Descrizione
Località Ronco di Forlì, Forlì, Forlì-Cesena, Emilia-Romagna
Data 25 settembre 1944
Matrice strage Nazista
Numero vittime 15
Numero vittime uomini 14
Numero vittime uomini adulti 11
Numero vittime uomini senza informazioni 3
Numero vittime donne 1
Numero vittime donne senza informazioni 1
Descrizione: Tra il 24 e il 25 settembre 1944 le SS della Sicherheitspolizei e del Sicherheitsdienst (Sipo-SD) di Forlì decisero di eliminare gli ultimi prigionieri detenuti a loro disposizione con le stesse modalità utilizzate per le uccisioni di ebrei e antifascisti del 5-6 e 17 settembre 1944. La mattina del 25 gli uomini presenti nelle celle di viale Salinatore, cui i tedeschi aggiunsero una donna rimasta ignota e un uomo, forse Asa Kahn prelevato dal carcere, portarono le vittime all’aeroporto con automezzi e li uccisero occultando i corpi in buche provocate da bombe d’areo e ricoprendoli di terra.
Come nel caso delle uccisioni all’aeroporto del 5-6 e del 17 settembre 1944, anche le uccisioni del 25 rispondono ad una logica eliminazionista e di stampo razziale e si collocano in un momento in cui i tedeschi si preparano a lasciare la città ed eliminano il maggior numero possibile di prigionieri, ebrei e avversari politici ancora nelle loro mani. La stessa logica si ritrova nelle stragi di Sabbiuno di Paderno e di San Ruffillo a Bologna, compiute dalle SS di Bologna, di cui facevano parte anche uomini provenienti dal SD di Forlì (v. Episodi di Sabbiuno di Paderno (Bologna), 14 e 23 dicembre 1944; San Ruffillo, stazione (Bologna), 10 e 20 febbraio, 1, 2, 16, 21 marzo e aprile 1945). Tutte queste uccisioni furono occultate.
Modalità di uccisione: uccisione con armi da fuoco
Trattamento dei cadaveri: Occultamento dei cadaveri
Tipo di massacro: massacro di stampo razziale
--> Per saperne di più sulle tipologie
Estremi e note penali: Inchiesta dello Special Investigation Branch britannico risalente al novembre 1944 attraverso la quale, grazie alla collaborazione di un disertore del distaccamento SD di Forlì (il meccanico Herbert Pohl, 19 anni, nato in Slesia a Festenberg), vennero identificati i responsabili delle stragi dell’aeroporto in Grübb, Gassner, Schütz, Köller, Brandt, Pustowka, Kaspar e Süptitz. Il fascicolo, passato alla procura generale militare italiana nel 1946, fu archiviato provvisoriamente nel 1960 e fu ritrovato nel cosiddetto “armadio della vergogna”. Nel 1996 la procura presso il tribunale militare di La Spezia ricevette il fascicolo e avviò nuove indagini; nel 2003, dopo aver accertato che tutti i responsabili erano deceduti o irrintracciabili, gli atti furono archiviati.
Annotazioni: Il nome di Sigfrido Giunchi fu erroneamente inserito in un elenco stilato dalla GNR degli uccisi a Bagnacavallo il 27 agosto 1944, elenco in cui risultano uccisi quattro anziché tre antifascisti (v. Episodio di Bagnacavallo (Ravenna), 27 agosto 1944).
La sorte di Kahn non è certa. Per Miro Flamigni esiste la possibilità che si sia salvato forse perché cittadino americano. Dopo il suo prelevamento dal carcere non ci sono notizie utili a chiarire il suo destino. Il suo nome è però stato scolpito sulla lapide del monumento funerario delle vittime di fede ebraica delle stragi dell’aeroporto. A causa di questa incertezza abbiamo indicato nello specchietto relativo alle tipologie delle vittime «ebrei 1+1?» e «indefinito 1+1?».
Episodi collegati:
Episodio di Ronco di Forlì, aeroporto, 5-6 settembre 1944.
Episodio di Ronco di Forlì, aeroporto, 17 settembre 1944.
