CAPOLAGO 05.10.1944

(Varese - Lombardia)

Descrizione

Località Capolago, Varese, Varese, Lombardia

Data 5 ottobre 1944

Matrice strage Fascista

Numero vittime 1

Numero vittime uomini 1

Numero vittime uomini adulti 1

Descrizione: In seguito alle rivelazioni del partigiano Gianfranco Corradi, arrestato nel corso del rastrellamento del 4 ottobre 1944, a Bodio Lomnago, in cui furono uccisi i partigiani della 121° Brigata Garibaldi “Gastone Sozzi”, Giuseppe Brusa e Bartolomeo Baj, Walter Marcobi “Remo”, il comandante della formazione, già noto ai comandi della Rsi per la sua attività, viene sorpreso, nei campi di Capolago, dove era in attesa del Corradi che rivela ai fascisti il luogo e l’ora dell’appuntamento fissato, e ferito mortalmente dai militi dell’Upi della Gnr. Il suo corpo senza vita verrà ritrovato molte ore più tardi a Loreto, frazione di Varese. La dinamica dei fatti viene raccontata da un milite della Gnr, Luigi Baratelli, il 23 maggio 1945 nel carcere di Miogni. Ad uccidere Marcobi partono in quattro poco dopo le 8 del 5 ottobre da “Villa Triste” con una “Topolino” in abiti borghesi. Chi guida il gruppo è il comandante dell’Upi, Giovanni Battista Triulzi. Sono con lui Carletto Malnati, Giovanni Seveso e Baiardo Frati. Marcobi, colto di sorpresa, tenta di allontanarsi. Seveso e Malnati fanno fuoco, ma è Frati che colpisce il bersaglio. Finisce nella retata anche Giovanni Pavan “Libero”, nome di copertura di Antonio Cetin, istriano di 42 anni, commissario politico della 121° Brigata. La caduta quasi contemporanea del vertice garibaldino costituisce un colpo durissimo perché priva la lotta e il maggior gruppo combattente di due dirigenti di grande spessore.

Modalità di uccisione: fucilazione

Tipo di massacro: rastrellamento
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Estremi e note penali: Carletto Malnati, uno degli assassini di Marcobi, verrà fucilato il 28 aprile a Loreto, una frazione di Varese, dove era stato ritrovato il corpo di Marcobi, per sentenza del Tribunale del Popolo. Il processo che vede imputato Giovanni Battista Triulzi, Seveso, Baiardo, assieme ad altri imputati, responsabili dei principali eccidi a Varese e provincia, si apre il 15 gennaio 1947, presso la Sezione speciale della Corte d’Assise di Varese e si conclude per il Triulzi e Baiardo Frati, il 21 gennaio 1947, con la condanna capitale. Il Triulzi riesce a sfuggire alla fucilazione poiché si era dato alla fuga nell’immediatezza dell’insurrezione, e dopo una serie di processi per successivi rinvii stabiliti dalla Corte di Cassazione guadagna l’amnistia. Luigi Baratelli, il milite della Gnr che aveva rivelato la dinamica dell’uccisione di Marcobi, viene condannato a 8 anni. Giovanni Seveso viene amnistiato, nonostante dalla sua arma siano partiti i primi colpi contro Walter Marcobi, con la chiara volontà di uccidere il capo della Resistenza varesina. Gianfranco Corradi viene assolto con “formula piena”, avendo agito “in stato di costrizione”.
Tribunale competente:
Tribunale del Popolo;
Corte d’Assise, Sezione speciale di Varese.

Scheda compilata da ROBERTA CAIROLI
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2016-01-26 12:06:29

Vittime

Elenco vittime

Marcobi Walter, nato a Varese, il 28 gennaio 1914, operaio, comandante della 121° Brigata d’assalto Garibaldi “Gastone Sozzi”.

