Muffa, Crespellano (Valsamoggia), 28.08.1944

(Bologna - Emilia-Romagna)

Descrizione

Località Muffa, Crespellano, Valsamoggia, Bologna, Emilia-Romagna

Data 28 agosto 1944

Matrice strage Nazifascista

Numero vittime 4

Numero vittime uomini 4

Numero vittime uomini adulti 4

Descrizione: Calderino di Monte San Pietro: 27 agosto 1944
All'alba di domenica 27 agosto la 1° compagnia, ribattezzata "Compagnia della Morte", comandata dal capitano della Gnr Enrico Zanarini, di stanza a Castello di Serravalle, e la 2° compagnia del presidio di Castel d'Aiano, comandata dal capitano Pifferi, compiono un rastrellamento per catturare i partigiani della Brigata "63° Bolero" che in quel periodo si trovano nel territorio di Monte San Pietro. Nella zona di Castello (Monte San Pietro) i partigiani vengono colti di sorpresa e tentano la fuga, ma quasi tutti sono catturati. Altre persone vengono catturate a Montemaggiore (Monte San Pietro). Tutti i prigionieri, tra civili e partigiani, ammontano a circa un'ottantina e vengono raggruppati davanti la chiesa di Monte San Pietro. Qui, Mignani, un ex-milite passato ai partigiani, viene tratto con la forza dalla fila dei prigionieri e fatto sfilare davanti a essi nella speranza che indichi chi sono i suoi compagni di lotta, ma lui dice di non riconoscere nessuno; per questo motivo viene picchiato a sangue. Nel tardo pomeriggio i prigionieri vengono condotti nella piazza di Calderino e divisi in quattro gruppi: quelli da fucilare subito, quelli da uccidere il giorno seguente, che vengono portati nelle scuole di Gesso di Zola Predosa, quelli da essere deportati in Germania, mentre gli altri, soprattutto donne, vengono rinchiusi in una casina vicino al ponte di Rivabella.
Lo stesso pomeriggio viene organizzato il plotone d’esecuzione e un testimone ricorda che i militi si sono offerti volontari, dopodiché un sergente della Gnr chiama fuori dal gruppo dei sette prigionieri che si trova in piazza a Calderino: Mignani, i fratelli Fenara e i Roda, questi vengono condotti nel greto del fiume e fucilati. Poi è il turno di Righetti e Dalle Olle, essi, giungendo nel luogo della fucilazione, vedono i loro cinque compagni a terra ancora agonizzanti. Ai due viene chiesto di esprimere il loro ultimo desiderio, quando arriva un capitano che sospende la fucilazione: "Per questi domani la stessa sorte, oppure la Germania", poi estrae la pistola e spara un colpo in bocca a ognuno dei cinque moribondi e, infine, conclude con disprezzo: "Qui ci vuole il becchino".
Castello di Serravalle: 27 agosto 1944
La mattina del 27 agosto, a Mongiorgio di Monte San Pietro una squadra di quattro militi della Gnr cattura cinque persone, tra queste, due: Nanni e Venturi, riconosciuti per essere renitenti alla leva, vengono condotti in un podere a Fagnano (Castello di Serravalle) dove sono fucilati.
Vigo di Monte San Pietro e Muffa di Crespellano: 28 agosto 1944
Il giorno seguente (28 agosto), purtroppo le notizie sono frammentarie, i prigionieri rinchiusi nelle scuole di Gesso vengono caricati sui camion per essere portati a Bologna, avrebbero poi seguito uno strano percorso. Di certo si sa che a Fondo Vigo di Monte San Pietro vengono fucilati Rosini e Mariani. Il viaggio di un camion continua e, non si sa per quale motivo, il mezzo, giunto poco dopo la località Muffa, prima di entrare a Crespellano, si ferma e i militi fanno scendere: Gandolfi, Bignami, Pallotti e Romagnoli che vengono fucilati sul ciglio della strada Porrettana. Prima di ripartire per Bologna i militi danno l’ordine di non toccare i corpi dei fucilati, che rimangono sul ciglio della strada per due giorni e solo dopo numerose richieste delle donne il Podestà del paese dà il permesso di seppellirli.

