VERONA 05.04.1944

(Verona - Veneto)

Descrizione

Località Verona, Verona, Verona, Veneto

Data 5 aprile 1944

Matrice strage Nazista

Numero vittime 7

Numero vittime uomini 7

Numero vittime uomini adulti 4

Numero vittime uomini anziani 1

Numero vittime uomini senza informazioni 2

Descrizione: L’11 maggio 1944 un manifesto affisso per le vie della città dal Comando Sipo-SD di Bologna dirama la noti-zia che il 5 aprile 1944, a seguito di sentenza di condanna a morte per appartenenza a banda armata emessa del Tribunale militare tedesco (per la precisione Militärkommandantur 1006 di Ferrara) a carico di di 20 arrestati, ha proceduto all’esecuzione tramite fucilazione di 7 di loro «per rappresaglia ai recenti attentati contro soldati, cose e istituzioni militari tedesche». Il comunicato, pubblicato sull’”Avvenire d’Italia” il 12 maggio 1944, riporta come nomi dei giustiziati quelli di: Nello Bandini, Aldo Celli, Enzo Corti, Giuseppe Caligatti, Stanislao Cherl, Felice Potunech e Dino Ravaglioli. Nessuno di essi fa parte della Resistenza bolognese, per quanto nel comunicato si dichiari che l’arresto degli stessi sia stato operato dal distaccamento cittadino della Polizia di sicurezza tedesca. I giustiziati risultano infatti appartenenti alla formazione Corbari, catturati a Cà Morelli di Tredozio (Forlì) nel corso dei rastrellamenti condotti il 20 e il 27 gennaio 1944. I fermati, incarcerati e condannati, sono trasferiti come ostaggi a disposizione del Comando Sipo-SD di Bologna a Verona, dove 7 di loro vengono fucilati presso il Forte San Leonardo.
Gi altri condannati a morte vedono invece commutata la pena a 10 anni di penitenziario in Baviera, prima tappa München Stadelheim. Sono trasferiti in prima battuta presso il carcere della Wehrmacht a Verona (dove appunto avviene l’esecuzione della condanna a morte). Le loro tracce si perdono tra Kaisheim e Bernau am Chiemsee.
I coniugi Angelo e Arduina Versari invece sfuggono alla pena capitale, ma non alla prigionia: Angelo è tradotto al penitenziario di Landsberg am Lech e li muore, Arduina va nel penitenziario femminile di Aichach.

Modalità di uccisione: fucilazione

Tipo di massacro: punitivo
--> Per saperne di più sulle tipologie

Annotazioni: Nel Comunicato si fa esplicito riferimento ad un attentato al ristorante Lamma in via Due Torri (in realtà in via de’ Giudei 4), che – benché risultino noti altri attentati partigiani eseguiti in città all’interno di locali pubblici frequentati da militari tedeschi (come l’attentato al ristorante Fagiano il 3.11.43 o al ristorante Diana il 28.12.43) - non trova corrispondenze né a livello documentario, né a livello bibliografico.
L’episodio si articola su tre diverse province: Forlì (luogo della cattura), Bologna (detenzione e condanna), Verona (esecuzione).
Per ulteriori indicazioni sul rastrellamento di Tredozio (Forlì), 20 gennaio 1944 si veda: Archivio dell’Istituto per la Storia della Resistenza e dell’Età contemporanea della Provincia di Forlì-Cesena, fondo Eccidi, b. 2.
E’ necessaria invece una verifica sull’esistenza di ulteriore documentazione sull’episodio relativa all’esecuzione condotta presso Forte San Leonardo a Verona.
Si ringrazia Gabriele Fontana per i dati sui condannati non giustiziati, reperiti in Staatsarchiv München, Justizvollzugsanstallten 11231.

