Certalto, Macerata Feltria, 28.06.1944

(Pesaro e Urbino - Marche)

Descrizione

Località Certalto, Macerata Feltria, Pesaro e Urbino, Marche

Data 28 giugno 1944

Matrice strage Fascista

Numero vittime 1

Numero vittime donne 1

Numero vittime donne adulte 1

Descrizione: Angela Lazzarini è stata protagonista e vittima di un tragico episodio che rimase impresso nella memoria collettiva del comune di Macerata Feltria. Appartenente a una famiglia di operai e braccianti residente a Calmagnano di Certalto, Angela intorno alla metà di giugno nascose un disertore della Legione Tagliamento, tale Giorgi, nella sua abitazione. Gli fornì, con la collaborazione di altre donne del vicinato, abiti civili e nascose le sue armi. In seguito alla delazione di un paesano, tale sig. Giovanetti, fu fermata e arrestata. Dopo qualche giorno di interrogatori e percosse, venne portata il 27 giugno a Sassocorvaro, sede del comando della Tagliamento: il colonnello Merico Zuccari voleva comunicarle di persona la condanna a morte. In seguito fu ricondotta a Mercatale e qui è costretta ad assistere alla fucilazione di Angelo Marchi, diciannovenne di Cremona, ex soldato G.N.R. di stanza a Pian di Meleto, scappato e arruolatosi nella V Brigata Garibaldi dopo l'attacco partigiano del 28 aprile a quella stessa caserma. Prima di morire, fucilata ai piedi del campanile di Certalto, la giovane donna ebbe modo di rivelare che la sera precedente fosse stata violentata da diversi militari tra cui il sottotenente Aldo Giannozzi, a capo dei militi del plotone d’esecuzione.

Modalità di uccisione: fucilazione

Violenze connesse: stupro

Tipo di massacro: punitivo
--> Per saperne di più sulle tipologie

Estremi e note penali: La nota sentenza n. 212 del Tribunale Militare Territoriale di Milano, pronunciata il 28 agosto 1952, riguarda tutti gli avvenimenti di cui si sono resi noti gli appartenenti alla Tagliamento nel corso del biennio 1943-45 (a eccezione degli omicidi avvenuti a Pennabilli a danno di Antonio Balducci e Virginia Longhi su cui si sono pronunciati il Tribunale di Bologna in prima istanza e il Tribunale di Firenze in sede d’appello, assolvendo gli imputati). Oltre al comandante Merico Zuccari, furono imputati sedici suoi sottoposti: Silvio Ravaglia, Oreste Menegozzo, Giuseppe Ragonese, Nello Rastelli, Guido Alimonda, Antonio Fabbri, Enrico Silvestri, Carlo De Mattei, Enrico Sardo, Ennio Cavaterra, Pietro Muzzi, Alfonso De Filippis, Dante Agostini, Federico Boidi, Arrigo Cavallazzi e Goffredo Leo. Dei 63 episodi che costituiscono i capi di imputazione, quelli che vanno dal n. 20 al n. 36 riguardano la permanenza nella provincia di Pesaro.
In particolare quello riguardante l’uccisione di Angela Lazzarini è il n. 26. Alla fine il Tribunale dichiarò Zuccari, Menegozzo, Rastelli, Alimonda, Fabbri, De Mattei, Sardo, Cavaterra, De Filippis, Agostini, Boidi e Cavallazzi colpevoli del reato ascritto e condannò Zuccari, Rastelli, Fabbri e Cavallazzi all’ergastolo, Cavaterra, Boidi, De Filippis alla pena di 24 anni di reclusione, Agostini a 22 anni di reclusione, De Mattei a 20 anni, Alimonda a 18 anni, di cui 13 condonati, Menegozzo e Sardo a 16, di cui 11 e otto mesi condonati. Tutti furono condannati alla degradazione, all’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Il Tribunale dichiarò di non doversi procedere nei confronti di Ravaglia, Silvestri, Muzzi e Leo, essendo i reati loro ascritti estinti per intervenuta amnistia e ordinò la revoca dei mandati di cattura emessi nei loro confronti.

Note sulla memoria (per maggiori informazioni vedi la sezione apposita): Sulla vicenda di Angela Lazzarini sorsero fin da subito molte voci rispetto al tipo di rapporto intrattenuto con il fascista disertore, a causa del quale venne alla fine arrestata e fucilata. Secondo alcuni tra i due giovani vi era una relazione amorosa – tesi smentita seccamente dalla famiglia, visto che Angela era fidanzata e aveva 22 anni, mentre il fascista appena 16 anni; altri hanno sostenuto che il giovane subito dopo essere stato aiutato da Angela, si pentì e fece ritorno al suo comando, per poi denunciarla; altri ancora, che fu ucciso dai tedeschi mentre era un fuggiasco.