Note sulla memoria (per maggiori informazioni vedi la sezione apposita): Le stragi dell’aeroporto sono state a lungo dimenticate; solo a partire dagli anni Novanta la stampa e la storiografia locale hanno iniziato a discutere e a riflettere sulle uccisioni dell’aeroporto e dagli anni 2000 la commemorazione delle stragi è entrata a far parte delle commemorazioni ufficiali. I britannici vennero a conoscenza delle uccisioni effettuate dai nazisti all’aeroporto di Forlì nell’ottobre 1944 poco prima della liberazione della città, grazie alle rivelazioni del disertore Herbert Pohl e immediatamente a ridosso della liberazione avviarono le ricerche per le esumazioni dei corpi delle vittime con un particolare interesse per le sette donne ebree uccise il 17 settembre 1944. Tra il 26 e il 29 novembre del 1944 furono ritrovati i corpi di cinque persone (un uomo rimasto non identificato, Rosa Tacconi, Palma e Maria Vergari, Rosa Tomasetti Piselli) uccise il 5 settembre 1944; l’8 marzo 1945 furono riesumati i corpi di sette donne ebree uccise il 17 settembre 1944; nell’aprile 1945 furono ritrovati in totale i resti di trenta persone uccise il 29 giugno (uomini di Piangipane), il 5-6 e il 25 settembre 1944. Dopo un complesso processo di identificazione che non portò al pieno riconoscimento di tutte le vittime (per esempio il corpo di Alfezzi, il cui nome compare tra quelli degli uccisi il 5-6 settembre 1944, non fu riconosciuto dalla moglie; così come Petrucci, riconosciuto dai familiari solo nel 1956) alcune delle vittime furono traslate nei cimiteri dei paesi di provenienza (per esempio Arienzo, Lega e Del Turco Rosselli) altre restarono nel campo comune del cimitero di Forlì e poi nell’ossario. Solo nel 1992 le vittime di fede ebraica furono traslate dall’ossario in un apposito monumento funebre nel cimitero di Forlì con una lapide sui cui sono incisi i loro nomi e per loro fu celebrato un rito funebre ebraico. Nel 2007 accanto a questo monumento funebre ne è stato eretto un secondo per gli antifascisti, i partigiani e i civili italiani uccisi all’aeroporto e su una lapide sono stati incisi i nomi delle vittime.
Scheda compilata da Roberta Mira
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2016-07-01 10:19:28
Vittime
Elenco vittime
Bellagamba Chino, nato a Cesena nel 1908, impiegato comunale. Arrestato a Cesena il 10/08/1944 dalla Brigata nera guidata da Guido Garaffoni perché sospettato di fornire documenti falsi a renitenti ed ebrei in collaborazione con la chiesa cesenate. Garaffoni e i suoi consegnarono Bellagamba al SD forlivese che lo rinchiuse a viale Salinatore 24. Negli stessi giorni in cui arrestò Bellagamba la Brigata nera di Cesena arrestò altri antifascisti ed ebrei nascosti a Cesena e dintorni per ordine del SD di Forlì (tra gli arrestati figurano Bernhard Bruner e la moglie Elena Rosenbaum uccisi all’aeroporto di Forlì rispettivamente il 5 e il 17 settembre 1944, v. Episodi di Ronco di Forlì, aeroporto, 5-6 settembre 1944 e 17 settembre 1944). Legato a partigiani.
Berretti Francesco, nato nel 1908, proveniente da Campigno di Marradi (Firenze). Rastrellato in Valle Cerreta, Modigliana (Forlì Cesena) insieme ad altri sette uomini e quattordici donne il 20/09/1944 in seguito all’uccisione di due tedeschi. Tutti furono reclusi a Abeto in una villa e il 23/09/1944 gli otto uomini e due donne considerati partigiani furono trasferiti a Forlì. Le due donne, Rina Tassinari e Ofelia Giurioli, furono riconosciute da un fascista di Modigliana che le salvò falsificando dei documenti con cui dimostrò che le due donne erano fasciste. Gli uomini passarono alle celle di Viale Salinatore 24. Civile.
