CASTROCARO 14.08.1944

(Forlì-Cesena - Emilia-Romagna)

Descrizione

Località Castrocaro, cimitero, Castrocaro Terme e Terra del Sole, Forlì-Cesena, Emilia-Romagna

Data 14 agosto 1944

Matrice strage Fascista

Numero vittime 5

Numero vittime uomini 5

Numero vittime uomini adulti 2

Numero vittime uomini anziani 1

Numero vittime uomini senza informazioni 2

Descrizione: Il 14 agosto 1944 i fascisti del Battaglione M IX Settembre fucilarono nel cimitero di Castrocaro cinque uomini. Due di loro erano il marchese Paulucci de’ Calboli arrestato il 13 agosto, accusato di sovvenzionare i partigiani, e Antonio Benzoni, arrestato con la moglie e la figlia il 12 agosto e accusato di detenzione di armi ed esplosivi che erano stati trovati in casa sua; entrambi erano stati vittime di delazioni. Gli altri tre uccisi erano militi della Guardia nazionale repubblicana, accusati di tradimento come sostenitori dei partigiani a cui avevano venduto delle armi. Nel tempo intercorso tra gli arresti e la fucilazione, le vittime furono interrogate (probabilmente con il ricorso a metodi violenti) e processate da un tribunale straordinario. La popolazione fu informata delle avvenute fucilazioni mediante un manifesto.
La fucilazione fa parte di una serie di arresti e uccisioni di persone accusate di sostenere la Resistenza compiute dal battaglione M IX Settembre a metà agosto 1944 a Castrocaro. Il giorno 12 i fascisti del battaglione M avevano fucilato sempre nel cimitero di Castrocaro i fratelli Rolando e Verardo Verità nel pomeriggio e Angelo Mariani nella notte (v. Episodi di Castrocaro (FC), 12 agosto (fratelli Verità) e Castrocaro (FC), 12 agosto 1944 (Angelo Mariani)). Altra vittima di questa serie di arresti fu Umberto Mercuri che morì cadendo dalla finestra della sede del battaglione M, non è chiaro se suicidandosi o meno (v. Episodio di Castrocaro (FC), 12 agosto 1944 (Umberto Mercuri)).
Dopo le uccisioni, i corpi delle vittime furono lasciati insepolti nel cimitero per alcuni giorni, coperte solo da lenzuola e teli da parte della popolazione. Il corpo del marchese Paulucci de’ Calboli fu poi portato a Ladino, suo luogo di residenza. Leggendo il Diario di Mambelli, che riporta tali particolari a partire dal racconto di un testimone, sembra nel cimitero il 14 agosto e nei giorni seguenti giacessero ancora i corpi dei fratelli Rolando e Verardo Verità e probabilmente anche quello di Angelo Mariani. Anche il cadavere di Umberto Mercuri pare fosse portato nel cimitero e allineato accanto agli altri con un cartello sulla schiena su cui era scritto «traditore della patria».
Gli arresti effettuati dal battaglione M erano inseriti in un’operazione di contrasto alla formazione partigiana Corbari attiva nella zona, i cui principali esponenti furono catturati e uccisi dai fascisti il 18 agosto 1944 (v. Episodi di Castrocaro (FC), 18 agosto 1944 e Ca’ Cornio-Monte Trebbio (FC), 18 agosto 1944); ma, considerate le vittime, non possiamo escludere di trovarci di fronte ad alcuni di quegli episodi violenti che contraddistinguono l’azione di frange interne alla Repubblica sociale italiana, la cui violenza si rivolge contro traditori interni o presunti tali, contro esponenti della borghesia o della proprietà terriera che hanno prosperato sotto il fascismo per poi abbandonarlo dopo il 25 luglio e l’8 settembre 1943, o contro membri della nobiltà considerati fedeli alla monarchia e non al regime. Esempi di questo tipo di violenza si ritrovano nella strage del castello estense a Ferrara nel novembre 1943 (v. Episodio di Ferrara, 15 novembre 1943), a Bologna nelle fucilazioni del gennaio 1944 seguite alla morte del federale Eugenio Facchini e nell’eliminazione di quattro noti professionisti nel novembre 1944 (v. Episodi di Bologna, 27 gennaio 1944 e 21-22 novembre 1944), e nel Forlivese nelle uccisioni di Bertinoro del 1° maggio 1944 (v. Episodio di Bertinoro (FC), 1° maggio 1944).