Scheda compilata da Chiara Donati
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2016-07-16 16:22:56

Vittime

Elenco vittime

Lazzarini Angela, n. il 20/08/1919 a Macerata Feltria, figlia di Luigi e di Canini Teresa, qualifica Partigiana caduta, V Brigata Pesaro (01/02/1944 – 22/06/1944), riconosciutagli il 05/06/1947 a Macerata.

Elenco vittime civili 1

Lazzarini Angela

Responsabili o presunti responsabili

Elenco reparti responsabili


1. legione d’assalto M “Tagliamento”

Tipo di reparto: Guardia Nazionale Repubblicana

Elenco persone responsabili o presunte responsabili


  • Merico Zuccari

    Nome Merico

    Cognome Zuccari

    Stato imputato in procedimento

    Note responsabile Colonnello della GNR

    Note procedimento La nota sentenza n. 1652 del Tribunale Militare Territoriale di Milano, pronunciata il 28 agosto 1952, riguarda tutti gli avvenimenti di cui si sono resi noti gli appartenenti alla Tagliamento nel corso del biennio 1943-45 (a eccezione degli omicidi avvenuti a Pennabilli a danno di Antonio Balducci e Virginia Longhi su cui si sono pronunciati il Tribunale di Bologna in prima istanza e il Tribunale di Firenze in sede d’appello, assolvendo gli imputati). Oltre al comandante Merico Zuccari, furono imputati sedici suoi sottoposti: Silvio Ravaglia, Oreste Menegozzo, Giuseppe Ragonese, Nello Rastelli, Guido Alimonda, Antonio Fabbri, Enrico Silvestri, Carlo De Mattei, Enrico Sardo, Ennio Cavaterra, Pietro Muzzi, Alfonso De Filippis, Dante Agostini, Federico Boidi, Arrigo Cavallazzi e Goffredo Leo. Dei 63 episodi che costituiscono i capi di imputazione, quelli che vanno dal n. 20 al n. 36 riguardano la permanenza nella provincia di Pesaro. In particolare quello riguardante l’uccisione di Angela Lazzarini è il n. 26. Alla fine il Tribunale dichiarò Zuccari, Menegozzo, Rastelli, Alimonda, Fabbri, De Mattei, Sardo, Cavaterra, De Filippis, Agostini, Boidi e Cavallazzi colpevoli del reato ascritto e condannò Zuccari, Rastelli, Fabbri e Cavallazzi all’ergastolo, Cavaterra, Boidi, De Filippis alla pena di 24 anni di reclusione, Agostini a 22 anni di reclusione, De Mattei a 20 anni, Alimonda a 18 anni, di cui 13 condonati, Menegozzo e Sardo a 16, di cui 11 e otto mesi condonati. Tutti furono condannati alla degradazione, all’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Il Tribunale dichiarò di non doversi procedere nei confronti di Ravaglia, Silvestri, Muzzi e Leo, essendo i reati loro ascritti estinti per intervenuta amnistia e ordinò la revoca dei mandati di cattura emessi nei loro confronti.

