Ca' di Lugo, Lugo di Romagna, 15.09.1944

(Ravenna - Emilia-Romagna)

Descrizione

Località Ca' di Lugo, Lugo, Ravenna, Emilia-Romagna

Data 15 settembre 1944

Matrice strage Nazifascista

Numero vittime 4

Numero vittime uomini 4

Numero vittime uomini adulti 4

Descrizione: In agosto la popolazione mostra chiarissimi segni di insofferenza per il protrarsi della guerra. L’8 del mese Buffarini mette al corrente il duce di un suo colloquio con l’ambasciatore Rahn sulla situazione agricola di Ravenna, facendogli presente che sul raccolto granario dell’annata che aveva raggiunto 1.600.000 q.li le truppe tedesche prelevano 1.000 q.li al giorno; che esiste una produzione eccezionale di barbabietole di 3.000. 000 di q.li che andrà per i due terzi perduta per mancanza di carbone; che anche la frutta andrà perduta per mancanza di mezzi di trasporto dato che la prefettura ha un solo camion a disposizione. Nella stessa circostanza Buffarini fa «poi presente all’ambasciatore Rahn quanto avv[iene] in Romagna ad opera delle truppe operanti (saccheggi, furti, violenze ecc.)». Buffarini prosegue nella sua relazione al duce in questo modo: «[Rahn] mi ha detto che farà tutto presente al maresciallo Kesselring e mi ha pregato di riferirvi che avendo voi probabilmente occasione di vedere quest’ultimo vi compiacciate di rappresentarlo anche direttamente allo stesso».
Il 1° settembre il capo della provincia Grazioli ravvisa un miglioramento nei rapporti con le truppe tedesche ma di fatto, nei confronti della popolazione, queste proseguono le razzie. Pur contraddicendosi Grazioli deve ammettere che «il comando militare germanico di Piazza praticamente non conta nulla perché i reparti fanno quello che vogliono. Mancando quindi un’autorità di indirizzo ogni comandante di presidio germanico si regola come meglio crede. Ad esempio si timbrano le carte di identità presso i comandi germanici, previo pagamento di una somma che va da 5 a 20 lire, a seconda delle disposizioni dei vari comandanti. Tale timbro non vale nulla perché poi nei rastrellamenti chi ne è in possesso viene ugualmente fermato e portato al lavoro obbligatorio».
Se in agosto è ormai inequivocabile che i tedeschi usano la popolazione italiana come strumento strategico per proseguire la guerra e non si fanno scrupoli ad attuare i terribili bandi di Kesselring, è altresì chiaro che i primi a farsi scudo di queste disposizioni sono gli stessi fascisti.
Da giugno a settembre si assiste ad un aumento dei casi di strage e omicidio mentre le azioni partigiane in luglio, agosto e settembre restano attorno alle 200 mensili, per dimezzarsi in ottobre.
In agosto, in seguito all’avvicinarsi del fronte, il CUMER ordina l’intensificazione delle azioni di sabotaggio soprattutto per quanto riguarda le vie di comunicazione stradali e ferroviarie. Per i tedeschi diviene quindi costante il problema delle retrovie sicure al fine non solo di garantire rifornimenti di ogni genere, ma anche allo scopo di assicurarsi una veloce via di fuga. Sempre all’inizio di agosto, il CUMER incita all’uccisione degli «invasori», evidenziando come esistano ancora reparti che «evitano sistematicamente il combattimento con i tedeschi» anche laddove è possibile arrecare loro molte più perdite di quelle che i partigiani potrebbero subire». In merito a quest’ultimo punto, il CUMER sostiene che è estremamente strategico generalizzare la lotta contro il tedesco, perché solo in questo modo il nemico si renderà conto che le rappresaglie producono effetti contrari e inaspriscono la popolazione più che terrorizzarla. Allo stesso tempo, colpire i tedeschi significa colpire anche i fascisti i quali compiono crimini efferati a seguito della protezione tedesca.

In questo contesto si inserisce la strage del 15 settembre.

In un appunto per il duce del 27 settembre 1944 è trascritto il testo di un telegramma inviato il giorno prima dalla questura di Ravenna secondo cui:

«il 15 settembre alle 9.30 due militi del presidio di Massalombarda trovandosi con un’auto in località campestre presso la frazione di San Lorenzo di Lugo venivano fatti oggetto di colpi d’arma da fuoco andati a vuoto. Detti militi con il concorso dei soldati tedeschi e di elementi della brigata nera di Lugo eseguivano un rastrellamento catturando Bartolotti Adolfo del 1883 e i figli Nino, Olindo e Libero rispettivamente del 1913, 1914 e 1926 trovati nascosti in un rifugio in aperta campagna. Presso la loro casa erano nascoste 3 automobili germaniche, armi e munizioni. Per questa ragione furono impiccati la mattina stessa al ponte di Ca’ di Lugo».

