STAZIONE DI SAN RUFFILLO BOLOGNA 20.02.1945

(Bologna - Emilia-Romagna)

Episodio di riferimento: San Ruffillo

Descrizione

Località San Ruffillo, stazione, Bologna, Bologna, Emilia-Romagna

Data 20 febbraio 1945

Matrice strage Nazista

Numero vittime 6

Numero vittime uomini 6

Numero vittime uomini adulti 6

Descrizione: Il 20 febbraio 1945 le SS del comando di via Santa Chiara a Bologna prelevarono dal carcere di San Giovanni in Monte alcuni detenuti a loro disposizione. Si trattava di partigiani e antifascisti arrestati in precedenza nella pianura bolognese e modenese. I prigionieri vennero trasportati nei pressi della stazione ferroviaria di San Ruffillo alla periferia di Bologna e uccisi con armi da fuoco. I loro corpi furono gettati all’interno di crateri provocati da bombe, così da essere occultati. Non tutte le vittime furono identificate dopo l’esumazione avvenuta nel maggio del 1945, ma, poiché tra i corpi estratti dalle fosse di San Ruffillo furono riconosciuti molti dei prelevati dal carcere il 20 febbraio è ragionevole pensare che coloro che non furono identificati, ma che uscirono dal carcere nello stesso momento e con le stesse modalità delle vittime riconosciute, furono fucilati presso la stazione con gli altri.
Come nel caso delle uccisioni effettuate in dicembre a Sabbiuno di Paderno sui colli vicino a Bologna (v. Episodi di Sabbiuno di Paderno (BO), 14 e 23 dicembre 1944), anche per le fucilazioni di San Ruffillo i nazisti scelsero un luogo periferico rispetto alla città, abbandonato dalla popolazione per via dei bombardamenti e dei cannoneggiamenti dal fronte, e dove fosse possibile occultare i corpi delle vittime. La stazione di San Ruffillo che era stata pesantemente danneggiata dalle bombe si prestava allo scopo: al posto dei calanchi di Sabbiuno i cadaveri sarebbero stati gettati e nascosti nei crateri prodotti dai bombardamenti. Complessivamente si ebbero a San Ruffillo almeno sei fucilazioni di massa: la prima il 10 febbraio 1945, poi il 20 febbraio, il 1°, il 2, il 16 e il 21 marzo 1945; nel mese di aprile i tedeschi prelevarono altri detenuti dalle carceri di Bologna e chi non fu deportato o avviato al lavoro per le fortificazioni lungo il fronte venne quasi certamente ucciso con le stesse modalità delle vittime di San Ruffillo. Non è del tutto chiarito se la stazione fu ancora teatro delle fucilazioni di aprile 1945 o se fu scelto un altro luogo, comunque posto lungo il tracciato della ferrovia.
Le fucilazioni di San Ruffillo rispondono ad una logica eliminazionista e si collocano in un momento in cui i tedeschi si preparano a lasciare la città ed eliminano il maggior numero possibile di prigionieri, ebrei e avversari politici ancora nelle loro mani. La stessa logica si ritrova nel Bolognese nelle stragi di Sabbiuno di Paderno, compiute dalle SS di Bologna, nonché in quelle precedenti dell’aeroporto di Forlì, compiute almeno in parte dagli stessi uomini del SD (v. Episodi di Ronco di Forlì, aeroporto (FC), 5-6, 17 e 25 settembre 1944). Tutte queste uccisioni furono occultate.

Modalità di uccisione: fucilazione,uccisione con armi da fuoco

Trattamento dei cadaveri: Occultamento dei cadaveri

Tipo di massacro: punitivo (massacro eliminazionista fino al 2016-11-30)
--> Per saperne di più sulle tipologie