  • Sconosciuto Giannozzi

    Nome Sconosciuto

    Cognome Giannozzi

    Ruolo nella strage Autore

    Stato imputato in procedimento

    Note responsabile Tenente facente parte del plotone di esecuzione

    Note procedimento La nota sentenza n. 1652 del Tribunale Militare Territoriale di Milano, pronunciata il 28 agosto 1952, riguarda tutti gli avvenimenti di cui si sono resi noti gli appartenenti alla Tagliamento nel corso del biennio 1943-45 (a eccezione degli omicidi avvenuti a Pennabilli a danno di Antonio Balducci e Virginia Longhi su cui si sono pronunciati il Tribunale di Bologna in prima istanza e il Tribunale di Firenze in sede d’appello, assolvendo gli imputati). Oltre al comandante Merico Zuccari, furono imputati sedici suoi sottoposti: Silvio Ravaglia, Oreste Menegozzo, Giuseppe Ragonese, Nello Rastelli, Guido Alimonda, Antonio Fabbri, Enrico Silvestri, Carlo De Mattei, Enrico Sardo, Ennio Cavaterra, Pietro Muzzi, Alfonso De Filippis, Dante Agostini, Federico Boidi, Arrigo Cavallazzi e Goffredo Leo. Dei 63 episodi che costituiscono i capi di imputazione, quelli che vanno dal n. 20 al n. 36 riguardano la permanenza nella provincia di Pesaro. In particolare quello riguardante l’uccisione di Angela Lazzarini è il n. 26. Alla fine il Tribunale dichiarò Zuccari, Menegozzo, Rastelli, Alimonda, Fabbri, De Mattei, Sardo, Cavaterra, De Filippis, Agostini, Boidi e Cavallazzi colpevoli del reato ascritto e condannò Zuccari, Rastelli, Fabbri e Cavallazzi all’ergastolo, Cavaterra, Boidi, De Filippis alla pena di 24 anni di reclusione, Agostini a 22 anni di reclusione, De Mattei a 20 anni, Alimonda a 18 anni, di cui 13 condonati, Menegozzo e Sardo a 16, di cui 11 e otto mesi condonati. Tutti furono condannati alla degradazione, all’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Il Tribunale dichiarò di non doversi procedere nei confronti di Ravaglia, Silvestri, Muzzi e Leo, essendo i reati loro ascritti estinti per intervenuta amnistia e ordinò la revoca dei mandati di cattura emessi nei loro confronti.

    Tipo di reparto fascista Esercito

    Nome del reparto Reggimento Alpini “Tagliamento”

  • Sconosciuto Zofoli

    Nome Sconosciuto

    Cognome Zofoli

    Ruolo nella strage Autore

    Stato imputato in procedimento

    Note responsabile Tenente facente parte del plotone di esecuzione

    Note procedimento La nota sentenza n. 1652 del Tribunale Militare Territoriale di Milano, pronunciata il 28 agosto 1952, riguarda tutti gli avvenimenti di cui si sono resi noti gli appartenenti alla Tagliamento nel corso del biennio 1943-45 (a eccezione degli omicidi avvenuti a Pennabilli a danno di Antonio Balducci e Virginia Longhi su cui si sono pronunciati il Tribunale di Bologna in prima istanza e il Tribunale di Firenze in sede d’appello, assolvendo gli imputati). Oltre al comandante Merico Zuccari, furono imputati sedici suoi sottoposti: Silvio Ravaglia, Oreste Menegozzo, Giuseppe Ragonese, Nello Rastelli, Guido Alimonda, Antonio Fabbri, Enrico Silvestri, Carlo De Mattei, Enrico Sardo, Ennio Cavaterra, Pietro Muzzi, Alfonso De Filippis, Dante Agostini, Federico Boidi, Arrigo Cavallazzi e Goffredo Leo. Dei 63 episodi che costituiscono i capi di imputazione, quelli che vanno dal n. 20 al n. 36 riguardano la permanenza nella provincia di Pesaro. In particolare quello riguardante l’uccisione di Angela Lazzarini è il n. 26. Alla fine il Tribunale dichiarò Zuccari, Menegozzo, Rastelli, Alimonda, Fabbri, De Mattei, Sardo, Cavaterra, De Filippis, Agostini, Boidi e Cavallazzi colpevoli del reato ascritto e condannò Zuccari, Rastelli, Fabbri e Cavallazzi all’ergastolo, Cavaterra, Boidi, De Filippis alla pena di 24 anni di reclusione, Agostini a 22 anni di reclusione, De Mattei a 20 anni, Alimonda a 18 anni, di cui 13 condonati, Menegozzo e Sardo a 16, di cui 11 e otto mesi condonati. Tutti furono condannati alla degradazione, all’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Il Tribunale dichiarò di non doversi procedere nei confronti di Ravaglia, Silvestri, Muzzi e Leo, essendo i reati loro ascritti estinti per intervenuta amnistia e ordinò la revoca dei mandati di cattura emessi nei loro confronti.

    Tipo di reparto fascista Esercito

    Nome del reparto Reggimento Alpini “Tagliamento”

