GUARDISTALLO 29.06.1944

(Pisa - Toscana)

Descrizione

Località Guardistallo, Guardistallo, Pisa, Toscana

Data 29 giugno 1944

Matrice strage Nazista

Numero vittime 55

Numero vittime uomini 51

Numero vittime uomini adulti 42

Numero vittime uomini anziani 9

Numero vittime donne 4

Numero vittime donne adulte 2

Numero vittime donne anziane 2

Descrizione: La notte fra il 28 ed il 29 giugno del 1944 il distaccamento partigiano “Otello Gattoli”, composto di oltre cento elementi, si stava spostando dalla sua base, nella foresta del Querceto, fra Montescudaio e Riparbella, verso Casale Marittimo: lo scopo era passare la linea del fronte ed occupare il paese prima delle truppe americane che stavano avanzando. Della formazione facevano parte molti giovani di Guardistallo, un ridente paese al confine fra le province di Pisa, Livorno e Grosseto, e di Guardistallo era anche il comandante del distaccamento, che conosceva molto bene la zona, dalla quale, del resto la formazione partigiana non si era mai allontanata. Quel trasferimento, iniziatosi mercoledì 28 giugno alle 15, si era tuttavia rivelato estremamente difficoltoso, e pieno di pericoli: la zona, infatti, era interessata in quei giorni dal passaggio del fronte, le truppe tedesche si stavano ritirando, e il distaccamento partigiano era costretto a muoversi con grande circospezione. L’attraversamento della strada “Salaiola”, che porta da Cecina a Volterra, necessitò di molto tempo, per il transito continuo di mezzi militari tedeschi e per i frequenti tiri d’artiglieria americani. Problematico si rivelò anche il passaggio del fiume Cecina, che costeggia, in quel tratto, la strada. Il distaccamento era al completo, ed aveva con sé un prigioniero tedesco, catturato qualche giorno prima, che tuttavia, nel corso della notte, fu lasciato libero in aperta campagna.
Le difficoltà incontrate nella marcia fecero sì che i partigiani, dopo aver superato senza difficoltà Montescudaio, si trovassero a dover affrontare quando già erano le sei di mattina, e quindi alla luce dell’alba, il passaggio della strada che porta da Guardistallo a Cecina, in località Brucia, una zona fittamente appoderata. I primi uomini avevano oltrepassato l’ostacolo quando sopraggiunse una colonna motorizzata tedesca: seguì un conflitto a fuoco, durato circa un’ora, nel corso del quale due partigiani furono uccisi e altri presi prigionieri, mentre i loro compagni, soverchiati da forze troppo superiori per armamento e intrappolati in una posizione impossibile da difendere, scapparono nelle più svariate direzioni, disperdendosi nei boschi.
I soldati tedeschi, pochi minuti dopo l’inizio del combattimento, irruppero nelle case coloniche più vicine, uccidendo gli occupanti con raffiche di mitra e lancio di bombe a mano; operarono quindi un rastrellamento nei poderi adiacenti, separarono gli uomini dalle donne e li portarono in uno spiazzo, dove li passarono per le armi. I primi ad essere fucilati furono i partigiani presi prigionieri. Complessivamente furono uccisi nove partigiani e quarantasei civili; un giovane di 23 anni morì quattro anni dopo a seguito delle ferite riportate quella mattina.
Altri gruppi di civili, già rastrellati, furono salvati dall’intervento del parroco del paese, don Mazzetto Rafanelli, che chiese con fermezza il loro rilascio al comandante delle truppe.
I Tedeschi abbandonarono il paese la sera del 29 giugno. Gli americani entrarono a Guardistallo il 30 giugno, alle dieci del mattino.

Modalità di uccisione: fucilazione,uccisione con armi da fuoco

Trattamento dei cadaveri: Occultamento dei cadaveri

Tipo di massacro: rappresaglia
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Estremi e note penali: La strage fu indagata dallo “Special Investigation Branch” britannico, ma non è stato celebrato nessun processo, né in Italia né all’estero.