Eliminazionista: sì

Estremi e note penali: Dal 1° agosto 1944 il comando delle forze della polizia di sicurezza e del servizio di sicurezza SS di Bologna era affidato all’SS-Hauptsturmführer (capitano) Hugo Gold (nato a Mammendorf, Germania, il 07/10/1894) già in servizio presso l’Aussenkommando Sipo-SD di Genova e presso quello di Firenze. Facevano parte degli uomini del comando Sipo-SD di Bologna, tra gli altri, l’SS-Obersturmführer (tenente) Karl Weissmann di origine austriaca, che era stato membro del SD di Firenze, l’SS-Obersturmführer Werner Haftmann, l’SS-Unterscharführer (sergente) Hermann Prader, altoatesino, tre uomini che sono ricordati come elementi che ricoprivano responsabilità negli interrogatori e nella gestione dei prigionieri; inoltre erano in servizio a Bologna due uomini provenienti dal comando Sipo-SD di Forlì che avevano partecipato alle uccisioni dell’aeroporto di Forlì nell’estate-autunno del 1944: Hans Gassner (nato a Hüfingen, Germania, il 16/05/1901, agente di pubblica sicurezza dal 1919 al 1925 e in seguito agente della polizia di Stoccarda, in Italia presso i comandi del SD di Roma, Perugia, Forlì, Bologna, SS-Sturmscharführer (maresciallo maggiore), morto a Waiblingen, Germania, il 13/03/1978) e Gustav Pustowka (nato a Teschen, Polonia (Teschen è il nome tedesco di Cieszyn), membro del partito nazista, delle SS e della Gestapo, agente della polizia criminale, in Italia nei comandi Sipo-SD di Roma, Forlì, Bologna e Ferrara, SS-Scharführer (sergente maggiore), morto a Ludwigsburg, Germania, il 15/01/1991); Pustowka secondo alcune fonti fu coinvolto nelle fucilazioni di San Ruffillo e Sabbiuno di Paderno a Bologna, oltre che nella strage de La Storta a Roma e in quella del Caffè del Doro a Ferrara (v. Episodi di Roma, La Storta, 4 giugno 1944; Ferrara, 17 novembre 1944; Ronco di Forlì, aeroporto (FC), 29 giugno, 5-6, 17 e 25 settembre 1944; Sabbiuno di Paderno (BO), 14 e 23 dicembre 1944).
Tra gli altri membri vi erano da fine luglio 1944 l’SS-Hauptsturmführer (capitano) Wetjen nel settore amministrativo, proveniente dall’Aussenkommando di Roma, e dal febbraio 1945 l’SS-Hauptsturmführer Günther Buchelt capo della sezione IV Gestapo, gli SS-Sturmscharführer (marescialli maggiori) Karl Beck, Hermann Krüger e Georg Buchner, gli SS-Hauptscharführer (marescialli capi) Gerhard Beese e Hubert Wilsch, e il comandante delle Waffen-SS Willi Karscher. Dopo lo scioglimento del comando di Forlì giunse a Bologna anche l’SS-Oberscharführer (maresciallo) Ludwig Jüngling (nato a Hanau/Main, Germania, il 16/07/1906, membro della polizia criminale, in Italia in servizio a Roma, Forlì e Bologna nel settore amministrativo).
- Procedimento contro Monti Bruno (nato a Bologna il 17/11/1904, iscritto al Pfr, tenente della Gnr, addetto all’Ufficio politico investigativo dell’Ispettorato provinciale e poi regionale della Gnr) davanti alla Corte d’Assise straordinaria di Bologna. Monti fu accusato di collaborazionismo e di aver partecipato all’arresto, alle torture e all’uccisione di diversi partigiani o alla consegna di partigiani alle SS provocandone la deportazione o la fucilazione, oltre che a furti. La Corte d’Assise straordinaria lo ritenne responsabile degli arresti di Carlo Calzoni, Luciano Mantovani e Dante Simoni uccisi a San Ruffillo il 10/02/1945, di Remo Draghetti, ucciso a San Ruffillo il 20/02/1945 (v. Episodio di San Ruffillo, stazione (BO), 20 febbraio 1945), di Francesco Cristofori, ucciso a San Ruffillo il 16/03/1945 (v. Episodio di San Ruffillo, stazione (BO), 16 marzo 1945) e di Giorgio Grotti, prelevato da San Giovanni in Monte il 17/04/1945 e poi disperso (v. Episodio di San Ruffillo, stazione (BO)?, 17 aprile 1945). Il 7 marzo 1946 la Corte giudicò Monti colpevole e lo condannò a morte mediante fucilazione alla schiena. Monti presentò ricorso e la Cassazione con sentenza del 31/05/1946 annullò la sentenza rinviando la causa alla Corte d’Assise di Modena sezione speciale.
- Procedimento davanti alla Corte d’Assise di Modena contro Bruno Monti. La Corte con sentenza 12/03/1947 commutò la pena di morte in ergastolo. Il reato fu poi dichiarato estinto per amnistia.

