Descrizione
Località Cingoli, Cingoli, Macerata, Marche
Data 26 aprile 1944
Matrice strage Nazifascista
Numero vittime 13
Numero vittime uomini 12
Numero vittime uomini adulti 11
Numero vittime uomini anziani 1
Numero vittime donne 1
Numero vittime donne anziane 1
Descrizione: Il territorio di Cingoli si trova al margine settentrionale della provincia di Macerata, una zona di cerniera fra il monte e la pianura, a ridosso della provincia di Ancona. Dopo l’8 settembre la zona di Cingoli divenne un luogo di rifugio per i partigiani, la sua posizione faceva sì che fosse un importante crocevia per le comunicazioni interne, pur rimanendo riparata e marginale rispetto alle grandi direttrici che collegano la regione Marche al Nord, al Sud e a Roma. Le zone boschive divennero luoghi di ricovero temporaneo e di stazionamento dei partigiani; il piccolo centro abitato di Panicali, che fu sede del CLN si trovava sulle pendici del versante ovest del monte Nero. A soli 20 km da Cingoli si erge il monte San Vicino che fu un punto nevralgico della Resistenza marchigiana e molto spesso sede operativa delle bande con sede a Cingoli. Nell’ottobre del ’43 si erano già costituiti dei gruppi partigiani a Montenero, a Piandiricotta, a Castel Sant’Angelo, tutti in stretto contatto tra loro e sotto lo stesso comando. Durante l’inverno l’attività partigiana fu assai rallentata, ma nella primavera del ’44 giunsero da Osimo un gruppo di partigiani diretti dal comandante Paolo Orlandini (Paolo), che andarono a ingrossare le fila dei gruppi già esistenti. Nel ’44, erano presenti i gruppi partigiani Cingoli, Ferro e Primo, che furono impegnati in prima linea nei sanguinosi combattimenti avvenuti contro i nazifascisti e che culminarono nell’eccidio di Valdiola.
Dopo questi avvenimenti le formazioni partigiane si sciolsero per poi ricostituirsi alla fine del mese di marzo in più distaccamenti compresi nel più grande gruppo Cingoli, al cui comando il CLN pose il tenente Leone Terragni (Nino). Il 10 aprile il distaccamento Nino si scontrò alle Grottacce di Cingoli con una colonna nazifascista che si dirigeva verso le case per rastrellare e catturare i giovani in età di leva che non si erano presentati all’arruolamento. Morirono decine di tedeschi e fascisti.
Il 26 aprile iniziò un ampio rastrellamento a tappeto con lo scopo di eliminare la presenza partigiana nella zona di Cingoli e nelle frazioni di Avenale, Capo di Rio, Castel Sant’Angelo e di Moscosi. I tedeschi occuparono la città, e i partigiani colti di sorpresa non riuscirono a impedirne l’ingresso. Probabilmente con la collaborazione di qualche spia, furono uccisi una quindicina di civili, perché scoperti nel nascondere nelle proprie case bombe a mano, mitra e varie armi. Le loro case vennero incendiate. Nel corso del combattimento persero la vita anche molti partigiani. Tra i rastrellati alcuni furono inviati al campo di concentramento di Sforzacosta per essere poi trasferiti in Germania come forza lavoro. Anche i giorni successivi saranno segnati da una serie di uccisioni, dovute anche al fatto che nella città fu istallato un presidio tedesco che vi rimase fino al 6 maggio.
Modalità di uccisione: fucilazione,uccisione con armi da fuoco
Violenze connesse: deportazione della popolazione,incendio di abitazione
Trattamento dei cadaveri: Esposizione dei cadaveri
Tipo di massacro: rastrellamento
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Annotazioni: Stando alle indicazioni del database di Gentile, nei giorni in cui si verificò l’ampia operazione di rastrellamento nella provincia di Macerata, che colpì anche il territorio di Cingoli, erano in zona:
Bandenbekämpfungsstab von Kamptz: I./SS-Polizei-Regiment 20, II./Brandenburg 3, Battaglione “M”, Einsatzkommando Bürger.