La mattina del 15 settembre tutto accade molto rapidamente. Mario Caravita si trova dal maniscalco a circa mezzo chilometro dalla casa della famiglia Bartolotti quando vede passare una macchina tipo Topolino montata da tre brigatisti fra i quali il Della Cava, armato di mitra. Dopo un quarto d’ora sente diversi colpi d’arma da fuoco e dopo un’ora apprende che i membri della famiglia Bartolotti sono stati impiccati sopra il ponte di Cà di Lugo.
Luigia Bartolotti si trova invece a casa del fratello Adolfo quando sente anche lei alcuni colpi di arma da fuoco provenienti dalla parte di Cà di Lugo. Sono le 8.30-9 e mezz’ora dopo vede arrivare nel cortile automobili con a bordo militi fascisti e soldati tedeschi. Questi scendono e si dirigono verso un angolo del cortile dove, nascosti dalle frasche, si trovano degli automezzi. Dopodiché fanno uscire gli abitanti della casa e separano gli uomini dalle donne. Luigia è già fuori di casa quando vede arrivare la Topolino a bordo della quale vi è anche il brigatista Giulio Reggi. L’auto dei fascisti viene così ad aggiungersi a quelle già «schierate» dei tedeschi.
Un brigatista chiede ai Bartolotti chi sia il capo famiglia. Gli viene indicato Adolfo. Presolo per mano lo accompagna in casa chiudendo usci e finestre. Poco dopo si sentono le grida. Una volta cessate, sono fatti entrare anche i figli Nino, Silvio ed Olindo. La porta è richiusa e dall’esterno si iniziano ad udire i loro lamenti. Il brigatista Elviro Sangiorgi partecipa alle torture e per indurre Silvio a denunciare i nomi e i nascondigli dei partigiani gli conficca alcuni chiodi nelle dita.
Verso le 11 i Bartolotti sono impiccati. I preparativi iniziano quasi un’ora prima. Circa alle 10 Filomena Spada, vicina di casa dei Bartolotti, li vede passare di fronte alla propria abitazione. Sanguinano tutti e quattro da dietro alla testa e il più piccolo le sembra impazzito poiché quando arriva sul ponte si gira indietro e si mette a ridere.
Filomena sente un brigatista dire: «Voi di Casola siete tutti partigiani» mentre un altro insiste sull’ungere bene le corde. Il brigatista Luigi Sangiorgi, che attende ai preparativi, chiede del sapone per lubrificare la corda che ha in mano. Ad aiutarlo è l’altro brigatista Carlo Orsini.
Cominciano ad impiccare prima il più piccolo, Silvio, poi il padre Adolfo e poi Olindo ma questo trova la forza di scappare. I brigatisti sono pronti però e gli sparano dietro una raffica di mitra. Filomena non resiste «a quello spettacolo» e si ritira perché «le si [annebbia] la vista».
Alla sera i brigatisti «festeggiano e bivaccano nella casa degli scomparsi per sempre». Anche Pietro Dal Bosco, parroco di Ascensione di Lugo, li vede. Nota anche alcuni tedeschi. Dal Bosco si trova lì perché ha saputo dell’eccidio. Ha già tentato di avvicinarsi al luogo ma la prima volta un brigatista gli ha impedito di inoltrarsi per la strada che conduce a Cà di Lugo. Quando più tardi riesce, vede lungo la strada due tedeschi di sentinella e uno di costoro esclama: «Partigiani». Dal Bosco vede tre corpi ancora impiccati e uno fucilato a terra.
Nel frattempo il capitano Guglielmo Ferretti, comandante del presidio di Lugo, ha ordinato ai suoi militi, tra cui Giulio Ridolfi «di recarsi a casa dei Bartolotti e di caricarvi tutte le masserizie». L’ordine è eseguito in presenza dei superstiti della famiglia. Alcune ore dopo, due camion trasporteranno i loro averi alla caserma di Lugo.

Secondo la memoria, l'azione contro i Bartolotti fu premeditata. La colonna di mezzi si recò precisamente a casa di questa famiglia, senza operare nessun rastrellamento. La famiglia era nota per i sentimenti antifascisti, ma non aveva partecipato attivamente alla lotta clandestina. Quattro giorni prima, però, una squadra GAP, sempre nel Lughese, aveva ucciso quattro componenti di una famiglia fascista, noti delatori.
Nei mesi precedenti i Bartolotti erano già stati vittime di stragi: il 22 aprile, durante un rastrellamento, era stato ucciso Italo Bartolotti e l'11 agosto, nell’episodio di Santa Maria in Fabriago, erano stati uccisi Angelo e Paolo Bartolotti.

Modalità di uccisione: impiccagione

Trattamento dei cadaveri: Esposizione dei cadaveri

Tipo di massacro: rappresaglia
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Estremi e note penali: Ferruzzi Angelo, accusato di reato di collaborazionismo partecipando a una serie di crimini tra cui cui la partecipazione all’eccidio della famiglia Bartolotti in Ca’ di Lugo. Con sentenza del 25/02/1947 la corte lo giudica colpevole di collaborazionismo politico e militare e di concorso negli omicidi oggetto del capo d’imputazione e visti gli art. 5 DLL 27.7.1944 n.159 e DLL 22.4.45 n.142, 51 e 58 cpmg, 575, 577 n.3 e 4 cp comune lo condanna alla pena di morte mediante fucilazione alla schiena con le conseguenze di legge.

Ronchi Antonio, accusato di reato di collaborazionismo partecipando a una serie di crimini tra cui la partecipazione all’eccidio della famiglia Bartolotti in Ca’ di Lugo. Con sentenza del 26/02/1947 la corte lo giudica colpevole di collaborazionismo politico e concesse le attenuanti generiche nei delitti di omicidio premeditato, compiuti per futili motivi, visti gli art. 58 cpmg, 575, 577 n.3 e 4, 65 cp comune nonché i disposti di legge di cui nel capo d’imputazione, lo condanna alla reclusione per anni venti, all’interdizione perpetua dai pubblici uffici ed al pagamento delle spese processuali.
Con sentenza in data 5.6.48 la Cassazione annulla senza rinvio la sentenza dichiarando inesistente il concorso di esso Ronchi in fatti di omicidio e il fine di lucro nel reato di collaborazionismo politico a lui ascritto e conseguentemente estinto il reato stesso per amnistia. Revoca il mandato di cattura emesso a carico del Ronchi.