Annotazioni: - Andrea Ferrari e Paolo Nannetti, nei loro studi su San Giovanni in Monte e le fucilazioni di massa dell’inverno 1944-45 e della primavera 1945 hanno ipotizzato che sia stato scelto come luogo per le ultime stragi dell’aprile 1945 Rastignano (BO) alle porte della città non lontano dalla stazione di San Ruffillo. A Rastignano nel 1974 furono effettivamente ritrovati nei pressi dei binari dei resti umani appartenenti a persone la cui morte risaliva all’epoca della seconda guerra mondiale perciò l’ipotesi che possa trattarsi dei prelevati dal carcere nell’aprile 1945 che risultano dispersi o di parte di essi non è da scartare, sebbene non appaia del tutto logica la scelta di un luogo così prossimo alle linee americane nell’aprile del 1945, alla vigilia dell’ingresso in città delle truppe alleate. Per questo lavoro abbiamo considerato i fucilati dell’aprile 1945 come fucilati a San Ruffillo, poiché la stessa logica sottende alle varie eliminazioni e poiché la memoria delle stragi di aprile è parte di quella della strage di San Ruffillo, intesa come un unico episodio (v. Note sulla memoria).

Episodi collegati:
- Episodio di San Ruffillo, stazione (BO), 10 febbraio 1945
- Episodio di San Ruffillo, stazione (BO), 1° marzo 1945.
- Episodio di San Ruffillo, stazione (BO), 2 marzo 1945.
- Episodio di San Ruffillo, stazione (BO), 16 marzo 1945.
- Episodio di San Ruffillo, stazione (BO), 21 marzo 1945.
- Episodio di San Ruffillo, stazione (BO) (?), 4 aprile 1945.
- Episodio di San Ruffillo, stazione (BO) (?), 9 aprile 1945.
- Episodio di San Ruffillo, stazione (BO) (?), 17 aprile 1945.

Note sulla memoria (per maggiori informazioni vedi la sezione apposita): - Le salme di Guido Negrini, Ernesto Orsi, Walter Pedretti, Giuseppe Rinaldi e Giovanni Turrini furono riconosciute alla Certosa di Bologna tra i corpi estratti dalle fosse di San Ruffillo. - Il corpo di Remo Draghetti non fu riconosciuto tra quelli riesumati dalle fosse di San Ruffillo. - Le uccisioni di San Ruffillo sono ricordate come un unico evento. - Per quanto gli studi non abbiano ancora chiarito se la stazione di San Ruffillo sia stata teatro anche delle uccisioni di detenuti prelevati dal carcere di San Giovanni in Monte ad aprile del 1945, la memoria pubblica e privata degli eventi ha accomunato i detenuti prelevati da San Giovanni in Monte in aprile che risultano dispersi alle vittime di San Ruffillo; così i dispersi di Bondeno (FE), per esempio, sono ricordati ogni anno nelle commemorazioni ufficiali della strage di San Ruffillo.

Scheda compilata da ROBERTA MIRA
Scarica la scheda in formato .pdf
Le schede monografiche in formato .pdf sono coperte da diritto d'autore.
Ogni uso improprio o non consentito è punibile ai sensi di legge

