Gemona del Friuli, 31.01.1945

(Udine - Friuli-Venezia Giulia)

Descrizione

Località Gemona del Friuli, Gemona del Friuli, Udine, Friuli-Venezia Giulia

Data 31 gennaio 1945

Matrice strage Nazifascista

Numero vittime 2

Numero vittime uomini 2

Numero vittime uomini adulti 2

Descrizione: Tra il 31 gennaio e il 4 febbraio 1945 vengono uccisi per rappresaglia 16 partigiani in tre diverse località del Friuli. Le uccisioni avvengono il 31 gennaio a Gemona, il 1 febbraio a Tarcento e il 4 febbraio a Tricesimo. I tedeschi motivano le diverse uccisione, che comunque vengono disposte come unico atto di ritorsione, come rappresaglia per i seguenti delitti: l’uccisione il 30 dicembre 1944 del consigliere tecnico della Organizzazione Todt Kurfass, assassinato presso il paese di Flaibano; la morte il 13 gennaio 1945 nei pressi di Pers di due soldati germanici, uno italiano e due cosacchi. Una parvenza di legalità viene data dalla sentenza del Tribunale speciale per la sicurezza pubblica di Udine che motivò il ricorso alla pena capitale stabilendo che i condannati erano «appartenenti attivi a gruppi di banditi» che avevano partecipato ai crimini sopra citati. La notizia delle avvenute esecuzioni fu pubblicata all’interno del quotidiano «Il Popolo del Friuli» con un articolo espressamente dedicato: La condanna a Morte di 16 banditi. Il testo riportava anche alcuni particolari sull’esecuzione: vi si attesta infatti che 15 condannati furono fucilati, mentre nei confronti di Silvio Lena, che era stato dichiarato colpevole dell’uccisione di tre fascisti a Portogruaro e inoltre del fascista Paolo Nardini a San Vito al Tagliamento, si procedette con l’impiccagione alla presenza della moglie e dei figli.

Modalità di uccisione: fucilazione,impiccagione

Tipo di massacro: rappresaglia
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Estremi e note penali: Reparti tedeschi: nessun procedimento noto

Reparti italiani:

Buriani Luigi, Marini Vittorio e Marini Giuseppe vennero giudicati il 20 novembre 1945 dalla Sezione speciale della Corte d’Assise di Udine per il reato di collaborazionismo e per aver, il primo come tenente della MDT comandato il plotone di esecuzione dei due partigiani uccisi a Gemona il 31 gennaio, il secondo per aver preso parte al plotone di esecuzione ed il terzo per aver prestato servizio d’ordine durante l’esecuzione. Nelle carte processuali e nel testo della sentenza si rintraccia una precisa analisi della dinamica dell’esecuzione. Con sentenza numero 135 Buriani e Vittorio Marini vennero ritenuti colpevoli e condannati rispettivamente a 8 anni e 4 mesi e 5 anni e 6 mesi di reclusione; Giuseppe Marini fu prosciolto con formula piena. Con sentenza del 1/7/1946 la Sezione speciale della Corte d’Assise di Udine dichiarò inammissibile il ricorso dei condannati. Con sentenza del 18/7/1946 della stessa Corte il reato fu dichiarato estinto per amnistia. Il 16/11/1955 la Corte d’Appello di Venezia concesse la riabilitazione a Buriani; il 23/7/1956 anche il Tribunale supremo militare gli concesse la riabilitazione.


Degano Giacomo fu processato il 21 febbraio 1946 dalla Corte di Udine con l’accusa di collaborazionismo per aver, quale milite della MDT, partecipato ad un rastrellamento a Trasaghis ed aver prestato servizio nell’esecuzione del 31 gennaio 1945. L’imputato ammise di aver fatto parte del servizio di piantonamento per impedire alle persone di avvicinarsi, ma fu assolto perché il fatto non costituisce reato.