Bulgarelli Ernesto, nato a Berinoro (Forlì Cesena) il 24/11/1897, residente a Settecrociari di Cesena, contadino. Fu arrestato il 10/08/1944 a Cesena e trattenuto due giorni in una caserma dove probabilmente fu interrogato da Guido Garaffoni segretario del fascio locale. Preso in consegna dai tedeschi fu portato al carcere di Forlì. Il 22/09/1944 i tedeschi lo trasferirono in viale Salinatore 24. Vicino alla Resistenza, ma non è nota la sua attività precisa. Forse era coinvolto nella rete di sostegno agli ebrei e agli antifascisti. Fu infatti arrestato dai brigatisti neri nella serie di fermi di cui caddero vittime anche Bellagamba (ucciso con lui il 25/09/1944) e i coniugi ebrei Bernhard Bruner e Maria Rosenzweig (uccisi rispettivamente il 05-06/09/1944 e il 17/09/1944, v. Episodi di Ronco di Forlì, aeroporto, 5-6 settembre 1944 e 17 settembre 1944). Riconosciuto partigiano nella 29. brigata Gap “Sozzi” dal 12/03/1944 al 20/10/1944.
Faccani Francesco, nato a Bagnacavallo (Ravenna) il 10/11/1914, residente a Lugo, colono. Rastrellato in Valle Cerreta, Modigliana (Forlì Cesena) insieme ad altri sette uomini e quattordici donne il 20/09/1944 in seguito all’uccisione di due tedeschi. Tutti furono reclusi a Abeto in una villa e il 23/09/1944 gli otto uomini e due donne considerati partigiani furono trasferiti a Forlì. Le due donne, Rina Tassinari e Ofelia Giurioli, furono riconosciute da un fascista di Modigliana che le salvò falsificando dei documenti con cui dimostrò che le due donne erano fasciste. Gli uomini passarono alle celle di Viale Salinatore 24. Il corpo di Faccani fu identificato ma nessuno informò la famiglia che lo stava cercando. Civile.
Giorgioni Adamo, nato il 03/12/1904 a Galeata (Forlì Cesena), residente a Pianetto di Galeata (Forlì Cesena), muratore, operaio. Membro del CLN di Galeata, prestò la sua collaborazione alla Resistenza. Venne arrestato il 22/09/1944 a Pianetto con altri e portato all’ex carcere di Civitella (Forlì Cesena) e poi trasferito a Forlì perché ritenuto partigiano. I suoi compagni furono invece rilasciati dopo gli interrogatori. Riconosciuto partigiano nell’8. brigata Garibaldi “Romagna” dal 01/01/1944 al 30/11/1944.
Giunchi Sigfrido, nato a Forlì il 31/03/1904, operaio. Dal dicembre 1943 fece parte dell’organizzazione clandestina del Partito comunista e fu attivo nella 29. Gap “Sozzi”. Arrestato il 10/08/1944 in un’azione della GNR e della polizia di sicurezza tedesca volta a smantellare l’organizzazione clandestina comunista e operaia di Forlì. Il suo arresto è legato a quelli degli operai della Orsi Mangelli quattro dei quali furono impiccati dalle SS a Branzolino il 29/08/1944 (v. Episodio di Branzolino (Forlì Cesena), 29 agosto 1944). Giunchi venne interrogato e torturato nelle celle del comando SD di viale Salinatore 24. Riconosciuto partigiano dal 12/12/1943 al 27/08/1944 nella 29. brigata Gap “Sozzi”.
Gurioli Giovanni, nato a Modigliana (Forlì Cesena) il 22/02/1895, residente a Vallicella Vecchia, Modigliana (Forlì Cesena). Rastrellato in Valle Cerreta, Modigliana (Forlì Cesena) insieme ad altri sette uomini e quattordici donne il 20/09/1944 in seguito all’uccisione di due tedeschi. Tutti furono reclusi a Abeto in una villa e il 23/09/1944 gli otto uomini e due donne considerati partigiani furono trasferiti a Forlì. Le due donne, Rina Tassinari e Ofelia Giurioli, furono riconosciute da un fascista di Modigliana che le salvò falsificando dei documenti con cui dimostrò che le due donne erano fasciste. Gli uomini passarono alle celle di Viale Salinatore 24. Civile.