Modalità di uccisione: fucilazione

Trattamento dei cadaveri: Esposizione dei cadaveri

Tipo di massacro: punitivo
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Estremi e note penali: - Sul battaglione M IX Settembre e il suo operato a Castrocaro fu aperta un’inchiesta interna alla Rsi: le azioni del battaglione e i suoi metodi (arresti, torture, processi sommari, fucilazioni) erano stati tali da suscitare ripulsa e terrore tra la popolazione e, di conseguenza, critiche da parte di altre strutture della Rsi preoccupate per le ripercussioni che la situazione poteva avere sulla Repubblica sociale facendole perdere consenso. Nella relazione del capo della provincia di Forlì al ministero dell’Interno si legge che il questore che si recò a Castrocaro per raccogliere i verbali di interrogatorio delle vittime e altri atti relativi alla condanna a morte e all’esecuzione capitale, il comandante del battaglione M rispose che era tenuto ad informare solo il comando tedesco da cui il battaglione dipendeva. Capo della provincia e procuratore della Rsi segnalarono la gravità del fatto per l’autorità e il prestigio della Repubblica sociale.
- Lucia Benzoni nel suo memoriale cita i nomi di due graduati del battaglione che avrebbero formato il tribunale straordinario e processato in via sommaria le vittime.
Procedimento davanti alla Corte d’Assise straordinaria di Forlì contro Laghi Teseo (nato a Castrocaro (FC) il 09/12/1921), Zanchini Nello (nato a Santa Sofia (FC) il 02/09/1914, latitante), Rossi Gianfranco (nato a Forlì il 27/04/1929, latitante), Rusticali Cleode (nata a Forlì l’11/02/1903, latitante), Benenati Antonio (nato a Palermo il 17/06/1927, residente a Forlì, latitante) imputati per diversi reati. Rossi Rusticali e Benenati furono accusati di collaborazionismo e di aver provocato con le loro delazioni la cattura, l’arresto e l’uccisione del marchese Paulucci de’ Calboli e di Antonio Benzoni, oltre che di Silvio Corbari e dei suoi compagni, tra l’altro fingendosi favorevoli ai partigiani e fingendo di essere stati arrestati dai fascisti. Con sentenza del 19/02/1946 la Corte, per il caso delle fucilazioni di Castrocaro del 14/08/1944, ritenne Cleode Rusticali, suo figlio Gianfranco Rossi e Antonio Benenati colpevoli di collaborazionismo e condannò la Rusticali a vent’anni di reclusione, e Rossi e Benenati a diciotto anni ciascuno. Il difensore degli imputati ricorse in cassazione e la suprema corte, con sentenza 24/03/1947, annullò senza rinvio la sentenza per la condanna per collaborazionismo perché il reato era estinto per amnistia ordinando la revoca del mandato di cattura per Rusticali, Rossi e Benenati che erano latitanti.

Annotazioni: Sulla lapide posta a Castrocaro Benzoni compare come professore.

Episodi collegati:
- Episodio di Castrocaro (FC), 12 agosto (fratelli Verità)
- Episodio di Castrocaro (FC), 12 agosto (Angelo Mariani).
- Episodio di Castrocaro (FC), 12 agosto 1944 (Umberto Mercuri).
- Episodio di Castrocaro (FC), 18 agosto 1944.
- Episodio di Ca’ Cornio-Monte Trebbio (FC), 18 agosto 1944.
- Episodio di Monte Trebbio (FC), 18 agosto 1944.

