Valle del Biois, 20-21.8.1944

(Belluno - Veneto)

Descrizione

Località Valle del Biois, Canale d'Agordo, Belluno, Veneto

Data 20 agosto 1944 - 21 agosto 1944

Matrice strage Nazifascista

Numero vittime 37

Numero vittime uomini 34

Numero vittime uomini ragazzi 1

Numero vittime uomini adulti 28

Numero vittime uomini anziani 3

Numero vittime uomini senza informazioni 2

Numero vittime donne 3

Numero vittime donne bambine 1

Numero vittime donne ragazze 1

Numero vittime donne adulte 1

Descrizione: La Valle del Biois (Belluno), tra i comuni di Falcade e Canale d’Agordo, nell’estate del 1944 vede una folta presenza partigiana che crea problemi ai tedeschi, pur non potendo difendere la zona da un eventuale attacco nemico. L’azione di rastrellamento probabilmente è attuata in un breve periodo di allontanamento di una parte dei partigiani dalla zona, e forse in risposta ad un attacco all’ospedale militare di San Martino di Castrozza (Trento).
All’alba del 20 agosto truppe tedesche e altoatesine giungono nella valle dal Trentino. Una colonna, guidata da Erwin Fritz, dall’altopiano delle Pale verso Canale d’Agordo; un’altra, condotta da Alois Schintlholzer (ferito poi durante le operazioni), dai passi Valles e San Pellegrino verso Falcade, con l’intento di congiungersi a Caviola (Falcade). Il primo abitato ad essere saccheggiato e incendiato è Gares (Canale d’Agordo), i partigiani decidono di non intervenire, ma ciò non evita le prima vittime. Posti alcuni ostaggi davanti (nel tragitto ne moriranno due), la colonna si dirige a Fregona (Canale d’Agordo) per congiungersi all’altra che intanto ha dato fuoco a Tabiadon (Falcade). Il gruppo è oggetto di una raffica di mitra che causa l’uccisione di Maria Carli e Secondina Serafini. La seconda colonna fatica a raggiungere Caviola per la resistenza opposta dai partigiani al ponte sul Biois. Alla fine le due colonne si ritrovano a Falcade con circa 200 ostaggi, rinchiusi nell’autorimessa della ditta “Buzzatti”, dalla quale vengono prelevati per gli interrogatori all’albergo “Focobon”.
La mattina dopo il rastrellamento continua con gli incendi di Caviola (Falcade), Feder e Fregona (Canale d’Agordo). Alle 10,30 8 ostaggi vengono prelevati dal garage e fucilati sul greto del Biois, altri sono uccisi negli incendi da raffiche di mitra o dal fuoco. Nel pomeriggio del 21 agosto i tedeschi iniziano a ritirarsi, portando con sé gli ostaggi, destinati ai campi di concentramento, e uccidendo altre persone lungo la strada.

Modalità di uccisione: fucilazione,incendio,uccisione con armi da fuoco

Violenze connesse: deportazione della popolazione,furto e-o saccheggio,incendio di abitazione,sevizie-torture

Trattamento dei cadaveri: Esposizione,Occultamento dei cadaveri

Tipo di massacro: rastrellamento
--> Per saperne di più sulle tipologie

Estremi e note penali: Raffaele Ganz è stato assolto per insufficienza di prove dalla CAS di Belluno nel 1946.
La vicenda processuale riguardante i responsabili tedeschi si è svolta nel corso degli anni ’70. Tutto ha inizio, nel 1970 con la denuncia del fratello di una delle vittime (Cosimo Mariano). Questa porta all’apertura di indagini che si concludono il 25 maggio 1978, dopo alcuni arresti e successive scarcerazioni, con il rinvio a giudizio di Erwin Fritz e Alois Schintlholzer. Il processo si tiene presso la Corte d’assise di Bologna dal 21 maggio al 7 luglio 1979 e si conclude con la condanna all’ergastolo, in contumacia, per i due imputati. In seguito a ricorso di questi ultimi, nel 1981 la Corte d’Assise d’appello di Bologna, dichiara la propria carenza di giurisdizione, annulla la sentenza e rinvia tutto alla Procura militare di Verona. Il Tribunale militare, il 15 novembre 1988, condanna all’ergastolo Schintlholzer per omicidio continuato e a 27 anni di reclusione Fritz, per incendio e saccheggio.