Gurioli Vincenzo, nato nel 1899, proveniente da Collecchio, Marradi (Firenze). Rastrellato in Valle Cerreta, Modigliana (Forlì Cesena) insieme ad altri sette uomini e quattordici donne il 20/09/1944 in seguito all’uccisione di due tedeschi. Tutti furono reclusi a Abeto in una villa e il 23/09/1944 gli otto uomini e due donne considerati partigiani furono trasferiti a Forlì. Le due donne, Rina Tassinari e Ofelia Giurioli, furono riconosciute da un fascista di Modigliana che le salvò falsificando dei documenti con cui dimostrò che le due donne erano fasciste. Gli uomini passarono alle celle di Viale Salinatore 24. Civile.
Maretti Giovanni, proveniente da Valbona, Modigliana (Forlì Cesena). Rastrellato in Valle Cerreta, Modigliana (Forlì Cesena) insieme ad altri sette uomini e quattordici donne il 20/09/1944 in seguito all’uccisione di due tedeschi. Tutti furono reclusi a Abeto in una villa e il 23/09/1944 gli otto uomini e due donne considerati partigiani furono trasferiti a Forlì. Le due donne, Rina Tassinari e Ofelia Giurioli, furono riconosciute da un fascista di Modigliana che le salvò falsificando dei documenti con cui dimostrò che le due donne erano fasciste. Gli uomini passarono alle celle di Viale Salinatore 24. Civile.
Morpurgo Gaddo, nato a Gorizia il 31/03/1920, residente a Ostra Vetere (Ancona), ragioniere. Censito come ebreo italiano nel 1938. Arrestato l’8 gennaio 1944 e incarcerato a Pesaro e a Urbino. Uscì dal carcere di Urbino a inizio agosto con l’obbligo di rimanere in città e il 12/08/1944 venne arrestato e trasferito al carcere di Forlì. Ebreo.
Palli Alessandro, nato a Marradi l’11/06/1912, residente a Casetto di Trerè, Modigliana (Forlì Cesena). Rastrellato in Valle Cerreta, Modigliana (Forlì Cesena) insieme ad altri sette uomini e quattordici donne il 20/09/1944 in seguito all’uccisione di due tedeschi. Tutti furono reclusi a Abeto in una villa e il 23/09/1944 gli otto uomini e due donne considerati partigiani furono trasferiti a Forlì. Le due donne, Rina Tassinari e Ofelia Giurioli, furono riconosciute da un fascista di Modigliana che le salvò falsificando dei documenti con cui dimostrò che le due donne erano fasciste. Gli uomini passarono alle celle di Viale Salinatore 24. Civile.
Pirone Alfredo, nato a Montefusco (Avellino) nel 1914, maresciallo dell’aeronautica. Rastrellato in Valle Cerreta, Modigliana (Forlì Cesena) insieme ad altri sette uomini e quattordici donne il 20/09/1944 in seguito all’uccisione di due tedeschi. Tutti furono reclusi a Abeto in una villa e il 23/09/1944 gli otto uomini e due donne considerati partigiani furono trasferiti a Forlì. Le due donne, Rina Tassinari e Ofelia Giurioli, furono riconosciute da un fascista di Modigliana che le salvò falsificando dei documenti con cui dimostrò che le due donne erano fasciste. Gli uomini passarono alle celle di Viale Salinatore 24. Civile.
Ranieri Enrico, proveniente da Pompignola, Modigliana (Forlì Cesena). Rastrellato in Valle Cerreta, Modigliana (Forlì Cesena) insieme ad altri sette uomini e quattordici donne il 20/09/1944 in seguito all’uccisione di due tedeschi. Tutti furono reclusi a Abeto in una villa e il 23/09/1944 gli otto uomini e due donne considerati partigiani furono trasferiti a Forlì. Le due donne, Rina Tassinari e Ofelia Giurioli, furono riconosciute da un fascista di Modigliana che le salvò falsificando dei documenti con cui dimostrò che le due donne erano fasciste. Gli uomini passarono alle celle di Viale Salinatore 24. Civile.
1 uomo che potrebbe Kahn Asa Joshna o Josua, nato a Little Neck (New York, Usa), nel 1942 residente a Ragusa (Jugoslavia), medico naturalista. Arrestato nel febbraio 1942 a Ragusa e internato nelle Marche. Venne recluso nel carcere di Pesaro e poi trasferito in quello di Forlì. Prelevato dal carcere da parte delle SS il 20/09/1944. Ebreo. L’identificazione è incerta: potrebbe trattarsi anche di un uomo ignoto (v. Annotazioni).
