VILLENEUVE, 07.09-08.11.1944

(Aosta - Valle d'Aosta)

Descrizione

Località Villeneuve, Villeneuve, Aosta, Valle d'Aosta

Data 7 settembre 1944 - 7 novembre 1944

Matrice strage Nazifascista

Numero vittime 16

Numero vittime uomini 15

Numero vittime uomini adulti 13

Numero vittime uomini anziani 1

Numero vittime uomini senza informazioni 1

Numero vittime donne 1

Numero vittime donne adulte 1

Descrizione: Come già evidenziato per la scheda concernente Leverogne d’Arvier (Valle d’Aosta), «al seguito dei tedeschi, verso la fine di agosto [1944] giunge in Valle d’Aosta il battaglione [RSI] IX settembre, che già si è distinto in varie località per le feroci rappresaglie compiute […]. Il reparto è inviato nella zona di Villeneuve-Arvier alle dirette dipendenze dei tedeschi. Uno dei suoi componenti sarà conosciuto per la sua ferocia come il “boia”». Sono quindi istituiti dei posti di blocchi sui ponti che attraversano la Dora Baltea, principale corso d’acqua della regione, che taglia in due la vallata centrale e su qualche affluente, «in particolare ai due ponti di Villeneuve (sulla Dora e sul torrente Savara», e oltre, fino al pont de l’Équilivaz de La Salle sulla strada statale del Bianco. Villeneuve è posta a 760 m slm, a cinque chilometri da Aosta in direzione a monte, Courmayeur / Mont Blanc, all’imbocco della Valsavarenche e della Valle di Rhêmes, di fronte a Saint-Nicolas). «Per la popolazione locale inizia un periodo di terrore» e di rastrellamenti, questi tesi a riconquistare le strategiche valli occupate dai partigiani in estate (Valle di Cogne, Valsavarenche, Valle di Rhêmes, Valgrisenche, Saint-Nicolas).
Rini è prelevato dai militi del battaglione appena due giorni dopo il loro arrivo alla loro base di Villeneuve; egli è «padre di un partigiano e reo di aver trasportato “Bert” da Rhêmes al Col de Entrelor con il suo mulo, lo torturano e poi lo assassinano nei pressi del camposanto di Villeneuve. Alcuni edifici della collina vengono dati alle fiamme». I partigiani dislocati a Cogne e nella Valsavarenche reagiscono attaccando il 7 settembre i militi stazionati a Villeneuve. La reazione di costoro li obbliga a desistere e a ritirarsi. «Per rappresaglia, il giorno stesso vengono incendiati i villaggi di Champlong-Martignon, Peranche e Chesà, e il giorno seguente Champlong-Rosaire, tutti situati sulle pendici del mont Poignon. Nella deliberata volontà di arrecare il massimo danno, all’interno delle case, mobili e suppellettili vengono ammucchiati e cosparsi di benzina. Romualdo Lavy, Francesco Di Nucci e Paolo Pellissier, catturati in diverse occasioni, sono fucilati. In seguito le vessazioni contro la popolazione civile continuano […] «Una ragazza, per il solo fatto di avere un cognome uguale a quello di un noto capo partigiano, è condotta in caserma e seviziata» e continuano i rastrellamenti, i saccheggi, le ruberie. Il 28 [settembre 1944] è «la volta del posto fisso di avvistamento, situato alla vasca di carico della centrale di Chavonne, sul mont Poignon, forte di 25 uomini». Vengono uccisi i partigiani Francesco e Valentino Vetrone, del gruppo Vertosan, e Giorgio Solero è catturato. I nazifascisti lo torturano e lo conducono, tra maltrattamenti, a Villeneuve dove lo fucilano davanti al cimitero. «Durante l’operazione vengono fermati e fucilati anche due operai in servizio agli impianti della vasca: Giuseppe Secondo Ravezzani e Delfino Olinto Favre».
Il 15 ottobre 1944 è catturato il gruppo condotto dalla guida e staffetta partigiana Aurora Vuillerminaz “Lola” che dai campi di internamento in Svizzera rientra in Italia per partecipare alla Resistenza. Dopo una notte passata nella caserma della Gnr, il gruppo (Ferdinando Giolli, Emilio Macazzola, Giovanni Pavia, Aurora Vuillerminaz) è fucilato il 16 ottobre all’esterno del cimitero di Villeneuve, mentre Raimondo Lazzari, anch’egli tra i condannati, riesce miracolosamente a sopravvivere. Alcuni abitanti di Villeneuve gli portano poi le prime cure ed avvisano il comando partigiano a Cogne: il giorno seguente è trasportato «in barella» a Cogne, in salvo.
Il 7 novembre 1944 è la volta dei partigiani (Nicola Carlomagno, Aldo Colliard, Angelo Romeo, Pietro Vitali, Ignoto) catturati a Champorcher il 4 e fucilati all’esterno del cimitero di Villeneuve. L’8 novembre è fucilato Emilio Poma.

