convento di Montebello, Isola Del Piano, 21.06.1944

(Pesaro e Urbino - Marche)

Descrizione

Località convento di Montebello, Isola del Piano, Pesaro e Urbino, Marche

Data 21 giugno 1944

Matrice strage Fascista

Numero vittime 4

Numero vittime uomini 4

Numero vittime uomini adulti 4

Descrizione: Il 21 giugno 1944 mentre il distaccamento Balducci, della Brigata Bruno Lugli, era appostato sulla Cesena Alta in attesa dei gruppi fascisti lì segnalati, alcuni plotoni del Btg. Camilluccia della legione Tagliamento, operativo nella provincia di Pesaro nei mesi di giugno e luglio, agli ordini dell’Oberfuhrer Hildebrandt comandante delle SS del settore Adriatico, occuparono la sede del distaccamento, ossia il convento di Montebello, a guardia della quale erano rimasti solo alcuni partigiani. I militi giunsero a poche decine di metri dal convento e sebbene vestiti con abiti civili, vennero riconosciuti e subito attaccati dai pochi partigiani, che tuttavia furono ben presto costretti a ripiegare anche a causa di una mitraglia che si inceppò. Tre giovani reclute che si stavano recando al comando, De Paola Gabriele, Cicchi Blasco e Marrone Aldo, nonché un partigiano rimasto di guardia, Berardini Federico, furono fucilati. Venne poi appiccato il fuoco al convento e ad alcune case di contadini che delle spie fasciste avevano indicato come nascondigli dei partigiani.

Modalità di uccisione: fucilazione

Violenze connesse: incendio di abitazione

Tipo di massacro: rastrellamento
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Estremi e note penali: La nota sentenza n. 212 del Tribunale Militare Territoriale di Milano, pronunciata il 28 agosto 1952, riguarda tutti gli avvenimenti di cui si sono resi noti gli appartenenti alla Tagliamento nel corso del biennio 1943-45 (a eccezione degli omicidi avvenuti a Pennabilli a danno di Antonio Balducci e Virginia Longhi su cui si sono pronunciati il Tribunale di Bologna in prima istanza e il Tribunale di Firenze in sede d’appello, assolvendo gli imputati). Oltre al comandante Merico Zuccari, furono imputati sedici suoi sottoposti: Silvio Ravaglia, Oreste Menegozzo, Giuseppe Ragonese, Nello Rastelli, Guido Alimonda, Antonio Fabbri, Enrico Silvestri, Carlo De Mattei, Enrico Sardo, Ennio Cavaterra, Pietro Muzzi, Alfonso De Filippis, Dante Agostini, Federico Boidi, Arrigo Cavallazzi e Goffredo Leo. Dei 63 episodi che costituiscono i capi di imputazione, quelli che vanno dal n. 20 al n. 36 riguardano la permanenza nella provincia di Pesaro.
In particolare quello riguardante l’uccisione di De Paola Gabriele, Cucchi Blasco, Marrone Aldo e Berardini Federico è il n. 20.
Alla fine il Tribunale dichiarò Zuccari, Menegozzo, Rastelli, Alimonda, Fabbri, De Mattei, Sardo, Cavaterra, De Filippis, Agostini, Boidi e Cavallazzi colpevoli del reato ascritto e condannò Zuccari, Rastelli, Fabbri e Cavallazzi all’ergastolo, Cavaterra, Boidi, De Filippis alla pena di 24 anni di reclusione, Agostini a 22 anni di reclusione, De Mattei a 20 anni, Alimonda a 18 anni, di cui 13 condonati, Menegozzo e Sardo a 16, di cui 11 e otto mesi condonati. Tutti furono condannati alla degradazione, all’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Il Tribunale dichiarò di non doversi procedere nei confronti di Ravaglia, Silvestri, Muzzi e Leo, essendo i reati loro ascritti estinti per intervenuta amnistia e ordinò la revoca dei mandati di cattura emessi nei loro confronti.

Scheda compilata da Chiara Donati
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2016-07-16 16:19:12

Vittime

Elenco vittime

Berardini Federico, n. a Gioia dei Marsi (L’Aquila) il 23/05/1924, paternità Paris, qualifica Partigiano caduto, Bruno Lugli – distaccamento Balducci (10/06/1944 – 21/06/1944), riconosciutagli il 11/06/1946 ad Ascoli Piceno.
Cucchi Blasco, n. a Fossombrone il 15/12/1922, paternità Umberto, qualifica Partigiano caduto, Bruno Lugli – distaccamento Balducci (21/05/1944 – 21/06/1944), riconosciutagli il 16/04/1946 ad Ancona.
De Paola Gabriele, n. a Pesaro il 08/06/1920, paternità Domenico, qualifica Partigiano caduto, Bruno Lugli – distaccamento Balducci (21/05/1944 – 21/06/1944), riconosciutagli il 16/04/1946 ad Ancona.
Marrone Aldo, n. ad Alghero (Sassari) il 08/09/1920, paternità Nicola, qualifica Partigiano caduto, Bruno Lugli.

Elenco vittime partigiani 4

Berardini Federico
Cucchi Blasco
De Paola Gabriele
Marrone Aldo

Responsabili o presunti responsabili

Elenco reparti responsabili


1. legione d’assalto M “Tagliamento”