Mora Giancarlo comparve di fronte alla Sezione speciale della Corte d’Assise di Udine il 28 dicembre 1946 per rispondere dell’accusa di collaborazionismo avendo, quale volontario della MDT, partecipato a molteplici azioni delittuose tra le quali diversi rastrellamenti, esecuzioni, perquisizioni e saccheggi; inoltre fu accusato di aver partecipato come boia all’uccisione dei due partigiani a Gemona. L’imputato ammise le sue responsabilità ed anche di aver preso parte alla fucilazione, all’impiccagione e ai rastrellamenti. Con sentenza numero 128 la Sezione speciale della Corte d’Assise di Udine ritenne che non poteva comprendere l’illegalità degli atti che stava compiendo; non si provò inoltre che avesse compiuto i furti per scopo di lucro. Si dichiarò pertanto di non doversi procedere per amnistia.

Tribunale competente:
Corte d’assise straordinaria di Udine

Annotazioni: Cfr. episodi di Tarcento e Tricesimo dal 31.01.1945 al 04.02.1945

Scheda compilata da FABIO VERARDO
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2015-10-26 03:04:30

Vittime

Elenco vittime

Lena Silvio di Giovanni e Meroli Malvina. Nato il 25/8/1913. Nato a Pramaggiore e residente a Zoppola, coniugato. Professione contadino. Partigiano della divisione Garibaldi destra Tagliamento, btg. “I. Nievo”, nome di battaglia “Tigre”. Tumulato a Azzano X.
Trafitti Gino di Silvio e Magnan Maria. Nato il 18/2/1918. Nato e residente a Meduno, celibe. Professione mosaicista. Partigiano della 1ª divisione Osoppo-Friuli, 4ª Brg., nome di battaglia “Moro”. Tumulato a Meduno.

Elenco vittime partigiani 2

Lena Silvio
Trafitti Gino

Responsabili o presunti responsabili

Elenco reparti responsabili


Elenco persone responsabili o presunte responsabili


  • Giacomo Degano

    Nome Giacomo

    Cognome Degano

    Ruolo nella strage Autore

    Stato imputato in procedimento

    Note responsabile Degano Giacomo, nato il 28 febbraio 1925, residente Gemona del Friuli

    Note procedimento Degano Giacomo fu processato il 21 febbraio 1946 dalla Corte di Udine con l’accusa di collaborazionismo per aver, quale milite della MDT, partecipato ad un rastrellamento a Trasaghis ed aver prestato servizio nell’esecuzione del 31 gennaio 1945. L’imputato ammise di aver fatto parte del servizio di piantonamento per impedire alle persone di avvicinarsi, ma fu assolto perché il fatto non costituisce reato. Tribunale competente: Corte d’assise straordinaria di Udine

    Tipo di reparto fascista Guardia Nazionale Repubblicana

    Nome del reparto 5. Reggimento Milizia Difesa Territoriale Ufficio politico investigativo squadra K 9

  • Giancarlo Mora

    Nome Giancarlo

    Cognome Mora

    Ruolo nella strage Autore

    Stato imputato in procedimento

    Note responsabile Mora Giancarlo, nato il 18 luglio 1927, residente a Udine

    Note procedimento Mora Giancarlo comparve di fronte alla Sezione speciale della Corte d’Assise di Udine il 28 dicembre 1946 per rispondere dell’accusa di collaborazionismo avendo, quale volontario della MDT, partecipato a molteplici azioni delittuose tra le quali diversi rastrellamenti, esecuzioni, perquisizioni e saccheggi; inoltre fu accusato di aver partecipato come boia all’uccisione dei due partigiani a Gemona. L’imputato ammise le sue responsabilità ed anche di aver preso parte alla fucilazione, all’impiccagione e ai rastrellamenti. Con sentenza numero 128 la Sezione speciale della Corte d’Assise di Udine ritenne che non poteva comprendere l’illegalità degli atti che stava compiendo; non si provò inoltre che avesse compiuto i furti per scopo di lucro. Si dichiarò pertanto di non doversi procedere per amnistia. Tribunale competente: Corte d’assise straordinaria di Udine

    Tipo di reparto fascista Guardia Nazionale Repubblicana

    Nome del reparto 5. Reggimento Milizia Difesa Territoriale Ufficio politico investigativo squadra K 9

  • Giuseppe Marini

    Nome Giuseppe

    Cognome Marini

    Ruolo nella strage Autore

    Stato imputato in procedimento

    Note responsabile - Marini Giuseppe, nato il 26 novembre 1923, residente a Gemona

