PORTICO DI ROMAGNA 22.06.1944

(Forlì-Cesena - Emilia-Romagna)

Descrizione

Località Bocconi di Portico di Romagna, pressi, lungo la strada nazionale, Portico e San Benedetto, Forlì-Cesena, Emilia-Romagna

Data 22 giugno 1944

Matrice strage Nazifascista

Numero vittime 1

Numero vittime uomini 1

Numero vittime uomini adulti 1

Descrizione: Alberto Lanini si era trasferito da Firenze a San Benedetto in Alpe (FC) con altri compagni fiorentini per sfuggire agli arruolamenti nella Rsi. Lui solo si era unito alla formazione partigiana di Corbari e lui solo aveva deciso di restare a San Benedetto quando i suoi compagni tornarono a Firenze ormai prossima ad esser liberata. Lanini fu arrestato a San Benedetto in Alpe il 21 giugno 1944 presso l’abitazione di Dorina Frassineti da militi italiani (toscani) e da un ufficiale tedesco. Il giorno seguente, dopo una notte di detenzione nella camera di sicurezza dei carabinieri, militi tedeschi o fascisti (i responsabili sono indicati come SS nella documentazione dei carabinieri del dopoguerra, come dipendenti dal comando della polizia tedesca e come appartenenti alla 3ª compagnia emigranti tedesca di polizia di stanza a Bocconi di Portico di Romagna (FC) nella documentazione coeva al fatto prodotta dalla Rsi, e come militi della Gnr dalla documentazione dell’Anpi) lo fecero salire su un camion con le mani legate e si diressero lungo la strada per Portico. Secondo i carabinieri (documentazione postbellica) giunti all’altezza del Casetto Tancredi vicino a Bocconi i carnefici buttarono Lanini dal camion e gli spararono alla testa uccidendolo. Secondo un testimone oculare a sparare a Lanini fu un maresciallo delle SS italiane. Il corpo, privato delle scarpe, fu poi spinto giù dalla scarpata della strada. Lanini fu sepolto nel cimitero di Portico di Romagna.