Tipo di reparto: Guardia Nazionale Repubblicana

Elenco persone responsabili o presunte responsabili


  • Alfonso De Filippis

    Nome Alfonso

    Cognome De Filippis

    Ruolo nella strage Autore

    Stato imputato in procedimento

    Note procedimento La nota sentenza n. 1652 del Tribunale Militare Territoriale di Milano, pronunciata il 28 agosto 1952, riguarda tutti gli avvenimenti di cui si sono resi noti gli appartenenti alla Tagliamento nel corso del biennio 1943-45 (a eccezione degli omicidi avvenuti a Pennabilli a danno di Antonio Balducci e Virginia Longhi su cui si sono pronunciati il Tribunale di Bologna in prima istanza e il Tribunale di Firenze in sede d’appello, assolvendo gli imputati). Oltre al comandante Merico Zuccari, furono imputati sedici suoi sottoposti: Silvio Ravaglia, Oreste Menegozzo, Giuseppe Ragonese, Nello Rastelli, Guido Alimonda, Antonio Fabbri, Enrico Silvestri, Carlo De Mattei, Enrico Sardo, Ennio Cavaterra, Pietro Muzzi, Alfonso De Filippis, Dante Agostini, Federico Boidi, Arrigo Cavallazzi e Goffredo Leo. Dei 63 episodi che costituiscono i capi di imputazione, quelli che vanno dal n. 20 al n. 36 riguardano la permanenza nella provincia di Pesaro. In particolare quello riguardante l’uccisione di De Paola Gabriele, Cucchi Blasco, Marrone Aldo e Berardini Federico è il n. 20. Alla fine il Tribunale dichiarò Zuccari, Menegozzo, Rastelli, Alimonda, Fabbri, De Mattei, Sardo, Cavaterra, De Filippis, Agostini, Boidi e Cavallazzi colpevoli del reato ascritto e condannò Zuccari, Rastelli, Fabbri e Cavallazzi all’ergastolo, Cavaterra, Boidi, De Filippis alla pena di 24 anni di reclusione, Agostini a 22 anni di reclusione, De Mattei a 20 anni, Alimonda a 18 anni, di cui 13 condonati, Menegozzo e Sardo a 16, di cui 11 e otto mesi condonati. Tutti furono condannati alla degradazione, all’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Il Tribunale dichiarò di non doversi procedere nei confronti di Ravaglia, Silvestri, Muzzi e Leo, essendo i reati loro ascritti estinti per intervenuta amnistia e ordinò la revoca dei mandati di cattura emessi nei loro confronti.

    Tipo di reparto fascista Esercito

    Nome del reparto Reggimento Alpini “Tagliamento”

  • Antonio Fabbri

    Nome Antonio

    Cognome Fabbri

    Ruolo nella strage Autore

    Stato imputato in procedimento

    Note procedimento La nota sentenza n. 1652 del Tribunale Militare Territoriale di Milano, pronunciata il 28 agosto 1952, riguarda tutti gli avvenimenti di cui si sono resi noti gli appartenenti alla Tagliamento nel corso del biennio 1943-45 (a eccezione degli omicidi avvenuti a Pennabilli a danno di Antonio Balducci e Virginia Longhi su cui si sono pronunciati il Tribunale di Bologna in prima istanza e il Tribunale di Firenze in sede d’appello, assolvendo gli imputati). Oltre al comandante Merico Zuccari, furono imputati sedici suoi sottoposti: Silvio Ravaglia, Oreste Menegozzo, Giuseppe Ragonese, Nello Rastelli, Guido Alimonda, Antonio Fabbri, Enrico Silvestri, Carlo De Mattei, Enrico Sardo, Ennio Cavaterra, Pietro Muzzi, Alfonso De Filippis, Dante Agostini, Federico Boidi, Arrigo Cavallazzi e Goffredo Leo. Dei 63 episodi che costituiscono i capi di imputazione, quelli che vanno dal n. 20 al n. 36 riguardano la permanenza nella provincia di Pesaro. In particolare quello riguardante l’uccisione di De Paola Gabriele, Cucchi Blasco, Marrone Aldo e Berardini Federico è il n. 20. Alla fine il Tribunale dichiarò Zuccari, Menegozzo, Rastelli, Alimonda, Fabbri, De Mattei, Sardo, Cavaterra, De Filippis, Agostini, Boidi e Cavallazzi colpevoli del reato ascritto e condannò Zuccari, Rastelli, Fabbri e Cavallazzi all’ergastolo, Cavaterra, Boidi, De Filippis alla pena di 24 anni di reclusione, Agostini a 22 anni di reclusione, De Mattei a 20 anni, Alimonda a 18 anni, di cui 13 condonati, Menegozzo e Sardo a 16, di cui 11 e otto mesi condonati. Tutti furono condannati alla degradazione, all’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Il Tribunale dichiarò di non doversi procedere nei confronti di Ravaglia, Silvestri, Muzzi e Leo, essendo i reati loro ascritti estinti per intervenuta amnistia e ordinò la revoca dei mandati di cattura emessi nei loro confronti.

    Tipo di reparto fascista Esercito

    Nome del reparto Reggimento Alpini “Tagliamento”

  • Arrigo Cavallazzi

    Nome Arrigo

    Cognome Cavallazzi

    Ruolo nella strage Autore

    Stato imputato in procedimento

    Note procedimento La nota sentenza n. 1652 del Tribunale Militare Territoriale di Milano, pronunciata il 28 agosto 1952, riguarda tutti gli avvenimenti di cui si sono resi noti gli appartenenti alla Tagliamento nel corso del biennio 1943-45 (a eccezione degli omicidi avvenuti a Pennabilli a danno di Antonio Balducci e Virginia Longhi su cui si sono pronunciati il Tribunale di Bologna in prima istanza e il Tribunale di Firenze in sede d’appello, assolvendo gli imputati). Oltre al comandante Merico Zuccari, furono imputati sedici suoi sottoposti: Silvio Ravaglia, Oreste Menegozzo, Giuseppe Ragonese, Nello Rastelli, Guido Alimonda, Antonio Fabbri, Enrico Silvestri, Carlo De Mattei, Enrico Sardo, Ennio Cavaterra, Pietro Muzzi, Alfonso De Filippis, Dante Agostini, Federico Boidi, Arrigo Cavallazzi e Goffredo Leo. Dei 63 episodi che costituiscono i capi di imputazione, quelli che vanno dal n. 20 al n. 36 riguardano la permanenza nella provincia di Pesaro. In particolare quello riguardante l’uccisione di De Paola Gabriele, Cucchi Blasco, Marrone Aldo e Berardini Federico è il n. 20. Alla fine il Tribunale dichiarò Zuccari, Menegozzo, Rastelli, Alimonda, Fabbri, De Mattei, Sardo, Cavaterra, De Filippis, Agostini, Boidi e Cavallazzi colpevoli del reato ascritto e condannò Zuccari, Rastelli, Fabbri e Cavallazzi all’ergastolo, Cavaterra, Boidi, De Filippis alla pena di 24 anni di reclusione, Agostini a 22 anni di reclusione, De Mattei a 20 anni, Alimonda a 18 anni, di cui 13 condonati, Menegozzo e Sardo a 16, di cui 11 e otto mesi condonati. Tutti furono condannati alla degradazione, all’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Il Tribunale dichiarò di non doversi procedere nei confronti di Ravaglia, Silvestri, Muzzi e Leo, essendo i reati loro ascritti estinti per intervenuta amnistia e ordinò la revoca dei mandati di cattura emessi nei loro confronti.