Ultimo aggiornamento dei dati: 2016-11-30 16:07:11

Vittime

Elenco vittime

Draghetti Remo “Diavolo rosso”, nato a Bologna il 09/06/1922, muratore. Partigiano nella 7ª Gap, fu attivo nella zona di Anzola (BO), battaglione Tarzan. I tedeschi lo arrestarono a Crespellano (BO) all’inizio di febbraio 1945; fu recluso nel carcere di San Giovanni in Monte a Bologna, dove era a disposizione delle SS. Riconosciuto partigiano dal 29/03/1944 al 20/02/1945.
Negrini Guido “Francesco”, nato a Bazzano (BO) il 28/07/1918, abitava nella zona di Castelfranco Emilia (MO), colono. Fra i primi organizzatori della Resistenza nell’area di Castelfranco fu partigiano in un primo momento nella Stella Rossa sull’Appennino bolognese e poi nella zona di Montefiorino; fu anche comandante di formazione nella 65ª brigata Walter Tabacchi nella pianura modenese dall’estate 1944. Arrestato il 10/02/1945 a Castelfranco Emilia fu trasferito nel carcere di San Giovanni in Monte a Bologna dove era a disposizione delle SS. Riconosciuto partigiano dal 18/05/1944 al 10/02/1945.
Orsi Ernesto “Marino”, nato a Ravarino (MO) il 23/01/1923, residente a Magreta di Formigine (MO), agricoltore. Partigiano nella brigata Italia di montagna. Fu arrestato mentre si trovava in visita ai genitori e in un primo momento fu portato a Modena al Palazzo del Littorio; il 27/12/1944 venne trasferito a Bologna e recluso a San Giovanni in Monte a disposizione delle SS. Riconosciuto partigiano dal 23/06/1944 al 18/02/1945.
Pedretti Walter, nato a Modena il 07/02/1922. Il 13/12/1944 la 3ª brigata nera mobile Pappalardo lo arrestò a Formigine (MO) e dopo alcuni giorni, il 27/12/1944, lo portò a Bologna per rinchiuderlo nelle carceri di San Giovanni in Monte a Bologna, dove fu messo a disposizione del comando SS. Probabilmente partigiano o legato a partigiani; non noto se riconosciuto.
Rinaldi Giuseppe “Formica”, nato a Savignano sul Panaro (MO) il 19/03/1923, residente a Manzolino (MO), agricoltore. Partigiano della 65ª brigata Walter Tabacchi, fu arrestato il 22/01/1945 nell’ambito di una operazione di rastrellamento che interessò la zona di Castelfranco Emilia. Entrò nel carcere di Bologna il 10/02/1945 a disposizione delle SS. Riconosciuto partigiano dal 10/06/1944 al 10/02/1945.
Turrini Giovanni “Tom”, nato a Castelfranco Emilia (MO) il 05/05/1926, residente a Piumazzo (MO), muratore. Partigiano della 65ª brigata Walter Tabacchi. Arrestato a Piumazzo-San Cesario nell’ambito di un rastrellamento che interessò la zona di Castelfranco Emilia a fine dicembre 1944, nel quale fu catturato anche Angelo Carini, ucciso come Turrini a San Ruffillo, ma il 10/02/1945 (v. Episodio di San Ruffillo, stazione (BO), 10 febbraio 1945). Turrini venne portato in un primo momento nel carcere di San Giovanni in Persiceto (BO), poi, dall’inizio del gennaio 1945, per gli interrogatori nella vicina caserma dei carabinieri e, infine, all’inizio di febbraio nel carcere di San Giovanni in Monte a Bologna dove fu messo a disposizione delle SS. Riconosciuto partigiano dal 18/05/1944 al 10/02/1945.

Elenco vittime partigiani 5

Draghetti Remo
Negrini Guido “Francesco”,
Orsi Ernesto “Marino”,
Rinaldi Giuseppe “Formica”,
Turrini Giovanni “Tom”