Scheda compilata da TONI ROVATTI
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2022-06-29 09:13:01

Vittime

Elenco vittime

Bandini Nello n. il 18/06/1910 a Brisighella (RA), partigiano
Bracciante, vedovo, padre di due figli di dieci e nove anni. Riconosciuto partigiano del battaglione Corbari. Viene ferito e catturato il 27 gennaio 1944 in località Molinetto di Tredozio da un reparto tedesco in azione di rastrellamento. Dopo un periodo trascorso in infermeria è aggregato ai partigiani catturati a Ca Morelli la settimana precedente.
[Ist. Forlì]
Caligatti Giuseppe
Celli Aldo n. l’8/02/1888 a Faenza, partigiano
Calzolaio, vedovo. Riconosciuto partigiano del battaglione Corbari. Antifascista, dal 1932 al 1943 sottoposto a confino di polizia. Dopo l\'8 settembre 1943 è tra gli animatori della formazione armata del faentino che si costituisce nell\'alta Samoggia. Quando la formazione si divide si aggrega a Corbari e partecipa all\'attività del gruppo nella zona di Modigliana, Marradi, Rocca San Casciano. Dal 4 gennaio 1944 prende parte all\'oc-cupazione di Tredozio, conclusasi tragicamente il 20 gennaio con la cattura sua e di altri 19 partigiani a Ca Morelli.
[Ist. Forlì]
Cherl Stanislao
Corti Enzo n. a Vaglia il 13/08/1925, partigiano
Riconosciuto partigiano del battaglione Corbari. Catturato a Ca Morelli di Tredozio, la mattina del 20 gen-naio 1944 viene tradotto al Comando delle SS di Castrocaro, poi nel carcere di Bologna.
[Ist. Forlì]
Potunech Felice (Potusek), n. il 5.01.1918 a Laibach, partigiano
La mattina del 20 gennaio 1944 viene sorpreso a Ca Morelli di Tredozio. Portato insieme ad altri compagni catturati al Comando delle SS di Castrocaro è tradotto a Bologna e condannato a morte dal Tribunale mili-tare tedesco. [Ist. Forlì].
Ravaglioli Dino, nato nel comune di Castrocaro-Terra del Sole (Forlì-Cesena) il 7 gennaio 1925, qui residente, secondo di cinque figli, celibe, è stato riconosciuto partigiano del battaglione Corbari con ciclo operativo dal 26 novembre 1943 al 20 gennaio 1944

Elenco vittime partigiani 7

Bandini Nello
Caligatti Giuseppe
Celli Aldo
Cherl Stanislao
Corti Enzo
Potunech Felice
Ravaglioli Dino

Responsabili o presunti responsabili

Elenco reparti responsabili


Aussenkommando Sipo-SD Bologna

Tipo di reparto: Polizei
Appartenenza: Sicherheitspolizei u. SD

Militärkommandantur 1006 di Ferrara

Tipo di reparto: Wehrmacht
Appartenenza: Heer Wehrmacht

Memorie
Bibliografia


Vladimiro Flamigni, Forlì, in Luciano Casali, Dianella Gagliani (a cura di), La politica del terrore. Stragi e violenze naziste e fasciste in Emilia Romagna, l’ancora del mediterraneo, Napoli-Roma, 2008, pp. 189, 356
Nazario Sauro Onofri, Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel Bolognese (1919-1945), Vol. I Bologna dall’antifascismo alla Resistenza, ISREBO, Bologna, 2005, pp.249-250, 370

Sitografia


Storia e Memoria di Bologna
Gli eccidi delle SD
http://www.storiaememoriadibologna.it/eccidi-delle-sd-90-evento

Istituto per la Storia della Resistenza e dell’Età contemporanea della Provincia di Forlì-Cesena
Bandini Nello, Aldo Celli, Enzo Corti, Felice Potusek
http://www.istorecofc.it/caduti-formazioni-partigiane.asp?pr1_tipo=pagine_storia

Dino Ravaglioli, in Ultime lettere di condannati a morte e di deportati della Resistenza italiana [http://www.ultimelettere.it/?page_id=35&ricerca=94], url consultata il 28 settembre 2018

Fonti archivistiche

Fonti

Comunicato, f.to Comandante della Polizia di Sicurezza in Italia - Distaccamento autonomo di Bologna, “L’Avvenire d’Italia”, 12 maggio 1944
Archivio dell’Istituto per la Storia della Resistenza e dell’Età contemporanea della Provincia di Forlì-Cesena, fondo Flamigni, b. 7 Manifesti e bandi, Manifesto del Comandante della Polizia di Sicurezza in Italia - Distaccamento autonomo di Bologna
Staatsarchiv München, Justizvollzugsanstallten 11231. Copia tradotta in: http://www.55rosselli.it/tribunali%20militari%20germanici/Arduina_Versari&altri_21_MilKomm_1006.pdf