    Tipo di reparto fascista Esercito

    Nome del reparto Reggimento Alpini “Tagliamento”

  • Carlo De Mattei

    Nome Carlo

    Cognome De Mattei

    Ruolo nella strage Autore

    Stato imputato in procedimento

    Note procedimento La nota sentenza n. 1652 del Tribunale Militare Territoriale di Milano, pronunciata il 28 agosto 1952, riguarda tutti gli avvenimenti di cui si sono resi noti gli appartenenti alla Tagliamento nel corso del biennio 1943-45 (a eccezione degli omicidi avvenuti a Pennabilli a danno di Antonio Balducci e Virginia Longhi su cui si sono pronunciati il Tribunale di Bologna in prima istanza e il Tribunale di Firenze in sede d’appello, assolvendo gli imputati). Oltre al comandante Merico Zuccari, furono imputati sedici suoi sottoposti: Silvio Ravaglia, Oreste Menegozzo, Giuseppe Ragonese, Nello Rastelli, Guido Alimonda, Antonio Fabbri, Enrico Silvestri, Carlo De Mattei, Enrico Sardo, Ennio Cavaterra, Pietro Muzzi, Alfonso De Filippis, Dante Agostini, Federico Boidi, Arrigo Cavallazzi e Goffredo Leo. Dei 63 episodi che costituiscono i capi di imputazione, quelli che vanno dal n. 20 al n. 36 riguardano la permanenza nella provincia di Pesaro. In particolare quello riguardante l’uccisione di De Paola Gabriele, Cucchi Blasco, Marrone Aldo e Berardini Federico è il n. 20. Alla fine il Tribunale dichiarò Zuccari, Menegozzo, Rastelli, Alimonda, Fabbri, De Mattei, Sardo, Cavaterra, De Filippis, Agostini, Boidi e Cavallazzi colpevoli del reato ascritto e condannò Zuccari, Rastelli, Fabbri e Cavallazzi all’ergastolo, Cavaterra, Boidi, De Filippis alla pena di 24 anni di reclusione, Agostini a 22 anni di reclusione, De Mattei a 20 anni, Alimonda a 18 anni, di cui 13 condonati, Menegozzo e Sardo a 16, di cui 11 e otto mesi condonati. Tutti furono condannati alla degradazione, all’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Il Tribunale dichiarò di non doversi procedere nei confronti di Ravaglia, Silvestri, Muzzi e Leo, essendo i reati loro ascritti estinti per intervenuta amnistia e ordinò la revoca dei mandati di cattura emessi nei loro confronti.

    Tipo di reparto fascista Esercito

    Nome del reparto Reggimento Alpini “Tagliamento”

  • Dante Agostini

    Nome Dante

    Cognome Agostini

    Ruolo nella strage Autore

    Stato imputato in procedimento

    Note procedimento La nota sentenza n. 1652 del Tribunale Militare Territoriale di Milano, pronunciata il 28 agosto 1952, riguarda tutti gli avvenimenti di cui si sono resi noti gli appartenenti alla Tagliamento nel corso del biennio 1943-45 (a eccezione degli omicidi avvenuti a Pennabilli a danno di Antonio Balducci e Virginia Longhi su cui si sono pronunciati il Tribunale di Bologna in prima istanza e il Tribunale di Firenze in sede d’appello, assolvendo gli imputati). Oltre al comandante Merico Zuccari, furono imputati sedici suoi sottoposti: Silvio Ravaglia, Oreste Menegozzo, Giuseppe Ragonese, Nello Rastelli, Guido Alimonda, Antonio Fabbri, Enrico Silvestri, Carlo De Mattei, Enrico Sardo, Ennio Cavaterra, Pietro Muzzi, Alfonso De Filippis, Dante Agostini, Federico Boidi, Arrigo Cavallazzi e Goffredo Leo. Dei 63 episodi che costituiscono i capi di imputazione, quelli che vanno dal n. 20 al n. 36 riguardano la permanenza nella provincia di Pesaro. In particolare quello riguardante l’uccisione di De Paola Gabriele, Cucchi Blasco, Marrone Aldo e Berardini Federico è il n. 20. Alla fine il Tribunale dichiarò Zuccari, Menegozzo, Rastelli, Alimonda, Fabbri, De Mattei, Sardo, Cavaterra, De Filippis, Agostini, Boidi e Cavallazzi colpevoli del reato ascritto e condannò Zuccari, Rastelli, Fabbri e Cavallazzi all’ergastolo, Cavaterra, Boidi, De Filippis alla pena di 24 anni di reclusione, Agostini a 22 anni di reclusione, De Mattei a 20 anni, Alimonda a 18 anni, di cui 13 condonati, Menegozzo e Sardo a 16, di cui 11 e otto mesi condonati. Tutti furono condannati alla degradazione, all’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Il Tribunale dichiarò di non doversi procedere nei confronti di Ravaglia, Silvestri, Muzzi e Leo, essendo i reati loro ascritti estinti per intervenuta amnistia e ordinò la revoca dei mandati di cattura emessi nei loro confronti.