Modalità di uccisione: fucilazione

Violenze connesse: incendio di abitazione

Tipo di massacro: legato al controllo del territorio
--> Per saperne di più sulle tipologie

Estremi e note penali: Procedimento n. 12/1946 della Sezione speciale della Corte straordinaria di Assise di Aosta contro Giovanni Pianca, nato nel 1907, maresciallo comandante il presidio a Leverogne del battaglione IX settembre; Mario Mascaretti, nato nel 1924; Luigi Di Pancrazio, nato nel 1921; Adelmo Vigiani, nato nel 1924; Domenico De Ascentis, nato nel 1921; Gianfranco Rossi, nato nel 1929; Giuseppe Campa nato nel 1923. Il processo, iniziato il 2 febbraio 1946, vede varie fasi: dall’iniziale condanna a morte chiesta per Pianca, Mascaretti, Campa, De Ascentis, si passa, dopo vari ricorsi in Cassazione, all’applicazione dell’amnistia decretata dal ministro Togliatti per i casi di Di Pancrazio e di Campa, salvo la estinzione il 25 gennaio 1949 per decesso del reo di De Ascentis; Mascaretti riceve 24 anni di reclusione (SSCA di Torino, 24 febbraio 1947). Pianca avanza richiesta di grazia nel 1950 (non ottenuta) e ancora nel 1953 avanza ricorso in Cassazione.

Procedimento n. 7/47. Il secondo processo è celebrato nel 1947, con dibattimenti il 30 giugno e il 4 agosto 1947. Imputati (12), tra l’altro per l’eccidio di Leverogne in Arvier ma anche per le vicende generali legate alle violenze, sopraffazioni e uccisioni della zona di Villeneuve, sono: Vincenzo Colacino, nato nel 1913, tenente comandante del battaglione IX settembre; Lorenzo Siddi, sergente maggiore del battaglione IX settembre, nato nel 1918; Mario Peschini, nato nel 1919; Natale Santi, nato nel 1916; Tommaso Coccia Colaiuta, nato il 26 giugno 1927; dottor Mario Tabanelli, nato nel 1903; Giovanni Costacurta, nato nel 1908; Marino Tieghi, nato nel 1925; Federico Furlanetto, nato nel 1908; Mario Ferazzoli, nato nel 1925; Vittorio Vignudinelli, nato nel 1910; Rocco Bordoni, nato nel 1927. Gli imputati «Peschini, Santi e Coccia Colaiuta sono assolti con diverse motivazioni; Tabanelli e Furlanetto, il primo medico e il secondo infermiere, sono assolti entrambi con formula piena. Costacurta» è assolto con formula piena dall’imputazione per l’eccidio di Leverogne. La pena richiesta per Colacino è di 24 anni di reclusione e per Siddi la pena dell’ergastolo.
Non si è a conoscenza del fatto se effettivamente le sentenze furono portate a esecuzione e come.
Come per altri fatti criminosi di guerra, si può dire che in assenza di rinvenimento di ordini scritti, di liste di appartenenti ai reparti e vista la assenza di ammissioni e la denegazione a cui si ricorre costantemente, non vi fu sostanzialmente né giustizia né riparazione.

