Descrizione
Località Ronco di Forlì, Forlì, Forlì-Cesena, Emilia-Romagna
Data 29 giugno 1944 - 26 settembre 1944
Matrice strage Nazista
Numero vittime 10
Numero vittime uomini 10
Numero vittime uomini adulti 10
Descrizione: Il 22 giugno 1944 l’Aussenkommando della Sicherheitspolizei e del Sicherheitsdienst (Sipo-SD) di Forlì effettuò con propri uomini e altri reparti tedeschi, un rastrellamento nella zona di Piangipane (Ravenna) contro i partigiani della 28. brigata Gap. Nel rastrellamento furono uccisi Caruso Balella, Francesco Casadio, Nello Buzzi, Francesco Drei, Enrico Donati, Aristide Sintini, Pietro Bartoletti e nove abitanti di Piangipane furono arrestati, tradotti a Forlì e rinchiusi nel locale carcere.
In seguito ad un atto di sabotaggio partigiano alla linea ferroviaria del 26 giugno 1944, che provocò un deragliamento e la morte di un militare tedesco e il ferimento di altri cinque, la mattina del 29 giugno alcuni ufficiali delle SS prelevarono i nove uomini di Piangipane dal carcere e li portarono alla sede del SD in viale Salinatore 24. Con i nove ravennati le SS prelevarono anche un partigiano che era stato arrestato a Senigallia (Ancona) il 6 giugno, portato al carcere di Forlì e messo a disposizione del SD. Da viale Salinatore i dieci furono fatti salire su un camion che li portò nei pressi dell’aeroporto. Le SS li fecero scendere dal camion e li fecero sdraiare sul fondo di un cratere provocato da una bomba d’aereo con il volto a terra. Poi spararono loro alla nuca. Sui corpi fu gettato un sottile strato di terra e nei giorni seguenti ad alcuni detenuti nel carcere, portati sul luogo del delitto, fu ordinato di riparare la strada chiudendo il cratere. Nonostante l’occultamento dei cadaveri, il comando del SD di Forlì pubblicò un manifesto con il quale informava gli abitanti delle province di Forlì e Ravenna dell’avvenuta rappresaglia.
Modalità di uccisione: fucilazione
Trattamento dei cadaveri: Occultamento dei cadaveri
Tipo di massacro: rappresaglia
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Estremi e note penali: Inchiesta dello Special Investigation Branch britannico risalente al novembre 1944 attraverso la quale, grazie alla collaborazione di un disertore del distaccamento SD di Forlì (il meccanico Herbert Pohl, 19 anni, nato in Slesia a Festenberg), vennero identificati i responsabili della strage in Grübb, Gassner, Schütz, Köller, Brandt, Pustowka, Kaspar e Süptitz. Schütz in giugno si trovava in licenza in Germania e il comandante del distaccamento SD di Forlì era il capitano Köller. Herbert Pohl fu tra gli uomini presenti alle uccisioni; dichiarò agli inquirenti britannici che Wesemann e Wiedner portarono gli uomini da fucilare sul fondo del cratere dove Grübb li uccise tutti sparando loro alla nuca. Miro Flamigni ipotizza che il disertore cercò, con le sue dichiarazioni, di allontanare da sé sospetti e accuse di aver partecipato alle uccisioni, addossando l’intera colpa materiale a Grübb. Il fascicolo, passato alla procura generale militare italiana nel 1946, fu archiviato provvisoriamente nel 1960 e fu ritrovato nel cosiddetto “armadio della vergogna”. Nel 1996 la procura presso il tribunale militare di La Spezia ricevette il fascicolo e avviò nuove indagini; nel 2003, dopo aver accertato che tutti i responsabili erano deceduti o irrintracciabili, gli atti furono archiviati.
Annotazioni: Nella documentazione dei carabinieri l’episodio è datato 30/06/1944 anziché 29/06/1944; in Mambelli è collocato sotto la data del 26/06/1944.
Nelle fonti alcuni nominativi compaiono in più varianti: abbiamo prestato fede a quelli indicati nel Database dei partigiani dell’Emilia-Romagna: Tasselli compare come Tisselli in Mambelli e in un documento dei carabinieri; in un secondo documento dei carabinieri compare come Tesselli; in Mambelli e nella documentazione dei carabinieri Ravagli compare come Ravaglia.