Elenco vittime indefinite 1

Pedretti Walter

Responsabili o presunti responsabili

Elenco reparti responsabili


Aussenkommando Sipo-SD Bologna

Tipo di reparto: Polizei
Appartenenza: Sicherheitspolizei u. SD

Elenco persone responsabili o presunte responsabili


  • Bruno Monti

    Nome Bruno

    Cognome Monti

    Ruolo nella strage Collaboratore

    Stato imputato in procedimento

    Note procedimento - Procedimento contro Monti Bruno (nato a Bologna il 17/11/1904, iscritto al Pfr, tenente della Gnr, addetto all’Ufficio politico investigativo dell’Ispettorato provinciale e poi regionale della Gnr) davanti alla Corte d’Assise straordinaria di Bologna. Monti fu accusato di collaborazionismo e di aver partecipato all’arresto, alle torture e all’uccisione di diversi partigiani o alla consegna di partigiani alle SS provocandone la deportazione o la fucilazione, oltre che a furti. La Corte d’Assise straordinaria lo ritenne responsabile degli arresti di Carlo Calzoni, Luciano Mantovani e Dante Simoni uccisi a San Ruffillo il 10/02/1945, di Remo Draghetti, ucciso a San Ruffillo il 20/02/1945 (v. Episodio di San Ruffillo, stazione (BO), 20 febbraio 1945), di Francesco Cristofori, ucciso a San Ruffillo il 16/03/1945 (v. Episodio di San Ruffillo, stazione (BO), 16 marzo 1945) e di Giorgio Grotti, prelevato da San Giovanni in Monte il 17/04/1945 e poi disperso (v. Episodio di San Ruffillo, stazione (BO)?, 17 aprile 1945). Il 7 marzo 1946 la Corte giudicò Monti colpevole e lo condannò a morte mediante fucilazione alla schiena. Monti presentò ricorso e la Cassazione con sentenza del 31/05/1946 annullò la sentenza rinviando la causa alla Corte d’Assise di Modena sezione speciale. - Procedimento davanti alla Corte d’Assise di Modena contro Bruno Monti. La Corte con sentenza 12/03/1947 commutò la pena di morte in ergastolo. Il reato fu poi dichiarato estinto per amnistia.

    Tipo di reparto fascista Guardia Nazionale Repubblicana

    Nome del reparto Reparto GNR non precisato

  • Gustav Pustowka

    Nome Gustav

    Cognome Pustowka

    Stato nominativo generico o non identificato emerso dalla documentazione

    Note responsabile Gustav Pustowka (nato a Teschen, Polonia (Teschen è il nome tedesco di Cieszyn), membro del partito nazista, delle SS e della Gestapo, agente della polizia criminale, in Italia nei comandi Sipo-SD di Roma, Forlì, Bologna e Ferrara, SS-Scharführer (sergente maggiore), morto a Ludwigsburg, Germania, il 15/01/1991); Pustowka secondo alcune fonti fu coinvolto nelle fucilazioni di San Ruffillo e Sabbiuno di Paderno a Bologna, oltre che nella strage de La Storta a Roma e in quella del Caffè del Doro a Ferrara (v. Episodi di Roma, La Storta, 4 giugno 1944; Ferrara, 17 novembre 1944; Ronco di Forlì, aeroporto (FC), 29 giugno, 5-6, 17 e 25 settembre 1944; Sabbiuno di Paderno (BO), 14 e 23 dicembre 1944).

Memorie

Memorie legate a questa strage

  • commemorazione a

    Tipo di memoria: commemorazione

    Descrizione: Sì, annuali. Le commemorazioni sono organizzate dalla sezione Anpi del Quartiere Savena di Bologna in collaborazione con il Quartiere Savena e vi partecipano delegazioni dei Comuni di residenza o di nascita delle vittime, del Comune e della Città metropolitana di Bologna, delle province di Modena e Ferrara, della regione Emilia-Romagna, dei comitati provinciali Anpi di Bologna e Modena e delle sezioni Anpi dei Comuni di nascita o di residenza delle vittime.

