Ravenna, 10.06.1944

(Ravenna - Emilia-Romagna)

Descrizione

Località Ravenna, Ravenna, Ravenna, Emilia-Romagna

Data 10 giugno 1944

Matrice strage Fascista

Numero vittime 1

Numero vittime uomini 1

Numero vittime uomini adulti 1

Descrizione: Nonostante le difficoltà iniziali, nella primavera del 1944 le azioni partigiane aumentano considerevolmente. Grande successo viene riscosso dalle giornate Gap, ideate dai partigiani anche «per collaudare la volontà popolare [poiché] in quel giorno tutti coloro che erano legati all’organizzazione […] dovevano passare all’azione». Nell’aprile del 1944 si registra un inasprimento dello scontro da parte di tutti i contendenti. Le disposizioni partigiane parlano di «sterminio» dei fascisti, ma già a fine mese si comprende la necessità di regolamentare gli attacchi a questi ultimi perché «ognuno che uccida si senta un giustiziere e non un assassino». Secondo tale prospettiva, i fascisti di grado minore, prima di essere assaliti, devono essere “giudicati” dal comitato provinciale di Liberazione o dai tribunali partigiani per atti quali lo spionaggio, l’accaparramento e per le violenze e i crimini commessi contro antifascisti e civili. Nel frattempo, il 7 aprile Kesselring dirama una serie di ordini che prevedono azioni pianificate contro le bande, garantiscono l’impunità per interventi «troppo decisi» e indicano alcune procedure da seguire come l’arresto, senza distinzioni sociali o personali, di civili presenti sul luogo dell’azione partigiana. Il 18 aprile, anche il Comando Provinciale di Novara della Gnr invia una circolare a tutti gli uffici dipendenti relativa alla conduzione della lotta contro i banditi in cui si riafferma il concetto di “responsabilità collettiva” definita però sulla base delle appartenenze politiche piuttosto che sulla base dell’effettiva partecipazione alle azioni partigiane. In seguito all’introduzione di questo concetto, unitamente al mancato riconoscimento dei partigiani come combattenti regolari, la lotta antipartigiana diviene anche lotta contro i civili. Lo scontro viene riportato tra “fascisti” e “non-fascisti”, ovvero tra “italiani” e “traditori”. Questa strategia ha i suoi effetti, visibili anche attraverso l’aumento, nei mesi successivi, del fenomeno della delazione.
Questo è lo scenario in cui si registra un inasprimento degli omicidi di matrice partigiana e fascista. Questo è lo scenario in cui si registra un inasprimento degli omicidi di matrice partigiana e fascista. In aprile gli omicidi nazifascisti salgono a 7, in maggio si mantengono costanti mentre in giugno salgono a 11. La grande maggioranza sono compiuti in circostante diverse dallo scontro armato tipico della battaglia. Gli omicidi sono compiuti un po' ovunque nel territorio provinciale ed in particolar modo nelle frazioni dove la morte di una singola persona incide notevolmente sulle comunità di ridotte dimensioni. L'assassinio di Montanari si inserisce in questo contesto ed esprime l'inasprimento dello scontro.

Il presidio della GNR di S. Pietro in Vincoli ricostruisce così le dinamiche della uccisione di Montanari Carlo:

«Ore 9.30 10/06/44 in S. Bartolo (Ravenna) via Conversa 62 squadra circa 10 guardie N.R. in servizio rastrellamento tentavano scaricare fucile da caccia rinvenuto abitazione colono Montanari Carlo fu Luigi di anni 38. Il Montanari, ritenuto che arma fosse a lui diretta impauritosi tentò fuggire ma venne raggiunto da raffica fucile mitragliatore rimanendo cadavere. Giannelli Anita di Angelo d’anni 37 colona moglie del Montanari nel tentativo soccorrere congiunto rimaneva ferita gravemente perone destro e coscia sinistra».

Modalità di uccisione: fucilazione

Tipo di massacro: rastrellamento
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Scheda compilata da Enrica Cavina
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2016-01-03 14:38:43

Vittime

Elenco vittime

Montanari Carlo, di 38 anni

Elenco vittime civili 1

Montanari Carlo

Responsabili o presunti responsabili

Elenco reparti responsabili


GNR, distaccamento di San Pietro in Vincoli

Tipo di reparto: Guardia Nazionale Repubblicana

Memorie

Memorie legate a questa strage

  • cippo a via Conversa 17, San Bartolo, Ravenna

    Tipo di memoria: cippo

    Ubicazione: via Conversa 17, San Bartolo, Ravenna

    Descrizione: Cippo posto a Ravenna, San Bartolo, via Conversa 17.

Bibliografia


G. Casadio, La memoria della Resistenza nelle iscrizioni dei cippi, lapidi e monumenti della provincia di Ravenna, Longo Editore, Ravenna, 1995, vol. 1, p. 30.

E. Cavina, Crimini di guerra e violenza nazifascista nella provincia di Ravenna tra l'8 settembre 1943 e il 25 aprile 1945, tesi di dottorato di ricerca in Storia e Informatica - XVI Ciclo, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, a.a. 2003-2004, seconda parte p. 90.

Sitografia


Fonti archivistiche

Fonti

ISRRA, b. Repubblica sociale italiana. Documenti, lettera manoscritta s.d., anonima; 28ª BG, b. LXXXI, fasc. d, f. 3, rapporto del 22 aprile 1944 scritto a mano ma non firmato. La data non è corretta perché riporta informazioni del giorno successivo; b. XXXVIII, fasc. l, f. 5, rapporto dattiloscritto del mese di ottobre 1944 del distaccamento gap Sauro Babini.

ASRA, GP, b. 84, fasc. Segnalazioni all’arma dei carabinieri, fonogramma del 10 giugno 1944 del presidio della GNR di S. Pietro in Vincoli.