TOBOGA, GEMONA, 29.04.1945

(Udine - Friuli-Venezia Giulia)

Descrizione

Località Taboga, Gemona del Friuli, Udine, Friuli-Venezia Giulia

Data 29 aprile 1945

Matrice strage Nazista

Numero vittime 7

Numero vittime uomini 7

Numero vittime uomini ragazzi 1

Numero vittime uomini adulti 5

Numero vittime uomini anziani 1

Descrizione: Il 29 aprile 1945 a Gemona, lungo la strada nazionale all’altezza dell’incrocio con la via che conduce alla locale cartiera, furono esplosi alcuni colpi d’arma da fuoco contro un sidecar tedesco; fu il gesto isolato di un partigiano che sparò contro una motocarrozzetta in transito. I militari tedeschi che si trovavano a bordo del mezzo raggiunsero il vicino paese di Ospedaletto, dove stazionavano alcuni reparti tedeschi, e denunciarono quanto era accaduto. Poco dopo un drappello di soldati fu inviato nella zona in cui erano stati esplosi i colpi di fucile. Dopo aver compiuto alcune perquisizioni, i militari raggiunsero casa “Pic”, in via Picco nei pressi di Gemona. Nell’abitazione si erano radunati diversi giovani che, estranei all’accaduto, erano là convenuti per ascoltare le trasmissioni radiofoniche. I tedeschi entrarono con violenza nell’abitazione, sequestrarono otto persone e le condussero al vicino bivio di Taboga. Qui gli uomini vennero allineati al muro e fucilati seduta stante. Degli otto rastrellati uno riuscì a fuggire. Testimonianze orali affermano che il più giovane del gruppo, un ragazzo di soli 16 anni, rimasto ferito dalla prima scarica del plotone d’esecuzione, tentò di alzare la testa, ma un soldato tedesco estrasse la pistola e gli sparò nuovamente, finendolo. I nomi delle sette vittime sono: Francesco Boezio, Onorio Cedaro, Antonio Copetti, Antonio Guerra, Giuseppe Guerra, Vittorio Londero e Battista Stinat.

Modalità di uccisione: fucilazione

Tipo di massacro: rappresaglia
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Estremi e note penali: nessun procedimento noto

Annotazioni: Boezio, Copetti e Guerra vennero riconosciuti partigiani appartenenti il primo alla III Brg. Osoppo Friuli, e gli altri due alla VIII Brg. Osoppo Friuli,

Note sulla memoria (per maggiori informazioni vedi la sezione apposita): Memoria consolidata

Scheda compilata da FABIO VERARDO
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2015-10-26 02:50:15

Vittime

Elenco vittime

Boezio Francesco, di Antonio e Lepore Anna. Nato il 7/9/1921. Nato a Tarcento e residente a Gemona, celibe. Professione minatore. Riconosciuto partigiano della III Brg. Osoppo Friuli, nome di battaglia “Alpe”. Tumulato a Gemona.
Cedaro Onorio, di Onorio e Bertossi Orsola. Nato il 18/10/1913. Nato e residente a Gemona, coniugato. Professione muratore. Civile. Tumulato a Gemona.
Copetti Antonio, di Antonio e Londero Maria. Nato il 30/4/1911. Nato e residente a Gemona, coniugato. Professione manovale. Riconosciuto partigiano della VIII Brg. Osoppo Friuli. Tumulato a Gemona.
Guerra Antonio, di Giobatta e Stefanutti Giuditta. Nato il 2/11/1889. Nato e residente a Gemona, coniugato. Professione contadino. Civile. Tumulato a Gemona.
Guerra Giuseppe, di Antonio e Bertossi Maria. Nato il 27/12/1928. Nato e residente a Gemona, celibe. Professione contadino. Riconosciuto partigiano della VIII Brg. Osoppo Friuli, nome di battaglia “Terribile”. Tumulato a Gemona.
Londero Vittorio, di Lorenzo e Sella Maria. Nato il 16/7/1915. Nato e residente a Gemona, celibe. Professione manovale. Civile. Tumulato a Gemona.
Stinat Battista, di Giovanni e Rover Ippolita. Nato il 4/9/1916. Nato a Caneva e residente a Gemona, celibe. Professione manovale. Civile. Tumulato a Gemona.

Elenco vittime civili 7

Francesco Boezio,
Onorio Cedaro,
Antonio Copetti,
Antonio Guerra,
Giuseppe Guerra,
Vittorio Londero
Battista Stinat.

Responsabili o presunti responsabili

Elenco reparti responsabili


Memorie
Bibliografia


Giovanni Angelo Colonnello, Guerra di liberazione, Friuli, Udine 1965.
Stefano Di Giusto, Operationszone Adriatisches Küsterland. Udine, Gorizia, Trieste, Pola, Fiume e Lubiana durante l’occupazione tedesca 1943-1945, Istituto Friulano per la Storia del Movimento di Liberazione, Udine 2005.

Sitografia


Fonti archivistiche

Fonti