RONCO DI FORLÌ 17.09.1944

(Forlì-Cesena - Emilia-Romagna)

Descrizione

Località Ronco di Forlì, Forlì, Forlì-Cesena, Emilia-Romagna

Data 17 settembre 1944

Matrice strage Nazista

Numero vittime 7

Numero vittime donne 7

Numero vittime donne adulte 5

Numero vittime donne anziane 2

Descrizione: La mattina del 17 settembre 1944 le SS del comando della Sicherheitspolizei e del Sicherheitsdienst (Sipo-SD) di Forlì prelevarono dal carcere di Forlì sette donne ebree che vi erano recluse: si trattava delle parenti degli ebrei uccisi il 5-6 settembre 1944 presso l’aeroporto di Forlì a cui era stato detto che i mariti, o figli e fratelli, erano stati portati in Germania per lavoro. Pensando di raggiungerli, le donne portarono con loro indumenti, libri ed altri oggetti personali, cose che i tedeschi del SD si spartirono dopo le uccisioni. Secondo il testimone Herbert Pohl a prelevare le donne furono Gassner, Wesemann e Pretz; al trasporto verso l’aeroporto era presente anche Wiedner, mentre Bodenstein e Pustowka attendevano all’aeroporto. Le vittime furono uccise in modi differenti probabilmente da più di un membro del SD. Secondo Miro Flamigni ogni donna potrebbe aver avuto un diverso assassino. I corpi vennero occultati in buche provocate da bombe d’areo e ricoperti di terra.
Come nel caso delle uccisioni all’aeroporto del 5-6 settembre 1944, anche le uccisioni del 17 rispondono ad una logica eliminazionista e di stampo razziale e si collocano in un momento in cui i tedeschi si preparano a lasciare la città ed eliminano il maggior numero possibile di prigionieri, ebrei e avversari politici ancora nelle loro mani. La stessa logica si ritrova nelle stragi di Sabbiuno di Paderno e di San Ruffillo a Bologna, compiute dalle SS di Bologna, di cui facevano parte anche uomini provenienti dal SD di Forlì (v. Episodi di Sabbiuno di Paderno (Bologna), 14 e 23 dicembre 1944; San Ruffillo, stazione (Bologna), 10 e 20 febbraio, 1, 2, 16, 21 marzo e aprile 1945). Tutte queste uccisioni furono occultate.

Modalità di uccisione: tortura a morte,uccisione con armi da fuoco

Trattamento dei cadaveri: Occultamento dei cadaveri

Tipo di massacro: massacro di stampo razziale
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Estremi e note penali: Inchiesta dello Special Investigation Branch britannico risalente al novembre 1944 attraverso la quale, grazie alla collaborazione di un disertore del distaccamento SD di Forlì (il meccanico Herbert Pohl, 19 anni, nato in Slesia a Festenberg), vennero identificati i responsabili delle stragi dell’aeroporto in Grübb, Gassner, Schütz, Köller, Brandt, Pustowka, Kaspar e Süptitz. Herbert Pohl fu tra gli uomini presenti alle uccisioni delle donne del 17 settembre, ma in un primo tempo non lo dichiarò. Il fascicolo, passato alla procura generale militare italiana nel 1946, fu archiviato provvisoriamente nel 1960 e fu ritrovato nel cosiddetto “armadio della vergogna”. Nel 1996 la procura presso il tribunale militare di La Spezia ricevette il fascicolo e avviò nuove indagini; nel 2003, dopo aver accertato che tutti i responsabili erano deceduti o irrintracciabili, gli atti furono archiviati.

Annotazioni: Episodi collegati:
Episodio di Ronco di Forlì, aeroporto, 5-6 settembre 1944.
Episodio di Ronco di Forlì, aeroporto, 25 settembre 1944.