Pasini Vitaliano, accusato di reato di collaborazionismo partecipando a una serie di crimini tra cui la partecipazione all’eccidio della famiglia Bartolotti in Ca’ di Lugo, è giudicato colpevole di collaborazionismo politico e di concorso nell’omicidio dei fratelli Montanari con le attenuanti della minima importanza del concorso e di essere stato determinato dal superiore in grado. È condannato alla reclusione per anni 9 e mesi 4 con sentenza dell'11/03/1947. Con sentenza in data 23.2.48 la Corte di cassazione annulla senza rinvio la sentenza ed ordina la scarcerazione se non detenuto per altra causa.

Vistoli Antonio, accusato di reato di collaborazionismo partecipando a una serie di crimini tra cui la partecipazione all’eccidio della famiglia Bartolotti in Ca’ di Lugo. Con sentenza dell'11/02/1947 la corte lo giudica colpevole del delitto di collaborazionismo politico ed in particolare di omicidio aggravato dalla premeditazione e dai futili motivi determinanti, di Isola Alfiero, Dalle Vacche Ettore e Dalle Vacche Leo e lo condanna alla pena dell’ergastolo con le conseguenze di legge ivi compreso il pagamento delle spese processuali. Con sentenza del 20 maggio 1949 la corte di cassazione accogliendo il ricorso prodotto nell’interesse del condannato dal difensore annulla la sentenza che precede e rinvia per un nuovo esame alla corte d’assise di Macerata.

Ravaioli Alfredo e Ravaioli Aurelio, accusati di reato di collaborazionismo partecipando a una serie di crimini tra cui la partecipazione all’eccidio della famiglia Bartolotti in Ca’ di Lugo. Con sentenza del 12/02/1946 la corte li giudica colpevoli del reato loro ascritto e li condanna ad anni 15 di reclusione ciascuno, alle spese processuali e alle altre conseguenze di legge. Con ordinanza 2.5.46, la Corte d’assise di Ravenna dichiara inammissibile il ricorso ed ordina l’esecuzione della sentenza. Con declaratoria 11.2.50 a favore di Ravaioli Alfredo e Ravaioli Aurelio della Corte d’appello di Bologna, ulteriormente condonato un anno ciascuno della pena pel decreto 23.12.49 n. 730.

Giacometti Clemente, accusato di reato di collaborazionismo partecipando a una serie di crimini tra cui la partecipazione all’eccidio della famiglia Bartolotti in Ca’ di Lugo. Con sentenza del 23/04/1946 la corte lo giudica colpevole del reato di collaborazione ascrittogli e lo condanna ad anni trenta di reclusione, alle spese processuali e alle altre conseguenze di legge. Ordina la confisca dei suoi beni. La Corte di Cassazione con sentenza 13.9.46 ha dichiarato estinto il reato per amnistia ed ha annullato senza rinvio la suestesa sentenza.

Della Cava Giovanni, accusato di reato di collaborazionismo partecipando a una serie di crimini tra cui la partecipazione all’eccidio della famiglia Bartolotti in Ca’ di Lugo. Con sentenza del 23/04/1946 la corte lo giudica colpevole del reato di collaborazione ascrittogli e lo condanna ad anni venti di reclusione, alle spese processuali e alle altre conseguenze di legge. Ordina la confisca dei suoi beni. La Corte di Cassazione con sentenza 13.9.46 ha dichiarato estinto il reato per amnistia ed ha annullato senza rinvio la suestesa sentenza.

Capineri Severino accusato di reato di collaborazionismo partecipando a una serie di crimini tra cui la partecipazione all’eccidio della famiglia Bartolotti in Ca’ di Lugo. Con sentenza del 4/12/1945 la corte lo giudica colpevole del delitto ascrittogli coll’attenuante di cui all’art. 114 up Cp, ma non per il reato perpetrato a Voltana, e lo condanna quindi alla pena della reclusione per anni 24, all’interdizione perpetua dai pubblici uffici, all’interdizione legale durante l’espiazione della pena ed al pagamento delle spese processuali. Con sentenza 18.12.1946 la Corte di Cassazione rigetta il ricorso e condona 1/3 della pena, condanna alle spese ed al pagamento di £. 2000 alla cassa delle ammende. Con declaratoria 12.7.48 la Corte d’assise di Bologna condona altro terzo di pena pel reato. Con declaratoria C. d’appello 27.2.50 ulteriormente condonato un anno di reclusione pel decreto 23.12.49 n.230.

Giordani Giuseppe, imputato di aver collaborato col tedesco invasore [per aver oltretutto] partecipato all’eccidio della famiglia Bartolotti in Ca’ di Lugo. Con sentenza del 19/02/1947 la corte lo giudica colpevole di collaborazionismo politico in concorso degli omicidi oggetto del capo d’imputazione e lo condanna, col concorso delle circostanze attenuanti, alla reclusione per anni 20, all’interdizione perpetua dai pubblici uffici e al pagamento delle spese processuali. La Corte di cassazione con sentenza 16.7.47 dichiara estinto il reato per amnistia ed annulla senza rinvio la sentenza.

