Conselice, 10.08.1944

(Ravenna - Emilia-Romagna)

Descrizione

Località Conselice, Conselice, Ravenna, Emilia-Romagna

Data 10 agosto 1944

Matrice strage Fascista

Numero vittime 3

Numero vittime uomini 3

Numero vittime uomini adulti 3

Descrizione: In agosto la popolazione mostra chiarissimi segni di insofferenza per il protrarsi della guerra. L’8 del mese Buffarini mette al corrente il duce di un suo colloquio con l’ambasciatore Rahn sulla situazione agricola di Ravenna, facendogli presente che sul raccolto granario dell’annata che aveva raggiunto 1.600.000 q.li le truppe tedesche prelevano 1.000 q.li al giorno; che esiste una produzione eccezionale di barbabietole di 3.000. 000 di q.li che andrà per i due terzi perduta per mancanza di carbone; che anche la frutta andrà perduta per mancanza di mezzi di trasporto dato che la prefettura ha un solo camion a disposizione. Nella stessa circostanza Buffarini fa «poi presente all’ambasciatore Rahn quanto avv[iene] in Romagna ad opera delle truppe operanti (saccheggi, furti, violenze ecc.)». Buffarini prosegue nella sua relazione al duce in questo modo: «[Rahn] mi ha detto che farà tutto presente al maresciallo Kesselring e mi ha pregato di riferirvi che avendo voi probabilmente occasione di vedere quest’ultimo vi compiacciate di rappresentarlo anche direttamente allo stesso».
Il 1° settembre il capo della provincia Grazioli ravvisa un miglioramento nei rapporti con le truppe tedesche ma di fatto, nei confronti della popolazione, queste proseguono le razzie. Pur contraddicendosi Grazioli deve ammettere che «il comando militare germanico di Piazza praticamente non conta nulla perché i reparti fanno quello che vogliono. Mancando quindi un’autorità di indirizzo ogni comandante di presidio germanico si regola come meglio crede. Ad esempio si timbrano le carte di identità presso i comandi germanici, previo pagamento di una somma che va da 5 a 20 lire, a seconda delle disposizioni dei vari comandanti. Tale timbro non vale nulla perché poi nei rastrellamenti chi ne è in possesso viene ugualmente fermato e portato al lavoro obbligatorio».
Se in agosto è ormai inequivocabile che i tedeschi usano la popolazione italiana come strumento strategico per proseguire la guerra e non si fanno scrupoli ad attuare i terribili bandi di Kesselring, è altresì chiaro che i primi a farsi scudo di queste disposizioni sono gli stessi fascisti.
Da giugno a settembre si assiste ad un aumento dei casi di strage e omicidio mentre le azioni partigiane in luglio, agosto e settembre restano attorno alle 200 mensili, per dimezzarsi in ottobre.
In agosto, in seguito all’avvicinarsi del fronte, il CUMER ordina l’intensificazione delle azioni di sabotaggio soprattutto per quanto riguarda le vie di comunicazione stradali e ferroviarie. Per i tedeschi diviene quindi costante il problema delle retrovie sicure al fine non solo di garantire rifornimenti di ogni genere, ma anche allo scopo di assicurarsi una veloce via di fuga. Sempre all’inizio di agosto, il CUMER incita all’uccisione degli «invasori», evidenziando come esistano ancora reparti che «evitano sistematicamente il combattimento con i tedeschi» anche laddove è possibile arrecare loro molte più perdite di quelle che i partigiani potrebbero subire». In merito a quest’ultimo punto, il CUMER sostiene che è estremamente strategico generalizzare la lotta contro il tedesco, perché solo in questo modo il nemico si renderà conto che le rappresaglie producono effetti contrari e inaspriscono la popolazione più che terrorizzarla. Allo stesso tempo, colpire i tedeschi significa colpire anche i fascisti i quali compiono crimini efferati a seguito della protezione tedesca.