Note sulla memoria (per maggiori informazioni vedi la sezione apposita): Le stragi dell’aeroporto sono state a lungo dimenticate; solo a partire dagli anni Novanta la stampa e la storiografia locale hanno iniziato a discutere e a riflettere sulle uccisioni dell’aeroporto e dagli anni 2000 la commemorazione delle stragi è entrata a far parte delle commemorazioni ufficiali. I britannici vennero a conoscenza delle uccisioni effettuate dai nazisti all’aeroporto di Forlì nell’ottobre 1944 poco prima della liberazione della città, grazie alle rivelazioni del disertore Herbert Pohl e immediatamente a ridosso della liberazione avviarono le ricerche per le esumazioni dei corpi delle vittime con un particolare interesse per le sette donne ebree uccise il 17 settembre 1944. Tra il 26 e il 29 novembre del 1944 furono ritrovati i corpi di cinque persone (un uomo rimasto non identificato, Rosa Tacconi, Palma e Maria Vergari, Rosa Tomasetti Piselli) uccise il 5 settembre 1944; l’8 marzo 1945 furono riesumati i corpi delle sette donne ebree uccise il 17 settembre 1944; nell’aprile 1945 furono ritrovati in totale i resti di trenta persone uccise il 29 giugno (uomini di Piangipane), il 5-6 e il 25 settembre 1944. Dopo un complesso processo di identificazione che non portò al pieno riconoscimento di tutte le vittime (per esempio il corpo di Alfezzi, il cui nome compare tra quelli degli uccisi il 5-6 settembre 1944, non fu riconosciuto dalla moglie; così come Petrucci, riconosciuto dai familiari solo nel 1956) alcune delle vittime furono traslate nei cimiteri dei paesi di provenienza (per esempio Arienzo, Lega e Del Turco Rosselli) altre restarono nel campo comune del cimitero di Forlì e poi nell’ossario. Solo nel 1992 le vittime di fede ebraica furono traslate dall’ossario in un apposito monumento funebre nel cimitero di Forlì con una lapide sui cui sono incisi i loro nomi e per loro fu celebrato un rito funebre ebraico. Nel 2007 accanto a questo monumento funebre ne è stato eretto un secondo per gli antifascisti, i partigiani e i civili italiani uccisi all’aeroporto e su una lapide sono stati incisi i nomi delle vittime. Le sette donne uccise il 17 settembre 1944 furono tutte identificate.

Scheda compilata da Roberta Mira
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2016-07-01 10:16:17

