GALEATA 07.09.1944

(Forlì-Cesena - Emilia-Romagna)

Descrizione

Località Galeata, Galeata, Forlì-Cesena, Emilia-Romagna

Data 7 settembre 1944

Matrice strage Nazista

Numero vittime 3

Numero vittime uomini 3

Numero vittime uomini ragazzi 1

Numero vittime uomini adulti 2

Descrizione: Il 1. settembre 1944 la GNR di Santa Sofia (Forlì Cesena) arrestò nella loro abitazione a Buggiana (Forlì Cesena) i fratelli Domenico e Lindo Bovisi: il primo fu arrestato mentre stava governando il bestiame nella stalla; il secondo mentre si trovava ancora a letto. Contemporaneamente nell’Aretino i tedeschi arrestarono Francesco Grigione con l’accusa di aver tolto delle mine con cui i tedeschi volevano far saltare un ponte. Con Grigione, che fu maltrattato e pestato, furono fermati anche suo padre Guido, un suo cugino e altri tre uomini. I fratelli Bovisi furono rinchiusi in un primo tempo nella casa del fascio di Santa Sofia e in seguito nella caserma della GNR di Santa Sofia. Anche gli aretini rastrellati furono condotti a Santa Sofia, dove, secondo le dichiarazioni del padre di Grigione vi fu una sorta di processo dopo il quale gli uomini più anziani furono mandati al lavoro e dopo una ventina di giorni scapparono perché circolava la voce che volessero trasferirli a Mantova (luogo di raccolta di manodopera per il Reich). Grigione e i due fratelli Bovisi furono invece trattenuti a Santa Sofia e rinchiusi in una cella. Il 7 settembre i tre vennero uccisi in un podere di Galeata (Forlì Cesena); alcuni contadini del luogo li avevano visti intenti a lavorare ad uno scavo per una postazione di artiglieria sorvegliati da militari tedeschi, ma il giorno successivo i lavori erano già terminati, la buca ricoperta e non vi era traccia né dei civili italiani, né dei militari tedeschi. I corpi furono trovati dal contadino del podere nel febbraio del 1945 sepolti in una buca: al rinvenimento dei cadaveri si scoprì che erano stati sgozzati con la baionetta o con altra arma da taglio. Il comando tedesco di Galeata il 20 settembre 1944 pubblicò un manifesto per annunciare alla popolazione l’avvenuta esecuzione dei tre come partigiani e responsabili di atti di sabotaggio nei confronti delle forze armate tedesche (si parla di fucilazione nel manifesto) e ammonire i civili a non avere alcun contatto con i partigiani per non incorrere in punizioni. La maggior parte delle fonti indica i tedeschi come responsabili.
Dopo che furono rinvenuti i corpi il fratello dei Bovisi, Gaspare, presentò denuncia ai carabinieri e in seguito si recò in Comune e presso l’associazione partigiani e organizzò il disseppellimento, il riconoscimento (la sorella dei Bovisi Maria che li aveva visitati in detenzione dove aveva conosciuto Grigione riconobbe il corpo di quest’ultimo) e la tumulazione nel locale cimitero.

Modalità di uccisione: arma da taglio

Trattamento dei cadaveri: Occultamento dei cadaveri

Tipo di massacro: punitivo
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Annotazioni: Le fonti non sono concordi nelle indicazioni di data e luogo di nascita di Domenico e Lindo Bovisi: per l’elenco dei caduti partigiani presente sul sito dell’Istituto storico di Forlì e il Database dei partigiani dell’Emilia-Romagna, basati sulla documentazione ANPI relativa ai riconoscimenti, Domenico Bovisi nacque a Mortano (Forlì Cesena) il 02/06/1922 e Lindo nacque a Mortano (Forlì Cesena) il 02/12/1919; secondo la documentazione dei carabinieri redatta nel febbraio 1944 Domenico nacque a Mortano (Forlì Cesena) il 19/03/1913 e Lindo nacque a Santa Sofia (Forlì Cesena) il 04/10/1919; secondo la documentazione dei carabinieri risalente al maggio 1945 Domenico nacque a Santa Sofia (Forlì Cesena) il 22/02/1913 e Lindo a Santa Sofia (Forlì Cesena) il 02/10/1919.
Nel manifesto tedesco Lindo Bovisi è indicato come Dino.
Secondo Mambelli, Diario, l’uccisione dei fratelli Bovisi (che Mambelli indica come partigiani dell’8ª brigata Garibaldi) fu una rappresaglia per il disarmo di due soldati tedeschi.
Secondo Flamigni, invece, si trattò della punizione per aver tolto alcune mine collocate dai tedeschi.

Scheda compilata da Roberta Mira
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2016-01-29 12:59:15

Vittime

Elenco vittime

Bovisi Domenico, nato nel 1913, residente a Galeata, contadino. Fratello di Lindo. Riconosciuto partigiano dell’8. brigata Garibaldi dal 10/10/1943 al 07/09/1944.
Bovisi Lindo, nato nel 1919, residente a Galeata, contadino. Fratello di Domenico. Riconosciuto partigiano dell’8. brigata Garibaldi dal 01/04/1944 al 07/09/1944.
Grigione Francesco, nato a Castel San Nicolò (Arezzo) il 10/07/1929, residente a Prato di Strada (Arezzo). Indefinito.

Elenco vittime partigiani 2

Bovisi Domenico.
Bovisi Lindo.