Annotazioni: Non è chiaro il ruolo degli italiani in questo episodio. Secondo alcune fonti sarebbero stati fascisti locali a “chiamare” i tedeschi; secondo altre, alcuni italiani avrebbero fatto da spie per i nazisti. Nei reparti impiegati per l’operazione sono presenti altoatesini, ma non interi reparti appartenenti alla RSI.
Per la complessità dell’episodio, è difficile stabilire il numero esatto delle vittime e la loro qualifica. Le fonti infatti presentano numeri anche piuttosto diffenti, e ancora più confusa è la loro qualifica. Non solo infatti gli stessi nomi vengono presentati alle volte come civili, altre come partigiani, ma non è chiaro per esempio il numero dei patrioti morti in combattimento, poiché non è sempre possibile distinguerli dalle vittime dell’eccidio vero e proprio. Il numero che appare maggiormente plausibile è quello di 38 vittime, più 6 morti in combattimento.
L’odierno comune di Canale d’Agordo, all’epoca dei fatti si chiamava Forno di Canale, dunque l’utilizzo dei due nomi non deve far pensare a due località diverse.

Note sulla memoria (per maggiori informazioni vedi la sezione apposita): L’elemento di discussione nella comunità è legato alle motivazioni del rastrellamento e al ruolo svolto dai partigiani prima e durante le operazioni.

Scheda compilata da Adriano Mansi
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2016-03-25 17:36:05

Vittime

Elenco vittime

1. Adami Angelo Alfredo, nato a Canale d’Agordo (Belluno) il 30/9/1914, ucciso il 20/8 tra Gares e Forno;
2. Basso Umberto, nato a Falcade (Belluno) il 23/3/1910, fucilato il 21/8 sul greto del torrente Biois;
3. Busin Alvise, nato a Canale d’Agordo (Belluno) il 16/11/1902, bruciato il 21/8 in un fienile a Canale;
4. Busin Davide, nato a Canale d’Agordo (Belluno) il 5/9/1911, bruciato il 21/8 in un fienile a Canale;
5. Caporrimo Tommaso, nato a Palermo, 24 anni, fucilato il 21/8 sul greto del torrente Biois;
6. Carli Maria, nata a Falcade (Belluno) il 29/8/1935, uccisa il 20/8 a raffiche di mitra;
7. Costa Augusto, nato a Falcade (Belluno) il 23/9/1869, ucciso il 20/8 a Caviola;
8. Dai Prà (o Dal Prà) Angelo, nato a Taibon (Belluno) il 30/10/1902, fucilato il 21/8 sul greto del torrente Biois;
9. De Biasio Marino, nato a Falcade (Belluno) il 9/11/1926, ucciso il 20/8 mentre pascolava le mucche;
10. Dell’Eva Giuseppe, nato a Falcade (Belluno) il 4/3/1928;
11. De Mio Paolo “Rico”, nato a Falcade (Belluno) il 27/11/1920, partigiano, ucciso il 20/8 a Falcade;
12. Felicetti Ettore, nato a Moena (Trento), 34 anni, fucilato il 21/8 sul greto del torrente Biois;
13. Fenti Secondo “Squaro”, nato a Caviola di Falcade (Belluno) il 17/10/1909, partigiano, ucciso il 20/8;
14. Galassi Salvatore, nato a Orbetello (Grosseto), 27 anni, fucilato il 21/8 sul greto del torrente Biois;
15. Ganz Raimondo, nato a Falcade (Belluno) il 3/8/1881, ucciso a Feder;
16. Ganz Virgilio, nato a Falcade (Belluno) il 21/10/1907, ucciso a Feder;
17. Gemma ???, 49 anni;
18. Lorenzi Angelo “Tom”, nato a Canale d’Agordo (Belluno) il 9/2/1916, partigiano, ucciso il 20/8;
19. Lorenzi Bonfiglio, nato a Canale d’Agordo (Belluno) il 2/5/1895, ucciso il 20/8 a Gares;
20. Lorenzi Fior Domenico, nato a Canale d’Agordo (Belluno) il 19/12/1909, ucciso il 21/8 a Canale;
21. Lorenzi Giovanni, nato a Canale d’Agordo (Belluno) il 31/12/1909, ucciso il 20/8 a Caviola;
22. Luciani Giulio “Lino”, nato a Canale d’Agordo (Belluno) il 1/1/1925, partigiano, morto il 20/8;
23. Marchesi Aldino;
24. Mariano Cosimo, nato a Copertino (Lecce) il 19/5/1915;
25. Marmolada Luigi, nato a Falcade (Belluno) il 19/7/1895;
26. Moretti Alfonso, nato a Taibon Agordino (Belluno) il 16/8/1921, fucilato il 21/8 sul greto del torrente Biois;
27. Murer Fiorenzo “Moro”, nato a Falcade (Belluno) il 5/10/1925 (o 1927), partigiano, ucciso il 20/8 a Fregona;
28. Murer Gisella, nata a Falcade (Belluno) il 21/11/1930, uccisa il 21/8 dai tedeschi in ritirata dalla valle;
29. Piaz Giuseppe Emilio, nato a Venezia il 5/1/1876, già Commissario prefettizio;
30. Raggi Emilio;
31. Salvetti Carlo, nato a Rodigò (Mantova) il 15/11/1908, fucilato il 21/8 sul greto del torrente Biois;
32. Serafini Secondina, nata a Falcade (Belluno) il 25/12/1924, uccisa il 20/8 a raffiche di mitra;
33. Vanzetta Aldo, nato in Pennsylvania (USA), 34 anni, fucilato il 21/8 sul greto del torrente Biois;
34. Xais Silvio (o Emilio), nato a Canale d’Agordo (Belluno) il 30/8/1902, partigiano, ucciso il 20/8 a Gares;
35. Zender Giovanni, nato a Falcade (Belluno) il 6/8/1927, bruciato il 21/8 in un fienile a Canale;
36. Zender Primo, nato a Falcade (Belluno) l’8/4/1922, bruciato il 21/8 in un fienile a Canale;
37. Zulian Vittorio “Toio”, nato a Falcade (Belluno) il 7/10/1927, ucciso il 21/8.