  • Ugo Ancona

    Nome Ugo

    Cognome Ancona

    Ruolo nella strage Autore

    Stato imputato in procedimento

    Note responsabile Tenente al comando del plotone di esecuzione

    Note procedimento La nota sentenza n. 1652 del Tribunale Militare Territoriale di Milano, pronunciata il 28 agosto 1952, riguarda tutti gli avvenimenti di cui si sono resi noti gli appartenenti alla Tagliamento nel corso del biennio 1943-45 (a eccezione degli omicidi avvenuti a Pennabilli a danno di Antonio Balducci e Virginia Longhi su cui si sono pronunciati il Tribunale di Bologna in prima istanza e il Tribunale di Firenze in sede d’appello, assolvendo gli imputati). Oltre al comandante Merico Zuccari, furono imputati sedici suoi sottoposti: Silvio Ravaglia, Oreste Menegozzo, Giuseppe Ragonese, Nello Rastelli, Guido Alimonda, Antonio Fabbri, Enrico Silvestri, Carlo De Mattei, Enrico Sardo, Ennio Cavaterra, Pietro Muzzi, Alfonso De Filippis, Dante Agostini, Federico Boidi, Arrigo Cavallazzi e Goffredo Leo. Dei 63 episodi che costituiscono i capi di imputazione, quelli che vanno dal n. 20 al n. 36 riguardano la permanenza nella provincia di Pesaro. In particolare quello riguardante l’uccisione di Angela Lazzarini è il n. 26. Alla fine il Tribunale dichiarò Zuccari, Menegozzo, Rastelli, Alimonda, Fabbri, De Mattei, Sardo, Cavaterra, De Filippis, Agostini, Boidi e Cavallazzi colpevoli del reato ascritto e condannò Zuccari, Rastelli, Fabbri e Cavallazzi all’ergastolo, Cavaterra, Boidi, De Filippis alla pena di 24 anni di reclusione, Agostini a 22 anni di reclusione, De Mattei a 20 anni, Alimonda a 18 anni, di cui 13 condonati, Menegozzo e Sardo a 16, di cui 11 e otto mesi condonati. Tutti furono condannati alla degradazione, all’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Il Tribunale dichiarò di non doversi procedere nei confronti di Ravaglia, Silvestri, Muzzi e Leo, essendo i reati loro ascritti estinti per intervenuta amnistia e ordinò la revoca dei mandati di cattura emessi nei loro confronti.

    Tipo di reparto fascista Esercito

    Nome del reparto Reggimento Alpini “Tagliamento”

Memorie

Memorie legate a questa strage

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    Tipo di memoria: lapide

    Ubicazione: Macerata Feltria, Certaldo, luogo dell\'esecizione

    Descrizione: A Certaldo è stata posta una lapide, su iniziativa dei familiari della vittima e della cittadinanza, la cui epigrafe dice: “Qui barbaramente trucidata dai fascisti il 28.6.1944 cadde la giovane esistenza di Angela Lazzareni [sic] viva la sua memoria nella

Bibliografia


Comitato provinciale dell'ANPI Pesaro (a cura di), Secondo risorgimento: Albo d'oro dei caduti nella lotta di liberazione della provincia di Pesaro e Urbino, 1943-1944, Societa Tipografica modenese, Modena s.d.
Silvia Cuppini, Giacomo De Marzi, Paola Desideri, La memoria storica tra parola e immagine. I monumenti celebrativi nella provincia di Pesaro e Urbino dal Risorgimento alla liberazione, catalogo a cura di Marcello Tenti, QuattroVenti, Urbino 1995.
Raffaella Franzoni (a cura di), Il 63° battaglione “M” nelle Marche e in Lombardia, in «L’impegno», 2007, n. 2, pp. 33-59.
Ruggero Giacomini, Ribelli e partigiani. La Resistenza nelle Marche 1943-1944, Affinità elettive, Ancona 2008.
Ruggero Giacomini, La legione “Tagliamento” nelle Marche, in «L’impegno», 2008, n. 2, pp. 23-33.
Alfeo Narduzzi, La Resistenza nel Montefeltro e il distaccamento autonomo Montefeltro, 5. Brigata Garibaldi-Pesaro, Comune di Macerata Feltria-Comunità montana del Montefeltro-ANPI, 2014.
Sandro Severi, Il Montefeltro tra guerra e liberazione 1940 – 1945, Società di Studi Storici per il Montefeltro, San Leo 1997.
Sandro Severi, Angela Lazzarini, in «Memoria viva», 1998, n. 6, pp. 48-50.
Ivan Tognarini (a cura di), L'Appennino del '44: eccidi e protagonisti sulla Linea Gotica, Le balze, Montepulciano 2005.

Sitografia


www.storiamarche900.it/main?p=storia_territorio_maceratafeltria

Fonti archivistiche

Fonti

Archivio Centrale dello Stato, Fondo Ricompart - Ufficio per il servizio riconoscimento qualifiche e per le ricompense ai partigiani, Marche, schedario e pratica n. 5445.
Archivio dell’Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell’Esercito N 1/11, b. 2132.
Procura Militare TerritorialeLa Spezia, registro generale n. 1738, CPI, f. 16/55, 49/15.
Tribunale militare di Milano, sentenza n. 212 del 28 agosto 1952.