  • monumento a Bologna, piazza Caduti di San Ruffillo

    Tipo di memoria: monumento

    Ubicazione: Bologna, piazza Caduti di San Ruffillo

    Anno di realizzazione: 1967

    Descrizione: Monumento che ricorda le vittime delle fucilazioni di San Ruffillo collocato nel 1967 in sostituzione di quello che, dal 1946, sorgeva sul terrapieno della ferrovia nei pressi della stazione e che è stato dismesso. Sulla faccia principale del monumento attuale si legge l’iscrizione: «Da queste fosse rosse di sangue risuona la voce dei partigiani trucidati dai nazifascisti ad ammonire i vivi che non c’è civile grandezza senza libertà ed amore»; sulle altre facce del monumento sono riportati i nominativi delle vittime di Castelfranco Emilia (Enea Baraldi, Guido Baraldi, Enrico Bazzani, Otello Bergonzini, Ernesto Bottazzi, Gaetano Campagnoli, Amedeo Cavazza, Orfeo Cavazza, Aldo Dondi, Dante Ferrarini, Renato Guizzardi, Guerrino Maccaferri, Danio Manfredi, Ilario [ma Florino] Manfredini, Andrea Moscardini, Luigi Nanni, Renato Nanni, Marino Ragazzi, Rolando Ravaldi, Romano Ravaldi, Giuseppe Rinaldi, Annibale Roveri, Renzo Soli, Gilberto Tacconi, Ennio Turrini, Giovanni Turrini, Francesco Venturi, Aimone Veronesi, Renato Veronesi, Mauro Zanerini, Augusto Zanotti, Renzo Zuffi, Riniero Zuffi, Arteodoro Albertini, Angiolino Carini), Bologna (Dino Bedonni, Adriano Biondi, Sergio Casalini, Mario Faccioli, Antonio Grandi, Guglielmo Grossi, Carlo Mazzacurati, Corrado Pavignani, Emilio Rimondi [probabilmente ucciso a Sabbiuno di Paderno: v. Episodi di Sabbiuno di Paderno (BO), 14, 23 dicembre 1944], Sandro Rossi, Libero Spadoni [non figura tra gli uccisi a San Ruffillo, né tra i dispersi dopo il prelievo dal carcere; non compare nel Dizionario; forse si tratta di un errore di iscrizione sul monumento], Walter Tommasini), Malalbergo (Egidio Alberti, Ernesto Amaini, Primo Bacilieri, Azzo Carlini, Ilario Cenacchi, Antonio Corticelli, Tonino Costa, Adamo Fiorini, Orfeo Galletti, Umberto Gilioli, Romano Gualandi, Guido Minghetti, Vivaldo Orlandi, Oreste Pedrini, Giuseppe Pettazzoni, Dino Zucchini), Anzola Emilia (Pio Galli), Imola (Ugo Coralli, Otello Cardelli, Armando Gardi, Vladimiro Gollini, Walter Grandi, Enea Loreti, Rocco Marabini, Angelo Volta, Vittorio Zotti), Bondeno (Amedeo Benini, Ainis De Biagi, Idalgo Dondi, Atos [ma Pietro] Freddi, Giovanni Gavioli, Ilo Gigli, Bruno Pareschi, Florindo Tassinari). Sulla faccia recante i nomi degli imolesi e dei caduti di Bondeno si legge anche l’iscrizione: «Ai 107 sconosciuti il volto e il nome d’ogni spirito libero».

  • luogo della memoria a Bologna, stazione San Ruffillo

    Tipo di memoria: luogo della memoria

    Ubicazione: Bologna, stazione San Ruffillo

    Descrizione: Pannelli storico-espositivi sulle fucilazioni di San Ruffillo del 1945 realizzati nel 2008 per conto dell’Anpi del Quartiere Savena in collaborazione con l’Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia di Bologna “Luciano Bergonzini” – Isrebo; cura del progetto di Roberta Mira e Paola Zagatti; testi di Andrea Ferrari e Paolo Nannetti. Uno dei pannelli è stato collocato alla stazione di San Ruffillo per “segnare” il luogo della strage

  • monumento a Bologna, piazza Nettuno

    Tipo di memoria: monumento

    Ubicazione: Bologna, piazza Nettuno

    Descrizione: Bologna, piazza Nettuno: sacrario dei caduti partigiani; delle vittime del 20/02/1945 compare Remo Draghetti.

  • monumento a Bologna, cimitero della Certosa

    Tipo di memoria: monumento

    Ubicazione: Bologna, cimitero della Certosa

    Descrizione: monumento ossario dei caduti partigiani; vi è sepolto Remo Draghetti tra gli uccisi a San Ruffillo il 20/02/1945

