Chiesuola, Russi, 30.10.1944

(Ravenna - Emilia-Romagna)

Descrizione

Attenzione: questo episodio è escluso dal conteggio perché la sua dinamica è troppo poco chiara oppure controversa --> Per saperne di più

Località Chiesuola, Russi, Russi, Ravenna, Emilia-Romagna

Data 30 ottobre 1944

Matrice strage Nazista

Numero vittime 2

Numero vittime uomini 2

Numero vittime uomini anziani 2

Descrizione: In merito a tale episodio, sappiamo solo quanto riportato dalla lapide, ovvero che due uomini furono presi dai tedeschi e condotti al fiume Montone dove furono fucilati, e quanto riportato dal parroco di Chiesuola: "0 ottobre 1944. Nel Fiume l'acqua è alta, i tedeschi per far passare le persone, costrette ai lavori, da una sponda all'altra, si servivano di una zattera improvvisata, fatta da un tavolato d'ascia cui sostavano quattro botti. Vi montavano sopra però più di una decina di persone, e si faceva la traversata. Per sollecitare il trapasso, dato che le persone erano molte, i tedeschi ne fecero montare su una quindicina.

Quando la zattera fu in mezzo al fiume cominciò a piegarsi causa il forte impeto dell'acqua, le persone impaurite si mossero, questa, spiombata si capovolse. Otto persone riuscirono ad arrampicarsi sulla zattera stessa ribaltata alcuni raggiunsero la riva, e quattro rimasero travolte dalla corrente. Due furono tratti in salvo, un uomo e una donna, da un giovane di San Pancrazio, Morigi Fulvio. La donna fu portata a casa di Dolcini Giuseppe e più tardi, per ordine del medico, fu portata all'ospedale. L'uomo a casa mia, coricato nel letto della sorella, vi rimase fino a sera, poi accompagnato all'ospedale di Russi in condizioni gravissime ... decedette la sera stessa. Nel mio letto fu posto un giovane, pur esso naufrago, ma tratto subito in salvo. Il disgraziato, conosciuta la disgrazia del fratello e del cognato annegati, per disperazione si scorticò la faccia con le unghie, si strappò tanti capelli; questi abitava a Pievequinta. Lo tenni in casa la notte e anche il giorno seguente, poi, col permesso del comando tedesco, provai ad accompagnarlo a casa".

Inserendo però questo episodio nel contesto bellico, si osserva che sin dal giugno 1944, a Lugo, Cotignola e Russi sono stanziati reparti della 356° Infantrie Division. Questi, a partire dalla fine del mese di ottobre si ritirano progressivamente fino al gennaio 1945 quando, di essi, non si ha più notizia in tale settore. Rispetto alla direzione della ritirata, da sud a nord, le frazioni di Russi, tra cui Chiesuola, sono le prime a vedere la smobilitazione delle truppe naziste e la scia di sangue che si lasciano dietro.
Se infatti si considerano i dieci giorni precedenti, si contano 22 persone uccise nella zona di Savio, a nord del comune di Cervia tra il 21 e il 25 ottobre, ovvero nei giorni della liberazione di quel territorio e quindi della ritirata nazista. Se poi si valutano le settimane successive al 30 ottobre, si registra che dal 7 al 17 novembre i tedeschi uccidono 39 persone del paese di San Pacrazio, frazione di Russi, nonché zona di operazioni militari vicina a Chiesuola. In questo arco di tempo i momenti cruciali delle uccisioni sono la strage del 14, in cui sono assassinate 23 persone e la strage del 17, in cui ne sono uccise 13.

In tutti questi episodi viene meno il cerimoniale delle esecuzioni perché l'obiettivo non è più quello di controllare la popolazione con il terrore, bensì quello di rendere il più sicura possibile la ritirata delle truppe. In questa fase non si fanno più prigionieri poiché, stando alla strategia militare, sarebbero un inutile intralcio.

Modalità di uccisione: fucilazione

Trattamento dei cadaveri: Esposizione dei cadaveri

Tipo di massacro: ripulitura e desertificazione
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Annotazioni: Data la scarsità di informazioni relative alle due vittime, si ritiene opportuno menzionare il fatto che un certo Mezzanotte Cesare Pasquale, di 28 anni, figura tra i caduti dell'8° brigata, ma risulta deceduto in altra data e secondo modalità differenti.
Nato a Sarsina il 16 marzo 1916, residente a Civitella di Romagna in frazione Giaggiolo, colono, coniugato e padre di una figlia, fu riconosciuto partigiano dell'8° brigata con ciclo operativo dal 6 novembre 1943 al 21 agosto 1944. La mattina del 20 agosto fu catturato durante il rastrellamento d'agosto, portato sino alla Fornace di Meldola e rinchiuso in un locale assieme ad oltre 180 rastrellati. Il giorno dopo, fu costretto a scavarsi la fossa, e fucilato, per rappresaglia, assieme ad altre 17 persone.
Fonte: http://www.istorecofc.it/caduti-formazioni-partigiane4.asp

Scheda compilata da Enrica Cavina
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2018-11-22 17:08:47

Vittime

Elenco vittime

1. Campari Vincenzo di 38 anni
2. Mezzanotte Pasquale di 29 anni.

Elenco vittime civili 2

Campari Vincenzo,
Mezzanotte Pasquale

Responsabili o presunti responsabili

Elenco reparti responsabili


Memorie

Memorie legate a questa strage

  • cippo a argine sinistro del fiume Montone, Chiesuola, Russi

    Tipo di memoria: cippo

    Ubicazione: argine sinistro del fiume Montone, Chiesuola, Russi

    Descrizione: Cippo sito in località Chiesuola, sotto l’argine sinistro del fiume Montone

Bibliografia


G. Casadio, La memoria della Resistenza nelle iscrizioni dei cippi, lapidi e monumenti della provincia di Ravenna, Ravenna, Longo Editore, 1995, p. 235, vol. 2.

E. Cavina, Crimini di guerra e violenza nazifascista nella provincia di Ravenna tra l'8 settembre 1943 e il 25 aprile 1945, tesi di dottorato di ricerca in Storia e Informatica - XVI Ciclo, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, a.a. 2003-2004, prima parte p. 111, seconda parte p. 68.

Giovanni Gavelli, Chiesuola fra cronaca e storia, Ravenna, 1986.

Sitografia


Fonti archivistiche

Fonti