PORNACCHINO GARZENO 24-25.04.1945

(Como - Lombardia)

Descrizione

Località Pornacchino, Garzeno, Como, Lombardia

Data 24 aprile 1945 - 25 aprile 1945

Matrice strage Fascista

Numero vittime 1

Numero vittime uomini 1

Numero vittime uomini adulti 1

Descrizione: Durante un rastrellamento condotto dalle Brigate Nere di Menaggio, cominciato il 23 aprile 1945, per rappresaglia, dopo che nei giorni precedenti i partigiani erano riusciti a catturare le due spie del Centro antiribelli di Menaggio, responsabili del rastrellamento del 22 dicembre 1944, che furono passati immediatamente per le armi, il distaccamento “Gramsci” della 52° Brigata Garibaldi viene accerchiato nell’area attigua al rifugio Giovo, a monte di Garzeno. Nello scontro a fuoco muoiono Carlo Brenna “Giorgio”, Enrico Conti “Pildusky”, Giulio Paracchini, commissario politico del “Gramsci”, mentre Primo Maffioli (“Falco”), ferito e catturato dai fascisti, viene torturato, sfigurato e poi fucilato nella località Pornacchino. Il rastrellamento termina la sera del 25 aprile, mentre in città il capo della provincia e il questore stanno negoziando la resa con gli esponenti del Cln. La popolazione locale, nonostante il divieto del Comando della Brigata nera, si reca sul luogo dello scontro per prelevare i corpi dei caduti che vengono poi composti nel paesino di Garzeno. La mattina del 26, gli operai della ferriera Falck di Dongo interrompono il lavoro per raggiungere Garzeno e trasportare i corpi dei caduti a Dongo dove poterli seppellire. Ai partigiani che scendono verso Dongo sorreggendo le salme dei caduti, si accodano circa mille persone. I brigatisti impediscono l’ingresso del corteo nello stabilimento Falk, sparando raffiche di mitra sulla folla.

Modalità di uccisione: fucilazione

Tipo di massacro: rappresaglia
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Estremi e note penali: Tra l'11 ed il 29 novembre 1946 venne celebrato a Como il processo che sentenziò la condanna a morte dei due maggiori responsabili, il comandante Emilio Castelli ed il vice Pompeo Casati. Nel 1950 la Corte d'Assise di Viterbo commutò le due condanne in trent'anni di carcere. Poco tempo dopo, i due verranno amnistiati. Gli altri coimputati ricevettero pene variabili tra i venti ed i trent'anni di carcere che, l'anno successivo, la Corte d'Assise Speciale di Torino in parte ridusse e condonò.
Tribunale competente:
Corte d’Assise, Sezione speciale di Como

Scheda compilata da ROBERTA CAIROLI
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2016-01-26 10:55:15

Vittime

Elenco vittime

Maffioli Primo, nato a Dongo il 1° gennaio 1924, 20 anni, Distaccamento “Gramsci”, 52° Brigata Garibaldi “Luigi Clerici”, nome di battaglia “Falco”.

Elenco vittime partigiani 1

Maffioli Primo

Responsabili o presunti responsabili

Elenco reparti responsabili


Elenco persone responsabili o presunte responsabili


  • Emilio Castelli

    Nome Emilio

    Cognome Castelli

    Ruolo nella strage Autore

    Stato imputato in procedimento

    Note responsabile Cap. Emilio Castelli, comandante della,6° Compagnia della XI Brigata Nera “Cesare Rodini”, Centro antiribelli di Menaggio, guidava un centinaio di uomini. Emilio Castelli, vice federale di Como, responsabile del Centro antiribelli di Menaggio e comandante della 6° Compagnia dell’XI Brigata Nera “Cesare Rodini”, era anche commissario prefettizio del comune di Menaggio.

    Note procedimento Tra l\'11 ed il 29 novembre 1946 venne celebrato a Como il processo che sentenziò la condanna a morte dei due maggiori responsabili, il comandante Emilio Castelli ed il vice Pompeo Casati. Nel 1950 la Corte d\'Assise di Viterbo commutò le due condanne in trent\'anni di carcere. Poco tempo dopo, i due verranno amnistiati. Gli altri coimputati ricevettero pene variabili tra i venti ed i trent\'anni di carcere che, l\'anno successivo, la Corte d\'Assise Speciale di Torino in parte ridusse e condonò. Tribunale competente: Corte d’Assise, Sezione speciale di Como

    Tipo di reparto fascista Brigata Nera

    Nome del reparto 6. compagnia/11. Brigata nera “Cesare Rodini” di Como

Memorie

Memorie legate a questa strage

  • lapide a Garzeno, rifugio

    Tipo di memoria: lapide

    Ubicazione: Garzeno, rifugio

  • monumento a Dongo

    Tipo di memoria: monumento

    Ubicazione: Dongo

    Descrizione: Tomba monumento

Bibliografia


Giuseppe Coppeno, Como dalla dittatura alla libertà, Istituto comasco per la Storia del Movimento di liberazione, Como, 1989, p. 353.
Vittorio Roncacci, La calma apparente del lago. Como e il Comasco tra guerra e guerra civile 1940-1945, Macchione editore, Varese, 2003;
Memoria resistente. Parole immagini e luoghi della Resistenza italiana ed europea in provincia di Como, a cura dell’Istituto di Storia Contemporanea “Pier amato Perretta”, e del Comitato provinciale dell’ Anpi di Como, Como, 2012, p. 39.

Sitografia


Fonti archivistiche

Fonti

Anpi di Como, Fondo Schede partigiani caduti;
Archivio di Stato di Como: Fondo Corte d’Assise Straordinaria. Sezioni di Como e di Lecco. Vol. II, Sentenze 1946.