Bibliografia


Alessandro Albertazzi, Luigi Arbizzani, Nazario Sauro Onofri, Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945), vol. III, Dizionario biografico D-L, Comune di Bologna, Istituto per la storia di Bologna, Bologna, 1986, p. 78.
Luigi Arbizzani, Nazario Sauro Onofri, Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945), vol. IV, Dizionario biografico M-Q, Comune di Bologna, Istituto per la storia di Bologna, Bologna, 1995, pp. 459-460.
Terenzio Ascari, La lunga strada della libertà. Castelfranco Emilia dal 1° al 2° Risorgimento. Vicende e personaggi, Anpi Castelfranco Emilia, Castelfranco Emilia, 1994, pp. 140-156 e ad nomen.
Arnaldo Ballotta, Giuseppe Magni, Quei giorni tremendi, Anpi Castelfranco Emilia, Castelfranco Emilia, 1996.
Andrea Ferrari, Paolo Nannetti, L’eccidio di San Ruffillo. Repressione nazifascista a Bologna nell’inverno 1944-45, Comitato per le onoranze ai caduti di San Ruffillo e del Quartiere Savena, Bologna, 1988.
Andrea Ferrari, Paolo Nannetti, Per una storia degli eccidi di San Giovanni in Monte. Le fucilazioni di massa di detenuti politici a Bologna negli ultimi mesi di occupazione tedesca, in «Resistenza oggi». Quaderni bolognesi di storia contemporanea, n. 4, 2003 nuova serie.
Andrea Ferrari, Paolo Nannetti, San Giovanni in Monte, Bologna, 1943-1945: carcere fascista e carcere tedesco. La fonte del registro-matricola dei detenuti, in «Resistenza oggi». Quaderni bolognesi di storia contemporanea, n. 5, 2004 nuova serie.
Andrea Ferrari, Paolo Nannetti, Dalla rappresaglia allo sterminio. Repressione tedesca ed eccidi di detenuti politici a Bologna nell’inverno 1944-45, in «Quaderni di Resistenza oggi» III, 1945, numero speciale, 2005.
Carlo Gentile, Intelligence e repressione politica. Appunti per la storia del servizio di informazioni SD in Italia 1940-1945, relazione al convegno Conoscere il nemico. Apparati di intelligence e modelli culturali nella storia contemporanea, Milano 2-4 aprile 2003, ora con il titolo I servizi tedeschi in Italia 1943-1945, in Paolo Ferrari, Alessandro Massignani (a cura di), Conoscere il nemico. Apparati di intelligence e modelli culturali nella storia contemporanea, Franco Angeli, Milano, 2010.
Mauro Maggiorani, Vincenzo Sardone, Libertà: i luoghi, i volti, le parole. Memorie dell’antifascismo e della Resistenza nel quartiere Savena di Bologna, Aspasia, Bologna, 2004, pp. 97-103.
- Roberta Mira, Bologna, in Luciano Casali, Dianella Gagliani (a cura di), La politica del terrore. Stragi e violenze naziste e fasciste in Emilia Romagna, L’Ancora del Mediterraneo, Napoli, Roma, 2008, pp. 73-75.

Sitografia


- Storia e memoria di Bologna:
Eccidio di San Ruffillo
http://memoriadibologna.comune.bologna.it/eccidio-di-san-ruffillo-12-evento
Draghetti Remo
http://memoriadibologna.comune.bologna.it/draghetti-remo-478166-persona
(presente ma non collegato con la strage di San Ruffillo)
Negrini Guido
http://memoriadibologna.comune.bologna.it/negrini-guido-513290-persona
(presente ma non collegato con la strage di San Ruffillo, anche se nella sua biografia è riportato che viene ucciso a San Ruffillo)

- Monumenti che parlano, L’eccidio di San Ruffillo e la Resistenza a Savena:
Stazione ferroviaria San Ruffillo e cippo dedicato ai caduti di San Ruffillo
http://www.comune.bologna.it/savena-resistenza/sanruffillo.php

- Dipartimento di Storia Culture Civiltà, Università di Bologna, Database dei partigiani dell’Emilia-Romagna:
http://www.disci.unibo.it/it/biblioteca/fondi-1/partigiani
(schede relative alla provincia di Bologna, ad nomen; compare Draghetti;
schede relative alla provincia di Modena, ad nomen; compaiono Negrini, Orsi, Rinaldi, Turrini).

Fonti archivistiche

Fonti

ANPI Bologna, schedario partigiani.
Archivio Cimitero della Certosa di Bologna.
ASBO, Corte d’appello di Bologna, Penale, Corte d’assise straordinaria di Bologna, Sentenze, vol. 26, 1945, sentenze nn. 144, 245; vol. 27, 1946, sentenze nn. 42, 127, 182.
ASBO, Corte d’appello di Bologna, Penale, Corte d’assise straordinaria di Modena, Sentenze, vol. 31, 1945-1947, sentenze nn. 18/1947.
- BArch, R 70/Italien, Bd. 12, ff. 87 e 116.