Scheda compilata da CHIARA DONATI
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2016-06-24 14:42:55
Vittime
Elenco vittime
Aringoli Pietro, n. a Cingoli il 06/10/1917, paternità Giovanni, qualifica Caduto per rappresaglia, riconosciutagli il 23/07/1946 a Macerata-Camerino. Caduto ad Avenale di Cingoli.
Bernardi Roberto, n. a Cingoli il 21/12/1906, paternità Angelo, qualifica Caduto per rappresaglia, riconosciutagli il 26/03/1946 ad Ancona.
Bracaccini Silvano, n. a Montefano il 04/12/1925, paternità Oreste, qualifica Partigiano caduto, Gap Montefano (20/02/1944 – 26/04/1944), riconosciutagli il 11/06/1946 ad Ascoli Piceno.
Ceci Angelo, n. a Cingoli il 03/05/1919, paternità Raffaele, qualifica Caduto per rappresaglia, riconosciutagli il 26/03/1946 ad Ancona.
Ceci Luigi, n. a Cingoli l’11/04/1913, paternità Raffaele, qualifica Caduto per rappresaglia, riconosciutagli il 26/03/1946 ad Ancona. Catturato in quanto trovato in possesso di armi.
Ciciliani Antonia, n. a Cingoli il 16/01/1886, paternità Luigi, qualifica Caduto per rappresaglia, riconosciutagli il 26/03/1946 ad Ancona. Madre di Maggiori Giuseppe, partigiano che veniva ucciso lo stesso giorno in località Uvaiolo di San Severino, nel corso della battaglia di Valdiola.
Coloccioni Quinto, 28 anni, qualifica Partigiano caduto, distaccamento Nino (01/12/1943 – 26/04/1944).
Di Ciriaco Gabriele, n. a Cingoli il 06/10/1919, paternità Nazzareno, qualifica Caduto per rappresaglia, riconosciutagli il 26/03/1946 ad Ancona.
Pascucci Carlo, n. a Cingoli il 23/09/1872, paternità Giuseppe, qualifica Caduto per rappresaglia, riconosciutagli il 26/03/1946 ad Ancona. Catturato in quanto trovato in possesso di armi.
Polzoni Attilio, n. a Cingoli il 15/05/1912, paternità Costantino, qualifica Caduto per rappresaglia, riconosciutagli il 26/03/1946 ad Ancona.
Tito Vittorio, 26 anni, non è presente nel Ricompart.
Tittarelli Adelelmo, n. a Belvedere Ostrense il 28/03/1927, paternità Umberto, qualifica Partigiano caduto, distaccamento Ferro (12/09/1943 – 26/04/1944), grado Commissario distaccamento – Sotto tenente, riconosciutagli il 11/06/1946 ad Ascoli Piceno. Fucilato a Capo di Rio.
Vescovo Giovanni, n. a Fabriano il 07/02/1896, paternità Giuseppe, qualifica Caduto per rappresaglia.
Elenco vittime civili 10
Aringoli Pietro
Bernardi Roberto
Ceci Angelo
Ceci Luigi
Ciciliani Antonia
Di Ciriaco Gabriele
Pascucci Carlo
Polzoni Attilio
Tito Vittorio
Vescovo Giovanni
Elenco vittime partigiani 3
Bracaccini Silvano
Coloccioni Quinto
Tittarelli Adelelmo
Responsabili o presunti responsabili
Elenco reparti responsabili
Memorie
Memorie legate a questa strage
monumento a Cingoli
Tipo di memoria: monumento
Ubicazione: Cingoli
Anno di realizzazione: 1965
Descrizione: I loro nomi sono nel Sacrario di San Carlo a Cingoli (1965).
monumento a Cingoli
Tipo di memoria: monumento
Ubicazione: Cingoli
Anno di realizzazione: 1965
Descrizione: Il nome della vittima è presente nel Sacrario di San Carlo di Cingoli (1965).