    Tipo di reparto fascista Esercito

    Nome del reparto Reggimento Alpini “Tagliamento”

  • Ennio Cavaterra

    Nome Ennio

    Cognome Cavaterra

    Ruolo nella strage Autore

    Stato imputato in procedimento

    Note procedimento La nota sentenza n. 1652 del Tribunale Militare Territoriale di Milano, pronunciata il 28 agosto 1952, riguarda tutti gli avvenimenti di cui si sono resi noti gli appartenenti alla Tagliamento nel corso del biennio 1943-45 (a eccezione degli omicidi avvenuti a Pennabilli a danno di Antonio Balducci e Virginia Longhi su cui si sono pronunciati il Tribunale di Bologna in prima istanza e il Tribunale di Firenze in sede d’appello, assolvendo gli imputati). Oltre al comandante Merico Zuccari, furono imputati sedici suoi sottoposti: Silvio Ravaglia, Oreste Menegozzo, Giuseppe Ragonese, Nello Rastelli, Guido Alimonda, Antonio Fabbri, Enrico Silvestri, Carlo De Mattei, Enrico Sardo, Ennio Cavaterra, Pietro Muzzi, Alfonso De Filippis, Dante Agostini, Federico Boidi, Arrigo Cavallazzi e Goffredo Leo. Dei 63 episodi che costituiscono i capi di imputazione, quelli che vanno dal n. 20 al n. 36 riguardano la permanenza nella provincia di Pesaro. In particolare quello riguardante l’uccisione di De Paola Gabriele, Cucchi Blasco, Marrone Aldo e Berardini Federico è il n. 20. Alla fine il Tribunale dichiarò Zuccari, Menegozzo, Rastelli, Alimonda, Fabbri, De Mattei, Sardo, Cavaterra, De Filippis, Agostini, Boidi e Cavallazzi colpevoli del reato ascritto e condannò Zuccari, Rastelli, Fabbri e Cavallazzi all’ergastolo, Cavaterra, Boidi, De Filippis alla pena di 24 anni di reclusione, Agostini a 22 anni di reclusione, De Mattei a 20 anni, Alimonda a 18 anni, di cui 13 condonati, Menegozzo e Sardo a 16, di cui 11 e otto mesi condonati. Tutti furono condannati alla degradazione, all’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Il Tribunale dichiarò di non doversi procedere nei confronti di Ravaglia, Silvestri, Muzzi e Leo, essendo i reati loro ascritti estinti per intervenuta amnistia e ordinò la revoca dei mandati di cattura emessi nei loro confronti.

    Tipo di reparto fascista Esercito

    Nome del reparto Reggimento Alpini “Tagliamento”

  • Enrico Sardo

    Nome Enrico

    Cognome Sardo

    Ruolo nella strage Autore

    Stato imputato in procedimento

    Note procedimento La nota sentenza n. 1652 del Tribunale Militare Territoriale di Milano, pronunciata il 28 agosto 1952, riguarda tutti gli avvenimenti di cui si sono resi noti gli appartenenti alla Tagliamento nel corso del biennio 1943-45 (a eccezione degli omicidi avvenuti a Pennabilli a danno di Antonio Balducci e Virginia Longhi su cui si sono pronunciati il Tribunale di Bologna in prima istanza e il Tribunale di Firenze in sede d’appello, assolvendo gli imputati). Oltre al comandante Merico Zuccari, furono imputati sedici suoi sottoposti: Silvio Ravaglia, Oreste Menegozzo, Giuseppe Ragonese, Nello Rastelli, Guido Alimonda, Antonio Fabbri, Enrico Silvestri, Carlo De Mattei, Enrico Sardo, Ennio Cavaterra, Pietro Muzzi, Alfonso De Filippis, Dante Agostini, Federico Boidi, Arrigo Cavallazzi e Goffredo Leo. Dei 63 episodi che costituiscono i capi di imputazione, quelli che vanno dal n. 20 al n. 36 riguardano la permanenza nella provincia di Pesaro. In particolare quello riguardante l’uccisione di De Paola Gabriele, Cucchi Blasco, Marrone Aldo e Berardini Federico è il n. 20. Alla fine il Tribunale dichiarò Zuccari, Menegozzo, Rastelli, Alimonda, Fabbri, De Mattei, Sardo, Cavaterra, De Filippis, Agostini, Boidi e Cavallazzi colpevoli del reato ascritto e condannò Zuccari, Rastelli, Fabbri e Cavallazzi all’ergastolo, Cavaterra, Boidi, De Filippis alla pena di 24 anni di reclusione, Agostini a 22 anni di reclusione, De Mattei a 20 anni, Alimonda a 18 anni, di cui 13 condonati, Menegozzo e Sardo a 16, di cui 11 e otto mesi condonati. Tutti furono condannati alla degradazione, all’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Il Tribunale dichiarò di non doversi procedere nei confronti di Ravaglia, Silvestri, Muzzi e Leo, essendo i reati loro ascritti estinti per intervenuta amnistia e ordinò la revoca dei mandati di cattura emessi nei loro confronti.

    Tipo di reparto fascista Esercito

    Nome del reparto Reggimento Alpini “Tagliamento”

  • Enrico Silvestri

    Nome Enrico

    Cognome Silvestri

    Ruolo nella strage Autore

    Stato imputato in procedimento

    Note procedimento La nota sentenza n. 1652 del Tribunale Militare Territoriale di Milano, pronunciata il 28 agosto 1952, riguarda tutti gli avvenimenti di cui si sono resi noti gli appartenenti alla Tagliamento nel corso del biennio 1943-45 (a eccezione degli omicidi avvenuti a Pennabilli a danno di Antonio Balducci e Virginia Longhi su cui si sono pronunciati il Tribunale di Bologna in prima istanza e il Tribunale di Firenze in sede d’appello, assolvendo gli imputati). Oltre al comandante Merico Zuccari, furono imputati sedici suoi sottoposti: Silvio Ravaglia, Oreste Menegozzo, Giuseppe Ragonese, Nello Rastelli, Guido Alimonda, Antonio Fabbri, Enrico Silvestri, Carlo De Mattei, Enrico Sardo, Ennio Cavaterra, Pietro Muzzi, Alfonso De Filippis, Dante Agostini, Federico Boidi, Arrigo Cavallazzi e Goffredo Leo. Dei 63 episodi che costituiscono i capi di imputazione, quelli che vanno dal n. 20 al n. 36 riguardano la permanenza nella provincia di Pesaro. In particolare quello riguardante l’uccisione di De Paola Gabriele, Cucchi Blasco, Marrone Aldo e Berardini Federico è il n. 20. Alla fine il Tribunale dichiarò Zuccari, Menegozzo, Rastelli, Alimonda, Fabbri, De Mattei, Sardo, Cavaterra, De Filippis, Agostini, Boidi e Cavallazzi colpevoli del reato ascritto e condannò Zuccari, Rastelli, Fabbri e Cavallazzi all’ergastolo, Cavaterra, Boidi, De Filippis alla pena di 24 anni di reclusione, Agostini a 22 anni di reclusione, De Mattei a 20 anni, Alimonda a 18 anni, di cui 13 condonati, Menegozzo e Sardo a 16, di cui 11 e otto mesi condonati. Tutti furono condannati alla degradazione, all’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Il Tribunale dichiarò di non doversi procedere nei confronti di Ravaglia, Silvestri, Muzzi e Leo, essendo i reati loro ascritti estinti per intervenuta amnistia e ordinò la revoca dei mandati di cattura emessi nei loro confronti.