Elenco vittime partigiani 1

Marcobi Walter

Responsabili o presunti responsabili

Elenco reparti responsabili


Ufficio Politico Investigativo/GNR di Varese

Tipo di reparto: Guardia Nazionale Repubblicana

Elenco persone responsabili o presunte responsabili


  • Bairdo Frati

    Nome Bairdo

    Cognome Frati

    Ruolo nella strage Autore

    Stato imputato in procedimento

    Note responsabile Milite

    Note procedimento Carletto Malnati, uno degli assassini di Marcobi, verrà fucilato il 28 aprile a Loreto, una frazione di Varese, dove era stato ritrovato il corpo di Marcobi, per sentenza del Tribunale del Popolo. Il processo che vede imputato Giovanni Battista Triulzi, Seveso, Baiardo, assieme ad altri imputati, responsabili dei principali eccidi a Varese e provincia, si apre il 15 gennaio 1947, presso la Sezione speciale della Corte d’Assise di Varese e si conclude per il Triulzi e Baiardo Frati, il 21 gennaio 1947, con la condanna capitale. Il Triulzi riesce a sfuggire alla fucilazione poiché si era dato alla fuga nell’immediatezza dell’insurrezione, e dopo una serie di processi per successivi rinvii stabiliti dalla Corte di Cassazione guadagna l’amnistia. Luigi Baratelli, il milite della Gnr che aveva rivelato la dinamica dell’uccisione di Marcobi, viene condannato a 8 anni. Giovanni Seveso viene amnistiato, nonostante dalla sua arma siano partiti i primi colpi contro Walter Marcobi, con la chiara volontà di uccidere il capo della Resistenza varesina. Gianfranco Corradi viene assolto con “formula piena”, avendo agito “in stato di costrizione”. Tribunale competente: Tribunale del Popolo; Corte d’Assise, Sezione speciale di Varese.

    Tipo di reparto fascista Guardia Nazionale Repubblicana

    Nome del reparto Ufficio Politico Investigativo/GNR di Varese

  • Carletto Malnati

    Nome Carletto

    Cognome Malnati

    Ruolo nella strage Autore

    Stato imputato in procedimento

    Note responsabile Milite

    Note procedimento Carletto Malnati, uno degli assassini di Marcobi, verrà fucilato il 28 aprile a Loreto, una frazione di Varese, dove era stato ritrovato il corpo di Marcobi, per sentenza del Tribunale del Popolo. Il processo che vede imputato Giovanni Battista Triulzi, Seveso, Baiardo, assieme ad altri imputati, responsabili dei principali eccidi a Varese e provincia, si apre il 15 gennaio 1947, presso la Sezione speciale della Corte d’Assise di Varese e si conclude per il Triulzi e Baiardo Frati, il 21 gennaio 1947, con la condanna capitale. Il Triulzi riesce a sfuggire alla fucilazione poiché si era dato alla fuga nell’immediatezza dell’insurrezione, e dopo una serie di processi per successivi rinvii stabiliti dalla Corte di Cassazione guadagna l’amnistia. Luigi Baratelli, il milite della Gnr che aveva rivelato la dinamica dell’uccisione di Marcobi, viene condannato a 8 anni. Giovanni Seveso viene amnistiato, nonostante dalla sua arma siano partiti i primi colpi contro Walter Marcobi, con la chiara volontà di uccidere il capo della Resistenza varesina. Gianfranco Corradi viene assolto con “formula piena”, avendo agito “in stato di costrizione”. Tribunale competente: Tribunale del Popolo; Corte d’Assise, Sezione speciale di Varese.

    Tipo di reparto fascista Guardia Nazionale Repubblicana

    Nome del reparto Ufficio Politico Investigativo/GNR di Varese

  • Gianfranco Corradi

    Nome Gianfranco

    Cognome Corradi

    Ruolo nella strage Delatore

    Note responsabile partigiano della 121° Brigata Garibaldi “Gastone Sozzi”, che cede sotto le torture.

  • Giovanni Seveso

    Nome Giovanni

    Cognome Seveso

    Ruolo nella strage Autore

    Stato imputato in procedimento

    Note responsabile Milite

    Note procedimento Carletto Malnati, uno degli assassini di Marcobi, verrà fucilato il 28 aprile a Loreto, una frazione di Varese, dove era stato ritrovato il corpo di Marcobi, per sentenza del Tribunale del Popolo. Il processo che vede imputato Giovanni Battista Triulzi, Seveso, Baiardo, assieme ad altri imputati, responsabili dei principali eccidi a Varese e provincia, si apre il 15 gennaio 1947, presso la Sezione speciale della Corte d’Assise di Varese e si conclude per il Triulzi e Baiardo Frati, il 21 gennaio 1947, con la condanna capitale. Il Triulzi riesce a sfuggire alla fucilazione poiché si era dato alla fuga nell’immediatezza dell’insurrezione, e dopo una serie di processi per successivi rinvii stabiliti dalla Corte di Cassazione guadagna l’amnistia. Luigi Baratelli, il milite della Gnr che aveva rivelato la dinamica dell’uccisione di Marcobi, viene condannato a 8 anni. Giovanni Seveso viene amnistiato, nonostante dalla sua arma siano partiti i primi colpi contro Walter Marcobi, con la chiara volontà di uccidere il capo della Resistenza varesina. Gianfranco Corradi viene assolto con “formula piena”, avendo agito “in stato di costrizione”. Tribunale competente: Tribunale del Popolo; Corte d’Assise, Sezione speciale di Varese.

