Serripola, San Severino, 01.10.1943

(Macerata - Marche)

Descrizione

Località Serripola, San Severino Marche, Macerata, Marche

Data 1 ottobre 1943

Matrice strage Nazifascista

Numero vittime 1

Numero vittime uomini 1

Numero vittime uomini adulti 1

Descrizione: Il 1° ottobre 1943 si verificò il primo scontro a fuoco tra i partigiani di San Severino, organizzati intorno al comandante istriano Mario Depangher e i soldati germanici chiamati a sedare l’attività ribelle nella zona. Avvenne in mattinata sui monti circostanti il santuario di S. Pacifico, tanto che passò alla memoria come la “battaglia di San Pacifico”. Nei giorni precedenti i partigiani, alla ricerca di armi e munizioni, avevano condotto un assalto al deposito del ponte di Sant’Antonio prelevando una buona quantità di materiale, ma anche alla caserma di San Domenico a San Severino, dove venne raccolto il bottino più rilevante e fruttuoso. Tutto ciò fu anche possibile perché il comandante della stazione dei carabinieri, il maresciallo Giordano Antonio, si era sempre dimostrato ben disposto nei confronti del movimento antifascista che si andava costituendo. I capi repubblichini della provincia, avvertiti da fascisti locali su quanto stava avvenendo, accompagnati dai tedeschi, piombarono a San Severino nella mattina del 1° ottobre mettendo a soqquadro la città. Cercavano i partigiani ma anche il maresciallo Giordano, che volevano punire per la presunta collaborazione e lo arrestarono nella caserma dove prestava servizio, ma grazie alla sua prontezza, riuscì a liberarsi dalle mani tedesche e con una fuga rocambolesca, si pose in salvo fuggendo attraverso i vicoli della città.
In tale contesto, alcuni soldati tedeschi e un fascista che rastrellavano la zona, nel pomeriggio si imbatterono presso il passo delle Grotte di Sant’Eustachio, nel giovane Umberto Gazzarotti che, andato a far legna insieme al padre e altri compaesani, stava tornando verso casa, nella frazione di Serripola. Le circostanze della morte del ragazzo vengono descritte con precisione nel rapporto stilato il giorno successivo dal maresciallo Carlo Murru, comandante della locale stazione dei carabinieri, trasmesso al giudice mandamentale di San Severino e al comando della Tenenza di Tolentino (Paciaroni 2014): secondo quanto accertato, Gazzerotti proveniva dalla montagna con sulle spalle una roncola e alla vista dei militari tedeschi che percorrevano la strada comunale verso Castel Raimondo, mentre gli altri boscaioli si fermarono, lui si diede alla fuga precipitosa verso la scarpata sottostante la strada, ipotizzando che i tedeschi lo stessero cercando in quanto militare sbandato dopo l’8 settembre 1943. Quel timore si dimostrò fatale, perché i militari vedendolo fuggire e pensando si trattasse di un partigiano, per giunta armato, gli assestarono alcune raffiche di mitraglia e fucile, continuando la loro marcia. Il giovane venne ferito alla guancia destra, sulla gamba e sulla testa. Venne trovato in una pozza di sangue, mentre dava ancora segni di vita. Fu trasferito immediatamente nell’ospedale civile di San Severino, ma morì la sera stessa, probabilmente a causa di un’emorragia interna. Il suo corpo fu tumulato nel cimitero rurale di Serripola dove tuttora si trova.

Modalità di uccisione: uccisione con armi da fuoco

Violenze connesse: furto e-o saccheggio

Tipo di massacro: rastrellamento
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Scheda compilata da Chiara Donati
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2015-07-15 20:26:06

Vittime

Elenco vittime

Gazzarotti Umberto, n. 1924 a San Severino, qualifica di Partigiano comb. Caduto, btg. Mario.