    Tipo di reparto fascista Esercito

    Nome del reparto Reggimento Alpini “Tagliamento”

  • Federcio Boidi

    Nome Federcio

    Cognome Boidi

    Ruolo nella strage Autore

    Stato imputato in procedimento

    Note procedimento La nota sentenza n. 1652 del Tribunale Militare Territoriale di Milano, pronunciata il 28 agosto 1952, riguarda tutti gli avvenimenti di cui si sono resi noti gli appartenenti alla Tagliamento nel corso del biennio 1943-45 (a eccezione degli omicidi avvenuti a Pennabilli a danno di Antonio Balducci e Virginia Longhi su cui si sono pronunciati il Tribunale di Bologna in prima istanza e il Tribunale di Firenze in sede d’appello, assolvendo gli imputati). Oltre al comandante Merico Zuccari, furono imputati sedici suoi sottoposti: Silvio Ravaglia, Oreste Menegozzo, Giuseppe Ragonese, Nello Rastelli, Guido Alimonda, Antonio Fabbri, Enrico Silvestri, Carlo De Mattei, Enrico Sardo, Ennio Cavaterra, Pietro Muzzi, Alfonso De Filippis, Dante Agostini, Federico Boidi, Arrigo Cavallazzi e Goffredo Leo. Dei 63 episodi che costituiscono i capi di imputazione, quelli che vanno dal n. 20 al n. 36 riguardano la permanenza nella provincia di Pesaro. In particolare quello riguardante l’uccisione di De Paola Gabriele, Cucchi Blasco, Marrone Aldo e Berardini Federico è il n. 20. Alla fine il Tribunale dichiarò Zuccari, Menegozzo, Rastelli, Alimonda, Fabbri, De Mattei, Sardo, Cavaterra, De Filippis, Agostini, Boidi e Cavallazzi colpevoli del reato ascritto e condannò Zuccari, Rastelli, Fabbri e Cavallazzi all’ergastolo, Cavaterra, Boidi, De Filippis alla pena di 24 anni di reclusione, Agostini a 22 anni di reclusione, De Mattei a 20 anni, Alimonda a 18 anni, di cui 13 condonati, Menegozzo e Sardo a 16, di cui 11 e otto mesi condonati. Tutti furono condannati alla degradazione, all’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Il Tribunale dichiarò di non doversi procedere nei confronti di Ravaglia, Silvestri, Muzzi e Leo, essendo i reati loro ascritti estinti per intervenuta amnistia e ordinò la revoca dei mandati di cattura emessi nei loro confronti.

    Tipo di reparto fascista Esercito

    Nome del reparto Reggimento Alpini “Tagliamento”

  • Giulio Alimonda

    Nome Giulio

    Cognome Alimonda

    Ruolo nella strage Autore

    Stato imputato in procedimento

    Note procedimento La nota sentenza n. 1652 del Tribunale Militare Territoriale di Milano, pronunciata il 28 agosto 1952, riguarda tutti gli avvenimenti di cui si sono resi noti gli appartenenti alla Tagliamento nel corso del biennio 1943-45 (a eccezione degli omicidi avvenuti a Pennabilli a danno di Antonio Balducci e Virginia Longhi su cui si sono pronunciati il Tribunale di Bologna in prima istanza e il Tribunale di Firenze in sede d’appello, assolvendo gli imputati). Oltre al comandante Merico Zuccari, furono imputati sedici suoi sottoposti: Silvio Ravaglia, Oreste Menegozzo, Giuseppe Ragonese, Nello Rastelli, Guido Alimonda, Antonio Fabbri, Enrico Silvestri, Carlo De Mattei, Enrico Sardo, Ennio Cavaterra, Pietro Muzzi, Alfonso De Filippis, Dante Agostini, Federico Boidi, Arrigo Cavallazzi e Goffredo Leo. Dei 63 episodi che costituiscono i capi di imputazione, quelli che vanno dal n. 20 al n. 36 riguardano la permanenza nella provincia di Pesaro. In particolare quello riguardante l’uccisione di De Paola Gabriele, Cucchi Blasco, Marrone Aldo e Berardini Federico è il n. 20. Alla fine il Tribunale dichiarò Zuccari, Menegozzo, Rastelli, Alimonda, Fabbri, De Mattei, Sardo, Cavaterra, De Filippis, Agostini, Boidi e Cavallazzi colpevoli del reato ascritto e condannò Zuccari, Rastelli, Fabbri e Cavallazzi all’ergastolo, Cavaterra, Boidi, De Filippis alla pena di 24 anni di reclusione, Agostini a 22 anni di reclusione, De Mattei a 20 anni, Alimonda a 18 anni, di cui 13 condonati, Menegozzo e Sardo a 16, di cui 11 e otto mesi condonati. Tutti furono condannati alla degradazione, all’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Il Tribunale dichiarò di non doversi procedere nei confronti di Ravaglia, Silvestri, Muzzi e Leo, essendo i reati loro ascritti estinti per intervenuta amnistia e ordinò la revoca dei mandati di cattura emessi nei loro confronti.

