BAGNONE 30.06-07.07.1944

(Massa-Carrara - Toscana)

Descrizione

Località Bagnone, Bagnone, Massa-Carrara, Toscana

Data 30 giugno 1944 - 7 luglio 1944

Matrice strage Nazista

Numero vittime 23

Numero vittime uomini 22

Numero vittime uomini ragazzi 1

Numero vittime uomini adulti 20

Numero vittime uomini anziani 1

Numero vittime donne 1

Numero vittime donne anziane 1

Descrizione: L’episodio avviene all’interno del grande rastrellamento d’inizio luglio contro le forze partigiane nelle province di La Spezia, Apuania e Parma. L’operazione, denominata “Wallenstein 1” (le operazioni con questo nome sono effettivamente tre e si svolgono nell’arco di un mese e mezzo, dalla fine del giugno alla metà del luglio 1944) rappresenta un autentico salto di qualità nella strategia tedesca di controguerriglia. Ideata e pianificata dal comando dell’aviazione tedesca in Italia che aveva allora sede a Salsomaggiore e affidata alla direzione del generale Walter von Hippel, la “Wallenstein 1” colpisce, nei giorni compresi fra il 30 giugno e il 7 luglio, la zona “Est Cisa” compresa tra la statale 62 Pontremoli-Parma a ovest, la Via Emilia tra Parma e Reggio Emilia a nord, la statale 63 Reggio-Fivizzano a est e la strada Fivizzano-Pontremoli a sud. Le forze messe a disposizione furono molto cospicue. Le fonti tedesche parlano di 5-6000 uomini, effettivamente uno dei più ampi schieramenti messi in campo dalle forze tedesche in operazioni antipartigiane in Italia. Tuttavia, le truppe radunate per la riconquista delle vallate appenniniche in mano partigiana erano truppe raccogliticce, racimolate qua e là tra le forze non necessarie al fronte. Esse comprendevano un ampio numero di soldati dell’aviazione ed in particolare della contraerea, delle trasmissioni e dei servizi logistici aeroportuali provenienti in gran parte dalle unità sgomberate dall’Italia centrale o trasferite dalla Liguria, dal Piemonte e dalla pianura padana.
Il 30 giugno viene ucciso il campanaro sordo e semideficiente Ettore De Cesari, che ha suonato le campane; i tedeschi pensando che il gesto fosse un segnale convenuto con i partigiani, lo mitragliano e lo seppelliscono malamente.
Il 2 luglio 1944 nella zona compresa tra Pieve di Bagnone, Gabbiana Lusana, Panicale e Licciana Nardi si registrano fucilazioni disperse in occasione del rastrellamento. Fra le vittime, il non ancora diciassettenne Guerrino Sbarra. Costui, rastrellato e trovato libero da obblighi di leva viene in un primo tempo liberato ma al suo ritorno in paese viene fucilato da una pattuglia tedesca. Sul selciato di un antica chiesa a Pieve di Bagnone, sono assassinati 7 giovani, fra cui i fratelli Vinciguerra, sbandati ma estranei ad attività politica.
I rastrellamenti sono serrati: la sera del 30 giugno una quarantina di uomini arrestati, fra cui alcuni parroci della zona e medici, sono condotti presso il Castello di Bagnone, accusati dal comandante di collaborazione con i partigiani e condannati al trasferimento presso il campo di detenzione di Bibbiano (Reggio Emilia) per essere poi inaspettatamente liberati il 21 luglio.
Dopo la prima fase di arresti mirati, i tedeschi piazzano mitragliatrici in punti strategici e sparano su tutto quello che si muove. Il 3 luglio i tedeschi ricevono l’ordine di non fare più prigionieri, ma di uccidere tutti coloro che erano sfuggiti al rastrellamento.
La sera del 3 luglio, la madre del parroco di Pieve di Bagnone, sorpresa al pozzo insieme ad un’amica in località Gradile da tre soldati in uniforme tedesca (la cui nazionalità rimane incerta) e riconosciuta come “la madre del pastore” viene uccisa a colpi di pistola (gli episodi dei 7 giovani e della donna, in realtà, sembrano essere stati aggregati più tardi dalla memoria locale).
Il 4 luglio il rastrellamento si chiude con altri 8 morti nel Comune di Bagnone, 5 a Mochignano, tra cui Pietro Zoppi, riconosciuto come ritardato eppure freddato con un colpo di pistola dai tedeschi,e 3 a Compione,
Il 5 luglio, in una località sopra Lusana un giovane non identificato è ferito da una mitragliatrice tedesca e lasciato ad agonizzare per due giorni. Violenze ed esecuzioni sommarie proseguono su tutto il territorio interessato al rastrellamento fino al 7 luglio, giorno in cui è fucilato a Gabbiana un certo Giuseppe Tiradani, accusato di collaborare coi partigiani, ma probabilmente segnalato dai fascisti come elemento filocomunista. Il corpo del fucilato viene appeso ad un albero e fotografato dai soldati tedeschi.
A rastrellamento concluso, sul monte Busco vicino a Pieve sono trovati 4 cadaveri non identificati. Presso Fontana Murta viene ritrovato un cadavere identificato come Amleto Zebra di Sarzana.
Gli omicidi si inseriscono in una trama di violenza capillare che si nutre anche di perquisizioni, razzie e deportazioni.

