Casteltesino, 12.8.1944

(Trento - Trentino-Alto Adige)

Descrizione

Località Casteltesino, Castello Tesino, Trento, Trentino-Alto Adige

Data 12 agosto 1944

Matrice strage Nazista

Numero vittime 1

Numero vittime uomini 1

Numero vittime uomini anziani 1

Descrizione: Nell’estate del 1944 anche l’area di confine tra l’Alpenvorland (zona d’operazione comprendente le province di Belluno, Bolzano e Trento) e il Veneto fu contraddistinta da un’attività partigiana insidiosa ed effervescente. Le azioni di guerriglia (attacchi, imboscate, sabotaggi, ecc.) intraprese dai partigiani delle formazioni veneto-trentine misero in crisi il sistema di comunicazione tedesco e, soprattutto, la sicurezza dei cantieri che di lì a poco avrebbero avviato i poderosi lavori di costruzione della Blaue linie. Di fatto, l’offensiva partigiana fu presto seguita dalla reazione delle autorità militari nazifasciste: dall’agosto all’ottobre 1944, si susseguì una serie di operazioni antipartigiane volte a reprimere l’insorgenza dei «ribelli» e a riportare sotto controllo territori di estrema importanza strategico-militare. Negli stessi istanti in cui si svolgeva l’operazione Belvedere (12-14 agosto, val Posina-malga Zonta), «la mattina del giorno 12/8/944 arrivava in Castel Tesino un autocarro carico di truppa in rastrellamento che si fermarono [sic!] davanti alla caserma del C.S.T. In quel momento dalla strada che dall’ospedale conduce in via Molizza passava il Sordo che con una falce in spalla andava a lavorare. Vistolo i tedeschi gli diedero l’alt ma questi non sentì forse a causa della sua età e continuò a camminare per cui i tedeschi fecero fuoco e lo uccisero». Secondo la ricostruzione fatta da Giuseppe Sittoni, l’anziano contadino era in compagnia del figlio Severino: il luccichio della falce che l’uomo aveva in spalla fu scambiato dai tedeschi per un fucile e, per questo motivo, i soldati che non avevano ottenuto risposta all’intimazione di fermarsi gli spararono.
Nel dopoguerra, la Commissione patrioti di Trento concesse alla vittima la qualifica di patriota e un assegno di 20 mila lire alla famiglia in virtù della collaborazione fornita al Battaglione Giorgio Gherlenda (Brigata Garibaldi Gramsci) anche se, in realtà, il reparto partigiano iniziò a operare effettivamente dopo la morte di Sordo.

Modalità di uccisione: uccisione con armi da fuoco

Tipo di massacro: rastrellamento
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Annotazioni: Secondo le carte della Procura militare di Verona, il reparto responsabile dell’uccisione era un’unità SS non meglio precisata.

Scheda compilata da Lorenzo Gardumi
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2016-01-12 14:53:02

Vittime

Elenco vittime

SORDO, Remigio
Casteltesino, 1 ottobre 1877-12 agosto 1944. Contadino.

Elenco vittime civili 1

SORDO, Remigio
Casteltesino, 1 ottobre 1877-12 agosto 1944. Contadino.

Responsabili o presunti responsabili

Elenco reparti responsabili


SS reparto non precisato

Tipo di reparto: Waffen-SS

Memorie
Bibliografia


Lorenzo GARDUMI, Maggio 1945: «a nemico che fugge ponti d’oro»: la memoria popolare e le stragi di Ziano, Stramentizzo e Molina di Fiemme, Trento, Fondazione Museo storico del Trentino, 2008;

Giuseppe SITTONI, Uomini e fatti del Gherlenda: la Resistenza nella Valsugana orientale e nel Bellunese, Borgo Valsugana (TN), Mosaico, 2005.

Sitografia


http://ricerca.gelocal.it/altoadige/archivio/altoadige/2004/04/24/AT9PO_AT901.html.

Fonti archivistiche

Fonti

Procura militare della Repubblica di Verona, Registro generale, fonte CPI 19/87 (Banca dati violenze tedesche CIT-CPI).

Archivio Ufficio storico Stato maggiore esercito (AUSSME), N. 1/11, b. 3034 (Banca dati violenze tedesche CIT-CPI).

Fondazione Museo storico del Trentino, Archivio Commissione provinciale patrioti, AB Allegati, busta 3, Remigio Sordo.