    Tipo di reparto fascista Esercito

    Nome del reparto Reggimento Alpini “Tagliamento”

  • Giuseppe Ragonese

    Nome Giuseppe

    Cognome Ragonese

    Ruolo nella strage Autore

    Stato imputato in procedimento

    Note procedimento La nota sentenza n. 1652 del Tribunale Militare Territoriale di Milano, pronunciata il 28 agosto 1952, riguarda tutti gli avvenimenti di cui si sono resi noti gli appartenenti alla Tagliamento nel corso del biennio 1943-45 (a eccezione degli omicidi avvenuti a Pennabilli a danno di Antonio Balducci e Virginia Longhi su cui si sono pronunciati il Tribunale di Bologna in prima istanza e il Tribunale di Firenze in sede d’appello, assolvendo gli imputati). Oltre al comandante Merico Zuccari, furono imputati sedici suoi sottoposti: Silvio Ravaglia, Oreste Menegozzo, Giuseppe Ragonese, Nello Rastelli, Guido Alimonda, Antonio Fabbri, Enrico Silvestri, Carlo De Mattei, Enrico Sardo, Ennio Cavaterra, Pietro Muzzi, Alfonso De Filippis, Dante Agostini, Federico Boidi, Arrigo Cavallazzi e Goffredo Leo. Dei 63 episodi che costituiscono i capi di imputazione, quelli che vanno dal n. 20 al n. 36 riguardano la permanenza nella provincia di Pesaro. In particolare quello riguardante l’uccisione di De Paola Gabriele, Cucchi Blasco, Marrone Aldo e Berardini Federico è il n. 20. Alla fine il Tribunale dichiarò Zuccari, Menegozzo, Rastelli, Alimonda, Fabbri, De Mattei, Sardo, Cavaterra, De Filippis, Agostini, Boidi e Cavallazzi colpevoli del reato ascritto e condannò Zuccari, Rastelli, Fabbri e Cavallazzi all’ergastolo, Cavaterra, Boidi, De Filippis alla pena di 24 anni di reclusione, Agostini a 22 anni di reclusione, De Mattei a 20 anni, Alimonda a 18 anni, di cui 13 condonati, Menegozzo e Sardo a 16, di cui 11 e otto mesi condonati. Tutti furono condannati alla degradazione, all’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Il Tribunale dichiarò di non doversi procedere nei confronti di Ravaglia, Silvestri, Muzzi e Leo, essendo i reati loro ascritti estinti per intervenuta amnistia e ordinò la revoca dei mandati di cattura emessi nei loro confronti.

    Tipo di reparto fascista Esercito

    Nome del reparto Reggimento Alpini “Tagliamento”

  • Goffredo Leo

    Nome Goffredo

    Cognome Leo

    Ruolo nella strage Autore

    Stato imputato in procedimento

    Note procedimento La nota sentenza n. 1652 del Tribunale Militare Territoriale di Milano, pronunciata il 28 agosto 1952, riguarda tutti gli avvenimenti di cui si sono resi noti gli appartenenti alla Tagliamento nel corso del biennio 1943-45 (a eccezione degli omicidi avvenuti a Pennabilli a danno di Antonio Balducci e Virginia Longhi su cui si sono pronunciati il Tribunale di Bologna in prima istanza e il Tribunale di Firenze in sede d’appello, assolvendo gli imputati). Oltre al comandante Merico Zuccari, furono imputati sedici suoi sottoposti: Silvio Ravaglia, Oreste Menegozzo, Giuseppe Ragonese, Nello Rastelli, Guido Alimonda, Antonio Fabbri, Enrico Silvestri, Carlo De Mattei, Enrico Sardo, Ennio Cavaterra, Pietro Muzzi, Alfonso De Filippis, Dante Agostini, Federico Boidi, Arrigo Cavallazzi e Goffredo Leo. Dei 63 episodi che costituiscono i capi di imputazione, quelli che vanno dal n. 20 al n. 36 riguardano la permanenza nella provincia di Pesaro. In particolare quello riguardante l’uccisione di De Paola Gabriele, Cucchi Blasco, Marrone Aldo e Berardini Federico è il n. 20. Alla fine il Tribunale dichiarò Zuccari, Menegozzo, Rastelli, Alimonda, Fabbri, De Mattei, Sardo, Cavaterra, De Filippis, Agostini, Boidi e Cavallazzi colpevoli del reato ascritto e condannò Zuccari, Rastelli, Fabbri e Cavallazzi all’ergastolo, Cavaterra, Boidi, De Filippis alla pena di 24 anni di reclusione, Agostini a 22 anni di reclusione, De Mattei a 20 anni, Alimonda a 18 anni, di cui 13 condonati, Menegozzo e Sardo a 16, di cui 11 e otto mesi condonati. Tutti furono condannati alla degradazione, all’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Il Tribunale dichiarò di non doversi procedere nei confronti di Ravaglia, Silvestri, Muzzi e Leo, essendo i reati loro ascritti estinti per intervenuta amnistia e ordinò la revoca dei mandati di cattura emessi nei loro confronti.

    Tipo di reparto fascista Esercito

    Nome del reparto Reggimento Alpini “Tagliamento”

  • Merico Zuccari

    Nome Merico

    Cognome Zuccari

    Stato imputato in procedimento

    Note responsabile Comandante

    Note procedimento La nota sentenza n. 1652 del Tribunale Militare Territoriale di Milano, pronunciata il 28 agosto 1952, riguarda tutti gli avvenimenti di cui si sono resi noti gli appartenenti alla Tagliamento nel corso del biennio 1943-45 (a eccezione degli omicidi avvenuti a Pennabilli a danno di Antonio Balducci e Virginia Longhi su cui si sono pronunciati il Tribunale di Bologna in prima istanza e il Tribunale di Firenze in sede d’appello, assolvendo gli imputati). Oltre al comandante Merico Zuccari, furono imputati sedici suoi sottoposti: Silvio Ravaglia, Oreste Menegozzo, Giuseppe Ragonese, Nello Rastelli, Guido Alimonda, Antonio Fabbri, Enrico Silvestri, Carlo De Mattei, Enrico Sardo, Ennio Cavaterra, Pietro Muzzi, Alfonso De Filippis, Dante Agostini, Federico Boidi, Arrigo Cavallazzi e Goffredo Leo. Dei 63 episodi che costituiscono i capi di imputazione, quelli che vanno dal n. 20 al n. 36 riguardano la permanenza nella provincia di Pesaro. In particolare quello riguardante l’uccisione di De Paola Gabriele, Cucchi Blasco, Marrone Aldo e Berardini Federico è il n. 20. Alla fine il Tribunale dichiarò Zuccari, Menegozzo, Rastelli, Alimonda, Fabbri, De Mattei, Sardo, Cavaterra, De Filippis, Agostini, Boidi e Cavallazzi colpevoli del reato ascritto e condannò Zuccari, Rastelli, Fabbri e Cavallazzi all’ergastolo, Cavaterra, Boidi, De Filippis alla pena di 24 anni di reclusione, Agostini a 22 anni di reclusione, De Mattei a 20 anni, Alimonda a 18 anni, di cui 13 condonati, Menegozzo e Sardo a 16, di cui 11 e otto mesi condonati. Tutti furono condannati alla degradazione, all’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Il Tribunale dichiarò di non doversi procedere nei confronti di Ravaglia, Silvestri, Muzzi e Leo, essendo i reati loro ascritti estinti per intervenuta amnistia e ordinò la revoca dei mandati di cattura emessi nei loro confronti.

