Ponte della Babbiera, Trivero, 05.05.1944

(Biella - Piemonte)

Descrizione

Località Ponte della Babbiera, Trivero, Biella, Piemonte

Data 5 maggio 1944

Matrice strage Fascista

Numero vittime 6

Numero vittime uomini 6

Numero vittime uomini adulti 5

Numero vittime uomini anziani 1

Descrizione: Su questo avvenimento vi sono due contrastanti versioni. La prima è fornita dagli autori dell'eccidio nel rapporto giornaliero inviato ai comandi superiori da Merico Zuccari, comandante della legione "Tagliamento": "Normale attività di pattuglie in tutta la zona controllata da questa Legione. Nei pressi di Monte Barone, a nord ovest di Coggiola, è stata segnalata la presenza di alcuni prigionieri anglosassoni facenti parte della banda del Basso (recte Basto) e che, dopo lo scioglimento di questa, avevano continuato a rimanere nella zona. Una nostra pattuglia ha fatto un appostamento e, appena avvistato i banditi, ha aperto il fuoco. Tutti i componenti del gruppo ribelle, in numero sei, sono rimasti uccisi e le armi catturate. Negli altri settori sono tutt'ora in corso azioni di perlustrazione".
La seconda è stata pubblicata su "Il Biellese" (n. 34 del 29 aprile 1975) ed è la dichiarazione di due testimoni oculari, rilasciata a Trivero venerdì 25 aprile 1975, in occasione della manifestazione in cui, presente anche il console generale della Gran Bretagna, fu inaugurata una lapide che ricorda il sacrificio dei sei ex prigionieri. Questo il testo de "Il Biellese": "Fu proprio una maledetta spiata a portare fin nella baita dell’alpe Barbero, poco oltre l'antico ponte della Babbiera (alta Valsessera), una pattuglia di nazifascisti. Alcuni dei rifugiati si erano in quei giorni spinti fin verso Mosso per rifornimenti e informazioni. Furono attesi fino al ritorno e poi tutti uccisi barbaramente. Nella baita si trovava da qualche giorno anche il proprietario, Lorenzo Verzoletto. Anche per lui venne decisa l'uccisione. La sventagliata lo colpì solo di striscio alla tempia, cadde svenuto e si riebbe quando i nazifascisti lo scuotevano per accertare se fosse morto. Allora venne selvaggiamente picchiato e gli ordinarono di fare la fossa. A un centinaio di metri si trovava per caso Augusto Massaro e anch'egli venne obbligato a scavare per seppellire i morti. I nazifascisti incendiarono quindi la baita e se ne andarono. Così hanno ricordato venerdì Verzoletto e Massaro".

Modalità di uccisione: uccisione con armi da fuoco

Violenze connesse: incendio di abitazione

Tipo di massacro: rastrellamento
--> Per saperne di più sulle tipologie

Estremi e note penali: L’episodio non rientra fra i capi di imputazione nel processo svoltosi contro Merico Zuccari

Annotazioni: La maggior parte delle fonti colloca l’episodio al 5 maggio 1944; nei memoriali online la data di morte risale invece all’8 maggio 1944.

Scheda compilata da Enrico Pagano
Scarica la scheda in formato .pdf
Le schede monografiche in formato .pdf sono coperte da diritto d'autore.
Ogni uso improprio o non consentito è punibile ai sensi di legge

Ultimo aggiornamento dei dati: 2016-03-30 21:07:22

Vittime

Elenco vittime

Blain Harold Ryrie, nato il 06.04.1916 a Portarlington (Australia),
Harvey William George, nato il 26.06.1906 a Cottesloe (Australia)
Liddell Clive Eric, nato il 06.03.1919 a Melbourne (Australia)
Richard John, nato il 25.05.1911 a Boulder (Australia)
Woolfe Nicholls Ernest Stanley, nato il 08.05.1921 ad Albany (Australia)
Ignoto

Elenco vittime prigionieri di guerra 6

Blain Harold Ryrie, nato il 06.04.1916 a Portarlington (Australia),
Harvey William George,
Liddell Clive Eric,
Richard John,
Woolfe Nicholls Ernest Stanley,
Ignoto