Note sulla memoria (per maggiori informazioni vedi la sezione apposita): Memoria consivisa

Scheda compilata da MARISA ALLIOD
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2016-10-19 08:44:34

Vittime

Elenco vittime

Nicola CARLOMAGNO, nato a Nemoli (Potenza) il 12 aprile 1925. Partigiano di Giustizia e Libertà dal 20 settembre 1943 al 1º gennaio 1944 e poi della 7ª Divisione Garibaldi. Catturato dai nazifascisti al Grand-Mont-Blanc de Champorcher (Valle d’Aosta), è fucilato a Villeneuve il 7 novembre 1944
Aldo COLLIARD (Aldos), nato a Mercurago di Arona (Novara) il 30 novembre 1918. Partigiano di Giustizia e Libertà dal 1º maggio 1944 e della 176ª Brigata Garibaldi dall’agosto 1944. Catturato dai nazifascisti al Grand-Mont-Blanc de Champorcher (Valle d’Aosta), è fucilato a Villeneuve il 7 novembre 1944.
Francesco DI NUCCI, di anni 44, residente a Ortona a Mare (Chieti). Fucilato dai fascisti a Villeneuve il 7 settembre 1944.
Delfino Olinto FAVRE, nato a Saint-Pierre (Valle d’Aosta) il 25 agosto 1899, operaio alla Vasca di carico della centrale di Chavonne. Fucilato dai fascisti al bacino a monte di Champleval (pendici del Poignon) in Comune di Villeneuve il 28 settembre 1944.
Emilio MACAZZOLA, nato il 19 ottobre 1906, residente a Malnate (Varese), fucilato dai fascisti a Villeneuve il 16 ottobre 1944.
Giovanni PAVIA, nato il 25 settembre 1920, residente a Induno Olona (Varese), fucilato dai fascisti a Villeneuve il 16 ottobre 1944.
Paul PELLISSIER, nato a Rhêmes-Saint-Georges (Valle d’Aosta) il 29 marzo 1917. Catturato il 5 settembre 1944 da fascisti al bosco del Buillet de Introd, è fucilato a Villeuve il 7 settembre 1944.
Emilio Luigi POMA, nato a Calcinate (Bergamo) il 21 gennaio 1926. Partigiano della 7ª Divisione Giustizia e Libertà, 1ª Brigata, dal 10 giugno 1944. Fucilato a Villeneuve l’8 novembre 1944.
Giuseppe Secondo RAVEZZANI, di anni 50, nato a Domodossola (Verbania-Cusio-Ossola), operaio alla Vasca di carico della centrale di Chavonne. Fucilato dai fascisti al bacino a monte di Champleval (pendici del Poignon), in Comune di Villeneuve il 28 settembre 1944.
Louis RINI, nato a Villeneuve (Valle d’Aosta) il 24 maggio 1897. Partigiano della 87ª Brigata autonoma, Banda Vertosan, dal 1º maggio 1944. Fucilato dai fascisti a Villeneuve il 2 settembre 1944.
ANGELO ROMEO, nato a Reggio Calabria il 1º maggio 1917. Partigiano della 7ª Divisione Garibaldi dal 1º luglio 1944. Catturato dai nazifascisti al Grand-Mont-Blanc de Champorcher (Valle d’Aosta), è fucilato a Villeneuve il 7 novembre 1944.
Victor Romuald LAVY, nato a Villeneuve (Valle d’Aosta) il 27 settembre 1884. Fucilato dai fascisti a Villeneuve il 7 settembre 1944.
Giorgio Giuseppe Augusto SOLERO, nato nel Comune di Mondrone, oggi frazione del Comune di Ala di Stura (Torino) il 22 agosto 1896. Partigiano della 87ª Brigata autonoma, Banda Arturo Verraz, dal 20 settembre 1944. Fucilato dai fascisti a Villeneuve il 18 settembre 1944.
Pietro VITALI (Piero), nato a Lecco il 26 dicembre 1910. Partigiano della 7ª divisione Garibaldi al 1º giugno 1944. Catturato dai nazifascisti al Grand-Mont-Blanc de Champorcher (Valle d’Aosta), è fucilato a Villeneuve il 7 novembre 1944.
Aurora Novella VUILLERMINAZ (Lola) in Ourlaz, nata a Saint-Vincent (Valle d’Aosta) il 25 febbraio 1922. Guida e staffetta, partigiana della 87ª Brigata autonoma, Gruppo Ourlaz, dal 2 giugno 1944 e della banda Arturo Verraz dal 6 luglio 1944. Fucilata dai fascisti a Villeneuve il 16 ottobre 1944
IGNOTO, nome di battaglia “Topo”, catturato dai nazifascisti a Champorcher (Valle d’Aosta) agli inizi di novembre del 1944, è fucilato a Villeneuve il 7 novembre 1944.