In Mambelli Benigni risulta residente a Piangipane, invece risiedeva a Bari secondo i carabinieri e fu catturato in provincia di Ancona a inizio giugno 1944.
In Boldrini compaiono solo sette uccisi all’aeroporto di Forlì: Agusani, Babini, Lolli, Mezzoli, Ravagli (indicato come Ravaioli), Taroni (indicato come Tarroni) e Tasselli.
In Scalini Benigni è considerato di Piangipane; Tasselli compare come Tascelli.
Nel Database dei partigiani Ricci risulta nato il 25/08/1904; secondo i carabinieri nacque invece il 15/09/1904.
Nel Database dei partigiani Mezzoli risulta nato il 12/10/1910; secondo i carabinieri nacque invece il 29/10/1891.
Nel Database dei partigiani Ravagli risulta nato nel settembre 1909; secondo i carabinieri nacque invece il 03/01/1909.
Nel Database dei partigiani Babini risulta nato il 03/12/1908; secondo i carabinieri nacque invece il 24/12/1908.
Episodi collegati:
Episodio di Piangipane (Ravenna), 22 giugno 1944.
Note sulla memoria (per maggiori informazioni vedi la sezione apposita): Un volantino della federazione forlivese del Partito comunista denunciò l’uccisione dei dieci uomini ricordandone i nomi e incitando tutti i romagnoli alla lotta, a ricordare gli «eroi» e a vendicarli. Le stragi dell’aeroporto sono state a lungo dimenticate; solo a partire dagli anni Novanta la stampa e la storiografia locale hanno iniziato a discutere e a riflettere sulle uccisioni dell’aeroporto e dagli anni 2000 la commemorazione delle stragi è entrata a far parte delle commemorazioni ufficiali. I britannici vennero a conoscenza delle uccisioni effettuate dai nazisti all’aeroporto di Forlì nell’ottobre 1944 poco prima della liberazione della città, grazie alle rivelazioni del disertore Herbert Pohl e immediatamente a ridosso della liberazione avviarono le ricerche per le esumazioni dei corpi delle vittime con un particolare interesse per le sette donne ebree uccise il 17 settembre 1944. Tra il 26 e il 29 novembre del 1944 furono ritrovati i corpi di cinque persone (un uomo rimasto non identificato, Rosa Tacconi, Palma e Maria Vergari, Rosa Tomasetti Piselli) uccise il 5 settembre 1944; l’8 marzo 1945 furono riesumati i corpi di sette donne ebree uccise il 17 settembre 1944; nell’aprile 1945 furono ritrovati in totale i resti di trenta persone uccise il 29 giugno (uomini di Piangipane), il 5 e il 25 settembre 1944. Dopo un complesso processo di identificazione che non portò al pieno riconoscimento di tutte le vittime (per esempio il corpo di Alfezzi, il cui nome compare tra quelli degli uccisi il 5-6 settembre 1944, non fu riconosciuto dalla moglie; così come Petrucci, riconosciuto dai familiari solo nel 1956) alcune delle vittime furono traslate nei cimiteri dei paesi di provenienza (per esempio Arienzo, Lega e Del Turco Rosselli) altre restarono nel campo comune del cimitero di Forlì e poi nell’ossario. Solo nel 1992 le vittime di fede ebraica furono traslate dall’ossario in un apposito monumento funebre nel cimitero di Forlì con una lapide sui cui sono incisi i loro nomi e per loro fu celebrato un rito funebre ebraico. Nel 2007 accanto a questo monumento funebre ne è stato eretto un secondo per gli antifascisti, i partigiani e i civili italiani uccisi all’aeroporto e su una lapide sono stati incisi i nomi delle vittime.
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2016-07-01 10:11:41
Vittime
Elenco vittime
Agusani Nello “Savio”, nato a Piangipane (Ravenna) il 20/08/1916, operaio, muratore. Riconosciuto partigiano della 28. brigata Garibaldi “Gordini” dal 10/12/1943 al 22/06/1944.
Babini Domenico “Mario”, nato a Santerno (Ravenna) nel 1908, residente a Piangipane (Ravenna), colono. Riconosciuto partigiano della 28. brigata Garibaldi “Gordini” dal 25/01/1944 al 29/06/1944.