    Tipo di reparto fascista Esercito

    Nome del reparto Reggimento Alpini “Tagliamento”

  • Nello Rastelli

    Nome Nello

    Cognome Rastelli

    Ruolo nella strage Autore

    Stato imputato in procedimento

    Note procedimento La nota sentenza n. 1652 del Tribunale Militare Territoriale di Milano, pronunciata il 28 agosto 1952, riguarda tutti gli avvenimenti di cui si sono resi noti gli appartenenti alla Tagliamento nel corso del biennio 1943-45 (a eccezione degli omicidi avvenuti a Pennabilli a danno di Antonio Balducci e Virginia Longhi su cui si sono pronunciati il Tribunale di Bologna in prima istanza e il Tribunale di Firenze in sede d’appello, assolvendo gli imputati). Oltre al comandante Merico Zuccari, furono imputati sedici suoi sottoposti: Silvio Ravaglia, Oreste Menegozzo, Giuseppe Ragonese, Nello Rastelli, Guido Alimonda, Antonio Fabbri, Enrico Silvestri, Carlo De Mattei, Enrico Sardo, Ennio Cavaterra, Pietro Muzzi, Alfonso De Filippis, Dante Agostini, Federico Boidi, Arrigo Cavallazzi e Goffredo Leo. Dei 63 episodi che costituiscono i capi di imputazione, quelli che vanno dal n. 20 al n. 36 riguardano la permanenza nella provincia di Pesaro. In particolare quello riguardante l’uccisione di De Paola Gabriele, Cucchi Blasco, Marrone Aldo e Berardini Federico è il n. 20. Alla fine il Tribunale dichiarò Zuccari, Menegozzo, Rastelli, Alimonda, Fabbri, De Mattei, Sardo, Cavaterra, De Filippis, Agostini, Boidi e Cavallazzi colpevoli del reato ascritto e condannò Zuccari, Rastelli, Fabbri e Cavallazzi all’ergastolo, Cavaterra, Boidi, De Filippis alla pena di 24 anni di reclusione, Agostini a 22 anni di reclusione, De Mattei a 20 anni, Alimonda a 18 anni, di cui 13 condonati, Menegozzo e Sardo a 16, di cui 11 e otto mesi condonati. Tutti furono condannati alla degradazione, all’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Il Tribunale dichiarò di non doversi procedere nei confronti di Ravaglia, Silvestri, Muzzi e Leo, essendo i reati loro ascritti estinti per intervenuta amnistia e ordinò la revoca dei mandati di cattura emessi nei loro confronti.

    Tipo di reparto fascista Esercito

    Nome del reparto Reggimento Alpini “Tagliamento”

  • Oreste Menegozzo

    Nome Oreste

    Cognome Menegozzo

    Ruolo nella strage Autore

    Stato imputato in procedimento

    Note procedimento La nota sentenza n. 1652 del Tribunale Militare Territoriale di Milano, pronunciata il 28 agosto 1952, riguarda tutti gli avvenimenti di cui si sono resi noti gli appartenenti alla Tagliamento nel corso del biennio 1943-45 (a eccezione degli omicidi avvenuti a Pennabilli a danno di Antonio Balducci e Virginia Longhi su cui si sono pronunciati il Tribunale di Bologna in prima istanza e il Tribunale di Firenze in sede d’appello, assolvendo gli imputati). Oltre al comandante Merico Zuccari, furono imputati sedici suoi sottoposti: Silvio Ravaglia, Oreste Menegozzo, Giuseppe Ragonese, Nello Rastelli, Guido Alimonda, Antonio Fabbri, Enrico Silvestri, Carlo De Mattei, Enrico Sardo, Ennio Cavaterra, Pietro Muzzi, Alfonso De Filippis, Dante Agostini, Federico Boidi, Arrigo Cavallazzi e Goffredo Leo. Dei 63 episodi che costituiscono i capi di imputazione, quelli che vanno dal n. 20 al n. 36 riguardano la permanenza nella provincia di Pesaro. In particolare quello riguardante l’uccisione di De Paola Gabriele, Cucchi Blasco, Marrone Aldo e Berardini Federico è il n. 20. Alla fine il Tribunale dichiarò Zuccari, Menegozzo, Rastelli, Alimonda, Fabbri, De Mattei, Sardo, Cavaterra, De Filippis, Agostini, Boidi e Cavallazzi colpevoli del reato ascritto e condannò Zuccari, Rastelli, Fabbri e Cavallazzi all’ergastolo, Cavaterra, Boidi, De Filippis alla pena di 24 anni di reclusione, Agostini a 22 anni di reclusione, De Mattei a 20 anni, Alimonda a 18 anni, di cui 13 condonati, Menegozzo e Sardo a 16, di cui 11 e otto mesi condonati. Tutti furono condannati alla degradazione, all’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Il Tribunale dichiarò di non doversi procedere nei confronti di Ravaglia, Silvestri, Muzzi e Leo, essendo i reati loro ascritti estinti per intervenuta amnistia e ordinò la revoca dei mandati di cattura emessi nei loro confronti.