    Tipo di reparto fascista Guardia Nazionale Repubblicana

    Nome del reparto Ufficio Politico Investigativo/GNR di Varese

  • Giovanni Battista Triulzi

    Nome Giovanni Battista

    Cognome Triulzi

    Ruolo nella strage Autore

    Stato imputato in procedimento

    Note responsabile Triulzi Giovanni Battista, piemontese, 36 anni, comandante dell’Upi della Gnr di Varese

    Note procedimento Carletto Malnati, uno degli assassini di Marcobi, verrà fucilato il 28 aprile a Loreto, una frazione di Varese, dove era stato ritrovato il corpo di Marcobi, per sentenza del Tribunale del Popolo. Il processo che vede imputato Giovanni Battista Triulzi, Seveso, Baiardo, assieme ad altri imputati, responsabili dei principali eccidi a Varese e provincia, si apre il 15 gennaio 1947, presso la Sezione speciale della Corte d’Assise di Varese e si conclude per il Triulzi e Baiardo Frati, il 21 gennaio 1947, con la condanna capitale. Il Triulzi riesce a sfuggire alla fucilazione poiché si era dato alla fuga nell’immediatezza dell’insurrezione, e dopo una serie di processi per successivi rinvii stabiliti dalla Corte di Cassazione guadagna l’amnistia. Luigi Baratelli, il milite della Gnr che aveva rivelato la dinamica dell’uccisione di Marcobi, viene condannato a 8 anni. Giovanni Seveso viene amnistiato, nonostante dalla sua arma siano partiti i primi colpi contro Walter Marcobi, con la chiara volontà di uccidere il capo della Resistenza varesina. Gianfranco Corradi viene assolto con “formula piena”, avendo agito “in stato di costrizione”. Tribunale competente: Tribunale del Popolo; Corte d’Assise, Sezione speciale di Varese.

    Tipo di reparto fascista Guardia Nazionale Repubblicana

    Nome del reparto Ufficio Politico Investigativo/GNR di Varese

Memorie

Memorie legate a questa strage

  • commemorazione a

    Tipo di memoria: commemorazione

    Descrizione: Ogni anno si ricordano Walter Marcobi con tutti i fucilati dell’ “ottobre di sangue” 1944 (Banda Lazzarini e Renè Vanetti) in una sola cerimonia.

  • luogo della memoria a Varese

    Tipo di memoria: luogo della memoria

    Ubicazione: Varese

    Descrizione: Al comandante “Remo” è stata dedicata una via della città di Varese: Via Walter Marcobi, comandante partigiano

  • lapide a Varese, frazione Loreto

    Tipo di memoria: lapide

    Ubicazione: Varese, frazione Loreto

    Descrizione: Cippo a Walter Marcobi a Loreto, frazione di Varese, in via dei Boderi. Ricorda il luogo dove venne trovato senza vita il comandante “Remo” della 121° Brigata Garibaldi “Gastone Sozzi\"

  • monumento a Vasbeno, cimitero

    Tipo di memoria: monumento

    Ubicazione: Vasbeno, cimitero

    Descrizione: Statua funeraria al cimitero di Casbeno (Varese), opera dello scultore Vittorio Tavernari.

Bibliografia


Giannantoni Franco, Fascismo, guerra e società nella Repubblica Sociale Italiana. Varese 1943-1945, Franco Angeli, Milano, 1984 (nuova ed. Anpi Varese, 1999);
Giannantoni Franco, La notte di Salò (1943-1945). L’occupazione nazifascista di Varese dai documenti delle camicie nere, Arterigere, Varese, 2001, Voll. 2;
Giannantoni Franco, Comandante “Remo”, arrendetevi! La verità sulla cattura e morte di Waltyer Marcobi e altre storie di Resistenza, Arterigere, Varese, 2004.
Giannantoni Franco, I giorni della speranza e del castigo. Varese 25 aprile 1945, Emmeeffe Edizioni, Varese, 2013;
Giannantoni Franco, Varese, il luoghi della memoria, Varese 2014.

Sitografia


Fonti archivistiche

Fonti

Archivio del Tribunale di Varese
Anpi di Varese, Elenco dei caduti della Provincia