Benigni Giulio, nato a Bari il 13/12/1918. Partigiano arrestato a Senigallia (Ancona) il 06/06/1944.
Buzzi Nello “Costante”, nato a Piangipane (Ravenna) il 12/11/1916, bracciante. Riconosciuto partigiano dal 20/01/1944 al 22/06/1944 nella 28. brigata Garibaldi “Gordini”.
Lolli Colombo, nato a Ravenna il 17/08/1924, operaio. Riconosciuto partigiano dall’08/09/1943 al 22/06/1944 nella 28. brigata Garibaldi “Gordini”.
Mezzoli Francesco “Augusto”, nato a Argenta (Ferrara), residente a Piangipane (Ravenna), operaio. Riconosciuto partigiano dal 12/02/1944 al 22/06/1944 nella 28. brigata Garibaldi “Gordini”.
Ravagli Emilio “Achille”, nato a Piangipane (Ravenna) nel 1909, colono. Riconosciuto partigiano dal 10/02/1944 al 22/06/1944 nella 28. brigata Garibaldi “Gordini”.
Ricci Costante, nato a Villanova di Bagnacavallo (Raveanna) nel 1904, operaio. Riconosciuto partigiano nella 28. brigata “Gordini”. Risulta riconosciuto dall’08/09/1943 fino al 30/07/1944.
Taroni Francesco “Emilio”, nato a Bagnacavallo (Ravenna) il 02/09/1890, residente a Piangipane (Ravenna), colono. Riconosciuto partigiano dal 10/02/1944 al 22/06/1944 nella 28. brigata Garibaldi “Gordini”.
Tasselli Giovanni “Fulvio”, nato a Piangipane (Ravenna) l’08/03/1915, colono. Riconosciuto partigiano dal 12/03/1944 al 22/06/1944 nella 28. brigata Garibaldi “Gordini”.
Elenco vittime partigiani 10
Agusani Nello “Savio”.
Babini Domenico “Mario”..
Benigni Giulio.
Buzzi Nello “Costante”.
Lolli Colombo.
Mezzoli Francesco “Augusto”.
Ravagli Emilio “Achille”.
Ricci Costante.
Taroni Francesco “Emilio”.
Tasselli Giovanni “Fulvio”.
Responsabili o presunti responsabili
Elenco reparti responsabili
Elenco persone responsabili o presunte responsabili
Alfred Kasper
Nome Alfred
Cognome Kasper
Ruolo nella strage Autore
Stato individuato sulla base di inchiesta alleata
Note responsabile nato a Eppan (Bolzano) il 12/04/1905, interprete negli Aussenkommando di Roma, Forlì, Bologna e nell’Aussenposten di Modena. SS-Scharführer (sergente maggiore). Morto a Bolzano il 05/04/1973.
Note procedimento Inchiesta dello Special Investigation Branch britannico risalente al novembre 1944 attraverso la quale, grazie alla collaborazione di un disertore del distaccamento SD di Forlì (il meccanico Herbert Pohl, 19 anni, nato in Slesia a Festenberg), vennero identificati i responsabili della strage in Grübb, Gassner, Schütz, Köller, Brandt, Pustowka, Kaspar e Süptitz. Schütz in giugno si trovava in licenza in Germania e il comandante del distaccamento SD di Forlì era il capitano Köller. Herbert Pohl fu tra gli uomini presenti alle uccisioni; dichiarò agli inquirenti britannici che Wesemann e Wiedner portarono gli uomini da fucilare sul fondo del cratere dove Grübb li uccise tutti sparando loro alla nuca. Miro Flamigni ipotizza che il disertore cercò, con le sue dichiarazioni, di allontanare da sé sospetti e accuse di aver partecipato alle uccisioni, addossando l’intera colpa materiale a Grübb. Il fascicolo, passato alla procura generale militare italiana nel 1946, fu archiviato provvisoriamente nel 1960 e fu ritrovato nel cosiddetto “armadio della vergogna”. Nel 1996 la procura presso il tribunale militare di La Spezia ricevette il fascicolo e avviò nuove indagini; nel 2003, dopo aver accertato che tutti i responsabili erano deceduti o irrintracciabili, gli atti furono archiviati.