Modalità di uccisione: fucilazione

Violenze connesse: deportazione della popolazione

Tipo di massacro: rastrellamento
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Estremi e note penali: Processo 1:
La sentenza viene emessa dalla Corte di Assise Speciale di Lucca il 20 luglio 1950, con la condanna ad anni trenta di reclusione di Zanarini [il fatto più grave a lui addebitato è la Rappresaglia ai Boschi di Ciano (Zocca) del 18 luglio 1955, dove vengono impiccati 20 persone]. La sentenza interessa anche altri 10 imputati con condanne dai 23 a 30 anni di reclusione.
Il processo d'appello, chiesto da Zanarini e da altri 6 condannati, si svolge dal 17 al 20 novembre 1952 e la Corte d'Assise di Firenze, assolve due imputati, dichiara inammissibili due ricorsi e ne rigetta uno. A Zanarini viene confermata la condanna a 30 anni.
Il Tribunale di Lucca, in data 14 agosto 1959, dichiara estinti i reati e cessa l'esecuzione delle pene nei confronti di Zanarini.
Processo 2:
Sentenza n. 23, 8 febbraio 1946 contro Graziosi Giorgio, milite Gnr del 16° Battaglione d'assalto "Raspadori", 2° Compagnia, imputato di aver partecipato, nell'estate 1944 al rastrellamenti Monte San Pietro e Calderino.
Graziosi viene condannato alla pena della reclusione per anni 8 e mesi 4 e al pagamento delle spese processuali
La Corte d'Assise, con sentenza 13.8.1946 ha dichiarato cessato, l'esecuzione di questa sentenza per l'amnistia.

Tribunale competente:
Processo 1:
Corte di Assise Speciale di Lucca, 20 luglio 1950
Corte d'Assise di Firenze, 20 novembre 1952
Tribunale di Lucca, 14 agosto 1959
Processo 2:
Corte d'Appello di Bologna - Corte d'Assise

Scheda compilata da Massimo Turchi
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2017-12-15 09:34:15

Vittime

Elenco vittime

1. Bignami Salvatore (1) 22/05/1926 28/08/1944 Savigno Crespellano Muffa Colono
2. Gandolfi Pietro (1) 24/10/1926 28/08/1944 Modena Crespellano Muffa Colono
3. Pallotti Fausto (2) 14/02/1925 28/08/1944 Castello di Serravalle Crespellano Muffa Operaio
4. Romagnoli Guido (2) 03/01/1922 28/08/1944 Monte San Pietro Crespellano Muffa Tornitore