Una donna ignota.
Elenco vittime civili 8
Berretti Francesco.
Faccani Francesco.
Giorgioni Adamo.
Gurioli Giovanni.
Maretti Giovanni.
Palli Alessandro.
Pirone Alfredo.
Ranieri Enrico.
Elenco vittime partigiani 3
Bulgarelli Ernesto.
Giorgioni Adamo.
Giunchi Sigfrido.
Elenco vittime ebree 1
Morpurgo Gaddo.
Elenco vittime legate a partigiani 1
Bellagamba Chino.
Elenco vittime indefinite 2
Una donna ignota.
Un uomo ignoto.
Responsabili o presunti responsabili
Elenco reparti responsabili
Elenco persone responsabili o presunte responsabili
Gustav Pustowka
Nome Gustav
Cognome Pustowka
Ruolo nella strage Autore
Stato individuato sulla base di inchiesta alleata
Note responsabile nato a Teschen (Polonia, Teschen è il nome tedesco di Cieszyn). Entrato nel partito nazista e nelle SS nel 1940, fece parte della Gestapo come interprete e ausiliario; in seguito agente della polizia criminale. In Italia fu attivo nei comandi SD di Roma, Forlì, Bologna e Ferrara. SS-Scharführer (sergente maggiore). Morto a Ludwigsburg (Germania) il 15/01/1991.
Note procedimento Inchiesta dello Special Investigation Branch britannico risalente al novembre 1944 attraverso la quale, grazie alla collaborazione di un disertore del distaccamento SD di Forlì (il meccanico Herbert Pohl, 19 anni, nato in Slesia a Festenberg), vennero identificati i responsabili delle stragi dell’aeroporto in Grübb, Gassner, Schütz, Köller, Brandt, Pustowka, Kaspar e Süptitz. Il fascicolo, passato alla procura generale militare italiana nel 1946, fu archiviato provvisoriamente nel 1960 e fu ritrovato nel cosiddetto “armadio della vergogna”. Nel 1996 la procura presso il tribunale militare di La Spezia ricevette il fascicolo e avviò nuove indagini; nel 2003, dopo aver accertato che tutti i responsabili erano deceduti o irrintracciabili, gli atti furono archiviati.
Nome del reparto nazista Polizei
Nome del reparto Aussenkommando Sipo-SD Forlì
Heinrich Bodenstein
Nome Heinrich
Cognome Bodenstein
Ruolo nella strage Autore
Stato individuato sulla base di inchiesta alleata
Note responsabile nato a Hannover (Germania) il 13/01/1912. Agente della polizia criminale e della Gestapo di Roma, prestò servizio anche nel comando SD di Forlì e in quello di Padova. SS-Oberscharführer (maresciallo).
Note procedimento Inchiesta dello Special Investigation Branch britannico risalente al novembre 1944 attraverso la quale, grazie alla collaborazione di un disertore del distaccamento SD di Forlì (il meccanico Herbert Pohl, 19 anni, nato in Slesia a Festenberg), vennero identificati i responsabili delle stragi dell’aeroporto in Grübb, Gassner, Schütz, Köller, Brandt, Pustowka, Kaspar e Süptitz. Il fascicolo, passato alla procura generale militare italiana nel 1946, fu archiviato provvisoriamente nel 1960 e fu ritrovato nel cosiddetto “armadio della vergogna”. Nel 1996 la procura presso il tribunale militare di La Spezia ricevette il fascicolo e avviò nuove indagini; nel 2003, dopo aver accertato che tutti i responsabili erano deceduti o irrintracciabili, gli atti furono archiviati.
Nome del reparto nazista Polizei
Nome del reparto Aussenkommando Sipo-SD Forlì
Heinrich Wesemann
Nome Heinrich
Cognome Wesemann
Ruolo nella strage Autore
Stato individuato sulla base di inchiesta alleata
Note responsabile nato a Höxter (Germania) il 18/09/1907. Prestò servizio nella polizia criminale. In Italia fu membro della Gestapo a Roma e dell’Aussenkommando SD di Forlì. SS-Hauptsturmführer (capitano).