Nome del reparto nazista Polizei
Nome del reparto Aussenkommando Sipo-SD Forlì
Ernst Wilhelm Friedrich Christian Brandt
Nome Ernst Wilhelm Friedrich Christian
Cognome Brandt
Ruolo nella strage Autore
Stato individuato sulla base di inchiesta alleata
Note responsabile nato a Hagenow (Germania) l’08/04/1903. A Francoforte fu agente della polizia criminale dal 1923 al 1935. In Italia, prima di arrivare a Forlì, prestò servizio a Verona presso il comando della polizia di sicurezza e nella Gestapo di Roma. SS-Sturmscharführer (maresciallo maggiore). Restò a Forlì per un breve periodo da giugno a fine luglio, poi tornò in Germania. Morto a Nidda (Germania) il 07/07/1986.
Note procedimento Inchiesta dello Special Investigation Branch britannico risalente al novembre 1944 attraverso la quale, grazie alla collaborazione di un disertore del distaccamento SD di Forlì (il meccanico Herbert Pohl, 19 anni, nato in Slesia a Festenberg), vennero identificati i responsabili della strage in Grübb, Gassner, Schütz, Köller, Brandt, Pustowka, Kaspar e Süptitz. Schütz in giugno si trovava in licenza in Germania e il comandante del distaccamento SD di Forlì era il capitano Köller. Herbert Pohl fu tra gli uomini presenti alle uccisioni; dichiarò agli inquirenti britannici che Wesemann e Wiedner portarono gli uomini da fucilare sul fondo del cratere dove Grübb li uccise tutti sparando loro alla nuca. Miro Flamigni ipotizza che il disertore cercò, con le sue dichiarazioni, di allontanare da sé sospetti e accuse di aver partecipato alle uccisioni, addossando l’intera colpa materiale a Grübb. Il fascicolo, passato alla procura generale militare italiana nel 1946, fu archiviato provvisoriamente nel 1960 e fu ritrovato nel cosiddetto “armadio della vergogna”. Nel 1996 la procura presso il tribunale militare di La Spezia ricevette il fascicolo e avviò nuove indagini; nel 2003, dopo aver accertato che tutti i responsabili erano deceduti o irrintracciabili, gli atti furono archiviati.
Nome del reparto nazista Polizei
Nome del reparto Aussenkommando Sipo-SD Forlì
Gerhard Köller
Nome Gerhard
Cognome Köller
Ruolo nella strage Autore
Stato individuato sulla base di inchiesta alleata
Note responsabile nato nel 1909, iscritto al partito nazista e membro delle SS dal 1931. Nel 1937 lavorò all’ufficio centrale del SD di Berlino, nel 1939 fu attivo a Varsavia e in seguito fu insegnante alla scuola di polizia coloniale in Italia e ufficiale di collegamento con la polizia dell’Africa italiana. Dal 1943 fu alla polizia di sicurezza a Roma, a giugno 1944 fu in servizio a Forlì e poi assunse la funzione di ufficiale di collegamento con la Decima Mas per la Sipo-SD. SS-Hauptsturmführer (capitano). Suicidatosi il 30 aprile 1945 nel comando della Decima Mas sul Lago d’Iseo.
Note procedimento Inchiesta dello Special Investigation Branch britannico risalente al novembre 1944 attraverso la quale, grazie alla collaborazione di un disertore del distaccamento SD di Forlì (il meccanico Herbert Pohl, 19 anni, nato in Slesia a Festenberg), vennero identificati i responsabili della strage in Grübb, Gassner, Schütz, Köller, Brandt, Pustowka, Kaspar e Süptitz. Schütz in giugno si trovava in licenza in Germania e il comandante del distaccamento SD di Forlì era il capitano Köller. Herbert Pohl fu tra gli uomini presenti alle uccisioni; dichiarò agli inquirenti britannici che Wesemann e Wiedner portarono gli uomini da fucilare sul fondo del cratere dove Grübb li uccise tutti sparando loro alla nuca. Miro Flamigni ipotizza che il disertore cercò, con le sue dichiarazioni, di allontanare da sé sospetti e accuse di aver partecipato alle uccisioni, addossando l’intera colpa materiale a Grübb. Il fascicolo, passato alla procura generale militare italiana nel 1946, fu archiviato provvisoriamente nel 1960 e fu ritrovato nel cosiddetto “armadio della vergogna”. Nel 1996 la procura presso il tribunale militare di La Spezia ricevette il fascicolo e avviò nuove indagini; nel 2003, dopo aver accertato che tutti i responsabili erano deceduti o irrintracciabili, gli atti furono archiviati.