Scheda compilata da ROBERTA MIRA
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2016-03-11 19:31:11

Vittime

Elenco vittime

Benzoni Antonio, nato a Forlì il 23/07/1888, cavaliere, segretario tecnico delle Ferrovie dello Stato. Riconosciuto partigiano nella 29ª Gap dall’11/02/1944 al 14/08/1944.
Buranti Antonio, nato a Trimbach (Svizzera) il 28/05/1913, residente a Bertinoro (FC). Milite della Gnr. Militare.
Ciccarelli Livio, originario di Montiano (FC), milite della Gnr in servizio presso la federazione fascista di Forlì. Militare.
Grassi Fiorenzo, originario di Bergamo, studente universitario, allievo ufficiale della Gnr della compagnia ausiliaria del vice comando provinciale della Gnr di Forlì. Militare.
Paulucci De’ Calboli Ginnasi Gianni Raniero, nato il 12/08/1892, marchese, possidente. Civile.

Elenco vittime civili 1

Paulucci De’ Calboli Ginnasi Gianni Raniero

Elenco vittime partigiani 1

Benzoni Antonio

Elenco vittime militari 3

Buranti Antonio,
Ciccarelli Livio,
Grassi Fiorenzo,

Responsabili o presunti responsabili

Elenco reparti responsabili


Reparto GNR non precisato

Tipo di reparto: Guardia Nazionale Repubblicana

Battaglione M- IX Settembre

Tipo di reparto: Reparto speciale

Elenco persone responsabili o presunte responsabili


  • Antonio Benenati

    Nome Antonio

    Cognome Benenati

    Ruolo nella strage Collaboratore

    Stato imputato in procedimento

    Note responsabile Benenati Antonio, nato a Palermo il 17/06/1927, residente a Forlì. Processato in contumacia dalla Corte d’Assise straordinaria di Forlì per collaborazionismo e delazione anche a danno di Benzoni e Paulucci de’ Calboli. Condannato e poi amnistiato.

    Note procedimento Procedimento davanti alla Corte d’Assise straordinaria di Forlì contro Laghi Teseo (nato a Castrocaro (FC) il 09/12/1921), Zanchini Nello (nato a Santa Sofia (FC) il 02/09/1914, latitante), Rossi Gianfranco (nato a Forlì il 27/04/1929, latitante), Rusticali Cleode (nata a Forlì l’11/02/1903, latitante), Benenati Antonio (nato a Palermo il 17/06/1927, residente a Forlì, latitante) imputati per diversi reati. Rossi Rusticali e Benenati furono accusati di collaborazionismo e di aver provocato con le loro delazioni la cattura, l’arresto e l’uccisione del marchese Paulucci de’ Calboli e di Antonio Benzoni, oltre che di Silvio Corbari e dei suoi compagni, tra l’altro fingendosi favorevoli ai partigiani e fingendo di essere stati arrestati dai fascisti. Con sentenza del 19/02/1946 la Corte, per il caso delle fucilazioni di Castrocaro del 14/08/1944, ritenne Cleode Rusticali, suo figlio Gianfranco Rossi e Antonio Benenati colpevoli di collaborazionismo e condannò la Rusticali a vent’anni di reclusione, e Rossi e Benenati a diciotto anni ciascuno. Il difensore degli imputati ricorse in cassazione e la suprema corte, con sentenza 24/03/1947, annullò senza rinvio la sentenza per la condanna per collaborazionismo perché il reato era estinto per amnistia ordinando la revoca del mandato di cattura per Rusticali, Rossi e Benenati che erano latitanti.

  • Cleode Rusticali

    Nome Cleode

    Cognome Rusticali

    Stato imputato in procedimento

    Note responsabile Rusticali Cleode, nata a Forlì l’11/02/1903, madre di Gianfranco Rossi. Processata in contumacia dalla Corte d’Assise straordinaria di Forlì per collaborazionismo e delazione anche a danno di Benzoni e Paulucci de’ Calboli. Condannata e poi amnistiata.