Elenco vittime civili 7

Francesco DI NUCCI,
Delfino Olinto FAVRE,
Victor Romuald LAVY,
Emilio MACAZZOLA,
Giovanni PAVIA
Paul PELLISSIER,
Giuseppe Secondo RAVEZZANI

Elenco vittime partigiani 8

Nicola CARLOMAGNO
Aldo COLLIARD
Emilio Luigi POMA
Louis RINI,
ANGELO ROMEO
Giorgio Giuseppe Augusto SOLERO
Pietro VITALI
Aurora Novella VUILLERMINAZ

Elenco vittime indefinite 1

Ignoto

Responsabili o presunti responsabili

Elenco reparti responsabili


“Brandenburg” Regiment

Tipo di reparto: Wehrmacht
Appartenenza: Heer Wehrmacht

Battaglione M- IX Settembre

Tipo di reparto: Reparto speciale

Elenco persone responsabili o presunte responsabili


  • Giovanni Pianca

    Nome Giovanni

    Cognome Pianca

    Ruolo nella strage Autore

    Stato imputato in procedimento

    Note responsabile Giovanni PIANCA, maresciallo comandante del presidio del btg IX settembre RSI di stanza a Leverogne di Arvier

    Note procedimento Procedimento n. 12/1946 della Sezione speciale della Corte straordinaria di Assise di Aosta contro Giovanni Pianca, nato nel 1907, maresciallo comandante il presidio a Leverogne del battaglione IX settembre; Mario Mascaretti, nato nel 1924; Luigi Di Pancrazio, nato nel 1921; Adelmo Vigiani, nato nel 1924; Domenico De Ascentis, nato nel 1921; Gianfranco Rossi, nato nel 1929; Giuseppe Campa nato nel 1923. Il processo, iniziato il 2 febbraio 1946, vede varie fasi: dall’iniziale condanna a morte chiesta per Pianca, Mascaretti, Campa, De Ascentis, si passa, dopo vari ricorsi in Cassazione, all’applicazione dell’amnistia decretata dal ministro Togliatti per i casi di Di Pancrazio e di Campa, salvo la estinzione il 25 gennaio 1949 per decesso del reo di De Ascentis; Mascaretti riceve 24 anni di reclusione (SSCA di Torino, 24 febbraio 1947). Pianca avanza richiesta di grazia nel 1950 (non ottenuta) e ancora nel 1953 avanza ricorso in Cassazione. Procedimento n. 7/47. Il secondo processo è celebrato nel 1947, con dibattimenti il 30 giugno e il 4 agosto 1947. Imputati (12), tra l’altro per l’eccidio di Leverogne in Arvier ma anche per le vicende generali legate alle violenze, sopraffazioni e uccisioni della zona di Villeneuve, sono: Vincenzo Colacino, nato nel 1913, tenente comandante del battaglione IX settembre; Lorenzo Siddi, sergente maggiore del battaglione IX settembre, nato nel 1918; Mario Peschini, nato nel 1919; Natale Santi, nato nel 1916; Tommaso Coccia Colaiuta, nato il 26 giugno 1927; dottor Mario Tabanelli, nato nel 1903; Giovanni Costacurta, nato nel 1908; Marino Tieghi, nato nel 1925; Federico Furlanetto, nato nel 1908; Mario Ferazzoli, nato nel 1925; Vittorio Vignudinelli, nato nel 1910; Rocco Bordoni, nato nel 1927. Gli imputati «Peschini, Santi e Coccia Colaiuta sono assolti con diverse motivazioni; Tabanelli e Furlanetto, il primo medico e il secondo infermiere, sono assolti entrambi con formula piena. Costacurta» è assolto con formula piena dall’imputazione per l’eccidio di Leverogne. La pena richiesta per Colacino è di 24 anni di reclusione e per Siddi la pena dell’ergastolo. Non si è a conoscenza del fatto se effettivamente le sentenze furono portate a esecuzione e come. Come per altri fatti criminosi di guerra, si può dire che in assenza di rinvenimento di ordini scritti, di liste di appartenenti ai reparti e vista la assenza di ammissioni e la denegazione a cui si ricorre costantemente, non vi fu sostanzialmente né giustizia né riparazione.