Nome del reparto nazista Polizei
Nome del reparto Aussenkommando Sipo-SD Forlì
Gustav Pustowka
Nome Gustav
Cognome Pustowka
Ruolo nella strage Autore
Stato individuato sulla base di inchiesta alleata
Note responsabile nato a Teschen (Polonia, Teschen è il nome tedesco di Cieszyn). Entrato nel partito nazista e nelle SS nel 1940, fece parte della Gestapo come interprete e ausiliario; in seguito agente della polizia criminale. In Italia fu attivo nei comandi SD di Roma, Forlì, Bologna e Ferrara. SS-Scharführer (sergente maggiore). Morto a Ludwigsburg (Germania) il 15/01/1991.
Note procedimento Inchiesta dello Special Investigation Branch britannico risalente al novembre 1944 attraverso la quale, grazie alla collaborazione di un disertore del distaccamento SD di Forlì (il meccanico Herbert Pohl, 19 anni, nato in Slesia a Festenberg), vennero identificati i responsabili della strage in Grübb, Gassner, Schütz, Köller, Brandt, Pustowka, Kaspar e Süptitz. Schütz in giugno si trovava in licenza in Germania e il comandante del distaccamento SD di Forlì era il capitano Köller. Herbert Pohl fu tra gli uomini presenti alle uccisioni; dichiarò agli inquirenti britannici che Wesemann e Wiedner portarono gli uomini da fucilare sul fondo del cratere dove Grübb li uccise tutti sparando loro alla nuca. Miro Flamigni ipotizza che il disertore cercò, con le sue dichiarazioni, di allontanare da sé sospetti e accuse di aver partecipato alle uccisioni, addossando l’intera colpa materiale a Grübb. Il fascicolo, passato alla procura generale militare italiana nel 1946, fu archiviato provvisoriamente nel 1960 e fu ritrovato nel cosiddetto “armadio della vergogna”. Nel 1996 la procura presso il tribunale militare di La Spezia ricevette il fascicolo e avviò nuove indagini; nel 2003, dopo aver accertato che tutti i responsabili erano deceduti o irrintracciabili, gli atti furono archiviati.
Nome del reparto nazista Polizei
Nome del reparto Aussenkommando Sipo-SD Forlì
Hans Gassner
Nome Hans
Cognome Gassner
Ruolo nella strage Autore
Stato individuato sulla base di inchiesta alleata
Note responsabile nato a Hüfingen (Germania) il 16/05/1901. Agente di pubblica sicurezza dal 1919 al 1925 e in seguito agente della polizia di Stoccarda. Fece parte dei comandi del SD di Roma, Perugia, Forlì, Bologna. SS-Sturmscharführer (maresciallo maggiore). Morto a Waiblingen (Germania) il 13/03/1978.
Note procedimento Inchiesta dello Special Investigation Branch britannico risalente al novembre 1944 attraverso la quale, grazie alla collaborazione di un disertore del distaccamento SD di Forlì (il meccanico Herbert Pohl, 19 anni, nato in Slesia a Festenberg), vennero identificati i responsabili della strage in Grübb, Gassner, Schütz, Köller, Brandt, Pustowka, Kaspar e Süptitz. Schütz in giugno si trovava in licenza in Germania e il comandante del distaccamento SD di Forlì era il capitano Köller. Herbert Pohl fu tra gli uomini presenti alle uccisioni; dichiarò agli inquirenti britannici che Wesemann e Wiedner portarono gli uomini da fucilare sul fondo del cratere dove Grübb li uccise tutti sparando loro alla nuca. Miro Flamigni ipotizza che il disertore cercò, con le sue dichiarazioni, di allontanare da sé sospetti e accuse di aver partecipato alle uccisioni, addossando l’intera colpa materiale a Grübb. Il fascicolo, passato alla procura generale militare italiana nel 1946, fu archiviato provvisoriamente nel 1960 e fu ritrovato nel cosiddetto “armadio della vergogna”. Nel 1996 la procura presso il tribunale militare di La Spezia ricevette il fascicolo e avviò nuove indagini; nel 2003, dopo aver accertato che tutti i responsabili erano deceduti o irrintracciabili, gli atti furono archiviati.
