Vigolo Vattaro, 4.5.1945

(Trento - Trentino-Alto Adige)

Descrizione

Località Vigolo Vattaro, Vigolo Vattaro, Trento, Trentino-Alto Adige

Data 4 maggio 1945

Matrice strage Nazista

Numero vittime 7

Numero vittime uomini 6

Numero vittime donne 1

Descrizione: Tra la fine di aprile e i primi di maggio del 1945, la valle dell’Adige e le valli adiacenti videro il passaggio di colonne tedesche in ritirata verso Nord, in fuga dalle colonne alleate e dalle incursioni partigiane. I reparti nazifascisti in ritirata compirono saccheggi e rapine lungo la Vallagarina, la valle dei Laghi, la Valsugana e le valli Giudicarie. L’aumento delle razzie, delle spoliazioni e delle uccisioni, rifletteva comportamenti già sperimentati in altri contesti bellici e, per questo motivo, abitudinari; quei soldati non solo erano abituati alla violenza, ma si trovavano in uno stato di estrema tensione provocato da giorni di combattimenti, di marce forzate sotto la continua minaccia partigiana, vera o presunta che fosse: colonne più o meno organizzate, appiedate o motorizzate, cercavano di sfuggire alla tenaglia alleata e alle «imboscate» dei patrioti nella speranza di poter raggiungere la Germania. Nel loro movimento, i soldati tedeschi uccisero chiunque si frappose sul cammino: partigiani (o supposti tali), disertori tedeschi e trentini del Corpo di sicurezza trentino (CST), civili innocenti. Tra il 25 aprile e il 5 maggio 1945, si contarono oltre 120 caduti, vittime delle ultime giornate del conflitto. Il 28 aprile a Carbonare di Folgaria i tedeschi avevano ucciso quattro persone. La mattina del 4 maggio successivo una colonna mista formata da partigiani della Divisione Monte Ortigara e da alcune autoblindo inglesi era partita da Asiago dirigendosi verso Trento. Giunti nei pressi di Lavarone, gli inglesi proseguirono in direzione del capoluogo trentino mentre i partigiani guidati da Giulio Vescovi (Leo) cominciarono a disarmare i soldati tedeschi che incontravano: nel frattempo, agli uomini di Vescovi, si unirono anche patrioti trentini, tra cui Romeo Penner. Nel primo pomeriggio, si presentarono alcuni ufficiali tedeschi con l’intenzione di arrendersi e invitarono i partigiani a proseguire per Vigolo Vattaro, dove il grosso del loro reparto avrebbe consegnato le armi. E così, il gruppo di 25/30 partigiani partì a bordo di un’autocorriera in direzione di Vigolo: in località Pian dei Prai, caddero in mano dei «ribelli» altri ufficiali, tra cui un generale. Giunti nei pressi di Vattaro, i partigiani notarono gruppi di soldati tedeschi, non tutti armati e con una fascia bianca al braccio: sembravano tutt’altro che ostili. Ma, a un certo punto, la corriera fu bloccata da due autoblindo, una davanti e l’altra dietro, e i partigiani bersagliati da una scarica di proiettili: senza nemmeno aver avuto il tempo di scendere dal mezzo o di difendersi, sei «ribelli» rimasero uccisi immediatamente, uno rimase ferito ma decedette successivamente, chi non riuscì a scappare fu catturato e minacciato d’essere impiccato. I partigiani avevano catturato ufficiali appartenenti al Comando della 4. Divisione paracadutisti (4. Fallschirmjäger-Division), tra cui il suo comandante, il generale Heinz Trettner. Quest’ultimo, per sua stessa ammissione, riuscì a raggirarli, a raggiungere le sue truppe a San Cristoforo, dov’erano stanziate le forze del 1. Corpo paracadutisti, e a inviare a Vigolo i mezzi corazzati e un plotone di soldati, responsabili dell’imboscata a danno dei partigiani.

Modalità di uccisione: fucilazione

Violenze connesse: sevizie-torture

Tipo di massacro: ritirata
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Note sulla memoria (per maggiori informazioni vedi la sezione apposita): Nonostante non ci siano state vittime tra la popolazione civile, la memoria di questa comunità si presenta tuttora problematica e controversa: l’accusa che i civili muovono ai partigiani è quella di aver messo in pericolo l’incolumità degli abitanti. In realtà, è evidente che l’azione tedesca rappresentò una sorta d’intimidazione nei confronti dei partigiani, la cui autorità gli ufficiali tedeschi non riconoscevano. È interessante notare come le ricerche condotte da Luca VALENTE abbiano evidenziato una responsabilità anche da parte alleata. Secondo lo studioso vicentino, il generale Trettner aveva avuto il via libera all’imboscata dal colonnello Franklin Miller della 88. Divisione di fanteria americana, che si trovava in quei giorni a San Cristoforo con l’incarico di trattare la cessione delle armi direttamente con gli alti comandi del 1. Corpo paracadutisti.