Note sulla memoria (per maggiori informazioni vedi la sezione apposita): Alla prima commemorazione dell’eccidio, il 29 giugno 1945, alcune vedove delle vittime apostrofarono aspramente i partigiani presenti, ritenendoli responsabili del massacro; da allora una parte della popolazione ha alimentato una dura polemica nei confronti dei partigiani e di quelle forze politiche che hanno difeso il loro comportamento, sostenendo che la strage sarebbe stata rimossa e dimenticata (il Comune non era riuscito ad ottenere il riconoscimento al valor militare conferito invece ad altri paesi colpiti da rappresaglie) proprio perché si volevano coprire le colpe dei partigiani, colpevoli di avere attaccato deliberatamente le truppe tedesche nonostante queste si stessero ritirando, e di avere lasciato quindi indifesa la popolazione, dandosi alla fuga. I partigiani, da parte loro, hanno sempre sostenuto che lo scontro fu assolutamente casuale, e che le loro forze erano troppo inferiori per potere resistere a quelle tedesche. in occasione del cinquantesimo anniversario del massacro di Guardistallo, il sindaco ed un comitato di cittadini, dove erano rappresentate le varie “anime” del paese, supportati da fondi della provincia di Pisa, hanno commissionato allo storico Paolo Pezzino, una ricerca sulla strage che ponesse fine alla divisione della comunità, indicando una volta per tutte a chi attribuire la “colpa” di quei civili uccisi a seguito di uno scontro fra le truppe tedesche in ritirata e la banda partigiana del posto (peraltro pesantemente colpita dalla rappresaglia a seguito dì quello scontro), ricostruendo onestamente come “veramente erano andate le cose”. Il risultato è il volume citato in bibliografia.

Scheda compilata da Paolo Pezzino
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2021-01-04 11:05:10

Vittime

Elenco vittime

Amadori Mariano, da Ponteginori (Pisa), 24 anni, partigiano.
Bachin Umberto, da Guardistallo, 45 anni.
Bartoli Isolina, da Cecina (Livorno), 52 anni, moglie di Aleandro Daddi.
Benatti Umberto, da Finale Emilia (Modena), 19 anni, partigiano.
Bernocchi Menotti, da Rosignano (Livorno), 52 anni.
Bianchi Casimiro, da Cecina (Livorno), 68 anni.
Biasci Angelo, da Montescudaio (Pisa), 29 anni, fratello di Pierino, nipote di Gennaio e cugino di Edo.
Biasci Edo, da Guardistallo, 17 anni, figlio di Gennaio e cugino di Angelo e Pierino.
Biasci Gennaio, da Guardistallo, 49 anni, padre di Edo e zio di Angelo e Pierino.
Biasci Pierino, da Guardistallo, 31 anni, fratello di Angelo, nipote di Gennaio e cugino di Edo.
Biasci Rosa, da Guardistallo, 59 anni, madre di Ersilia Zucchelli.
Bin Giovanni, da Gavello (Modena), 19 anni, partigiano.
Botti Giuseppe, da Massa Finalese (Modena), 19 anni, partigiano.
Brogiotti Oberdan, da Pisa, 20 anni, partigiano.
Camerini Arnaldo, da Guardistallo, 35 anni, fratello di Settimo.
Camerini Settimo, da Guardistallo, 43 anni, fratello di Arnaldo.
Cavallini Armando, da Bibbona (Livorno), 36 anni, cognato di Luigi Fulceri.
Cavallini Giuseppe, da Cecina (Livorno), 76 anni.
Ceppatelli Colombo, da Guardistallo, 48 anni.
Colli Zeno, da Porto Santo Stefano (Grosseto), 20 anni, partigiano.
Daddi Aleandro, da Cecina (Livorno), 60 anni, marito di Isolina Bartoli.
Fabbri Giuseppe, da Cecina (Livorno), 70 anni.
Fatticcioni Agostino, da Guardistallo, 44 anni, padre di Giuseppe e di Osvaldo.
Fatticcioni Giuseppe, da Guardistallo, 17 anni, figlio di Agostino e fratello di Osvaldo.
Fatticcioni Osvaldo, da Guardistallo, 16 anni, figlio di Agostino e fratello di Giuseppe.
Franci Ines, da Cecina (Livorno), 41 anni, moglie di Giuseppe Mengozzi.
Fulceri Luigi, da Guardistallo, 34 anni, cognato di Armando Cavallini.
Gonnelli Ulisse, da Livorno, 59 anni, suocero di Dino Marmeggi.
Lessi Antonio, da Guardistallo, 27 anni, figlio di Bruno.
Lessi Bruno, da Guardistallo, 73 anni, padre di Antonio.
Longa Sisto, da Guardistallo, 52 anni.
Lotti Lotto, da Pisa, 28 anni, cognato di Antonio Matteucci.
Macchia Marcello, da Cecina (Livorno), 23 anni.
Marmeggi Dino, da Livorno, 34 anni, genero di Ulisse Gonnelli.
Matteucci Antonio, da Guardistallo, 23 anni, cognato di Lotto Lotti.
Mengozzi Giuseppe, da Cecina (Livorno), 41 anni, marito di Ines Franci.
Molendi Aldo, da Cecina (Livorno), 26 anni.
Nesi Aldo, da Guardistallo, 19 anni, figlio di Giuseppe.
Nesi Giuseppe, da Guardistallo, 51 anni, padre di Aldo.
Pampana Umberto, da Cecina (Livorno), 63 anni.
Pasquinelli Angiolino, da Cecina (Livorno), 31 anni.
Pazzagli Guido, da Guardistallo, 47 anni, padre di Francesco che morì quattro anni dopo a seguito delle ferite riportate il 29 giugno 1944.
Pescucci Albizzo, da Guardistallo, 18 anni.
Regini Giuseppe, da Guardistallo, 53 anni.
Ricotti Ugo, da Ponteginori di Montecatini Val di Cecina (Pisa), 24 anni, partigiano.
Salvadori Gino, da Guardistallo, 29 anni, figlio di Olivo.
Salvadori Olivo, da Guardistallo, 65 anni, padre di Gino.
Simoncini Ivo, da Guardistallo, 18 anni, figlio di Sabatino.
Simoncini Sabatino, da Guardistallo, 47 anni, padre di Ivo.
Tarchi Mario, da Guardistallo, 21 anni, partigiano.
Tarchi Orlando, da Guardistallo, 64 anni, padre di Vezio Ugo.
Tarchi Vezio Ugo, da Guardistallo, 29 anni, figlio di Orlando.
Vanni Tullio, da Cecina (Livorno), 31 anni.
Verzoni Aldo, da Bazzano (Modena), 20 anni, partigiano.
Zucchelli Ersilia, da Guardistallo, 24 anni, figlia di Rosa Biasci.