Note procedimento Inchiesta dello Special Investigation Branch britannico risalente al novembre 1944 attraverso la quale, grazie alla collaborazione di un disertore del distaccamento SD di Forlì (il meccanico Herbert Pohl, 19 anni, nato in Slesia a Festenberg), vennero identificati i responsabili delle stragi dell’aeroporto in Grübb, Gassner, Schütz, Köller, Brandt, Pustowka, Kaspar e Süptitz. Il fascicolo, passato alla procura generale militare italiana nel 1946, fu archiviato provvisoriamente nel 1960 e fu ritrovato nel cosiddetto “armadio della vergogna”. Nel 1996 la procura presso il tribunale militare di La Spezia ricevette il fascicolo e avviò nuove indagini; nel 2003, dopo aver accertato che tutti i responsabili erano deceduti o irrintracciabili, gli atti furono archiviati.
Nome del reparto nazista Polizei
Nome del reparto Aussenkommando Sipo-SD Forlì
Helmut Süptitz
Nome Helmut
Cognome Süptitz
Ruolo nella strage Autore
Stato individuato sulla base di inchiesta alleata
Note responsabile nato a Paprodtken (Prussia Orientale, oggi Paprotki, Polonia) il 26/10/1916. Entrò nelle SS nel 1937. Fu meccanico presso l’autoparco della polizia criminale e partecipò alla campagna sul fronte orientale. In Italia lavorò nel settore amministrativo dei comandi SD di Roma e Forlì. SS-Oberscharführer (maresciallo). Morto a Schwerin (Germania) il 28/02/1999.
Note procedimento Inchiesta dello Special Investigation Branch britannico risalente al novembre 1944 attraverso la quale, grazie alla collaborazione di un disertore del distaccamento SD di Forlì (il meccanico Herbert Pohl, 19 anni, nato in Slesia a Festenberg), vennero identificati i responsabili delle stragi dell’aeroporto in Grübb, Gassner, Schütz, Köller, Brandt, Pustowka, Kaspar e Süptitz. Il fascicolo, passato alla procura generale militare italiana nel 1946, fu archiviato provvisoriamente nel 1960 e fu ritrovato nel cosiddetto “armadio della vergogna”. Nel 1996 la procura presso il tribunale militare di La Spezia ricevette il fascicolo e avviò nuove indagini; nel 2003, dopo aver accertato che tutti i responsabili erano deceduti o irrintracciabili, gli atti furono archiviati.
Nome del reparto nazista Polizei
Nome del reparto Aussenkommando Sipo-SD Forlì
Hermann Grübb
Nome Hermann
Cognome Grübb
Ruolo nella strage Autore
Stato individuato sulla base di inchiesta alleata
Note responsabile nato a Heilbronn (Germania) il 06/05/1902. Agente della polizia criminale. Prestò servizio nella Gestapo di Roma e Forlì. SS-Scharführer (sergente maggiore). Ucciso da partigiani a Bologna il 3/12/1944.
Note procedimento Inchiesta dello Special Investigation Branch britannico risalente al novembre 1944 attraverso la quale, grazie alla collaborazione di un disertore del distaccamento SD di Forlì (il meccanico Herbert Pohl, 19 anni, nato in Slesia a Festenberg), vennero identificati i responsabili delle stragi dell’aeroporto in Grübb, Gassner, Schütz, Köller, Brandt, Pustowka, Kaspar e Süptitz. Il fascicolo, passato alla procura generale militare italiana nel 1946, fu archiviato provvisoriamente nel 1960 e fu ritrovato nel cosiddetto “armadio della vergogna”. Nel 1996 la procura presso il tribunale militare di La Spezia ricevette il fascicolo e avviò nuove indagini; nel 2003, dopo aver accertato che tutti i responsabili erano deceduti o irrintracciabili, gli atti furono archiviati.
Nome del reparto nazista Polizei
Nome del reparto Aussenkommando Sipo-SD Forlì
Karl Wiedner
Nome Karl
Cognome Wiedner
Ruolo nella strage Autore
Stato individuato sulla base di inchiesta alleata
Note responsabile nato a Ries (Bolzano) il 22/07/1908. Membro della polizia di sicurezza lavorò nei comandi SD di Roma e Forlì e fu interprete alla Gestapo di Genova. SS-Scharführer (sergente maggiore). Processato nel 1947 con Herbert Kappler per la strage delle Ardeatine.