Nome del reparto nazista Polizei
Nome del reparto Aussenkommando Sipo-SD Forlì
Heinrich Bodenstein
Nome Heinrich
Cognome Bodenstein
Ruolo nella strage Autore
Stato individuato sulla base di inchiesta alleata
Note responsabile nato a Hannover (Germania) il 13/01/1912. Agente della polizia criminale e della Gestapo di Roma, prestò servizio anche nel comando SD di Forlì e in quello di Padova. SS-Oberscharführer (maresciallo).
Note procedimento Inchiesta dello Special Investigation Branch britannico risalente al novembre 1944 attraverso la quale, grazie alla collaborazione di un disertore del distaccamento SD di Forlì (il meccanico Herbert Pohl, 19 anni, nato in Slesia a Festenberg), vennero identificati i responsabili della strage in Grübb, Gassner, Schütz, Köller, Brandt, Pustowka, Kaspar e Süptitz. Schütz in giugno si trovava in licenza in Germania e il comandante del distaccamento SD di Forlì era il capitano Köller. Herbert Pohl fu tra gli uomini presenti alle uccisioni; dichiarò agli inquirenti britannici che Wesemann e Wiedner portarono gli uomini da fucilare sul fondo del cratere dove Grübb li uccise tutti sparando loro alla nuca. Miro Flamigni ipotizza che il disertore cercò, con le sue dichiarazioni, di allontanare da sé sospetti e accuse di aver partecipato alle uccisioni, addossando l’intera colpa materiale a Grübb. Il fascicolo, passato alla procura generale militare italiana nel 1946, fu archiviato provvisoriamente nel 1960 e fu ritrovato nel cosiddetto “armadio della vergogna”. Nel 1996 la procura presso il tribunale militare di La Spezia ricevette il fascicolo e avviò nuove indagini; nel 2003, dopo aver accertato che tutti i responsabili erano deceduti o irrintracciabili, gli atti furono archiviati.
Nome del reparto nazista Polizei
Nome del reparto Aussenkommando Sipo-SD Forlì
Heinrich Wesemann
Nome Heinrich
Cognome Wesemann
Ruolo nella strage Autore
Stato individuato sulla base di inchiesta alleata
Note responsabile nato a Höxter (Germania) il 18/09/1907. Prestò servizio nella polizia criminale. In Italia fu membro della Gestapo a Roma e dell’Aussenkommando SD di Forlì. SS-Hauptsturmführer (capitano).
Note procedimento Inchiesta dello Special Investigation Branch britannico risalente al novembre 1944 attraverso la quale, grazie alla collaborazione di un disertore del distaccamento SD di Forlì (il meccanico Herbert Pohl, 19 anni, nato in Slesia a Festenberg), vennero identificati i responsabili della strage in Grübb, Gassner, Schütz, Köller, Brandt, Pustowka, Kaspar e Süptitz. Schütz in giugno si trovava in licenza in Germania e il comandante del distaccamento SD di Forlì era il capitano Köller. Herbert Pohl fu tra gli uomini presenti alle uccisioni; dichiarò agli inquirenti britannici che Wesemann e Wiedner portarono gli uomini da fucilare sul fondo del cratere dove Grübb li uccise tutti sparando loro alla nuca. Miro Flamigni ipotizza che il disertore cercò, con le sue dichiarazioni, di allontanare da sé sospetti e accuse di aver partecipato alle uccisioni, addossando l’intera colpa materiale a Grübb. Il fascicolo, passato alla procura generale militare italiana nel 1946, fu archiviato provvisoriamente nel 1960 e fu ritrovato nel cosiddetto “armadio della vergogna”. Nel 1996 la procura presso il tribunale militare di La Spezia ricevette il fascicolo e avviò nuove indagini; nel 2003, dopo aver accertato che tutti i responsabili erano deceduti o irrintracciabili, gli atti furono archiviati.
