Descrizione
Località Tontola, Ficarolo, Rovigo, Veneto
Data 6 settembre 1944
Matrice strage Nazifascista
Numero vittime 4
Numero vittime uomini 4
Numero vittime uomini adulti 3
Numero vittime uomini senza informazioni 1
Descrizione: Renato Ortolani, sopravvissuto, testimoniò su quanto accadde il 6 settembre 1944. Con quattro altri giovani, si era recato lungo l'argine del Po a sparare ad un cappello. Ritornarono insieme a casa di Fernando Forti. Dopo poco si accorsero che dei tedeschi li avevano circondati: uscirono e le perquisizioni, personali e dell'abitazione, fecero ritrovare una bomba a mano e le quattro pistole usate poco prima. Ai tedeschi si unirono tre elementi della BN di Ficarolo e tutto il gruppo si recò al carcere del paese. I cinque vennero interrogati da un maggiore tedesco, utilizzando un interprete della Pretura. Sia Orlandi sia Aurelio Melloni, ufficiale postale presente all'interrogatorio, dichiararono che Antonio Pellegatti si adoperò perchè i tedeschi usassero clemenza, in particolare nei confronti di Ortolani, per la sua giovane età e perchè aveva tre fratelli: «Ragazzi – disse Pellegatti secondo Ortolani – ringraziatemi che vi ho salvata la vita. Però andrete in Germania».
Dopo circa mezz'ora, invece, quattro di loro vennero prelevati dal carcere, portati in golena e fucilati, a due a due, legati ad un albero, da un plotone di esecuzione della 2° batteria contraerea leggera del 750° gruppo. Alcuni documenti dicono di fronte alle loro abitazioni che nel frattempo venivano incendiate.
Nino Melloni, comandante della brigata A. Bonatti, testimoniò di aver saputo da un componente del plotone di esecuzione, tale Hans Breithbach di Dusseldorf, che i tedeschi non avrebbero voluto procedere alla fucilazione ma che era stata la BN a volerla ad ogni costo. Aggiunse, inoltre «che è mia convinzione che il Pellegatti abbia molto influito per far fucilare i quattro patrioti per il fatto che i patrioti stessi erano continuamente perseguitati dalla BN».
Ezio Zambelli, al servizio del 750° gruppo contraerea leggera, dichiarò che il maggiore comandante tedesco che si trovava nei pressi dello zuccherificio e che dovrebbe essere colui che effettuò l'interrogatorio si chiamava Breklinghaus.
Modalità di uccisione: fucilazione
Violenze connesse: incendio di abitazione
Tipo di massacro: rastrellamento
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Scheda compilata da Davide Guarnieri e Laura Fasolin
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2016-03-30 23:42:39
Vittime
Elenco vittime
1. Lederico Ansaloni, nato il 13.1.1922 a Ficarolo, macellaio
2. Alfonso Berzoini, nato 9.08.1925 a Ficarolo, pescatore
3. Fernando Forti
4. Fioravante Marchiori, nato l’8.07.1920 a Comanesti in Romania, manovale
Elenco vittime partigiani 4
1. Lederico Ansaloni, nato il 13.1.1922 a Ficarolo, macellaio
2. Alfonso Berzoini, nato 9.08.1925 a Ficarolo, pescatore
3. Fernando Forti
4. Fioravante Marchiori, nato l’8.07.1920 a Comanesti in Romania, manovale
Responsabili o presunti responsabili
Elenco reparti responsabili
Elenco persone responsabili o presunte responsabili
Antonio Pellegatti
Nome Antonio
Cognome Pellegatti
Ruolo nella strage Collaboratore
Stato imputato in procedimento
Note responsabile Antonio Pellegatti, nato a Ficarolo il 16 luglio 1900. Imputato in procedimento italiano, Accusato di collaborazionismo, il 20 novembre 1945 venne condannato dalla CAS di Rovigo a quattordici anni di carcere ed all\'interdizione perpetua dai pubblici uffici. Il 3 luglio 1946 la Sezione Speciale della Corte d\'Assise di Rovigo dichiarò il reato estinto per amnistia e ne ordinò la immediata scarcerazione. Nella sentenza e nella descrizione del reato, non si fa riferimento a quanto accaduto a Ficarolo ma soltanto alla sua attività di lucro nella concessione di permessi e nel passaggio di merci sul Po.
Corrado Visentin
Nome Corrado
Cognome Visentin
Ruolo nella strage Collaboratore
Stato imputato in procedimento
Note responsabile Corrado Visentin, nato a Gaiba (Rovigo) il 4 maggio 1898 residente a Ficarolo (Rovigo) Accusato di aver indicato ai tedeschi i quattro giovani che poi furono fucilati. Corrado Visentin ed altri due fascisti, tali Giaon e Pennoni; parlarono con l\'ufficiale tedesco, ma non si sa se per aggravare la posizione dei fermati o per aiutarli. L\'unico dato di fatto fu che solo Renato Orlandi venne liberato. Il 25 ottobre 1945 fu condannato a 10 anni di carcere per collaborazionismo; e il 12 luglio 1946 la Cassazione dichiarò amnistiata tale condanna.
Note procedimento Procedimento contro Corrado Visentin, sentenza del 25 ottobre 1945
maggiore Breklinghaus
Nome maggiore
Cognome Breklinghaus
Ruolo nella strage Autore
Stato nominativo generico o non identificato emerso da testimonianze orali
Nome del reparto nazista Wehrmacht
Nome del reparto II./leichte-Flak-Abteilung 750