Vittime

Elenco vittime

Amgyfel Sara Riwka, nata a Jaroslaw (Polonia) il 29/07/1889, casalinga, apolide. Moglie di Josef Israel Goldberg (ucciso all’aeroporto di Forlì il 05-06/09/1944, v. Episodio di Ronco di Forlì, aeroporto, 5-6 settembre 1944). Nel 1939 si trasferì con il marito da Vienna, dove vivevano, all’Italia. Nel marzo 1943 raggiunse il marito internato a Sant’Ippolito (Pesaro Urbino). I coniugi Goldberg furono arrestati nel luglio 1944 dai tedeschi della 51. divisione da montagna che, con l’accusa di spionaggio non provata, li consegnarono al SD di Forlì. Ebrea.
Amsterdam Selma Sara, nata a Lodz (Polonia) l’11/03/1903. Figlia di Sara Jalka Richter (uccisa con lei all’aeroporto di Forlì il 17/09/1944) e sorella di Arthur Amsterdam (ucciso all’aeroporto di Forlì il 05-06/09/1944, v. Episodio di Ronco di Forlì, aeroporto, 5-6 settembre 1944). Nel 1941, con la madre, raggiunse il padre Josef e il fratello Arthur che erano internati a Fermignano (Pesaro Urbino). Il 03/12/1943 fu arrestata con i suoi familiari, nell’ambito di una serie di arresti volti a catturare gli ebrei presenti nella provincia di Pesaro, e rilasciata per restare con la madre e il padre gravemente malato a Fermignano (Pesaro Urbino). La polizia tedesca la arrestò nuovamente il 06/08/1944 e la trasferì a Forlì. Con lei in carcere a Forlì furono detenuti anche la madre e il fratello. Ebrea.
Hammerschmidt Jenny, nata a Schloppe (Germania, poi Polonia) l’11/01/1881, casalinga. Madre di Alfred Lewin (ucciso all’aeroporto di Forlì il 05-06/09/1944, v. Episodio di Ronco di Forlì, aeroporto, 5-6 settembre 1944) fu censita come ebrea straniera a Cremona, dove la famiglia gestiva un forno, e internata dal 1940 al 1942 nel campo di concentramento di Campagna (Salerno) con il figlio. Il 03/12/1943 si trovava a Fermignano (PU) e fu arrestata e incarcerata a Urbino con il figlio, nell’ambito di una serie di arresti volti a catturare gli ebrei presenti nella provincia di Pesaro, e portata al carcere di Forlì nell’agosto 1944. Ebrea.
Richter Sara Jalka, nata a Varsavia il 05/07/1876, casalinga. Madre di Arthur Amsterdam (ucciso all’aeroporto di Forlì il 05-06/09/1944, v. Episodio di Ronco di Forlì, aeroporto, 5-6 settembre 1944) e di Selma Sara Amsterdam (uccisa con lei all’aeroporto di Forlì il 17/09/1944). Nel 1941, con la figlia, raggiunse il marito Josef e il figlio Arthur che erano internati a Fermignano (Pesaro Urbino). Il 03/12/1943 fu arrestata con i suoi familiari, nell’ambito di una serie di arresti volti a catturare gli ebrei presenti nella provincia di Pesaro, e rilasciata per restare con il marito gravemente malato a Fermignano (Pesaro Urbino). La polizia tedesca la arrestò nuovamente il 06/08/1944 e la trasferì a Forlì. Con lei in carcere a Forlì furono detenuti anche i figli. Ebrea.
Rosenbaum Elena, nata a Vienna il 21/02/1894, casalinga. Moglie di Bernhard Bruner (ucciso all’aeroporto di Forlì il 05-06/09/1944, v. Episodio di Ronco di Forlì, aeroporto, 5-6 settembre 1944). Nel 1941 si trasferì a Cesenatico (Forlì Cesena) con la madre e il marito che diresse l’azienda Adac di Cesenatico da maggio del 1941 al dicembre 1943. Dopo quella data si nascose con la madre e il marito a San Vittore di Cesena (Forlì Cesena) nella casa colonica del parroco di Cesenatico, Lazzaro Urbini. Il segretario del fascio di Cesena, Guido Garaffoni, arrestò Bruner e sua moglie il 09 e 10/08/1944 a San Vittore di Cesena nell’ambito di una serie di arresti ordinati dal SD di Forlì. Ebrea.
Rosenbaum Lea, nata a Zawiercie (Polonia) il 01/04/1906, domiciliata a Fiume dal 1929. Moglie di Israel Isidoro Amsterdamer (ucciso all’aeroporto di Forlì il 05-06/09/1944, v. Episodio di Ronco di Forlì, aeroporto, 5-6 settembre 1944), fu registrata dalla questura di Milano come ebrea straniera. I coniugi Amsterdamer, con altri ebrei, partirono per Bengasi (Libia, colonia italiana) nel 1940 per cercare di raggiungere la Palestina, ma quello stesso anno furono internati nel campo di concentramento di Ferramonti di Tarsia (Cosenza); nel 1941 vennero trasferiti a Fermignano (Pesaro Urbino). Il 03/12/1943 i due coniugi furono arrestati, nell’ambito di una serie di arresti volti a catturare gli ebrei presenti nella provincia di Pesaro, e rinchiusi in carcere a Urbino per tornare internati a Fermignano a gennaio 1944. Lea Rosenbaum fu trasferita alle carceri di Forlì il 12/08/1944 dove raggiunse il marito tradotto a Forlì dalle SS il 06/08/1944. Ebrea.
Rosenzweig Maria, nata a Przemy?l (Polonia) il 25/06/1897, modista. Moglie di Carl Joseph Paecht (ucciso all’aeroporto di Forlì il 05-06/09/1944, v. Episodio di Ronco di Forlì, aeroporto, 5-6 settembre 1944), intraprese con il marito il viaggio verso Bengasi (Libia, colonia italiana) per cercare di raggiungere la Palestina, ma quello stesso anno i due coniugi furono internati nel campo di concentramento di Ferramonti di Tarsia (Cosenza) e nel 1941 vennero internati prima a Pescina (L’Aquila) e poi a Sant’Angelo in Vado (Pesaro Urbino). Riuscirono a sfuggire agli arresti del 03/12/1943 volti a catturare gli ebrei presenti nella provincia di Pesaro, ma furono fermati il giorno dopo e, viste le cattive condizioni di salute di Paecht, furono mandati agli arresti domiciliari e poi riassegnati all’internamento a Sant’Angelo in Vado. Da inizio marzo 1944 si resero irreperibili e da maggio ad agosto vissero come sfollati in un podere nei pressi di Sant’Angelo in Vado. L’08/08/1944 la polizia tedesca li arrestò e li rinchiuse ad Urbania (Pesaro Urbino) per poi trasferirli al carcere di Forlì. Ebrea.

Elenco vittime ebree 7

Amgyfel Sara Riwka.
Amsterdam Selma Sara.
Hammerschmidt Jenny.
Richter Sara Jalka.
Rosenbaum Elena.
Rosenbaum Lea.
Rosenzweig Maria.