Emaldi Vincenzo, imputato di aver collaborato col tedesco invasore [per aver oltretutto] partecipato all’eccidio della famiglia Bartolotti in Ca’ di Lugo. Con sentenza del 5/02/1946 la corte lo giudica colpevole del reato di collaborazione ascrittogli e lo condanna ad anni 6 e mesi 8 di reclusione, alle spese processuali ed altre conseguenze di legge.

Emaldi Ettore ed Emaldi Lino, imputati di aver collaborato col tedesco invasore [per aver oltretutto] partecipato all’eccidio della famiglia Bartolotti in Ca’ di Lugo. Con sentenza del 13/11/1946 la corte li giudica colpevoli del reato di collaborazione ascrittogli e li condanna ad anni 10 di reclusione, alle spese processuali ed altre conseguenze di legge. Ordina la confisca di una terzo dei loro beni. La corte di cassazione con sentenza 16.7.47 annulla senza rinvio la sentenza nei loro confronti per estinzione del reato.

Reggi Giulio, imputato di aver collaborato col tedesco invasore [per aver oltretutto] partecipato al saccheggio della famiglia Bartolotti in Ca’ di Lugo. Con sentenza del 17/07/1946 la corte lo giudica colpevole del reato di collaborazione ascrittogli nei limiti di cui alla sentenza e lo condanna alla pena di morte mediante fucilazione alla schiena e alla confisca dei beni. Ordina la pubblicazione della sentenza nel Giornale dell’Emilia di Bologna e nella Voce di Romagna per una sola volta e per estratto. V. art. 479 CPP. Dichiara non doversi procedere contro il Reggi in ordine ai reati di lesioni perché estinti per amnistia e lo assolve dagli altri reati partitamente ascrittigli per insufficienza di prove. La Corte di Cassazione con sentenza 3.12.46 annulla la suestesa sentenza con rinvio alla Corte d’assise sez spec di Bologna per il riesame totale della causa.

Ferretti Guglielmo, imputato di aver collaborato col tedesco invasore [per aver oltretutto] partecipato all’eccidio della famiglia Bartolotti in Ca’ di Lugo. Con sentenza del 22/10/1946 la corte lo giudica colpevole del reato di collaborazione ascrittogli ed è condannato a 15 anni di reclusione con sentenza del 22/10/1946. Con sentenza del 10/05/1947 la Corte di Cassazione annulla e rinvia alla Corte d'Assise speciale di Modena.

Dragoni Giacomo, imputato di aver collaborato col tedesco invasore [per aver oltretutto] partecipato al saccheggio della casa dopo l'eccidio della famiglia Bartolotti in Ca’ di Lugo. Con sentenza del 12/02/1947 la corte lo giudica colpevole del reato di collaborazionismo politico e di saccheggio e lo condanna alla reclusione per anni 12 ed alle conseguenze di legge, ivi compreso il pagamento delle spese processuali.
Con declaratoria di questo Tribunale in data 12.1.54 è stata interamente condonata la pena inflitta a Dragoni Giacomo per il reato di cui alla suestesa sentenza.

Sangiorgi Luigi, imputato di aver collaborato col tedesco invasore [per aver oltretutto] partecipato all’eccidio della famiglia Bartolotti in Ca’ di Lugo. Con sentenza del 30/07/1946 la corte lo giudica colpevole del reato di collaborazione ascrittogli e lo condanna a trent’anni di reclusione, a cinque anni di libertà vigilata; alle spese processuali e alle altre conseguenze di legge, compresa la confisca dei beni. Dichiara condonato un terzo di detta pena detentiva. Con sentenza 9.6.52 la Corte di Cassazione rigetta l’istanza per revisione e condanna il ricorrente al pagamento delle spese. Con declaratoria di questo Tribunale in data 23.1.54 è stata ridotta ad anni 2 la pena inflitta a Sangiorgi Luigi per il reato di cui alla suestesa sentenza. Con declaratoria 29.9.59 a favore di Sangiorgi Luigi il Tribunale di Ravenna, veduto il decreto del DPR 11.7.59 n.460 dichiara estinto il reato per effetto di amnistia.

Orsini Carlo, imputato di aver collaborato col tedesco invasore [per aver oltretutto] partecipato all’eccidio della famiglia Bartolotti in Ca’ di Lugo. Con sentenza del 8/10/1946 la corte lo giudica colpevole del reato di collaborazione ascrittogli e lo condanna ad anni 24 di reclusione, alle spese processuali e alle altre conseguenze di legge. Dichiara condonato un terzo della pena come sopra inflitta a sensi del DL 22.6.46 n.4. Ordina la confisca della metà dei beni del condannato.

Saviotti Serafino, accusato di reato di collaborazionismo partecipando a una serie di crimini tra cui l'eccidio della famiglia Bartolotti. Con sentenza del 30/07/1946, Saviotti Serafino è giudicato colpevole del reato ascrittogli nei limiti di cui alla sentenza e con le circostanze indicate nell’art. 62 bis CP e perciò il tribunale lo condanna ad anni trenta di reclusione, a cinque anni di libertà vigilata, alle spese processuali e alle altre conseguenze di legge compresa la confisca della totalità dei beni. Il tribunale dichiara condonato un terzo della pena detentiva. Con declaratoria 4.2.50 la Corte d’Appello di Bologna dichiara condonato a favore del Saviotti un anno della pena detentiva, determinando la sentenza della nuova pena al 10.7.54. Con declaratoria di questo Tribunale in data 10.4.54 sono stati condonati anni due della pena inflitta. Riabilitato Saviotti Serafino con sentenza in data 16.11.60 della Corte d’Appello di Bologna.