In questo contesto si inserisce la strage del 10 agosto.
Le informazioni su questa strage non permettono di definire con certezza le cause ma consentono di ricostruirne parzialmente le dinamiche.
Il 5 agosto Mario Martelli è arrestato a Cà di Lugo. Alcuni militi della brigata nera di Lugo lo feriscono ad una spalla riuscendo così a catturarlo e a condurlo in carcere a Conselice.
Il giorno successivo si presenta in carcere Giuseppe Giordani, di fatto segretario politico del paese.
Costui parla con due detenuti e quando Martelli lo chiama, Giordani gli risponde: «Da te non posso venire». Anche la moglie dell’arrestato si rivolge a lui sperando di ottenerne la liberazione, ma Giordani le lascia poche speranze affermando che «c’erano delle cose troppo grosse e non poteva far nulla».
Il 10 agosto Martelli è destinato alla fucilazione insieme a Gino Bolognesi ed Ermenegildo Masironi. I loro corpi vengono sepolti in mezzo alle piante di granturco. Secondo le affermazioni di un soldato tedesco tale decisione doveva attribuirsi alle autorità locali.
La stessa versione è fornita anche alla madre di Gino Bolognesi, Clementina Sistro(?) da un interprete del comando tedesco. L’ex carabiniere Aldo Garofagnini denuncerà, a guerra finita, il fascista Giordani per aver comunicato ai carabinieri i nomi dei tre «sovversivi» che erano considerati dal comitato di liberazione nazionale di S. Lorenzo di Lugo degli «ottimi elementi».

Modalità di uccisione: fucilazione

Trattamento dei cadaveri: Occultamento dei cadaveri

Tipo di massacro: rappresaglia
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Estremi e note penali: Giordani Giuseppe, imputato di aver collaborato col tedesco invasore [per aver oltretutto] partecipato all’uccisione di Bolognesi Gino, Masironi Ermenegildo e Martelli Mario. Con sentenza del 19/02/1947 la corte lo giudica colpevole di collaborazionismo politico in concorso degli omicidi oggetto del capo d’imputazione e lo condanna, col concorso delle circostanze attenuanti, alla reclusione per anni 20, all’interdizione perpetua dai pubblici uffici e al pagamento delle spese processuali. La Corte di cassazione con sentenza 16.7.47 dichiara estinto il reato per amnistia ed annulla senza rinvio la sentenza.

Emaldi Vincenzo, imputato di aver collaborato col tedesco invasore [per aver oltretutto] partecipato all’uccisione di Bolognesi Gino, Masironi Ermenegildo e Martelli Mario. Con sentenza del 5/02/1946 la corte lo giudica colpevole del reato di collaborazione ascrittogli ma non della suddetta uccisione e lo condanna ad anni 6 e mesi 8 di reclusione, alle spese processuali ed altre conseguenze di legge.

Emaldi Ettore ed Emaldi Lino, imputati di aver collaborato col tedesco invasore [per aver oltretutto] partecipato all’uccisione di Bolognesi Gino, Masironi Ermenegildo e Martelli Mario. Con sentenza del 13/11/1946 la corte li giudica colpevoli del reato di collaborazione ascrittogli ma non della suddetta uccisione e li condanna ad anni 10 di reclusione, alle spese processuali ed altre conseguenze di legge. Ordina la confisca di una terzo dei loro beni. La corte di cassazione con sentenza 16.7.47 annulla senza rinvio la sentenza nei loro confronti per estinzione del reato.

Tribunale competente:
Tribunale di Ravenna - Corte d'Assise straordinaria fino alla sentenza del 15 gennaio 1946 e Sezione speciale della Corte d'Assise dalla sentenza del 17 gennaio 1946.

Scheda compilata da Enrica Cavina
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2016-01-06 11:15:13

Vittime

Elenco vittime

1. Bolognesi Gino di 21 anni, nato il 2/03/1923.
2. Mario Martelli di 29 anni, nato il 20/02/1915.
3. Ermenegildo Masironi di 21 anni, nato il 23/07/1923.

Elenco vittime civili 3

Bolognesi Gino,
Mario Martelli,
Ermenegildo Masironi

Responsabili o presunti responsabili

Elenco reparti responsabili


Elenco persone responsabili o presunte responsabili


  • Giuseppe Giordani

    Nome Giuseppe

    Cognome Giordani

    Ruolo nella strage Autore

    Stato imputato in procedimento

    Note responsabile Giordani Giuseppe, corrispondente dei giornali Corriere Padano e Resto del Carlino, iscritto al PFN a datare dal 1° gennaio 1923, si iscrisse al PFR giovandogli tale adesione al regime, quale impiegato comunale di Lugo. Fu segretario politico di S.Lorenzo di Lugo prima dell’8 settembre 1943.