Responsabili o presunti responsabili

Elenco reparti responsabili


Aussenkommando Sipo-SD Forlì

Tipo di reparto: Polizei
Appartenenza: Sicherheitspolizei u. SD

Elenco persone responsabili o presunte responsabili


  • Gustav Pustowka

    Nome Gustav

    Cognome Pustowka

    Ruolo nella strage Autore

    Stato individuato sulla base di inchiesta alleata

    Note responsabile nato a Teschen (Polonia, Teschen è il nome tedesco di Cieszyn). Entrato nel partito nazista e nelle SS nel 1940, fece parte della Gestapo come interprete e ausiliario; in seguito agente della polizia criminale. In Italia fu attivo nei comandi SD di Roma, Forlì, Bologna e Ferrara. SS-Scharführer (sergente maggiore). Morto a Ludwigsburg (Germania) il 15/01/1991.

    Note procedimento Inchiesta dello Special Investigation Branch britannico risalente al novembre 1944 attraverso la quale, grazie alla collaborazione di un disertore del distaccamento SD di Forlì (il meccanico Herbert Pohl, 19 anni, nato in Slesia a Festenberg), vennero identificati i responsabili delle stragi dell’aeroporto in Grübb, Gassner, Schütz, Köller, Brandt, Pustowka, Kaspar e Süptitz. Herbert Pohl fu tra gli uomini presenti alle uccisioni delle donne del 17 settembre, ma in un primo tempo non lo dichiarò. Il fascicolo, passato alla procura generale militare italiana nel 1946, fu archiviato provvisoriamente nel 1960 e fu ritrovato nel cosiddetto “armadio della vergogna”. Nel 1996 la procura presso il tribunale militare di La Spezia ricevette il fascicolo e avviò nuove indagini; nel 2003, dopo aver accertato che tutti i responsabili erano deceduti o irrintracciabili, gli atti furono archiviati.

    Nome del reparto nazista Polizei

    Nome del reparto Aussenkommando Sipo-SD Forlì

  • Hans Gassner

    Nome Hans

    Cognome Gassner

    Ruolo nella strage Autore

    Stato individuato sulla base di inchiesta alleata

    Note responsabile nato a Hüfingen (Germania) il 16/05/1901. Agente di pubblica sicurezza dal 1919 al 1925 e in seguito agente della polizia di Stoccarda. Fece parte dei comandi del SD di Roma, Perugia, Forlì, Bologna. SS-Sturmscharführer (maresciallo maggiore). Morto a Waiblingen (Germania) il 13/03/1978.

    Note procedimento Inchiesta dello Special Investigation Branch britannico risalente al novembre 1944 attraverso la quale, grazie alla collaborazione di un disertore del distaccamento SD di Forlì (il meccanico Herbert Pohl, 19 anni, nato in Slesia a Festenberg), vennero identificati i responsabili delle stragi dell’aeroporto in Grübb, Gassner, Schütz, Köller, Brandt, Pustowka, Kaspar e Süptitz. Herbert Pohl fu tra gli uomini presenti alle uccisioni delle donne del 17 settembre, ma in un primo tempo non lo dichiarò. Il fascicolo, passato alla procura generale militare italiana nel 1946, fu archiviato provvisoriamente nel 1960 e fu ritrovato nel cosiddetto “armadio della vergogna”. Nel 1996 la procura presso il tribunale militare di La Spezia ricevette il fascicolo e avviò nuove indagini; nel 2003, dopo aver accertato che tutti i responsabili erano deceduti o irrintracciabili, gli atti furono archiviati.

    Nome del reparto nazista Polizei

    Nome del reparto Aussenkommando Sipo-SD Forlì

  • Heinrich Bodenstein

    Nome Heinrich

    Cognome Bodenstein

    Ruolo nella strage Autore

    Stato individuato sulla base di inchiesta alleata

    Note responsabile nato a Hannover (Germania) il 13/01/1912. Agente della polizia criminale e della Gestapo di Roma, prestò servizio anche nel comando SD di Forlì e in quello di Padova. SS-Oberscharführer (maresciallo).

    Note procedimento Inchiesta dello Special Investigation Branch britannico risalente al novembre 1944 attraverso la quale, grazie alla collaborazione di un disertore del distaccamento SD di Forlì (il meccanico Herbert Pohl, 19 anni, nato in Slesia a Festenberg), vennero identificati i responsabili delle stragi dell’aeroporto in Grübb, Gassner, Schütz, Köller, Brandt, Pustowka, Kaspar e Süptitz. Herbert Pohl fu tra gli uomini presenti alle uccisioni delle donne del 17 settembre, ma in un primo tempo non lo dichiarò. Il fascicolo, passato alla procura generale militare italiana nel 1946, fu archiviato provvisoriamente nel 1960 e fu ritrovato nel cosiddetto “armadio della vergogna”. Nel 1996 la procura presso il tribunale militare di La Spezia ricevette il fascicolo e avviò nuove indagini; nel 2003, dopo aver accertato che tutti i responsabili erano deceduti o irrintracciabili, gli atti furono archiviati.