Nome del reparto nazista Polizei
Nome del reparto Aussenkommando Sipo-SD Forlì
Helmut Süptitz
Nome Helmut
Cognome Süptitz
Ruolo nella strage Autore
Stato individuato sulla base di inchiesta alleata
Note responsabile nato a Paprodtken (Prussia Orientale, oggi Paprotki, Polonia) il 26/10/1916. Entrò nelle SS nel 1937. Fu meccanico presso l’autoparco della polizia criminale e partecipò alla campagna sul fronte orientale. In Italia lavorò nel settore amministrativo dei comandi SD di Roma e Forlì. SS-Oberscharführer (maresciallo). Morto a Schwerin (Germania) il 28/02/1999.
Note procedimento Inchiesta dello Special Investigation Branch britannico risalente al novembre 1944 attraverso la quale, grazie alla collaborazione di un disertore del distaccamento SD di Forlì (il meccanico Herbert Pohl, 19 anni, nato in Slesia a Festenberg), vennero identificati i responsabili della strage in Grübb, Gassner, Schütz, Köller, Brandt, Pustowka, Kaspar e Süptitz. Schütz in giugno si trovava in licenza in Germania e il comandante del distaccamento SD di Forlì era il capitano Köller. Herbert Pohl fu tra gli uomini presenti alle uccisioni; dichiarò agli inquirenti britannici che Wesemann e Wiedner portarono gli uomini da fucilare sul fondo del cratere dove Grübb li uccise tutti sparando loro alla nuca. Miro Flamigni ipotizza che il disertore cercò, con le sue dichiarazioni, di allontanare da sé sospetti e accuse di aver partecipato alle uccisioni, addossando l’intera colpa materiale a Grübb. Il fascicolo, passato alla procura generale militare italiana nel 1946, fu archiviato provvisoriamente nel 1960 e fu ritrovato nel cosiddetto “armadio della vergogna”. Nel 1996 la procura presso il tribunale militare di La Spezia ricevette il fascicolo e avviò nuove indagini; nel 2003, dopo aver accertato che tutti i responsabili erano deceduti o irrintracciabili, gli atti furono archiviati.
Nome del reparto nazista Polizei
Nome del reparto Aussenkommando Sipo-SD Forlì
Hermann Grübb
Nome Hermann
Cognome Grübb
Ruolo nella strage Autore
Stato individuato sulla base di inchiesta alleata
Note responsabile nato a Heilbronn (Germania) il 06/05/1902. Agente della polizia criminale. Prestò servizio nella Gestapo di Roma e Forlì. SS-Scharführer (sergente maggiore). Ucciso da partigiani a Bologna il 3/12/1944.
Note procedimento Inchiesta dello Special Investigation Branch britannico risalente al novembre 1944 attraverso la quale, grazie alla collaborazione di un disertore del distaccamento SD di Forlì (il meccanico Herbert Pohl, 19 anni, nato in Slesia a Festenberg), vennero identificati i responsabili della strage in Grübb, Gassner, Schütz, Köller, Brandt, Pustowka, Kaspar e Süptitz. Schütz in giugno si trovava in licenza in Germania e il comandante del distaccamento SD di Forlì era il capitano Köller. Herbert Pohl fu tra gli uomini presenti alle uccisioni; dichiarò agli inquirenti britannici che Wesemann e Wiedner portarono gli uomini da fucilare sul fondo del cratere dove Grübb li uccise tutti sparando loro alla nuca. Miro Flamigni ipotizza che il disertore cercò, con le sue dichiarazioni, di allontanare da sé sospetti e accuse di aver partecipato alle uccisioni, addossando l’intera colpa materiale a Grübb. Il fascicolo, passato alla procura generale militare italiana nel 1946, fu archiviato provvisoriamente nel 1960 e fu ritrovato nel cosiddetto “armadio della vergogna”. Nel 1996 la procura presso il tribunale militare di La Spezia ricevette il fascicolo e avviò nuove indagini; nel 2003, dopo aver accertato che tutti i responsabili erano deceduti o irrintracciabili, gli atti furono archiviati.