Modalità di uccisione: fucilazione,uccisione con armi da fuoco

Violenze connesse: deportazione della popolazione,furto e-o saccheggio

Trattamento dei cadaveri: Esposizione dei cadaveri

Tipo di massacro: rastrellamento
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Scheda compilata da Gianluca Fulvetti
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2021-01-04 11:05:10

Vittime

Elenco vittime

Bertoli Antonio, 48 anni, ucciso a Pieve di Bagnone il 2 luglio.
De Cesari Ettore, 43 anni, ucciso a Gabbiana il 30 giugno.
Donati Mario, 21 anni, ucciso a Lusana il 2 luglio.
Giorgi Luigi, 24 anni, ucciso a Compione il 4 luglio.
Grandi Mario, 39 anni, ucciso a Sant’Anna di Grecciola il 2 luglio.
Guastalli Settimio, 30 anni, ucciso a Pieve di Bagnone il 2 luglio.
Medici Alcide, 30 anni, ucciso a Pieve di Bagnone il 2 luglio.
Negrari Ernesto, 53 anni, ucciso a Mochignano il 4 luglio.
Ricci Luigi, 41 anni, ucciso a Mochignano il 4 luglio.
Salvetti Giuseppe, 23 anni, ucciso a Mochignano il 4 luglio.
Saudei Remigio, 32 anni, ucciso a Pieve di Bagnone 5 luglio.
Sbarra Guerrino, 16 anni, ucciso a Ronchetto il 2 luglio.
Tiradani Giuseppe, 45 anni, ucciso a Gabbiana il 7 luglio.
Travaglini Amelio, 22 anni, ucciso a Compione il 4 luglio.
Travaglini Pietro, 68 anni, ucciso a Compione il 4 luglio.
Turchi Terenzio, 38 anni, ucciso a Pieve di Bagnone il 2 luglio.
Umiliana Piagneri, 77 anni, madre dell’Arciprete di Pieve. Uccisa a Gradile il 3 luglio.
Vinciguerra Giovanni, 31 anni, ucciso a Pieve di Bagnone il 2 luglio. Sbandato.
Vinciguerra Lino, 25 anni, ucciso a Pieve di Bagnone il 2 luglio. Sbandato.
Vinciguerra Pietro, 28 anni, ucciso a Pieve di Bagnone il 2 luglio. Sbandato.
Zebra Amleto, 20 anni, di Sarzana (La Spezia), ucciso a Lusana il 3 luglio.
Zoppi Alfredo, 30 anni, ucciso a Mochignano il 4 luglio.
Zoppi Pierino, 29 anni, ucciso a Mochignano il 4 luglio.

