio del fittabile Gino Losi, il padre fu fucilato per ordine del Midali (il Cittadino di Lodi, 1 aprile 2011, la testimonianza è consultabile in rete alla pagina Il processo contro gli autori della strage fu celebrato presso la Corte d\'Assise Straordinaria di Lodi e la sentenza fu emessa il 3 novembre 1945: il capitano Alessandro Midali e il tenente Marco Ravazzoli, condannati a morte; i militi Giordano Tidor e Zanotti a 25 anni, Agosti a 12 anni, Peviani a 8 anni.
Amedeo Colombo
Nome Amedeo
Cognome Colombo
Stato imputato in procedimento
Note procedimento Dalla cronaca del processo emergono le seguenti dichiarazioni: Amedeo Colombo affermò che mentre si avvicinava alla cascina, il Campagnoli gli sparò contro un paio di fucilate e che egli allora reagì sparando a sua volta; ritenne di aver ferito Silvano Campagnoli perché lo vide mettersi una mano al petto e scappare nella stalla. Imputati nel processo della Corte d’Assise straordinaria di Lodi, novembre 1946.
Fulvio Mariani
Nome Fulvio
Cognome Mariani
Note procedimento Dalla cronaca del processo emergono le seguenti dichiarazioni: Fulvio Mariani disse che fu il sergente [Carlo] Sari a fare accerchiare la cascina e a dire ai suoi dipendenti di rimanere di guardia mentre egli andava a chiedere rinforzi. Imputato nel processo della Corte d’Assise straordinaria di Lodi, novembre 1946.
Giordano Tidor
Nome Giordano
Cognome Tidor
Ruolo nella strage Autore
Stato imputato in procedimento
Note procedimento Dalla cronaca del processo emergono le seguenti dichiarazioni: Tidor Giordano [della GNR di Castelnuovo Bocca d\'Adda] confermò di aver ucciso lui il Losi e di aver sparato contro il Campagnoli Lino per ordine del Midali. Imputato nel processo della Corte d’Assise straordinaria di Lodi, novembre 1946. Il processo contro gli autori della strage fu celebrato presso la Corte d\'Assise Straordinaria di Lodi e la sentenza fu emessa il 3 novembre 1945: il capitano Alessandro Midali e il tenente Marco Ravazzoli, condannati a morte; i militi Giordano Tidor e Zanotti a 25 anni, Agosti a 12 anni, Peviani a 8 anni.
Marco Ravazzoli
Nome Marco
Cognome Ravazzoli
Ruolo nella strage Autore
Stato imputato in procedimento
Note procedimento Il processo contro gli autori della strage fu celebrato presso la Corte d\'Assise Straordinaria di Lodi e la sentenza fu emessa il 3 novembre 1945: il capitano Alessandro Midali e il tenente Marco Ravazzoli, condannati a morte; i militi Giordano Tidor e Zanotti a 25 anni, Agosti a 12 anni, Peviani a 8 anni.
Mario Agosti
Nome Mario
Cognome Agosti
Stato imputato in procedimento
Note procedimento Dalla cronaca del processo emergono le seguenti dichiarazioni: L\'imputato Mario Agosti confermò di aver segnalato alla GNR che il partigiano Silvano Campagnoli era rientrato in famiglia. Fu presente all\'eccidio ma non vi prese parte. Imputato nel processo della Corte d’Assise straordinaria di Lodi, novembre 1946. Il processo contro gli autori della strage fu celebrato presso la Corte d\'Assise Straordinaria di Lodi e la sentenza fu emessa il 3 novembre 1945: il capitano Alessandro Midali e il tenente Marco Ravazzoli, condannati a morte; i militi Giordano Tidor e Zanotti a 25 anni, Agosti a 12 anni, Peviani a 8 anni.
Mario Peviani
Nome Mario
Cognome Peviani
Ruolo nella strage Autore
Stato imputato in procedimento
Note procedimento Il processo contro gli autori della strage fu celebrato presso la Corte d\'Assise Straordinaria di Lodi e la sentenza fu emessa il 3 novembre 1945: il capitano Alessandro Midali e il tenente Marco Ravazzoli, condannati a morte; i militi Giordano Tidor e Zanotti a 25 anni, Agosti a 12 anni, Peviani a 8 anni.
Sconosciuto Zanotti
Nome Sconosciuto
Cognome Zanotti
Ruolo nella strage Autore
Stato imputato in procedimento
Note procedimento Il processo contro gli autori della strage fu celebrato presso la Corte d\'Assise Straordinaria di Lodi e la sentenza fu emessa il 3 novembre 1945: il capitano Alessandro Midali e il tenente Marco Ravazzoli, condannati a morte; i militi Giordano Tidor e Zanotti a 25 anni, Agosti a 12 anni, Peviani a 8 anni.
Memorie
Memorie legate a questa strage
lapide a Caselle Landi, Cascina Punte Alte
Tipo di memoria: lapide
Ubicazione: Caselle Landi, Cascina Punte Alte
Descrizione: Lapide posta sul muro della cascina Punte Alte con i nomi delle 5 vittime.
lapide a Caselle Landi, Cascina Punte Alte
Tipo di memoria: lapide
Ubicazione: Caselle Landi, Cascina Punte Alte
Descrizione: Lapide con l’intestazione di C.V.L. e A.N.P.I., sezione di Codogno, posta dai partigiani del codognese il 25 aprile 1966.
lapide a Caselle Landi, Cascina Punte Alte
Tipo di memoria: lapide
Ubicazione: Caselle Landi, Cascina Punte Alte
Anno di realizzazione: 2011
Descrizione: Lapide sul muro della cascina Punte Alte “a ricordo di una creatura la cui vita nel grembo materno fu negata dalla violenza”, posta dall’Amministrazione Comunale di Caselle Landi il 3 aprile 2011.
lapide a Caselle Landi, Piazza della Chiesa
Tipo di memoria: lapide
Ubicazione: Caselle Landi, Piazza della Chiesa
Descrizione: Il nome di Campagnoli Silvano compare sulla lapide ai Caduti in guerra posta sull’omonimo monumento in Piazza della Chiesa.
lapide a Caselle Landi, Piazza della Chiesa
Tipo di memoria: lapide
Ubicazione: Caselle Landi, Piazza della Chiesa
Descrizione: I nomi di Campagnoli Silvano e Losi Gino compaiono tra i partigiani su un’altra lapide ai Caduti in guerra posta nell’omonima cappella in Piazza della Chiesa.
luogo della memoria a Caselle Landi
Tipo di memoria: luogo della memoria
Ubicazione: Caselle Landi
Descrizione: Il Comune di Caselle Landi ha intitolato due vie rispettivamente ai Martiri della Resistenza e ai Martiri della Libertà.