    Nome del reparto nazista Polizei

    Nome del reparto Aussenkommando Sipo-SD Forlì

  • Hermann Pretz

    Nome Hermann

    Cognome Pretz

    Ruolo nella strage Autore

    Stato individuato sulla base di inchiesta alleata

    Note responsabile nato a Essen (Germania) il 17/06/1912. Membro della polizia di sicurezza fu in servizio negli Aussenkommando di Roma, Forlì, Parma e nell’Aussenposten di Reggio Emilia. SS-Scharführer (sergente maggiore).

    Note procedimento Inchiesta dello Special Investigation Branch britannico risalente al novembre 1944 attraverso la quale, grazie alla collaborazione di un disertore del distaccamento SD di Forlì (il meccanico Herbert Pohl, 19 anni, nato in Slesia a Festenberg), vennero identificati i responsabili delle stragi dell’aeroporto in Grübb, Gassner, Schütz, Köller, Brandt, Pustowka, Kaspar e Süptitz. Herbert Pohl fu tra gli uomini presenti alle uccisioni delle donne del 17 settembre, ma in un primo tempo non lo dichiarò. Il fascicolo, passato alla procura generale militare italiana nel 1946, fu archiviato provvisoriamente nel 1960 e fu ritrovato nel cosiddetto “armadio della vergogna”. Nel 1996 la procura presso il tribunale militare di La Spezia ricevette il fascicolo e avviò nuove indagini; nel 2003, dopo aver accertato che tutti i responsabili erano deceduti o irrintracciabili, gli atti furono archiviati.

    Nome del reparto nazista Polizei

    Nome del reparto Aussenkommando Sipo-SD Forlì

  • Karl Wiedner

    Nome Karl

    Cognome Wiedner

    Ruolo nella strage Autore

    Stato individuato sulla base di inchiesta alleata

    Note responsabile nato a Ries (Bolzano) il 22/07/1908. Membro della polizia di sicurezza lavorò nei comandi SD di Roma e Forlì e fu interprete alla Gestapo di Genova. SS-Scharführer (sergente maggiore). Processato nel 1947 con Herbert Kappler per la strage delle Ardeatine.

    Note procedimento Inchiesta dello Special Investigation Branch britannico risalente al novembre 1944 attraverso la quale, grazie alla collaborazione di un disertore del distaccamento SD di Forlì (il meccanico Herbert Pohl, 19 anni, nato in Slesia a Festenberg), vennero identificati i responsabili delle stragi dell’aeroporto in Grübb, Gassner, Schütz, Köller, Brandt, Pustowka, Kaspar e Süptitz. Herbert Pohl fu tra gli uomini presenti alle uccisioni delle donne del 17 settembre, ma in un primo tempo non lo dichiarò. Il fascicolo, passato alla procura generale militare italiana nel 1946, fu archiviato provvisoriamente nel 1960 e fu ritrovato nel cosiddetto “armadio della vergogna”. Nel 1996 la procura presso il tribunale militare di La Spezia ricevette il fascicolo e avviò nuove indagini; nel 2003, dopo aver accertato che tutti i responsabili erano deceduti o irrintracciabili, gli atti furono archiviati.

    Nome del reparto nazista Polizei

    Nome del reparto Aussenkommando Sipo-SD Forlì

  • Karl Theodor Schütz

    Nome Karl Theodor

    Cognome Schütz

    Ruolo nella strage Autore

    Stato individuato sulla base di inchiesta alleata

    Note responsabile nato a Mayen (Germania) l’11/04/1907. Entrato nella Gestapo nel 1938. Durante la seconda guerra mondiale prestò servizio in Polonia e Europa orientale. In Italia fu vicecapo di Herbert Kappler nel SD di Roma e dopo la permanenza a Forlì comandante della sezione distaccata del KdS di Bolzano a Merano. SS-Hauptsturmführer (capitano), comandante dell’Aussenkommando SD di Forlì. Morto a Colonia il 25/03/1985.