Responsabili o presunti responsabili

Elenco reparti responsabili


1. legione d’assalto M “Tagliamento”

Tipo di reparto: Guardia Nazionale Repubblicana

Elenco persone responsabili o presunte responsabili


  • Merico Zuccari

    Nome Merico

    Cognome Zuccari

    Ruolo nella strage Autore

    Stato imputato in procedimento

    Note responsabile Merico Zuccari era nato a Saavedra, in Argentina, il 4 novembre 1906, da genitori originari di Montefano (Mc), che erano rimpatriati l’anno seguente. Si era iscritto al fascio nel 1922; squadrista, aveva partecipato alla marcia su Roma, poi aveva prestato servizio in fanteria, raggiungendo il grado di capitano. Nel 1936 aveva preso parte alle azioni militari in Africa orientale, dove era stato decorato di croce di guerra; durante la seconda guerra mondiale aveva combattuto sul fronte greco-albanese, dove, il 4 dicembre 1940, era rimasto ferito, con menomazione del braccio destro. Nel novembre del 1942 era stato inquadrato, con il grado di centurione, nella 6a legione universitaria della Milizia; nel maggio 1943 era stato trasferito, con il grado di seniore, al 41o battaglione, che, alla fine del mese di giugno, era confluito nel Gruppo battaglioni “Tagliamento” della divisione legionaria corazzata “Centauro”. All’inizio di settembre era stato trasferito al 63o battaglione, incorporato nella stessa divisione. Dopo l’armistizio, prima ancora che fosse costituita la Repubblica sociale italiana, il 63o battaglione era entrato a far parte della II divisione paracadutisti tedesca e i suoi componenti avevano pronunciato il giuramento militare tedesco. Dapprima impiegato sulle montagne appenniniche in operazioni di rastrellamento degli ex prigionieri angloamericani fuggiti dai campi di concentramento, alla fine di novembre era stato inviato in provincia di Brescia e nel mese di dicembre in provincia di Vercelli. Nel frattempo Zuccari era stato promosso al grado di 1o seniore. Il reparto si era arreso il 3 maggio 1945, in provincia di Trento: il suo comandante era fuggito e in seguito era riparato in Argentina, da dove rimpatriò in seguito all’amnistia del luglio 1959 e morì a Montefano il 5 dicembre dello stesso anno.

    Note procedimento L’episodio non rientra fra i capi di imputazione nel processo svoltosi contro Merico Zuccari

Memorie

Memorie legate a questa strage

  • lapide a Alpe Barbero

    Tipo di memoria: lapide

    Ubicazione: Alpe Barbero

    Descrizione: Lapide presso Alpe Barbero C. LADELL AIF H. BLAIN AIF E. WOOLF AIF T. NICHOLS AIF S. HARVEY AIF I. ENGLISH UCCISI DAL PIOMBO NAZIFASCISTA VIVONO IN ETERNO FRA NOI TRIVERO 5-5-1944

  • lapide a Mosso, scuola media

    Tipo di memoria: lapide

    Ubicazione: Mosso, scuola media

    Descrizione: Targa Comune di Mosso, Scuola media Mosso A Frank Bowes (NZ), Harry Miller (AUS) Caduti a Mosso il 21/2/1944 e a tutti i soldati dell\'ANZAC (Australian and New Zealand Army Corps) caduti per la libertà nel Biellese - 1943/45 (seguono nominativi) C

Bibliografia


Luigi Moranino, Il campo di prigionia Pg 106, in l’impegno, a. IX, n. 1, aprile 1989
Giorgio Nascimbene, Prigionieri di guerra, Soms, Villata,2004 p. 81

Sitografia


http://www.cwgc.org/
https://www.awm.gov.au
http://www.aucklandmuseum.com/war-memorial/online-cenotaph/
https://picasaweb.google.com/gualaluciano/BIELLESERIBELLE

Fonti archivistiche

Fonti

Archivio di Stato di Vercelli, Gabinetto Prefettura, mazzo 65 (rapporto di Merico Zuccari al capo della provincia)
Archivio Isrsc Bi-Vc, Diario della legione “Tagliamento”