Elenco vittime sbandati 1

Gazzarotti Umberto

Responsabili o presunti responsabili

Elenco reparti responsabili


GNR, distaccamento di Macerata

Tipo di reparto: Guardia Nazionale Repubblicana

Memorie

Memorie legate a questa strage

  • monumento a San Severino, viale Mazzini

    Tipo di memoria: monumento

    Ubicazione: San Severino, viale Mazzini

    Descrizione: Il nome della vittima è tra quelli del monumento ai Caduti di San Severino, in viale Mazzini, realizzato per commemorare il ventennale della resistenza nel Maceratese.

Bibliografia


Ai Caduti per la libertà, numero unico del Comitato di San Severino Marche per le Onoranze ai Gloriosi Caduti per la libertà - 8 ottobre 1944, Tip. C. Bellabarba, San Severino Marche 1944. Ristampato anastaticamente nel 1984, in occasione del 40° anniversario della Liberazione di San Severino Marche.
Amministrazione comunale, Anpi San Severino Marche (a cura di), Il maresciallo dei carabinieri Antonio Giordano e l’inizio della Resistenza a San Severino, San Severino 1995.
Anpi San Severino Marche, La Resistenza a San Severino. Testimonianze, stampa 1993.
Comitato Cittadino Celebrazioni Ventennale della Resistenza (a cura di), La Resistenza in San Severino Marche (8 settembre 1943-1 luglio 1944), Bellabarba, San Severino Marche 1965.
Luca Maria Cristini (a cura di), Mosè Di Segni medico partigiano. Memorie di un protagonista della Guerra di Liberazione (1943-1944), edizioni della Riserva naturale regionale del Monte San Vicino e del Monte Canfaito, San Severino 2011.
Raoul Paciaroni, Una lunga scia di sangue. La guerra e le sue vittime nel Sanseverinate (1943-1944), Hexagon Group, San Severino Marche 2014.
Gualberto Piangatelli, Tempi e vicende della Resistenza a San Severino Marche, ANPI, Macerata 1985, pp. 57-58.
Ricordata dall’«A.N.P.I» la battaglia di San Pacifico, in «La Gazzetta di Macerata», n. 272, 4 ottobre 1989, p. 4.
Bruno Taborro, Le operazioni del Battaglione “Mario”, in Livio Piccioni, Andrea Mulas (a cura di), Per la memoria della Resistenza nel Camerinese, Arte Lito, Camerino 2004, pp. 82-88.

Sitografia


www.storiamarche900.it/main?p=storia_territorio_sanseverino

Fonti archivistiche

Fonti

Archivio Centrale dello Stato, Fondo Ricompart - Ufficio per il servizio riconoscimento qualifiche e per le ricompense ai partigiani, Marche, schedario e pratica n. 168.
Archivio parrocchiale di San Giuseppe, Registro dei morti (1942-1957), p. 19, n. 73.
Archivio Storico Camerino, Tribunale di Camerino, Fascicoli Penali anno 1943, b. 138 (ex 301), f. 87/43 G. I.
Archivio Storico del ComuneSanseverino, Delibere del Podestà dal 1943 al 1944, del n. 269 del 7 dicembre 1943.
Ivi, Conto Consuntivo Esercizio 1943, Art. 31, mandato di pagamento n. 764 (fattura di Silverio Sparvoli per il trasporto in ospedale del ferito).
Archivio dell’istituto per la Storia della Resistenza e dell’Età Contemporanea di Macerata, fondo Anpi di San Severino, “Carte varie su Resistenza e dopoguerra a San Severino 1944-1988”, b. 1, f. 1.
Archivio dell’istituto per la Storia della Resistenza e dell’Età Contemporanea di Macerata, fondo Anpi di San Severino, “Documenti sulla Resistenza a San Severino 1943-1993”, b. 1, f. 2.
Archivio dell’istituto per la Storia della Resistenza e dell’Età Contemporanea di Macerata, fondo ANPI di Macerata, serie Comuni della Provincia, “San Severino Marche 1932-1998”, b. 4, f. 35.
Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione nelle Marche, fondo Amato Tiraboschi, f. 1.
Ufficio SC del Comune di Sanseverino, RAM anno 1943, parte II, serie B, atto n. 25;
Ivi, Scheda individuale, mod. B, di Gazzerotti Umberto.