    Note procedimento Giordani Giuseppe, imputato di aver collaborato col tedesco invasore [per aver oltretutto] partecipato all’uccisione di Bolognesi Gino, Masironi Ermenegildo e Martelli Mario. Con sentenza del 19/02/1947 la corte lo giudica colpevole di collaborazionismo politico in concorso degli omicidi oggetto del capo d’imputazione e lo condanna, col concorso delle circostanze attenuanti, alla reclusione per anni 20, all’interdizione perpetua dai pubblici uffici e al pagamento delle spese processuali. La Corte di cassazione con sentenza 16.7.47 dichiara estinto il reato per amnistia ed annulla senza rinvio la sentenza.

Memorie

Memorie legate a questa strage

  • cippo a via Selice, Conselice

    Tipo di memoria: cippo

    Ubicazione: via Selice, Conselice

    Descrizione: Cippo posto a Conselice in via Selice.

Bibliografia


ANPI di Ravenna (a cura di) Eccidi e stragi nazi-fasciste in Provincia di Ravenna.

L. Bergonzini, La lotta armata in “L’Emilia Romagna nella guerra di liberazione” a cura di Deputazione Emilia Romagna per la storia della resistenza e della guerra di liberazione, De Donato Editore, Bari, 1975, p. 72.

A. F. Babini, Giovecca, anche qui è nata la Resistenza, Comitato Antifascista Giovecca, Bologna, aprile 1980, p. 308.

G. Cantagalli, Messaggio speciale: il nido dell’aquila. La Resistenza a Lugo di Romagna, Walberti Edizioni, Lugo di Romagna, aprile 1985, p. 77.

C. Martelli, Fascismo, Antifascismo, Resistenza, Guerra di Liberazione a Tredozio e in altri comuni della Romagna, Grafiche M.D.M., Forlì, marzo 1993, pp. 546- 547.

G. Casadio, La memoria della Resistenza nelle iscrizioni dei cippi, lapidi e monumenti della provincia di Ravenna, Longo Editore, Ravenna, 1995, vol. 2, p. 118.

E. Cavina, Crimini di guerra e violenza nazifascista nella provincia di Ravenna tra l'8 settembre 1943 e il 25 aprile 1945, tesi di dottorato di ricerca in Storia e Informatica - XVI Ciclo, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, a.a. 2003-2004, prima parte pp. 82, 83, seconda parte p. 40.

Sitografia


Fonti archivistiche

Fonti

ATRA, Sentenze Csa e Ca Sez. Speciale 1945-1947, sent. 25/05/47 n. 204 a carico di Giuseppe Giordani; sent. 5/02/46 n. 21 a carico di Emaldi Vincenzo; sent. 13/11746 n. 177 a carico di Raimondi Ferdinando, Riceputi Angiolino, Briganti Giovanni, Montanari Sanzio, Montanari Roberto, Emaldi Ettore, Emaldi Lino, Morelli Pellegrino, Giordani Giuseppe, Gasperoni Francesco.

ACS, AF, SPD, RSI, CR, b. 16, fasc. 91.6 rapporti italo-tedeschi, relazioni sulle condizioni dei lavoratori in Germania, relazione urgente dell’8 agosto 1944 di Buffarini; MI, GRSI, AG, b. 5 cat. K. 3 situazione politica delle province, fasc. 183 K3/30 Ravenna situazione politica (ago 1940 – mar 1945), riservata, relazione mensile del 1° settembre 1944 di Emilio Grazioli.

ISRRA, 28° BG, b. C/XX, fasc. h, f. 1, lettera dattiloscritta inviata il 2 agosto 1944 dal CUMER a i comandi di Brigata della zona Emilia Romagna; f. 14, lettera dattiloscritta inviata il 6 agosto 1944 dal CUMER a tutte le formazioni dipendenti; f. 1, bollettino speciale del 10 agosto 1944 del CLN di San Lorenzo di Lugo.