Nome del reparto nazista Polizei
Nome del reparto Aussenkommando Sipo-SD Forlì
Hermann Pretz
Nome Hermann
Cognome Pretz
Ruolo nella strage Autore
Stato individuato sulla base di inchiesta alleata
Note responsabile nato a Essen (Germania) il 17/06/1912. Membro della polizia di sicurezza fu in servizio negli Aussenkommando di Roma, Forlì, Parma e nell’Aussenposten di Reggio Emilia. SS-Scharführer (sergente maggiore).
Note procedimento Inchiesta dello Special Investigation Branch britannico risalente al novembre 1944 attraverso la quale, grazie alla collaborazione di un disertore del distaccamento SD di Forlì (il meccanico Herbert Pohl, 19 anni, nato in Slesia a Festenberg), vennero identificati i responsabili della strage in Grübb, Gassner, Schütz, Köller, Brandt, Pustowka, Kaspar e Süptitz. Schütz in giugno si trovava in licenza in Germania e il comandante del distaccamento SD di Forlì era il capitano Köller. Herbert Pohl fu tra gli uomini presenti alle uccisioni; dichiarò agli inquirenti britannici che Wesemann e Wiedner portarono gli uomini da fucilare sul fondo del cratere dove Grübb li uccise tutti sparando loro alla nuca. Miro Flamigni ipotizza che il disertore cercò, con le sue dichiarazioni, di allontanare da sé sospetti e accuse di aver partecipato alle uccisioni, addossando l’intera colpa materiale a Grübb. Il fascicolo, passato alla procura generale militare italiana nel 1946, fu archiviato provvisoriamente nel 1960 e fu ritrovato nel cosiddetto “armadio della vergogna”. Nel 1996 la procura presso il tribunale militare di La Spezia ricevette il fascicolo e avviò nuove indagini; nel 2003, dopo aver accertato che tutti i responsabili erano deceduti o irrintracciabili, gli atti furono archiviati.
Nome del reparto nazista Polizei
Nome del reparto Aussenkommando Sipo-SD Forlì
Karl Wiedner
Nome Karl
Cognome Wiedner
Ruolo nella strage Autore
Stato individuato sulla base di inchiesta alleata
Note responsabile nato a Ries (Bolzano) il 22/07/1908. Membro della polizia di sicurezza lavorò nei comandi SD di Roma e Forlì e fu interprete alla Gestapo di Genova. SS-Scharführer (sergente maggiore). Processato nel 1947 con Herbert Kappler per la strage delle Ardeatine.
Note procedimento Inchiesta dello Special Investigation Branch britannico risalente al novembre 1944 attraverso la quale, grazie alla collaborazione di un disertore del distaccamento SD di Forlì (il meccanico Herbert Pohl, 19 anni, nato in Slesia a Festenberg), vennero identificati i responsabili della strage in Grübb, Gassner, Schütz, Köller, Brandt, Pustowka, Kaspar e Süptitz. Schütz in giugno si trovava in licenza in Germania e il comandante del distaccamento SD di Forlì era il capitano Köller. Herbert Pohl fu tra gli uomini presenti alle uccisioni; dichiarò agli inquirenti britannici che Wesemann e Wiedner portarono gli uomini da fucilare sul fondo del cratere dove Grübb li uccise tutti sparando loro alla nuca. Miro Flamigni ipotizza che il disertore cercò, con le sue dichiarazioni, di allontanare da sé sospetti e accuse di aver partecipato alle uccisioni, addossando l’intera colpa materiale a Grübb. Il fascicolo, passato alla procura generale militare italiana nel 1946, fu archiviato provvisoriamente nel 1960 e fu ritrovato nel cosiddetto “armadio della vergogna”. Nel 1996 la procura presso il tribunale militare di La Spezia ricevette il fascicolo e avviò nuove indagini; nel 2003, dopo aver accertato che tutti i responsabili erano deceduti o irrintracciabili, gli atti furono archiviati.
Memorie
Memorie legate a questa strage
cippo a Forlì, Ronco di Forlì, via Seganti
Tipo di memoria: cippo
Ubicazione: Forlì, Ronco di Forlì, via Seganti
Descrizione: Ronco di Forlì, via Seganti: cippo (colonna spezzata) con incisi i nomi delle vittime e l’iscrizione: «29.6.1944 Vittime della ferocia nazifascista caddero per la libertà e la giustizia. Questo cippo consacra nel tempo il loro sacrificio».