    Note procedimento Inchiesta dello Special Investigation Branch britannico risalente al novembre 1944 attraverso la quale, grazie alla collaborazione di un disertore del distaccamento SD di Forlì (il meccanico Herbert Pohl, 19 anni, nato in Slesia a Festenberg), vennero identificati i responsabili delle stragi dell’aeroporto in Grübb, Gassner, Schütz, Köller, Brandt, Pustowka, Kaspar e Süptitz. Herbert Pohl fu tra gli uomini presenti alle uccisioni delle donne del 17 settembre, ma in un primo tempo non lo dichiarò. Il fascicolo, passato alla procura generale militare italiana nel 1946, fu archiviato provvisoriamente nel 1960 e fu ritrovato nel cosiddetto “armadio della vergogna”. Nel 1996 la procura presso il tribunale militare di La Spezia ricevette il fascicolo e avviò nuove indagini; nel 2003, dopo aver accertato che tutti i responsabili erano deceduti o irrintracciabili, gli atti furono archiviati.

    Nome del reparto nazista Polizei

    Nome del reparto Aussenkommando Sipo-SD Forlì

Memorie

Memorie legate a questa strage

  • monumento a Forlì, cimitero

    Tipo di memoria: monumento

    Ubicazione: Forlì, cimitero

    Descrizione: Forlì, cimitero: monumento funebre per le vittime di fede ebraica con una lapide sui cui sono incisi i loro nomi (distinti tra quelli delle vittime i cui corpi furono riconosciuti e quelli dei non riconosciuti) seguiti dalla frase di Primo Levi «Meditate che questo è stato»; il monumento è stato inaugurato nel 1992: vi compaiono Rifka Sara Amgyfel, Jenny Hammerschmidt, Sara Jalka Richter, Selma Sara Amsterdam, Elena Rosembaum, Lea Rosembaum tra le vittime i cui resti riposano nel monumento e Maria Rosenzweig tra le vittime ricordate, ma non identificate; in realtà Maria Rosenzweig fu identificata e sepolta nel cimitero di Sant’Angelo in Vado (Pesaro Urbino) a fine anni Quaranta con il marito Carl Paecht (ucciso il 05/09/1944).

Bibliografia


Andrea Ferrari, Paolo Nannetti, Per una storia degli eccidi di San Giovanni in Monte. Le fucilazioni di massa di detenuti politici a Bologna negli ultimi mesi di occupazione tedesca, in «Resistenza oggi». Quaderni bolognesi di storia contemporanea, n. 4, 2003 nuova serie.
Vladimiro Flamigni, Forlì, in Luciano Casali, Dianella Gagliani (a cura di), La politica del terrore. Stragi e violenze naziste e fasciste in Emilia-Romagna, L’Ancora del Mediterraneo, Napoli, Roma, 2008, p. 198.
Vladimiro Flamigni, Aeroporto di Forlì settembre 1944. La grande strage di ebrei e antifascisti, con una testimonianza di Sergio Flamigni, Il Pontevecchio, Cesena, 2015.
Carlo Gentile, Intelligence e repressione politica. Appunti per la storia del servizio di informazioni SD in Italia 1940-1945, relazione al convegno Conoscere il nemico. Apparati di intelligence e modelli culturali nella storia contemporanea, Milano 2-4 aprile 2003, ora con il titolo I servizi tedeschi in Italia 1943-1945, in Paolo Ferrari, Alessandro Massignani (a cura di), Conoscere il nemico. Apparati di intelligence e modelli culturali nella storia contemporanea, Franco Angeli, Milano, 2010.
Antonio Mambelli, Diario degli avvenimenti in Forlì e Romagna dal 1939 al 1945, a cura di Dino Mengozzi, Lacaita, Manduria, Bari, Roma, 2003, vol. II, p. 895.
Adler Raffaelli, Guerra e Liberazione. Romagna 1943-1945, vol. II, Epigrafia, Comitato regionale per le celebrazioni del 50° anniversario della Resistenza e della Liberazione Emilia-Romagna, Bologna, 1995, p. 165.

Sitografia


Fonti archivistiche

Fonti

AISRFC, Eccidi, bb. 7, 7bis, 8.
AISPER, Commissione parlamentare d’inchiesta sulle cause dell’occultamento di fascicoli relativi a crimini nazifascisti (Armadio della vergogna), 4 Docc. consegnati maggio 2009, 44/1, ff. 81-82, Legione territoriale dei carabinieri reali di Bologna, Compagnia di Forlì, Violenze commesse da tedeschi e fascisti contro le popolazioni civili, 13/04/1945.