    Note procedimento - Sul battaglione M IX Settembre e il suo operato a Castrocaro fu aperta un’inchiesta interna alla Rsi: le azioni del battaglione e i suoi metodi (arresti, torture, processi sommari, fucilazioni) erano stati tali da suscitare ripulsa e terrore tra la popolazione e, di conseguenza, critiche da parte di altre strutture della Rsi preoccupate per le ripercussioni che la situazione poteva avere sulla Repubblica sociale facendole perdere consenso. Nella relazione del capo della provincia di Forlì al ministero dell’Interno si legge che il questore che si recò a Castrocaro per raccogliere i verbali di interrogatorio delle vittime e altri atti relativi alla condanna a morte e all’esecuzione capitale, il comandante del battaglione M rispose che era tenuto ad informare solo il comando tedesco da cui il battaglione dipendeva. Capo della provincia e procuratore della Rsi segnalarono la gravità del fatto per l’autorità e il prestigio della Repubblica sociale. - Lucia Benzoni nel suo memoriale cita i nomi di due graduati del battaglione che avrebbero formato il tribunale straordinario e processato in via sommaria le vittime.

  • Gianfranco Rossi

    Nome Gianfranco

    Cognome Rossi

    Ruolo nella strage Collaboratore

    Stato imputato in procedimento

    Note responsabile Rossi Gianfranco, nato a Forlì il 27/04/1929, figlio di Cleode Rusticali. Processato in contumacia dalla Corte d’Assise straordinaria di Forlì per collaborazionismo e delazione anche a danno di Benzoni e Paulucci de’ Calboli. Condannato e poi amnistiato.

    Note procedimento Procedimento davanti alla Corte d’Assise straordinaria di Forlì contro Laghi Teseo (nato a Castrocaro (FC) il 09/12/1921), Zanchini Nello (nato a Santa Sofia (FC) il 02/09/1914, latitante), Rossi Gianfranco (nato a Forlì il 27/04/1929, latitante), Rusticali Cleode (nata a Forlì l’11/02/1903, latitante), Benenati Antonio (nato a Palermo il 17/06/1927, residente a Forlì, latitante) imputati per diversi reati. Rossi Rusticali e Benenati furono accusati di collaborazionismo e di aver provocato con le loro delazioni la cattura, l’arresto e l’uccisione del marchese Paulucci de’ Calboli e di Antonio Benzoni, oltre che di Silvio Corbari e dei suoi compagni, tra l’altro fingendosi favorevoli ai partigiani e fingendo di essere stati arrestati dai fascisti. Con sentenza del 19/02/1946 la Corte, per il caso delle fucilazioni di Castrocaro del 14/08/1944, ritenne Cleode Rusticali, suo figlio Gianfranco Rossi e Antonio Benenati colpevoli di collaborazionismo e condannò la Rusticali a vent’anni di reclusione, e Rossi e Benenati a diciotto anni ciascuno. Il difensore degli imputati ricorse in cassazione e la suprema corte, con sentenza 24/03/1947, annullò senza rinvio la sentenza per la condanna per collaborazionismo perché il reato era estinto per amnistia ordinando la revoca del mandato di cattura per Rusticali, Rossi e Benenati che erano latitanti.

Memorie

Memorie legate a questa strage

  • luogo della memoria a Forlì

    Tipo di memoria: luogo della memoria

    Ubicazione: Forlì

    Descrizione: Una strada di Forlì è intitolata a Gianni Raniero Paulucci de’ Calboli. Una strada di Forlì è intitolata ad Antonio Benzoni.

  • monumento a Forlì, piazza Saffi, portico di San Mercuriale

    Tipo di memoria: monumento

    Ubicazione: Forlì, piazza Saffi, portico di San Mercuriale

    Descrizione: Nel sacrario dei caduti partigiani è ricordato Benzoni.

  • lapide a Castrocaro (FC), cimitero

    Tipo di memoria: lapide

    Ubicazione: Castrocaro (FC), cimitero

    Descrizione: Lapide nel muro di cinta che ricorda l’uccisione del 14/08/1944 e quella dei fratelli Rolando e Verardo Verità uccisi il 12/08/1944 (v. Episodio di Castrocaro (FC), 12 agosto 1944, fratelli Verità).