Elenco vittime civili 2

Pallotti Fausto,
Romagnoli Guido

Elenco vittime partigiani 2

Bignami Salvatore,
Gandolfi Pietro

Responsabili o presunti responsabili

Elenco reparti responsabili


1. compagnia “Buona Morte”/GNR di Castello di Serravalle

Tipo di reparto: Guardia Nazionale Repubblicana

Elenco persone responsabili o presunte responsabili


  • Enrico Zanarini

    Nome Enrico

    Cognome Zanarini

    Stato imputato in procedimento

    Note responsabile Capitano Enrico Zanarini, comandante

    Note procedimento Processo 1: La sentenza viene emessa dalla Corte di Assise Speciale di Lucca il 20 luglio 1950, con la condanna ad anni trenta di reclusione di Zanarini [il fatto più grave a lui addebitato è la Rappresaglia ai Boschi di Ciano (Zocca) del 18 luglio 1955, dove vengono impiccati 20 persone]. La sentenza interessa anche altri 10 imputati con condanne dai 23 a 30 anni di reclusione. Il processo d\'appello, chiesto da Zanarini e da altri 6 condannati, si svolge dal 17 al 20 novembre 1952 e la Corte d\'Assise di Firenze, assolve due imputati, dichiara inammissibili due ricorsi e ne rigetta uno. A Zanarini viene confermata la condanna a 30 anni. Il Tribunale di Lucca, in data 14 agosto 1959, dichiara estinti i reati e cessa l\'esecuzione delle pene nei confronti di Zanarini. Processo 2: Sentenza n. 23, 8 febbraio 1946 contro Graziosi Giorgio, milite Gnr del 16° Battaglione d\'assalto \"Raspadori\", 2° Compagnia, imputato di aver partecipato, nell\'estate 1944 al rastrellamenti Monte San Pietro e Calderino. Graziosi viene condannato alla pena della reclusione per anni 8 e mesi 4 e al pagamento delle spese processuali La Corte d\'Assise, con sentenza 13.8.1946 ha dichiarato cessato, l\'esecuzione di questa sentenza per l\'amnistia. Bologna, 22.6.1946 Tribunale competente: Processo 1: Corte di Assise Speciale di Lucca, 20 luglio 1950 Corte d\'Assise di Firenze, 20 novembre 1952 Tribunale di Lucca, 14 agosto 1959 Processo 2: Corte d\'Appello di Bologna - Corte d\'Assise

    Tipo di reparto fascista Guardia Nazionale Repubblicana

    Nome del reparto 1. compagnia “Buona Morte”/GNR di Castello di Serravalle

Memorie

Memorie legate a questa strage

  • monumento a Calderino di Monte San Pietro

    Tipo di memoria: monumento

    Ubicazione: Calderino di Monte San Pietro

    Descrizione: Monumento a Calderino di Monte San Pietro a ricordo dei fucilati

  • monumento a Muffa di Crespellano

    Tipo di memoria: monumento

    Ubicazione: Muffa di Crespellano

    Descrizione: Monumento a Muffa di Crespellano a ricordo dei fucilati

Bibliografia


Alberto Madreoli, “Il fascismo della Repubblica Sociale a processo”, Il Pozzo di Giacobbe, Trapani, 2017
Daniel Degli Esposti, “Radici di futuro. Le guerre mondiali nella Valle del Samoggia attraverso i luoghi della memoria”, Bologna, D.U.Press, 2017
Rolando Balugani, "La Repubblica Sociale Italiana a Modena", "Quaderni dell'Istituto Storico della Resistenza e di Storia Contemporanea di Modena", 3° edizione, 2001.
Rolando Balugani, "La rappresaglia dei Boschi di Ciano e i delitti della banda Zanarini", in "Rassegna di storia dell'Istituto della Resistenza in Modena e Provincia", n.s., anno VI, aprile 1986.
Ezio Trata Carlo Mondani Vittorio Lenzi, "Gli anni di guerra fra Reno e Panaro (1943-1945), Modena, Il Fiorino, 2003.
Cesare Bianchi (a cura), "Il Reno Brontola. Molte voci, una memoria. Testimonianze di lotte partigiane", Bologna, ReEnzo, 2002.
Adolfo Belletti, "Dai Monti alla Risaie (63° Brigata Garibladi "Bolero")", Bologna. Tipografia Moderna, 1984
Luciano Bergonzini, "La Resistenza a Bologna. Testimonianze e documenti", vol. V, Istituto per la storia di Bologna, Bologna, 1970
Elenco nominativo dei partigiani dell'Emilia Romagna - Bologna. Ricerca coordinata da Luciano Casali e Alberto Preti (ultimo aggiornamento 2013) www.storia-culture-civilta.unibo.it/it/biblioteca/fondi-1/partigiani

Sitografia


Progetto \"Storia e Memoria di Bologna\": www.storiaememoriadibologna.it

\"I luoghi della Resistenza a Monte San Pietro. Testimonianze\", Monte San Pietro (Bologna), 2007 DVD

Fonti archivistiche

Fonti