Tribunale competente:
Tribunale di Ravenna - Corte d'Assise straordinaria fino alla sentenza del 15 gennaio 1946 e Sezione speciale della Corte d'Assise dalla sentenza del 17 gennaio 1946.

Scheda compilata da Enrica Cavina
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2016-01-06 16:39:44

Vittime

Elenco vittime

1. Bartolotti Adolfo di 61 anni
2. Bartolotti Nino di 21 anni
3. Bartolotti Olindo di 20 anni
4. Bartolotti Silvio di 18 anni.

Elenco vittime antifasciste 4

Bartolotti Adolfo,
Bartolotti Nino,
Bartolotti Olindo,
Bartolotti Silvio

Responsabili o presunti responsabili

Elenco reparti responsabili


Elenco persone responsabili o presunte responsabili


  • Alfredo Ravaioli

    Nome Alfredo

    Cognome Ravaioli

    Ruolo nella strage Autore

    Stato imputato in procedimento

    Note responsabile Ravaioli Alfredo, imputato di procedimento.

    Note procedimento Ravaioli Alfredo e Ravaioli Aurelio, accusati di reato di collaborazionismo partecipando a una serie di crimini tra cui la partecipazione all’eccidio della famiglia Bartolotti in Ca’ di Lugo. Con sentenza del 12/02/1946 la corte li giudica colpevoli del reato loro ascritto e li condanna ad anni 15 di reclusione ciascuno, alle spese processuali e alle altre conseguenze di legge. Con ordinanza 2.5.46, la Corte d’assise di Ravenna dichiara inammissibile il ricorso ed ordina l’esecuzione della sentenza. Con declaratoria 11.2.50 a favore di Ravaioli Alfredo e Ravaioli Aurelio della Corte d’appello di Bologna, ulteriormente condonato un anno ciascuno della pena pel decreto 23.12.49 n. 730.

  • Angelo Ferruzzi

    Nome Angelo

    Cognome Ferruzzi

    Ruolo nella strage Autore

    Stato imputato in procedimento

    Note responsabile Ferruzzi Angelo, dottore in scienze economiche e commerciali, fu nominato segretario politico di Lugo nel maggio 1944. L’inizio del segretariato fu contrassegnato da un senso di umana comprensione, ma l’ulteriore esercizio delle funzioni s’uniformò alla corrente imperante: collaborazione col tedesco invasore e lotta senza quartiere agli avversari politici sino alla loro soppressione. Successore di Aldo Guerra nel segretariato fu comandante della BN di Lugo.

    Note procedimento Ferruzzi Angelo, accusato di reato di collaborazionismo partecipando a una serie di crimini tra cui cui la partecipazione all’eccidio della famiglia Bartolotti in Ca’ di Lugo. Con sentenza del 25/02/1947 la corte lo giudica colpevole di collaborazionismo politico e militare e di concorso negli omicidi oggetto del capo d’imputazione e visti gli art. 5 DLL 27.7.1944 n.159 e DLL 22.4.45 n.142, 51 e 58 cpmg, 575, 577 n.3 e 4 cp comune lo condanna alla pena di morte mediante fucilazione alla schiena con le conseguenze di legge.

    Tipo di reparto fascista Brigata Nera

    Nome del reparto 29. Brigata Nera “Ettore Muti” di Ravenna/Distaccamento di Lugo

  • Antonio Ronchi

    Nome Antonio

    Cognome Ronchi

    Ruolo nella strage Autore

    Stato imputato in procedimento

    Note responsabile Ronchi Antonio, agente del RACI, fu iscritto nel 1922 al pnf, squadrista, rimpatriato dall’A(…) nel 1923 per motivi di pubblica sicurezza, aderì al pfr e si arruolò nella Brigata Nera di Lugo all\'interno della quale assunse l\'incarico di capo squadra.

    Note procedimento Ronchi Antonio, accusato di reato di collaborazionismo partecipando a una serie di crimini tra cui la partecipazione all’eccidio della famiglia Bartolotti in Ca’ di Lugo. Con sentenza del 26/02/1947 la corte lo giudica colpevole di collaborazionismo politico e concesse le attenuanti generiche nei delitti di omicidio premeditato, compiuti per futili motivi, visti gli art. 58 cpmg, 575, 577 n.3 e 4, 65 cp comune nonché i disposti di legge di cui nel capo d’imputazione, lo condanna alla reclusione per anni venti, all’interdizione perpetua dai pubblici uffici ed al pagamento delle spese processuali. Con sentenza in data 5.6.48 la Cassazione annulla senza rinvio la sentenza dichiarando inesistente il concorso di esso Ronchi in fatti di omicidio e il fine di lucro nel reato di collaborazionismo politico a lui ascritto e conseguentemente estinto il reato stesso per amnistia. Revoca il mandato di cattura emesso a carico del Ronchi.

  • Aurelio Ravaioli

    Nome Aurelio

    Cognome Ravaioli

    Ruolo nella strage Autore

    Stato imputato in procedimento

    Note responsabile Ravaioli Aurelio, imputato di procedimento.

    Note procedimento Ravaioli Alfredo e Ravaioli Aurelio, accusati di reato di collaborazionismo partecipando a una serie di crimini tra cui la partecipazione all’eccidio della famiglia Bartolotti in Ca’ di Lugo. Con sentenza del 12/02/1946 la corte li giudica colpevoli del reato loro ascritto e li condanna ad anni 15 di reclusione ciascuno, alle spese processuali e alle altre conseguenze di legge. Con ordinanza 2.5.46, la Corte d’assise di Ravenna dichiara inammissibile il ricorso ed ordina l’esecuzione della sentenza. Con declaratoria 11.2.50 a favore di Ravaioli Alfredo e Ravaioli Aurelio della Corte d’appello di Bologna, ulteriormente condonato un anno ciascuno della pena pel decreto 23.12.49 n. 730.