    Note procedimento Buriani Luigi, Marini Vittorio e Marini Giuseppe vennero giudicati il 20 novembre 1945 dalla Sezione speciale della Corte d’Assise di Udine per il reato di collaborazionismo e per aver, il primo come tenente della MDT comandato il plotone di esecuzione dei due partigiani uccisi a Gemona il 31 gennaio, il secondo per aver preso parte al plotone di esecuzione ed il terzo per aver prestato servizio d’ordine durante l’esecuzione. Nelle carte processuali e nel testo della sentenza si rintraccia una precisa analisi della dinamica dell’esecuzione. Con sentenza numero 135 Buriani e Vittorio Marini vennero ritenuti colpevoli e condannati rispettivamente a 8 anni e 4 mesi e 5 anni e 6 mesi di reclusione; Giuseppe Marini fu prosciolto con formula piena. Con sentenza del 1/7/1946 la Sezione speciale della Corte d’Assise di Udine dichiarò inammissibile il ricorso dei condannati. Con sentenza del 18/7/1946 della stessa Corte il reato fu dichiarato estinto per amnistia. Il 16/11/1955 la Corte d’Appello di Venezia concesse la riabilitazione a Buriani; il 23/7/1956 anche il Tribunale supremo militare gli concesse la riabilitazione. Tribunale competente: Corte d’assise straordinaria di Udine

    Tipo di reparto fascista Guardia Nazionale Repubblicana

    Nome del reparto 5. Reggimento Milizia Difesa Territoriale Ufficio politico investigativo squadra K 9

  • Luigi Buriani

    Nome Luigi

    Cognome Buriani

    Ruolo nella strage Autore

    Stato imputato in procedimento

    Note responsabile Buriani Luigi, nato il 3 giugno 1921, residente a Perugia

    Note procedimento Buriani Luigi, Marini Vittorio e Marini Giuseppe vennero giudicati il 20 novembre 1945 dalla Sezione speciale della Corte d’Assise di Udine per il reato di collaborazionismo e per aver, il primo come tenente della MDT comandato il plotone di esecuzione dei due partigiani uccisi a Gemona il 31 gennaio, il secondo per aver preso parte al plotone di esecuzione ed il terzo per aver prestato servizio d’ordine durante l’esecuzione. Nelle carte processuali e nel testo della sentenza si rintraccia una precisa analisi della dinamica dell’esecuzione. Con sentenza numero 135 Buriani e Vittorio Marini vennero ritenuti colpevoli e condannati rispettivamente a 8 anni e 4 mesi e 5 anni e 6 mesi di reclusione; Giuseppe Marini fu prosciolto con formula piena. Con sentenza del 1/7/1946 la Sezione speciale della Corte d’Assise di Udine dichiarò inammissibile il ricorso dei condannati. Con sentenza del 18/7/1946 della stessa Corte il reato fu dichiarato estinto per amnistia. Il 16/11/1955 la Corte d’Appello di Venezia concesse la riabilitazione a Buriani; il 23/7/1956 anche il Tribunale supremo militare gli concesse la riabilitazione. Tribunale competente: Corte d’assise straordinaria di Udine

    Tipo di reparto fascista Guardia Nazionale Repubblicana

    Nome del reparto 5. Reggimento Milizia Difesa Territoriale Ufficio politico investigativo squadra K 9

  • Vittorio Marini

    Nome Vittorio

    Cognome Marini

    Ruolo nella strage Autore

    Stato imputato in procedimento

    Note responsabile Marini Vittorio, nato il 17 gennaio 1916, residente a Como

    Note procedimento Buriani Luigi, Marini Vittorio e Marini Giuseppe vennero giudicati il 20 novembre 1945 dalla Sezione speciale della Corte d’Assise di Udine per il reato di collaborazionismo e per aver, il primo come tenente della MDT comandato il plotone di esecuzione dei due partigiani uccisi a Gemona il 31 gennaio, il secondo per aver preso parte al plotone di esecuzione ed il terzo per aver prestato servizio d’ordine durante l’esecuzione. Nelle carte processuali e nel testo della sentenza si rintraccia una precisa analisi della dinamica dell’esecuzione. Con sentenza numero 135 Buriani e Vittorio Marini vennero ritenuti colpevoli e condannati rispettivamente a 8 anni e 4 mesi e 5 anni e 6 mesi di reclusione; Giuseppe Marini fu prosciolto con formula piena. Con sentenza del 1/7/1946 la Sezione speciale della Corte d’Assise di Udine dichiarò inammissibile il ricorso dei condannati. Con sentenza del 18/7/1946 della stessa Corte il reato fu dichiarato estinto per amnistia. Il 16/11/1955 la Corte d’Appello di Venezia concesse la riabilitazione a Buriani; il 23/7/1956 anche il Tribunale supremo militare gli concesse la riabilitazione. Tribunale competente: Corte d’assise straordinaria di Udine