Bibliografia


- Vladimiro Flamigni, Forlì, in Luciano Casali, Dianella Gagliani (a cura di), La politica del terrore. Stragi e violenze naziste e fasciste in Emilia-Romagna, L’Ancora del Mediterraneo, Napoli, Roma, 2008, pp. 199-200.
- Dianella Gagliani, Guerra terroristica, in Luciano Casali, Dianella Gagliani (a cura di), La politica del terrore. Stragi e violenze naziste e fasciste in Emilia-Romagna, L’Ancora del Mediterraneo, Napoli, Roma, 2008, pp. 29-39.
- Antonio Mambelli, Diario degli avvenimenti in Forlì e Romagna dal 1939 al 1945, a cura di Dino Mengozzi, Lacaita, Manduria, Roma, Bari, 2003, vol. II, pp. 800-807 e 810-812 (memoriale della figlia di Benzoni).
- Francesca Mazzarini, Un percorso nei documenti, in Luciano Casali, Dianella Gagliani (a cura di), La politica del terrore. Stragi e violenze naziste e fasciste in Emilia-Romagna, L’Ancora del Mediterraneo, Napoli, Roma, 2008, pp. 314-315.
- Adler Raffaelli, Guerra e Liberazione. Romagna 1943-1945, vol. II, Epigrafia, Comitato regionale per le celebrazioni del 50° anniversario della Resistenza e della Liberazione Emilia-Romagna, Bologna, 1995, p. 127.

Sitografia


- Istituto per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea della provincia di Forlì-Cesena, Elenco dei caduti delle formazioni partigiane:
http://www.istorecofc.it/caduti-formazioni-partigiane.asp
(ad nomen; compare solo Benzoni).

- Dipartimento di Storia Culture Civiltà, Università di Bologna, Database dei partigiani dell’Emilia Romagna:
http://www.storia-culture-civilta.unibo.it/it/biblioteca/fondi-1/partigiani
(schede relative alla provincia di Forlì, ad nomen; compare solo Benzoni).

- Fondazione Luigi Micheletti, Notiziari della Guardia nazionale repubblicana:
www.notiziarignr.it
Notiziario 06/09/1944, p. 40.

Fonti archivistiche

Fonti

- ACS, MI, DGPS, DAGR, Segreteria del capo della polizia, RSI, b. 65, Appunto per il capo della polizia, 19/09/1944.
- ACS, MI, Gabinetto RSI (1943-1945), b. 20, cat. K16, fasc. 418 K16/34, Prefettura repubblicana di Forlì, Esecuzioni capitali e rastrellamenti in provincia, 09/09/1944.
- ACS, MI, Gabinetto RSI (1943-1945), b. 43, cat. K32, fasc. 1062 K32/2, Procura di Forlì al procuratore generale di Stato di Bologna, 17/08/1944.
- ACS, MI, Gabinetto RSI (1943-1945), b. 43, cat. K32, fasc. 1062 K32/2, Prefettura repubblicana di Forlì, Esecuzione capitale, 18/08/1944 (anche in ACS, MI, Gabinetto RSI (1943-1945), b. 20, cat. K16, fasc. 418 K16/34).
- ACS, MI, Gabinetto RSI (1943-1945), b. 43, cat. K32, fasc. 1062 K32/2, Ministero dell’Interno al capo della provincia di Forlì, Rappresaglie eseguite da elementi del Battaglione “IX Settembre” di stanza a Castrocaro, 09/09/1944.
- ACS, MI, Gabinetto RSI (1943-1945), b. 43, cat. K32, fasc. 1062 K32/2, Prefettura repubblicana di Forlì, Attività del Battaglione “9 settembre”, 03/10/1944.
- AISRFC, Eccidi, b. 6, fasc. 3, sfasc. Castrocaro 1 e fasc. Silvio Corbari, Tonino Spazzoli, in particolare Relazione di Cleode Rossi 16/12/1944 rilasciata nell’ambito dell’inchiesta degli Alleati sull’uccisione di Silvio Corbari, Arturo Spazzoli, Adriano Casadei, Iris Versari e su quella di Tonino Spazzoli.
- AFLM, Notiziari della Guardia nazionale repubblicana, Notiziario 06/09/1944, p. 40 (consultabile on line all’indirizzo www.notiziarignr.it)
- CPI 16/135
- Tribunale di Forlì, Sezione, Penale, Sentenze della Corte d’Assise straordinaria di Forlì (1945-1947), vol. 1946-1947, sentenza n. 34/46.