Modalità di uccisione: uccisione con armi da fuoco

Violenze connesse: furto e-o saccheggio

Tipo di massacro: punitivo
--> Per saperne di più sulle tipologie

Estremi e note penali: Gli autori sono indicati come SS nella documentazione dei carabinieri del dopoguerra, come dipendenti dal comando della polizia tedesca e come appartenenti alla 3ª compagnia emigranti tedesca di polizia di stanza a Bocconi di Portico di Romagna nella documentazione coeva al fatto prodotta dalla Rsi. La scheda redatta sulla base della documentazione Anpi (elenco partigiani caduti Istituto storico Forlì-Cesena e Database partigiani) attribuisce invece il fatto a militi della Gnr. Un testimone oculare dell’uccisione di Lanini al processo davanti alla Corte d’Assise straordinaria di Forlì parlò di un maresciallo delle SS italiane.
Stando a questa deposizione, alla dicitura militi tedeschi e alla documentazione coeva della Rsi sembrerebbe trattarsi dei membri del IV-Polizei-Freiwilligen-Bataillon Italien composto di italiani con sottufficiali e ufficiali tedeschi con funzioni effettive di comando e responsabile di numerosi episodi di violenza, tra cui le stragi di Tavolicci e del Carnaio del 22 e del 25 luglio 1944: v. Episodi di Tavolicci (FC), 22 luglio 1944 e del Passo del Carnaio (FC), 25 luglio 1944). Tuttavia le compagnie del battaglione erano dislocate in zone diverse e lontane da Bocconi e Portico (il comando a San Piero in Bagno (FC), la 1ª compagnia in parte a Pieve Santo Stefano (AR), in parte a Sarsina (FC) e a fine luglio 1944 in parte a San Donato di Sant’Agata Feltria (RN); la 2ª compagnia a Balze (FC) da fine giugno; la 3ª in un primo tempo a Balze (FC), poi a Sarsina (FC) a fine giugno 1944 e infine a San Donato di Sant’Agata Feltria (RN) a fine luglio 1944). Secondo la documentazione dell’Anpi di Forlì, invece, gli assassini di Lanini appartenevano alla Gnr e i due imputati processati dalla Corte d’Assise straordinaria di Forlì per l’omicidio di Lanini (poi assolti) appartenevano effettivamente alla Guardia nazionale repubblicana. Nella vallata di Portico di Romagna si insediò il battaglione M IX settembre della Gnr, il cui comando era di stanza a Castrocaro (FC), che si rese responsabili di diversi episodi violenti (v. Episodi di Dovadola (FC), 23 luglio 1944, Castrocaro (FC), 14 agosto 1944, Castrocaro (FC), 18 agosto 1944). Le fonti disponibili, però, lo segnalano nella zona solo da luglio 1944. Infine va menzionata il distaccamento della Guardia del Duce di stanza a Predappio e Meldola (FC) il cui comandante Giacinto Magnati vestiva l’uniforme delle SS italiane ed era attivo nella zona anche in collaborazione con i tedeschi e gli uomini del IV battaglione di polizia. Magnati e il reparto, responsabili di uccisioni nei mesi precedenti tra cui quella di Antonio Carini e quelle di Bertinoro (v. Episodi di Meldola (FC), 13 marzo 1944 e Bertinoro (FC) 1° maggio 1944) furono coinvolti nella strage del Carnaio e Magnati anche nell’uccisione dei fratelli Bimbi.
- Procedimento davanti alla Corte d’Assise straordinaria di Forlì contro Caroli Ermanno (nato il 10/12/1914, iscritto al Pfr, caporalmaggiore della Gnr, latitante, contumace) e contro Longini Zampetti Giovanni (nato a Portogruaro (VE) il 27/02/1908, appartenente alla Gnr, latitante, contumace) imputati del reato di collaborazionismo. Caroli inoltre era accusato di aver concorso nell’omicidio di Lanini; Longini Zampetti di essersi appropriato di oggetti appartenuti a Lanini mediante minacce alla persona che li deteneva. La Corte con sentenza 14/06/1946 condannò a quindici anni di reclusione Caroli per collaborazionismo, ma lo assolse dall’accusa di omicidio per non aver commesso il fatto; assolse anche Longini Zampetti per non aver commesso il fatto. Caroli presentò ricorso in Cassazione.
- La Corte d’Assise sezione speciale di Forlì con declaratoria 12/07/1946 dichiarò di non doversi procedere perché il reato era estinto per amnistia.

Annotazioni: - In alcuni documenti Lanini è chiamato Roberto anziché Alberto.

Scheda compilata da ROBERTA MIRA
Scarica la scheda in formato .pdf
Le schede monografiche in formato .pdf sono coperte da diritto d'autore.
Ogni uso improprio o non consentito è punibile ai sensi di legge

Ultimo aggiornamento dei dati: 2016-03-15 19:11:19

Vittime

Elenco vittime

Lanini Alberto, nato a Firenze l’11/05/1922, motorista. Riconosciuto partigiano nel battaglione Corbari dal 10/10/1943 al 22/06/1944.

Elenco vittime partigiani 1

Lanini Alberto

Responsabili o presunti responsabili
Memorie
Bibliografia


- Antonio Mambelli, Diario degli avvenimenti in Forlì e Romagna dal 1939 al 1945, a cura di Dino Mengozzi, Lacaita, Manduria, Bari, Roma, 2003, vol. I, p. 680.

Sitografia


- Istituto per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea della provincia di Forlì-Cesena, Elenco dei caduti delle formazioni partigiane:
http://www.istorecofc.it/caduti-formazioni-partigiane.asp
(ad nomen).

- Dipartimento di Storia Culture Civiltà, Database dei partigiani dell’Emilia-Romagna:
http://www.storia-culture-civilta.unibo.it/it/biblioteca/fondi-1/partigiani
(schede relative alla provincia di Forlì, ad nomen).

Fonti archivistiche

Fonti

- AISPER, Fondo Commissione parlamentare d’inchiesta sulle cause dell’occultamento di fascicoli relativi a crimini nazifascisti (Armadio della vergogna), 4 Docc. consegnati maggio 2009, doc. 44/1, f. 55, Legione territoriale Carabinieri di Bologna, Compagnia di Forlì, Specchio delle violenze commesse dai tedeschi e dai fascisti contro le popolazioni civili, 18/02/1945.
- AISRFC, Eccidi, b. 4, fasc. 10; b. 5, fasc. 6.
- Tribunale di Forlì, Sezione, Penale, Sentenze della Corte d’Assise straordinaria di Forlì (1945-1947), vol. 1946-47, sentenza n. 100/46.