  • Carlo Orsini

    Nome Carlo

    Cognome Orsini

    Ruolo nella strage Autore

    Stato imputato in procedimento

    Note responsabile Orsini Carlo, imputato di procedimento.

    Note procedimento Orsini Carlo, imputato di aver collaborato col tedesco invasore [per aver oltretutto] partecipato all’eccidio della famiglia Bartolotti in Ca’ di Lugo. Con sentenza del 8/10/1946 la corte lo giudica colpevole del reato di collaborazione ascrittogli e lo condanna ad anni 24 di reclusione, alle spese processuali e alle altre conseguenze di legge. Dichiara condonato un terzo della pena come sopra inflitta a sensi del DL 22.6.46 n.4. Ordina la confisca della metà dei beni del condannato.

  • Clemente Giacometti

    Nome Clemente

    Cognome Giacometti

    Ruolo nella strage Autore

    Stato imputato in procedimento

    Note responsabile Giacometti Clemente, imputato di procedimento.

    Note procedimento Giacometti Clemente, accusato di reato di collaborazionismo partecipando a una serie di crimini tra cui la partecipazione all’eccidio della famiglia Bartolotti in Ca’ di Lugo. Con sentenza del 23/04/1946 la corte lo giudica colpevole del reato di collaborazione ascrittogli e lo condanna ad anni trenta di reclusione, alle spese processuali e alle altre conseguenze di legge. Ordina la confisca dei suoi beni. La Corte di Cassazione con sentenza 13.9.46 ha dichiarato estinto il reato per amnistia ed ha annullato senza rinvio la suestesa sentenza.

  • Ettore Emaldi

    Nome Ettore

    Cognome Emaldi

    Ruolo nella strage Collaboratore

    Stato imputato in procedimento

    Note responsabile Emaldi Ettore, imputato di procedimento.

    Note procedimento Emaldi Ettore ed Emaldi Lino, imputati di aver collaborato col tedesco invasore [per aver oltretutto] partecipato all’eccidio della famiglia Bartolotti in Ca’ di Lugo. Con sentenza del 13/11/1946 la corte li giudica colpevoli del reato di collaborazione ascrittogli e li condanna ad anni 10 di reclusione, alle spese processuali ed altre conseguenze di legge. Ordina la confisca di una terzo dei loro beni. La corte di cassazione con sentenza 16.7.47 annulla senza rinvio la sentenza nei loro confronti per estinzione del reato.

  • Giacomo Dragoni

    Nome Giacomo

    Cognome Dragoni

    Ruolo nella strage Autore

    Stato imputato in procedimento

    Note responsabile Dragoni Giacomo, imputato di procedimento.

    Note procedimento Dragoni Giacomo, imputato di aver collaborato col tedesco invasore [per aver oltretutto] partecipato al saccheggio della casa dopo l\'eccidio della famiglia Bartolotti in Ca’ di Lugo. Con sentenza del 12/02/1947 la corte lo giudica colpevole del reato di collaborazionismo politico e di saccheggio e lo condanna alla reclusione per anni 12 ed alle conseguenze di legge, ivi compreso il pagamento delle spese processuali. Con declaratoria di questo Tribunale in data 12.1.54 è stata interamente condonata la pena inflitta a Dragoni Giacomo per il reato di cui alla suestesa sentenza.

  • Giovanni Della Cava

    Nome Giovanni

    Cognome Della Cava

    Ruolo nella strage Autore

    Stato imputato in procedimento

    Note responsabile Della Cava Giovanni, imputato di procedimento.

    Note procedimento Della Cava Giovanni, accusato di reato di collaborazionismo partecipando a una serie di crimini tra cui la partecipazione all’eccidio della famiglia Bartolotti in Ca’ di Lugo. Con sentenza del 23/04/1946 la corte lo giudica colpevole del reato di collaborazione ascrittogli e lo condanna ad anni venti di reclusione, alle spese processuali e alle altre conseguenze di legge. Ordina la confisca dei suoi beni. La Corte di Cassazione con sentenza 13.9.46 ha dichiarato estinto il reato per amnistia ed ha annullato senza rinvio la suestesa sentenza.

  • Giulio Reggi

    Nome Giulio

    Cognome Reggi

    Ruolo nella strage Collaboratore

    Stato imputato in procedimento

    Note responsabile Reggi Giulio, imputato di procedimento.

    Note procedimento Reggi Giulio, imputato di aver collaborato col tedesco invasore [per aver oltretutto] partecipato al saccheggio della famiglia Bartolotti in Ca’ di Lugo. Con sentenza del 17/07/1946 la corte lo giudica colpevole del reato di collaborazione ascrittogli nei limiti di cui alla sentenza e lo condanna alla pena di morte mediante fucilazione alla schiena e alla confisca dei beni. Ordina la pubblicazione della sentenza nel Giornale dell’Emilia di Bologna e nella Voce di Romagna per una sola volta e per estratto. V. art. 479 CPP. Dichiara non doversi procedere contro il Reggi in ordine ai reati di lesioni perché estinti per amnistia e lo assolve dagli altri reati partitamente ascrittigli per insufficienza di prove. La Corte di Cassazione con sentenza 3.12.46 annulla la suestesa sentenza con rinvio alla Corte d’assise sez spec di Bologna per il riesame totale della causa.