Elenco vittime indefinite 1

Grigione Francesco.

Responsabili o presunti responsabili

Elenco reparti responsabili


Elenco persone responsabili o presunte responsabili


  • Ugo Pinotti

    Nome Ugo

    Cognome Pinotti

    Ruolo nella strage Autore

    Stato imputato in procedimento

    Note responsabile Pinotti Ugo, nato a Bagnacavallo (RA) il 15/06/1902, sergente della Guardia nazionale repubblicana. Imputato in un processo davanti alla Corte d’Assise straordinaria di Forlì come partecipante a rastrellamenti e come responsabile con altri della cattura di Palareti e di altri uomini e della fucilazione di Palareti (accusato di aver fatto parte del plotone di esecuzione). Il testimone Balzani lo indica come membro sia del gruppo che eseguì l’arresto, sia del plotone di esecuzione. Condannato all’ergastolo, poi amnistiato.

    Note procedimento - Pinotti confessò di aver partecipato alla cattura e al plotone di esecuzione. - Nella testimonianza di Libero Balzani compaiono i nomi di alcuni membri della Gnr che secondo il testimone parteciparono all’arresto di Palareti e degli altri uomini. Tra questi il maresciallo Carlo Ostini che risulta anche dalla sentenza contro Pinotti come comandante del plotone che effettuò l’arresto. Nella sentenza si dice anche che il plotone di esecuzione fu comandato dal capitano Martinelli. - Procedimento contro Ugo Pinotti davanti alla Corte d’Assise straordinaria di Forlì; sentenza di condanna all’ergastolo, 20/09/1946 per collaborazionismo e per l’uccisione di Palareti e di assoluzione per reato estinto per amnistia per il capo di imputazione relativo alla privazione della libertà personale a Palareti e ad altri; ricorso in Cassazione e sentenza della Corte di Cassazione del 03/09/1947: reato estinto per amnistia.

    Tipo di reparto fascista Guardia Nazionale Repubblicana

    Nome del reparto Reparto GNR non precisato

Memorie

Memorie legate a questa strage

  • lapide a Galeata, Pianetto, strada Riosecco

    Tipo di memoria: lapide

    Ubicazione: Galeata, Pianetto, strada Riosecco

    Anno di realizzazione: 1954

    Descrizione: Pianetto di Galeata, strada Riosecco: lapide posta nel 1954 dal Comune di Galeata, che reca la seguente iscrizione: «Alla patria asservita / olocausto solenne / la vita offriste / Bovisi Domenico / Bovisi Lindo / Grigioni Francesco».

  • altro a Forlì, piazza Saffi, portico San Mercuriale

    Tipo di memoria: altro

    Ubicazione: Forlì, piazza Saffi, portico San Mercuriale

    Descrizione: Forlì, piazza Saffi, portico di San Mercuriale: sacrario dei caduti partigiani; vi compaiono Domenico e Lindo Bovisi.

  • onorificenza alla persona a

    Tipo di memoria: onorificenza alla persona

    Descrizione: Palareti ha ricevuto la medaglia d’argento al valor militare alla memoria.

  • luogo della memoria a Savignano sul Rubicone

    Tipo di memoria: luogo della memoria

    Ubicazione: Savignano sul Rubicone

    Descrizione: A Savignano sul Rubicone (FC) una via porta il nome di Palareti.

  • lapide a Galeata

    Tipo di memoria: lapide

    Ubicazione: Galeata

    Anno di realizzazione: 1945

    Descrizione: lapide (aprile 1945) che ricorda la fucilazione di Palareti.

  • monumento a Forlì, piazza Saffi, portico di San Mercuriale

    Tipo di memoria: monumento

    Ubicazione: Forlì, piazza Saffi, portico di San Mercuriale

    Descrizione: Palareti è ricordato nel sacrario dei caduti partigiani.

Bibliografia


Antonio Mambelli, Diario degli avvenimenti in Forlì e Romagna dal 1939 al 1945, a cura di Dino Mengozzi, Lacaita, Manduria, Bari, Roma, vol. II, p. 876.
Vladimiro Flamigni, La “guerra ai civili” nell’Appennino forlivese, in Istituto di storia della Resistenza e dell’età contemporanea di Forlì-Cesena (a cura di), 1944 stragi naziste e fasciste sull’Appennino tosco-romagnolo, pp. 78-79.

Sitografia


Dipartimento di Storia Culture Civiltà, Università di Bologna, Database dei partigiani dell’Emilia-Romagna:
http://www.storia-culture-civilta.unibo.it/it/biblioteca/fondi-1/partigiani
(schede relative alla provincia di Forlì, ad nomen; compaiono i fratelli Bovisi).
Istituto per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea della provincia di Forlì-Cesena, Elenco dei caduti delle formazioni partigiane:
http://www.istorecofc.it/caduti-formazioni-partigiane2.asp
(ad nomen; compaiono i fratelli Bovisi).

Fonti archivistiche

Fonti

AISRFC, Eccidi, b. 11, f. Galeata 07/09/1944.
AISPER, Fondo Commissione parlamentare d’inchiesta sulle cause dell’occultamento di fascicoli relativi a crimini nazifascisti (Armadio della vergogna), 4 Docc. consegnati maggio 2009, 44/1 f. 89, Legione territoriale dei carabinieri reali di Bologna, Compagnia di Forlì, Violenze commesse da tedeschi e fascisti contro le popolazioni civili, 31/05/1945.