Note procedimento Inchiesta dello Special Investigation Branch britannico risalente al novembre 1944 attraverso la quale, grazie alla collaborazione di un disertore del distaccamento SD di Forlì (il meccanico Herbert Pohl, 19 anni, nato in Slesia a Festenberg), vennero identificati i responsabili delle stragi dell’aeroporto in Grübb, Gassner, Schütz, Köller, Brandt, Pustowka, Kaspar e Süptitz. Il fascicolo, passato alla procura generale militare italiana nel 1946, fu archiviato provvisoriamente nel 1960 e fu ritrovato nel cosiddetto “armadio della vergogna”. Nel 1996 la procura presso il tribunale militare di La Spezia ricevette il fascicolo e avviò nuove indagini; nel 2003, dopo aver accertato che tutti i responsabili erano deceduti o irrintracciabili, gli atti furono archiviati.
Nome del reparto nazista Polizei
Nome del reparto Aussenkommando Sipo-SD Forlì
Karl Theodor Schütz
Nome Karl Theodor
Cognome Schütz
Ruolo nella strage Autore
Stato individuato sulla base di inchiesta alleata
Note responsabile nato a Mayen (Germania) l’11/04/1907. Entrato nella Gestapo nel 1938. Durante la seconda guerra mondiale prestò servizio in Polonia e Europa orientale. In Italia fu vicecapo di Herbert Kappler nel SD di Roma e dopo la permanenza a Forlì comandante della sezione distaccata del KdS di Bolzano a Merano. SS-Hauptsturmführer (capitano), comandante dell’Aussenkommando SD di Forlì. Morto a Colonia il 25/03/1985.
Note procedimento Inchiesta dello Special Investigation Branch britannico risalente al novembre 1944 attraverso la quale, grazie alla collaborazione di un disertore del distaccamento SD di Forlì (il meccanico Herbert Pohl, 19 anni, nato in Slesia a Festenberg), vennero identificati i responsabili delle stragi dell’aeroporto in Grübb, Gassner, Schütz, Köller, Brandt, Pustowka, Kaspar e Süptitz. Il fascicolo, passato alla procura generale militare italiana nel 1946, fu archiviato provvisoriamente nel 1960 e fu ritrovato nel cosiddetto “armadio della vergogna”. Nel 1996 la procura presso il tribunale militare di La Spezia ricevette il fascicolo e avviò nuove indagini; nel 2003, dopo aver accertato che tutti i responsabili erano deceduti o irrintracciabili, gli atti furono archiviati.
Nome del reparto nazista Polizei
Nome del reparto Aussenkommando Sipo-SD Forlì
Memorie
Memorie legate a questa strage
commemorazione a
Tipo di memoria: commemorazione
Anno di realizzazione: 2000
Descrizione: Dagli anni 2000 commemorazioni annuali.
monumento a
Tipo di memoria: monumento
Anno di realizzazione: 2007
Descrizione: 2007 inaugurazione monumento funebre per le vittime italiane delle stragi dell’aeroporto.
monumento a Forlì, cimitero
Tipo di memoria: monumento
Ubicazione: Forlì, cimitero
Descrizione: Forlì, cimitero: monumento funebre per le vittime di fede ebraica con una lapide sui cui sono incisi i loro nomi (distinti tra quelli delle vittime i cui corpi furono riconosciuti e quelli dei non riconosciuti) seguiti dalla frase di Primo Levi «Meditate che questo è stato»; il monumento è stato inaugurato nel 1992: vi compaiono Gaddo Morpurgo e Asa Kahn tra le vittime ricordate, ma non identificate.
altro a Forlì, piazza Saffi, portico San Mercuriale
Tipo di memoria: altro
Ubicazione: Forlì, piazza Saffi, portico San Mercuriale
Descrizione: Forlì, piazza Saffi, portico di San Mercuriale: nel sacrario dei caduti partigiani compaiono Bulgarelli, Giorgioni e Giunchi.