  • Giuseppe Giordani

    Nome Giuseppe

    Cognome Giordani

    Ruolo nella strage Autore

    Stato imputato in procedimento

    Note responsabile Giordani Giuseppe, corrispondente dei giornali Corriere Padano e Resto del Carlino, iscritto al PFN a datare dal 1° gennaio 1923, si iscrisse al PFR giovandogli tale adesione al regime, quale impiegato comunale di Lugo. Fu segretario politico di S.Lorenzo di Lugo prima dell’8 settembre 1943.

    Note procedimento Giordani Giuseppe, imputato di aver collaborato col tedesco invasore [per aver oltretutto] partecipato all’eccidio della famiglia Bartolotti in Ca’ di Lugo. Con sentenza del 19/02/1947 la corte lo giudica colpevole di collaborazionismo politico in concorso degli omicidi oggetto del capo d’imputazione e lo condanna, col concorso delle circostanze attenuanti, alla reclusione per anni 20, all’interdizione perpetua dai pubblici uffici e al pagamento delle spese processuali. La Corte di cassazione con sentenza 16.7.47 dichiara estinto il reato per amnistia ed annulla senza rinvio la sentenza.

  • Guglielmo Ferretti

    Nome Guglielmo

    Cognome Ferretti

    Ruolo nella strage Autore

    Stato imputato in procedimento

    Note responsabile Ferretti Guglielmo, imputato di procedimento.

    Note procedimento Ferretti Guglielmo, imputato di aver collaborato col tedesco invasore [per aver oltretutto] partecipato all’eccidio della famiglia Bartolotti in Ca’ di Lugo. Con sentenza del 22/10/1946 la corte lo giudica colpevole del reato di collaborazione ascrittogli ed è condannato a 15 anni di reclusione con sentenza del 22/10/1946. Con sentenza del 10/05/1947 la Corte di Cassazione annulla e rinvia alla Corte d\'Assise speciale di Modena.

  • Lino Emaldi

    Nome Lino

    Cognome Emaldi

    Ruolo nella strage Collaboratore

    Stato imputato in procedimento

    Note responsabile Emaldi Lino, imputato di procedimento.

    Note procedimento Emaldi Ettore ed Emaldi Lino, imputati di aver collaborato col tedesco invasore [per aver oltretutto] partecipato all’eccidio della famiglia Bartolotti in Ca’ di Lugo. Con sentenza del 13/11/1946 la corte li giudica colpevoli del reato di collaborazione ascrittogli e li condanna ad anni 10 di reclusione, alle spese processuali ed altre conseguenze di legge. Ordina la confisca di una terzo dei loro beni. La corte di cassazione con sentenza 16.7.47 annulla senza rinvio la sentenza nei loro confronti per estinzione del reato.

  • Luigi Sangiorgi

    Nome Luigi

    Cognome Sangiorgi

    Ruolo nella strage Autore

    Stato imputato in procedimento

    Note responsabile Sangiorgi Luigi, imputato di procedimento.

    Note procedimento Sangiorgi Luigi, imputato di aver collaborato col tedesco invasore [per aver oltretutto] partecipato all’eccidio della famiglia Bartolotti in Ca’ di Lugo. Con sentenza del 30/07/1946 la corte lo giudica colpevole del reato di collaborazione ascrittogli e lo condanna a trent’anni di reclusione, a cinque anni di libertà vigilata; alle spese processuali e alle altre conseguenze di legge, compresa la confisca dei beni. Dichiara condonato un terzo di detta pena detentiva. Con sentenza 9.6.52 la Corte di Cassazione rigetta l’istanza per revisione e condanna il ricorrente al pagamento delle spese. Con declaratoria di questo Tribunale in data 23.1.54 è stata ridotta ad anni 2 la pena inflitta a Sangiorgi Luigi per il reato di cui alla suestesa sentenza. Con declaratoria 29.9.59 a favore di Sangiorgi Luigi il Tribunale di Ravenna, veduto il decreto del DPR 11.7.59 n.460 dichiara estinto il reato per effetto di amnistia.

  • Serafino Saviotti

    Nome Serafino

    Cognome Saviotti

    Ruolo nella strage Autore

    Stato imputato in procedimento

    Note responsabile Saviotti Serafino, imputato di procedimento.

    Note procedimento Saviotti Serafino, accusato di reato di collaborazionismo partecipando a una serie di crimini tra cui l\'eccidio della famiglia Bartolotti. Con sentenza del 30/07/1946, Saviotti Serafino è giudicato colpevole del reato ascrittogli nei limiti di cui alla sentenza e con le circostanze indicate nell’art. 62 bis CP e perciò il tribunale lo condanna ad anni trenta di reclusione, a cinque anni di libertà vigilata, alle spese processuali e alle altre conseguenze di legge compresa la confisca della totalità dei beni. Il tribunale dichiara condonato un terzo della pena detentiva. Con declaratoria 4.2.50 la Corte d’Appello di Bologna dichiara condonato a favore del Saviotti un anno della pena detentiva, determinando la sentenza della nuova pena al 10.7.54. Con declaratoria di questo Tribunale in data 10.4.54 sono stati condonati anni due della pena inflitta. Riabilitato Saviotti Serafino con sentenza in data 16.11.60 della Corte d’Appello di Bologna.