Scheda compilata da Lorenzo Gardumi
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2016-03-22 16:27:32

Vittime

Elenco vittime

1) ARDUINI, Pasquale
2) CERA, Giovanni (di Domenico)
3) CERA, Giovanni (di Valentino)
4) CORRADI, Rodolfo
5) PENNER, Romeo
Lavarone, 7 gennaio 1915-Vigolo Vattaro, 4 maggio 1945. Meccanico/boscaiolo. Alpino presso il 5. Reggimento artiglieria alpina (Divisione Pusteria) combatté sul fronte occidentale (giugno 1940), sul fronte greco albanese (novembre 1940-aprile 1941) e in Montenegro (agosto 1941-agosto 1942). Ammalatosi di malaria, fu rimpatriato e congedato (gennaio 1943). All’inizio di aprile del 1945, aderì al movimento di resistenza locale collaborando col CLN di Lavarone e con la Brigata Pasubiana (Divisione d\'assalto Garibaldi Ateo Garemi). Nel maggio 1945, si unì agli uomini della Divisione Monte Ortigara rimanendo ucciso nell\'imboscata tesa da paracadutisti tedeschi a Vigolo Vattaro il 4 maggio 1945. Croce al merito di guerra.
6) TROSELY, Gianna
7) ZOTTI, Domenico

Elenco vittime partigiani 7

1) ARDUINI, Pasquale
2) CERA, Giovanni (di Domenico)
3) CERA, Giovanni (di Valentino)
4) CORRADI, Rodolfo
5) PENNER, Romeo
Lavarone, 7 gennaio 1915-Vigolo Vattaro, 4 maggio 1945. Meccanico/boscaiolo. Alpino presso il 5. Reggimento artiglieria alpina (Divisione Pusteria) combatté sul fronte occidentale (giugno 1940), sul fronte greco albanese (novembre 1940-aprile 1941) e in Montenegro (agosto 1941-agosto 1942). Ammalatosi di malaria, fu rimpatriato e congedato (gennaio 1943). All’inizio di aprile del 1945, aderì al movimento di resistenza locale collaborando col CLN di Lavarone e con la Brigata Pasubiana (Divisione d\'assalto Garibaldi Ateo Garemi). Nel maggio 1945, si unì agli uomini della Divisione Monte Ortigara rimanendo ucciso nell\'imboscata tesa da paracadutisti tedeschi a Vigolo Vattaro il 4 maggio 1945. Croce al merito di guerra.
6) TROSELY, Gianna
7) ZOTTI, Domenico

Responsabili o presunti responsabili

Elenco reparti responsabili


4. Fallschirm-Jäger-Division

Tipo di reparto: Wehrmacht
Appartenenza: Luftwaffe

I. Fallschirm-Korps

Tipo di reparto: Wehrmacht
Appartenenza: Heer Wehrmacht

Elenco persone responsabili o presunte responsabili


  • Heinz Trettner

    Nome Heinz

    Cognome Trettner

    Ruolo nella strage Autore

    Note responsabile Minden, 19 settembre 1907-Mönchengladbach-Rheydt, 18 settembre 2006. Generale al comando della 4. Divisione paracadutisti, unità creata in Italia nel 1943 e operativa fino alla fine del conflitto. Catturato dagli americani in Trentino, fu trasferito in Islanda (Campo speciale n. 11), dove rimase fino all’aprile 1948. Una volta rimpatriato, nel novembre 1956 rientrò nella nuova Bundeswehr con il grado di maggior generale (generalmajor) assumendo incarichi di rilievo all’interno della Nato: terminò la carriera nell’agosto 1966. Alcuni autori (Vescovi) ritengono che i responsabili dei fatti di Vigolo Vattaro siano gli stessi di Pedescala.

Memorie

Memorie legate a questa strage

  • lapide a

    Tipo di memoria: lapide

    Descrizione: A ricordo dei sette caduti partigiani, è stata posta una lapide a fianco dei caduti di Vigolo Vattaro nella seconda guerra mondiale.

  • onorificenza alla persona a

    Tipo di memoria: onorificenza alla persona

    Descrizione: I partigiani Arduini, i due Cera, Trosely e Zotti furono insigniti di una medaglia d’argento al valor militare (VESCOVI 1976).

  • commemorazione a

    Tipo di memoria: commemorazione

    Descrizione: Negli ultimi anni, l’ANPI di Trento e l’ANPI di Vicenza sono riuscite ad attirare l’attenzione sulla strage di Vigolo Vattaro proponendo una cerimonia di commemorazione annuale presso la lapide che ricorda i caduti.

Bibliografia


Michele Battini – Paolo Pezzino, Guerra ai civili: occupazione tedesca e politica del massacro: Toscana 1944, Venezia, Marsilio, 1997;

Lorenzo GARDUMI, Maggio 1945: «a nemico che fugge ponti d’oro»: la memoria popolare e le stragi di Ziano, Stramentizzo e Molina di Fiemme, Trento, Fondazione Museo storico del Trentino, 2008;

Luca VALENTE, Dieci giorni di guerra: 22 aprile-2 maggio 1945: la ritirata tedesca e l'inseguimento degli Alleati in Veneto e Trentino, Sommacampagna (VR), Cierre, 2006;

Giulio VESCOVI, Resistenza nell'alto vicentino: storia della divisione alpina Monte Ortigara: 1943-1945, Vicenza, Cooperativa tipografica degli operai, 1976 (2. ed.).

Sitografia


Fonti archivistiche

Fonti

Fondazione Museo storico del Trentino, Archivio Commissione provinciale patrioti, AB Allegati, busta 5, Romeo Penner.