Elenco vittime civili 46

Bachin Umberto.
Bartoli Isolina.
Bernocchi Menotti.
Bianchi Casimiro.
Biasci Angelo.
Biasci Edo.
Biasci Gennaio.
Biasci Pierino.
Biasci Rosa.
Camerini Arnaldo.
Camerini Settimo.
Cavallini Armando.
Cavallini Giuseppe.
Ceppatelli Colombo.
Daddi Aleandro.
Fabbri Giuseppe.
Fatticcioni Agostino.
Fatticcioni Giuseppe.
Fatticcioni Osvaldo.
Franci Ines.
Fulceri Luigi.
Gonnelli Ulisse.
Lessi Antonio.
Lessi Bruno.
Longa Sisto.
Lotti Lotto.
Macchia Marcello.
Marmeggi Dino.
Matteucci Antonio.
Mengozzi Giuseppe.
Molendi Aldo.
Nesi Aldo.
Nesi Giuseppe.
Pampana Umberto
Pasquinelli Angiolino.
Pazzagli Guido.
Pescucci Albizzo.
Regini Giuseppe.
Salvadori Gino.
Salvadori Olivo.
Simoncini Ivo.
Simoncini Sabatino.
Tarchi Orlando.
Tarchi Vezio Ugo.
Vanni Tullio.
Zucchelli Ersilia.

Elenco vittime partigiani 9

Amadori Mariano.
Benatti Umberto.
Bin Giovanni.
Botti Giuseppe.
Brogiotti Oberdan.
Colli Zeno.
Ricotti Ugo.
Tarchi Mario.
Verzoni Aldo.

Responsabili o presunti responsabili

Elenco reparti responsabili


Luftwaffen-Aufklärungs-Abteilung 19

Tipo di reparto: Wehrmacht
Appartenenza: Luftwaffe

Memorie
Bibliografia


Carlo Gentile, I crimini di guerra tedeschi in Italia.1943-1945, Einaudi, Torino, 2015 (ed. or. 2012), n. 57 p. 329.
Paolo Pezzino, Anatomia di un massacro. Controversia sopra una strage tedesca, seconda edizione con nuova Postfazione (pp. 233-279), Bologna, il Mulino, 2007 (prima ed. 1997).
Luis Piazzano, Cecina, anni di guerra, Cecina, Editore il Fitto, 1987.

Sitografia


http://www.comune.guardistallo.pi.it/OLD/GUARDISTALLO/www.comuneguardistallo.pi.it/images/stories/documenti/eccidio.pdf
http://www.resistenzatoscana.org/monumenti/guardistallo/lapidi_del_municipio/
http://www.resistenzatoscana.org/monumenti/guardistallo/monumento_dell_eccidio/

Fonti archivistiche

Fonti

ASC Guardistallo.
NA, War Office, 310/113