  • Vincenzo Emaldi

    Nome Vincenzo

    Cognome Emaldi

    Ruolo nella strage Collaboratore

    Stato imputato in procedimento

    Note responsabile Emaldi Vincenzo, unitamente ai fratelli Ettore e Lino, era stato uno degli elementi più facinorosi del Fascio repubblicano di Lugo, tanto che dovette riparare al nord all’avvicinarsi delle truppe alleate per evitare rappresaglie da parte della popolazione.

    Note procedimento Emaldi Vincenzo, imputato di aver collaborato col tedesco invasore [per aver oltretutto] partecipato all’eccidio della famiglia Bartolotti in Ca’ di Lugo. Con sentenza del 5/02/1946 la corte lo giudica colpevole del reato di collaborazione ascrittogli e lo condanna ad anni 6 e mesi 8 di reclusione, alle spese processuali ed altre conseguenze di legge.

Memorie

Memorie legate a questa strage

  • cippo a argine del fiume Santerno

    Tipo di memoria: cippo

    Ubicazione: argine del fiume Santerno

    Descrizione: Cippo posto sull’argine del fiume Santerno, in località Ca’ di Lugo.

Bibliografia


L. Casali, Diario dell'attività partigiana nel Ravennate dal luglio 1943 alla Liberazione del capoluogo in "La Resistenza in Emilia-Romagna. Numero unico della Deputazione Emilia-Romagna per la Storia della Resistenza e del movimento di Liberazione", Stabilimento Galeati, Imola, 1966, p. 69.

L. Bergonzini, La lotta armata in “L’Emilia Romagna nella guerra di liberazione” a cura di Deputazione Emilia Romagna per la storia della resistenza e della guerra di liberazione, De Donato Editore, Bari, 1975, p. 73.

A. F. Babini, Giovecca, anche qui è nata la Resistenza, Comitato Antifascista Giovecca, Bologna, aprile 1980, pp. 324-325.

G. F. Casadio, R. Cantarelli, La Resistenza nel Ravennate. Dalle prime forme di lotta armata alle elezioni amministrative della primavera 1946. Appunti per una storia locale, Edizioni del Girasole, Ravenna, 1980, pp. 62- 64.

C. Boldrini La Resistenza nel territorio di Lugo. Fatti, cronache, testimonianze, Walter Berti Editore, Lugo di Romagna, 1995, pp. 63.

G. Casadio, La memoria della Resistenza nelle iscrizioni dei cippi, lapidi e monumenti della provincia di Ravenna, Longo Editore, Ravenna, 1995, vol. 2, p. 183.

E. Cavina, Crimini di guerra e violenza nazifascista nella provincia di Ravenna tra l'8 settembre 1943 e il 25 aprile 1945, tesi di dottorato di ricerca in Storia e Informatica - XVI Ciclo, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, a.a. 2003-2004, prima parte pp. 82, 83, seconda parte p. 58.

Sitografia


Fonti archivistiche

Fonti

ACS, AF, SPD, RSI, CR, b. 16, fasc. 91.6 rapporti italo-tedeschi, relazioni sulle condizioni dei lavoratori in Germania, relazione urgente dell’8 agosto 1944 di Buffarini; MI, GRSI, AG, b. 5 cat. K. 3 situazione politica delle province, fasc. 183 K3/30 Ravenna situazione politica (ago 1940 – mar 1945), riservata, relazione mensile del 1° settembre 1944 di Emilio Grazioli; b. 57, fasc. Settembre 44 – promemoria per il duce, appunto per il duce del 27 settembre 1944.

ISRRA, 28° BG, b. C/XX, fasc. h, f. 1, lettera dattiloscritta inviata il 2 agosto 1944 dal CUMER a i comandi di Brigata della zona Emilia Romagna; f. 14, lettera dattiloscritta inviata il 6 agosto 1944 dal CUMER a tutte le formazioni dipendenti.

ATRA, Sentenza Csa e Ca Sez. Speciale 1945-1947, sent. 25/02/47 n. 205 a carico di Ferruzzi Angelo; sent. 26/02/47 n. 206 a carico di Rochi Antonio; sent. 11/03/47 n. 209 a carico di Pasini Vitaliano; sent. 11/02/1947 Vistoli Antonio; sent. 12/02/46 n. 26 a carico di Ravaioli Alfredo e Ravaioli Aurelio; sent. 23/04/46 n. 70 a carico di Della Cava Giovanni e Giacometti Clemente; sent. 25/05/47 n. 204 a carico di Giuseppe Giordani; sent. 5/02/46 n. 21 a carico di Emaldi Vincenzo; sent. 13/11746 n. 177 a carico di Raimondi Ferdinando, Riceputi Angiolino, Briganti Giovanni, Montanari Sanzio, Montanari Roberto, Emaldi Ettore, Emaldi Lino, Morelli Pellegrino, Giordani Giuseppe, Gasperoni Francesco; sent. 4/12/45 a carico di Capineri Severino; sent. 12/02/47 n. 200 a carico di Giacomo Dragoni; sent. 10/07/46 n. 124 a carico di Giulio Reggi; sent. 30/07/46 n. 131 a carico di Luigi Sangiorgi; sent. 08/10/46 n. 145 a carico di Carlo Orsini; sent. 25/05/47 n. 204 a carico di Giuseppe Giordani; sent. 22/10/46 n. 154 a carico di Ferretti Guglielmo; sent. 30/07/46 n. 132 a carico di Saviotti Serafino.

ASRA, GQ, Categoria A1, b. 10, fasc. Caroli Ferdinando, deposizione del 9 ottobre 1945 di Filomena Spada.