Cavour, 21.12.1943

(Torino - Piemonte)

Descrizione

Località Cavour, Cavour, Torino, Piemonte

Data 21 dicembre 1943

Matrice strage Nazista

Numero vittime 1

Numero vittime uomini 1

Numero vittime uomini adulti 1

Descrizione: In seguito a delazione, Sforzini è sorpreso mentre si trova nella locanda "La Verna Nuova" di Cavour. È trasportato a Saluzzo e, per estorcergli informazioni, è sottoposto a indicibili torture. Non dice una parola ed è condannato a morte per impiccagione. Riportato a Cavour su un autocarro, il valoroso partigiano, quando il camion si ferma all'angolo tra piazza Statuto e via Pinerolo per l'esecuzione, con le proprie mani si mette il capestro al collo e gridando "Viva la libertà!" si butta dal suo patibolo. Il corpo di Alfredo Sforzini resterà appeso per quarantotto ore, con un cartello al collo sul quale è scritto: "Così finisce chi spara ad un tedesco". Il nome di Sforzini viene poi assunto dalla IV Brigata Garibaldi di cui aveva fatto parte e, dopo la Liberazione, il Consiglio comunale di Cavour gli dedica la piazza principale della Città.
Anche a Livorno una piazza è dedicata ad Alfredo Sforzini

Modalità di uccisione: impiccagione

Violenze connesse: sevizie-torture

Trattamento dei cadaveri: Esposizione dei cadaveri

Tipo di massacro: punitivo
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Scheda compilata da Alessandro Specos
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2022-06-14 14:10:24

Vittime

Elenco vittime

Sforzini Alfredo nato a Vellano (PT), nato l’11/02/1914

Elenco vittime partigiani 1

Sforzini Alfredo

Responsabili o presunti responsabili

Elenco reparti responsabili


Memorie

Memorie legate a questa strage

  • onorificenza alla persona a Sforzini Alfredo

    Tipo di memoria: onorificenza alla persona

    Ubicazione: Sforzini Alfredo

    Descrizione: M.O.V.M con la seguente motivazione: “Soldato carrista, all’atto dell’armistizio,anziché arrendersi ai tedeschi passò alla lotta partigiana raccogliendo intorno a sé numerosi compagni accorsi per combattere. Fu organizzatore infaticabile e capo ardimentoso e primo fra i primi in ogni audacia, finché, per delazione e per tradimento, cadde nelle mani del nemico. Riconosciuto per la sua fama, ebbe addosso sbirri di ogni genere che si illudevano di estorcergli rivelazioni con le torture cui lo sottoposero. Ma seppe tacere. Fu condannato a morire di corda. Con le proprie mani si pose il capestro attorno al collo e dopo aver ringraziato Dio di avergli dato la forza di non parlare si lanciò nel vuoto dall’autocarro che costituiva l’improvvisato palco del sacrificio. Mirabile esempio di quanto possa lo spirito umano quando la fede lo sorregge. Cavour, 21 dicembre 1943”

  • luogo della memoria a Castelvecchio di Pescia (PT)

    Tipo di memoria: luogo della memoria

    Ubicazione: Castelvecchio di Pescia (PT)

    Descrizione: Intitolazione ex Scuola (ora centro Pro loco) a Castelvecchio di Pescia (PT)

Bibliografia


• Ugo Canessa, Alfredo Sforzini: 1914-1943: combattente per la libertà medaglia d'oro al valore militare, Pacini, 2000

Sitografia


• https://biblio.toscana.it/argomento/Alfredo%20Sforzini
• http://intranet.istoreto.it/partigianato/dettaglio.asp?id=80889
• https://www.anpi.it/donne-e-uomini/792/alfredo-sforzini

Fonti archivistiche

Fonti