    Tipo di reparto fascista Reparto speciale

    Nome del reparto Battaglione M- IX Settembre

  • Sconosciuto Planer

    Nome Sconosciuto

    Cognome Planer

    Note responsabile 1. Planer, (una fonte lo indica originario della Val Senales), tenente del battaglione Brandenburg; non imputato in procedimento

    Nome del reparto nazista Wehrmacht

    Nome del reparto “Brandenburg” Regiment

Memorie

Memorie legate a questa strage

  • commemorazione a

    Tipo di memoria: commemorazione

    Descrizione: Le cerimonie anniversarie si sono tenute ogni anno, con alta partecipazione di cittadinanza. La manifestazione vede spesso affiancarsi il lavoro didattico.

  • onorificenza alla persona a

    Tipo di memoria: onorificenza alla persona

    Descrizione: Medaglia d’argento al valor militare alla memoria a Aurora Vuillerminaz.

  • luogo della memoria a Villeneuve, cimitero

    Tipo di memoria: luogo della memoria

    Ubicazione: Villeneuve, cimitero

    Descrizione: Il cimitero di Villeneuve (Valle d’Aosta) può essere considerato luogo della Memoria: posto su di uno sperone roccioso raggiungibile solo da un erto sentiero scavato nel fianco della montagna e sotto Châtel-Argent (XIII secolo), annovera al suo interno la

  • lapide a Villeneuve, piazza Cavalieri di Vittorio Veneto

    Tipo di memoria: lapide

    Ubicazione: Villeneuve, piazza Cavalieri di Vittorio Veneto

    Descrizione: Monumento ai caduti, a Villeneuve (Valle d’Aosta), piazza Cavalieri di Vittorio Veneto;

  • lapide a Villeneuve, cimitero

    Tipo di memoria: lapide

    Ubicazione: Villeneuve, cimitero

    Anno di realizzazione: 1949

    Descrizione: Lapide in memoria dei Caduti nella Lotta di Liberazione, posta sul muro esterno del cimitero di Villeneuve (Valle d’Aosta). Autore: Rolando Robino. Inaugurata nell’estate del 1949, riproduce la lapide originale inaugurata il 13 giugno 1947.

  • lapide a Villeneuve, cimitero

    Tipo di memoria: lapide

    Ubicazione: Villeneuve, cimitero

    Descrizione: Lapide in memoria del Caduto partigiano Pietro Vitali, posta sul muro esterno del cimitero di Villeneuve (Valle d’Aosta), a cura dell’Associazione Proletari Escursionisti di Lecco

Bibliografia


Charles Passerin d’Entrèves, La tempêta dessu noutre montagne Épisodes de la Résistance en Vallée d’Aoste, réédition Institut d’histoire de la Résistance en Vallée d’Aoste, Aoste, 1975 (première édition ANPI Vallée d’Aoste, Montes, Turin, 1946), pp. 131-133, che riporta il récit testimoniale di Raimondo Lazzari, sopravvissuto.
Saverio Tutino, La ragazza scalza, Einaudi, Torino, 1975.
Falcoz Giocondo, Andrea Pautasso, Origini e vicende della formazione partigiana autonoma valdostana Vertosan 1943-1945, Issogne, 1989, ill., pp. 248-249.
Roberto Nicco, La Resistenza in Valle d’Aosta, seconda edizione, Musumeci, Quart, 1995, pp. 217-218, 227-229, 255-256.
Istituto storico della Resistenza e della società contemporanea in Valle d’Aosta / Institut d’histoire de la Résistance et de la société contemporaine en Vallée d’Aoste, Silens Loquor Cippi, lapidi e monumenti a ricordo dei partigiani e dei civili morti nella Resistenza in Valle d’Aosta 1943-1945, Unione Europea Progetto Interreg III A Alcotra La Memoria delle Alpi I Sentieri della Libertà / La Mémoire des Alpes Les Chemins de la Liberté, Le Château, Aosta, 2007, pp. 157-161, ill.
Virgilio Ricci, Il contributo della Valle d’Aosta alla guerra di Liberazione, Presidenza del Consiglio dei Ministri, Roma, 1946, p. 58.
Tullio Omezzoli, I processi di Corte straordinaria d’Assise di Aosta 1945-1947, Le Château, Aosta, 2011.
Giocondo Valerio Colliard, Mio fratello, il partigiano Aldos Pagine di Resistenza nella Valle di Champorcher, Issogne, 2004, ill.

Sitografia


Fonti archivistiche

Fonti

Archivio dell’Istituto storico della Resistenza e della società contemporanea in Valle d’Aosta Institut d’histoire de la Résistance et de la société contemporaine en Vallée d’Aoste, Aosta