Elenco vittime civili 20

Bertoli Antonio
De Cesari Ettore
Donati Mario
Giorgi Luigi
Grandi Mario
Guastalli Settimio
Medici Alcide
Negrari Ernesto
Ricci Luigi
Salvetti Giuseppe
Saudei Remigio
Sbarra Guerrino
Tiradani Giuseppe
Travaglini Amelio
Travaglini Pietro
Turchi Terenzio
Umiliana Piagneri
Zebra Amleto
Zoppi Alfredo
Zoppi Pierino

Elenco vittime sbandati 3

Vinciguerra Giovanni.
Vinciguerra Lino
Vinciguerra Pietro

Responsabili o presunti responsabili

Elenco reparti responsabili


Elenco persone responsabili o presunte responsabili


  • Sconosciuto Elise

    Nome Sconosciuto

    Cognome Elise

    Ruolo nella strage Collaboratore

    Stato individuato sulla base di indagine o di procedimento italiano

    Note responsabile La relazione del CLN di Bagnone segnala la partecipazione di elementi fascisti locali, fra cui il tenente Elise, rifugiatosi dalle minacce partigiane presso un reparto di SS dislocato a Filetto, e comandante, in seguito, del deposito della X Mas.

Memorie

Memorie legate a questa strage

  • lapide a Bagnone, Gabbiana

    Tipo di memoria: lapide

    Ubicazione: Bagnone, Gabbiana

    Anno di realizzazione: 1991

    Descrizione: Lapide a Tiradani e Guerrino in località Gabbiana, 14/08/1991.

  • lapide a Bagnone

    Tipo di memoria: lapide

    Ubicazione: Bagnone

    Anno di realizzazione: 1946

    Descrizione: Lapide ai caduti della Pieve, 1946.

Bibliografia


AA.VV., Le vittime di Ponticello. 1944 – 1994, parrocchia della SS Annunziata, 1994.
AA.VV., I sentieri della memoria, Provincia di Massa Carrara, Malaspina, 1999.
Ivano Biancardi, Aspetti della resistenza nel fivizzanese e nella bassa Lunigiana, amministrazione comunale di Fivizzano, La Spezia, 1976.
Carlo Bruno Brunelli, La resistenza nella vallata bagnonese: settembre 1943-aprile 1945, s.n., Milano, 1978.
Marco Diaferia, 1943-1945 Pontremoli, una diocesi italiana tra Toscana, Liguria ed Emilia attraverso i libri cronistorici parrocchiali, ISR Apuano, Pontremoli 1995, pp. 201-232.
Guerrino Franzini, Storia della Resistenza reggiana, Reggio Emilia, Tecnostampa, 1970, pp. 212-215, 244-253.
Gianluca Fulvetti, Uccidere i civili. Le stragi naziste in Toscana (1943-1945), Carocci, Roma, 2009.
Bruno Ghelfi, Stole insanguinate. Contributo del clero pontremolese per la lotta di liberazione, Artigianelli, Pontremoli, 1981.
Pietro don Necchi, Il rastrellamento e la strage a Pieve di Bagnone, Pontremoli, 1948.
Giulivo Ricci, Contributo alla storia della resistenza in Lunigiana, amministrazione Comunale di Aulla, Comano, Licciana Nardi, Podenzana, Tresana, 1976.
Giulivo Ricci, Contributo alla storia della resistenza in Lunigiana. La 37 B e la Brigata d’Assalto Lunigiana Leone Borrini, La Spezia, Litografia Conti, 2001.
Leonardo Tarantini, La Resistenza armata nel parmense. Organizzazione e attività operativa, Parma, Editrice Grafiche Step Cooperativa, 1978, pp. 143-155.

Sitografia


http://www.resistenzatoscana.org/monumenti/bagnone/lapide_a_tiradani_e_guerrino/
http://www.resistenzatoscana.org/monumenti/bagnone/lapide_dei_caduti_della_pieve/

Fonti archivistiche

Fonti

AC Bagnone 1946, serie corrispondenza, b. 1862 (num. Prov. 272), c. VIII, Commissione provinciale per i crimini di guerra, questionario.
ACLN Carrara, b. 16, f. 4, Atti del CLN di Bagnone
ACLN Carrara, b. 5, f. 9: denuncia di delatori da parte di Marianna Accorsi.
ACLN Carrara, b.17, f. 2, CLN Licciana Nardi.
ATM La Spezia, f. 272/96, f. Lusana Bagnone.
ATM La Spezia, f. 274/96, f. Mochignano di Bagnone.
ATM La Spezia, f. 275/96, Pieve di Bagnone.
SC Bagnone, RAM 1945.
SC Filattiera, parte II, RAM 1945, parte II, serie C.