    Nome del reparto nazista Polizei

    Nome del reparto III./SS-Polizei-Regiment 15

Sentenze delle Corti d'Assise straordinarie sull'episodio
Memorie

Memorie legate a questa strage

  • lapide a Gemona, strada intitolata alle vittime

    Tipo di memoria: lapide

    Ubicazione: Gemona, strada intitolata alle vittime

    Descrizione: A Gemona i nomi dei sei partigiani fucilati il 18 dicembre 1944 e dei due uccisi il 31 gennaio 1945 sono trascritti su di una lapide nella strada che è stata espressamente intitolata “via Caduti della Libertà”; viene ricordato che essi furono «trucidati

Bibliografia


Antifascismo e resistenza nel tarcentino, Sezione ANPI-Centro iniziative culturali di Tarcento, Tarcento 1985.
Alberto Buvoli - Franco Cecotti - Luciano Patat (a cura di), Atlante storico della lotta di liberazione italiana nel Friuli Venezia Giulia: una Resistenza di confine, 1943-1945, Istituto Friulano per la Storia del Movimento di Liberazione - Centro Isontino di ricerca e documentazione storica e sociale L. Gasparini - Istituto Regionale per la Storia del Movimento di Liberazione nel Friuli Venezia Giulia - Istituto Provinciale per la Storia del Movimento di Liberazione e dell’età contemporanea, Udine-Gradisca d’Isonzo-Trieste-Pordenone 2006.
Giovanni Angelo Colonnello, Guerra di Liberazione, Friuli, Udine 1965.
Luigi Cominesi Raimondi, Sedici partigiani condannati a morte: Gemona, 31 gennaio 1945, Tarcento, 1 febbraio 1945, Tricesimo, 4 febbraio 1945, ANPI, Gemona-Tarcento-Tricesimo 2005.
Girolamo G. Corbanese – Aldo Mansutti, Zona di Operazioni del Litorale Adriatico. Udine – Gorizia – Trieste – Fiume – Pola – Lubiana. Settembre 1943 – maggio 1945. I Protagonisti, Aviani & Aviani, Udine 2009.
Giampaolo Gallo, La resistenza in Friuli 1943-1945, Istituto Friulano per la Storia del Movimento di Liberazione, Udine 1988.
Michael Wedekind, Nationalsozialstische Besatzungs und Annexionspolitik in Norditalien 1943 bis 1945: die Operationszone «Alpenvorland» und «Adriatisches Küsterland», Oldenbourg, München 2003.

Sitografia


www.anpiudine.org

Fonti archivistiche

Fonti

AS Udine, Fondo Corte d’Assise Straordinaria, b. E.d. 8, fascicolo 150/45 «Buriani Luigi, Marini Vittorio e Marini Giuseppe»; busta E.d. 14, fascicolo 4/46 «Degano Giacomo»; busta E.d. 24, fascicolo 84/46 «Mora Giancarlo»;
AS Udine, Fondo Corte d’Assise Straordinaria, b. E.c. 1, Registri delle sentenze 1945, sentenza n. 135 contro Buriani Luigi, Marini Vittorio e Marini Giuseppe; busta E.c. 1, Registri delle sentenze 1946, sentenza n. 43 contro Degano Giacomo; busta E.c. 1, Registri delle sentenze 1946, sentenza n. 128 contro Mora Giancarlo
Biblioteca Civica “Vincenzo Joppi” di Udine, Sezione periodici «Il Popolo del Friuli», 8 febbraio 1945
IFSMLI, Fondo diari storici parrocchiali, Libro Storico della parrocchia di Sedilis