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Procedimento | Corti d'Assise Straordinarie

Corte di Assise - Sezione Speciale - Bologna, sentenza 97 del 1946-07-01

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Sezione 1 - Organo giudicante
Autorità giudiziaria: Corte di Assise - Sezione Speciale - Bologna
Composizione del collegio

Presidente: Gaetano Nardella
Consigliere: Giuseppe Toni
Giudici popolari: Francesco Teponi, Giuseppe Mattei, Vincenzo Gruppuro, Francesco Holletzek, Annibale Diori
Procura


N. fascicolo: Reg gen 362/945

Sentenza: 97
Data: 1946-07-01
Sezione 2 - Fatti contestati

  1. Tipologia: Altro (Azioni squadriste; Violenza)
    Luogo: Pieve di Cento
    Descrizione: Imputati di collaborazionismo per avere agito contro la fedeltà e la difesa militare dello Stato, collaborando coi tedeschi mediante arruolamento nella GNR e nelle BBNN e partecipando in tale qualità ad azioni di rastrellamento e di rappresaglia contro patrioti con violenza, minaccia e saccheggi contro le popolazioni e partecipando all’uccisione dei fratelli Chiarini di Funo di Argelato avvenuta il 3 settembre 1944 (art 58cpmg); 2) Per avere concorso insieme ad altri la prima domenica dell’anno 1927 a Pieve di Cento minacciato a mano armata Romolo Cavicchi, Giovanni Camporini, Giuseppe Zamboni costringendoli a rifugiarsi nella casa del Zamboni contro la quale fu eseguita una sparatoria che durò varie ore (art. 154 cp 1889); Il Maccaferri Anselmo inoltre 1) Per avere nel 1922 organizzato squadre fasciste compiendo atti di violenza e vessato persone e devastazioni mediante incendi di abitazioni (art. 120 cp 1889) 2) Per avere nella prima domenica del febbraio 1927 a Pieve di Cento agito violenza a mano amata con concorso di altre persone contro Artemisia Zini e chiederle dov’era nascosto il proprio marito Romolo Cavicchi (art. 157 cp 1889); 3) per essersi nelle sopraddette circostanze di tempo e di luogo arbitrariamente introdotto nell’abitazione di Cavicchi Romolo commettendo il fatto di notte con armi ed in concorso di più persone. Il Mascagni Eleuterio inoltre per aver nel marzo 1944 in Pieve di Cento in concorso con altri preso a pugno e schiaffi e calci Gino Govoni accusandolo di essere un comunista e minacciandolo di gettarlo nel fondo delle scale. La corte sostiene che ad eccezione del primo capo di imputazione per il resto non si deve procedere per estinzione del reato per amnistia in ottemperanza all’art. 3 del dp n4 del 22.6.1946. I due imputati, in ogni caso negano tutte le accuse e dicono anche di essere stati costretti a far parte delle BBNN perché iscritti al pfr. Anselmo Maccaferri ha inoltre detto che si andò a nascondere in altra località, e che per questo era ricercato dalle BBNN ma non membro effettivo. Eleuterio ammette invece di aver fatto parte della Gnr di San Giovanni in Persiceto dal marzo all’ottobre 1944 e che in tale periodo mentre il suo reparto espletava la vigilanza sui ponti, egli prestò servizio come attendente del tenente. Contro la versione degli imputati c’è il testimone Gualtiero Longhi che sostiene di aver visto i fratelli Maccaferri il 9 agosto 1944 vestiti da militi delle BBNN appiccare il fuoco insieme ad altri appartenenti al detto corpo a una casa sita nella frazione di Funo di Argelato. Longhi ha poi aggiunto che dopo aver appiccato il fuoco alla casa i due imputati insieme ad altri militi, si diressero verso la casa dei fratelli Chiarini, distante circa duecento metri dal luogo in cui esso Longhi si trovava e precisamente da una casa colonica sita in territorio del comune di S. Giorgio di Piano e distante una decina di metri da quella incendiata dai fratelli Maccaferri e dagli altri militi. Il teste ha precisa che egli non ebbe modo di assistere all’uccisione dei fratelli Chiarini e che ebbe ad affermare che i medesimo erano stati uffici con armi da fuoco perché ne vide i cadaveri durante il trasporto. Ci sono però dei seri dubbi sulla versione del testimone in particolare non è dato per assodato che i fratelli Maccaferri abbiano fatto parte sul serio delle Brigate Nere quindi è molto in dubbio che abbiano partecipato all’azione. Maccaferri Anselmo e Maccaferri Eleuterio sono assolti per insufficienza di prove e per il resto la corte dichiara il non doversi procedere per amnistia. Gli imputati hanno ricorso in cassazione. Con sentenza 30 agosto 1947 della Corte Suprema di Cassazione, la sentenza viene annullata senza rinvio.

Sezione 3 - Parti lese

Numero: 7
Elenco: fratelli Chiarini; Romolo Cavicchi, Giovanni Camporini, Giuseppe Zamboni, Artemisia Zini, GIno Govoni
Uomini: 6
Donne: 1
Sezione 4 - Imputati

Anselmo Maccaferri

Eletuerio Maccaferri