    Tipo di reparto fascista Esercito

    Nome del reparto Reggimento Alpini “Tagliamento”

  • Pietro Muzzi

    Nome Pietro

    Cognome Muzzi

    Ruolo nella strage Autore

    Stato imputato in procedimento

    Note procedimento La nota sentenza n. 1652 del Tribunale Militare Territoriale di Milano, pronunciata il 28 agosto 1952, riguarda tutti gli avvenimenti di cui si sono resi noti gli appartenenti alla Tagliamento nel corso del biennio 1943-45 (a eccezione degli omicidi avvenuti a Pennabilli a danno di Antonio Balducci e Virginia Longhi su cui si sono pronunciati il Tribunale di Bologna in prima istanza e il Tribunale di Firenze in sede d’appello, assolvendo gli imputati). Oltre al comandante Merico Zuccari, furono imputati sedici suoi sottoposti: Silvio Ravaglia, Oreste Menegozzo, Giuseppe Ragonese, Nello Rastelli, Guido Alimonda, Antonio Fabbri, Enrico Silvestri, Carlo De Mattei, Enrico Sardo, Ennio Cavaterra, Pietro Muzzi, Alfonso De Filippis, Dante Agostini, Federico Boidi, Arrigo Cavallazzi e Goffredo Leo. Dei 63 episodi che costituiscono i capi di imputazione, quelli che vanno dal n. 20 al n. 36 riguardano la permanenza nella provincia di Pesaro. In particolare quello riguardante l’uccisione di De Paola Gabriele, Cucchi Blasco, Marrone Aldo e Berardini Federico è il n. 20. Alla fine il Tribunale dichiarò Zuccari, Menegozzo, Rastelli, Alimonda, Fabbri, De Mattei, Sardo, Cavaterra, De Filippis, Agostini, Boidi e Cavallazzi colpevoli del reato ascritto e condannò Zuccari, Rastelli, Fabbri e Cavallazzi all’ergastolo, Cavaterra, Boidi, De Filippis alla pena di 24 anni di reclusione, Agostini a 22 anni di reclusione, De Mattei a 20 anni, Alimonda a 18 anni, di cui 13 condonati, Menegozzo e Sardo a 16, di cui 11 e otto mesi condonati. Tutti furono condannati alla degradazione, all’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Il Tribunale dichiarò di non doversi procedere nei confronti di Ravaglia, Silvestri, Muzzi e Leo, essendo i reati loro ascritti estinti per intervenuta amnistia e ordinò la revoca dei mandati di cattura emessi nei loro confronti.

    Tipo di reparto fascista Esercito

    Nome del reparto Reggimento Alpini “Tagliamento”

  • Silvio Ravaglia

    Nome Silvio

    Cognome Ravaglia

    Note procedimento La nota sentenza n. 1652 del Tribunale Militare Territoriale di Milano, pronunciata il 28 agosto 1952, riguarda tutti gli avvenimenti di cui si sono resi noti gli appartenenti alla Tagliamento nel corso del biennio 1943-45 (a eccezione degli omicidi avvenuti a Pennabilli a danno di Antonio Balducci e Virginia Longhi su cui si sono pronunciati il Tribunale di Bologna in prima istanza e il Tribunale di Firenze in sede d’appello, assolvendo gli imputati). Oltre al comandante Merico Zuccari, furono imputati sedici suoi sottoposti: Silvio Ravaglia, Oreste Menegozzo, Giuseppe Ragonese, Nello Rastelli, Guido Alimonda, Antonio Fabbri, Enrico Silvestri, Carlo De Mattei, Enrico Sardo, Ennio Cavaterra, Pietro Muzzi, Alfonso De Filippis, Dante Agostini, Federico Boidi, Arrigo Cavallazzi e Goffredo Leo. Dei 63 episodi che costituiscono i capi di imputazione, quelli che vanno dal n. 20 al n. 36 riguardano la permanenza nella provincia di Pesaro. In particolare quello riguardante l’uccisione di De Paola Gabriele, Cucchi Blasco, Marrone Aldo e Berardini Federico è il n. 20. Alla fine il Tribunale dichiarò Zuccari, Menegozzo, Rastelli, Alimonda, Fabbri, De Mattei, Sardo, Cavaterra, De Filippis, Agostini, Boidi e Cavallazzi colpevoli del reato ascritto e condannò Zuccari, Rastelli, Fabbri e Cavallazzi all’ergastolo, Cavaterra, Boidi, De Filippis alla pena di 24 anni di reclusione, Agostini a 22 anni di reclusione, De Mattei a 20 anni, Alimonda a 18 anni, di cui 13 condonati, Menegozzo e Sardo a 16, di cui 11 e otto mesi condonati. Tutti furono condannati alla degradazione, all’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Il Tribunale dichiarò di non doversi procedere nei confronti di Ravaglia, Silvestri, Muzzi e Leo, essendo i reati loro ascritti estinti per intervenuta amnistia e ordinò la revoca dei mandati di cattura emessi nei loro confronti.

Memorie

Memorie legate a questa strage

  • lapide a Fossombrone

    Tipo di memoria: lapide

    Ubicazione: Fossombrone

    Descrizione: Il nome di Blasco Cucchi è presente, insieme ad altri, nella Lastra ai martiri della resistenza di Fossombrone.

  • luogo della memoria a Fossombrone

    Tipo di memoria: luogo della memoria

    Ubicazione: Fossombrone

    Descrizione: A Fossombrone è stata dedicata una via a Blasco Cucchi.

Bibliografia


Brigata Garibaldi "Bruno Lugli": relazione sull'attività svolta, Comune di Pesaro, Pesaro 1974.
Comitato provinciale dell'ANPI Pesaro (a cura di), Secondo risorgimento: Albo d'oro dei caduti nella lotta di liberazione della provincia di Pesaro e Urbino, 1943-1944, Societa Tipografica modenese, Modena s.d.
Raffaella Franzoni (a cura di), Il 63° battaglione “M” nelle Marche e in Lombardia, in «L’impegno», 2007, n. 2, pp. 33-59.
Ruggero Giacomini, La legione “Tagliamento” nelle Marche, in «L’impegno», 2008, n. 2, pp. 23-33.
Sandro Severi, Il Montefeltro tra guerra e liberazione 1940 – 1945, Società di Studi Storici per il Montefeltro, San Leo 1997.
Ivan Tognarini (a cura di), L'Appennino del '44: eccidi e protagonisti sulla Linea Gotica, Le balze, Montepulciano 2005.

Sitografia


Fonti archivistiche

Fonti

Archivio Centrale dello Stato, Fondo Ricompart - Ufficio per il servizio riconoscimento qualifiche e per le ricompense ai partigiani, Marche, schedario e pratica:
n. 1181 (Cucchi Blasco);
n. 1183 (De Paola Gabriele);
n. 2935 (Berardini Federico), trasmessa al Distretto militare di Roma 31/10/1959;
n. 19387 (Marrone Aldo).
Tribunale militare di Milano, sentenza n. 212 del 28 agosto 1952.