Elenco vittime civili 4

1. De Biasio Marino, nato a Falcade (Belluno) il 9/11/1926, ucciso il 20/8 mentre pascolava le mucche;
2. Piaz Giuseppe Emilio, nato a Venezia il 5/1/1876, già Commissario prefettizio;
3. Carli Maria, nata a Falcade (Belluno) il 29/8/1935, uccisa il 20/8 a raffiche di mitra;
4. Serafini Secondina, nata a Falcade (Belluno) il 25/12/1924, uccisa il 20/8 a raffiche di mitra;

Elenco vittime partigiani 6

1. De Mio Paolo “Rico”, nato a Falcade (Belluno) il 27/11/1920, partigiano, ucciso il 20/8 a Falcade;
2. Fenti Secondo “Squaro”, nato a Caviola di Falcade (Belluno) il 17/10/1909, partigiano, ucciso il 20/8;
3. Lorenzi Angelo “Tom”, nato a Canale d’Agordo (Belluno) il 9/2/1916, partigiano, ucciso il 20/8;
4. Luciani Giulio “Lino”, nato a Canale d’Agordo (Belluno) il 1/1/1925, partigiano, morto il 20/8;
5. Murer Fiorenzo “Moro”, nato a Falcade (Belluno) il 5/10/1925 (o 1927), partigiano, ucciso il 20/8 a Fregona;
6. Xais Silvio (o Emilio), nato a Canale d’Agordo (Belluno) il 30/8/1902, partigiano, ucciso il 20/8 a Gares;

Elenco vittime indefinite 27

1. Adami Angelo Alfredo, nato a Canale d’Agordo (Belluno) il 30/9/1914, ucciso il 20/8 tra Gares e Forno;
2. Basso Umberto, nato a Falcade (Belluno) il 23/3/1910, fucilato il 21/8 sul greto del torrente Biois;
3. Busin Alvise, nato a Canale d’Agordo (Belluno) il 16/11/1902, bruciato il 21/8 in un fienile a Canale;
4. Busin Davide, nato a Canale d’Agordo (Belluno) il 5/9/1911, bruciato il 21/8 in un fienile a Canale;
5. Caporrimo Tommaso, nato a Palermo, 24 anni, fucilato il 21/8 sul greto del torrente Biois;
6. Costa Augusto, nato a Falcade (Belluno) il 23/9/1869, ucciso il 20/8 a Caviola;
7. Dai Prà (o Dal Prà) Angelo, nato a Taibon (Belluno) il 30/10/1902, fucilato il 21/8 sul greto del torrente Biois;
8. Dell’Eva Giuseppe, nato a Falcade (Belluno) il 4/3/1928;
9. Felicetti Ettore, nato a Moena (Trento), 34 anni, fucilato il 21/8 sul greto del torrente Biois;
10. Galassi Salvatore, nato a Orbetello (Grosseto), 27 anni, fucilato il 21/8 sul greto del torrente Biois;
11. Ganz Raimondo, nato a Falcade (Belluno) il 3/8/1881, ucciso a Feder;
12. Ganz Virgilio, nato a Falcade (Belluno) il 21/10/1907, ucciso a Feder;
13. Gemma ???, 49 anni;
14. Lorenzi Bonfiglio, nato a Canale d’Agordo (Belluno) il 2/5/1895, ucciso il 20/8 a Gares;
15. Lorenzi Fior Domenico, nato a Canale d’Agordo (Belluno) il 19/12/1909, ucciso il 21/8 a Canale;
16. Lorenzi Giovanni, nato a Canale d’Agordo (Belluno) il 31/12/1909, ucciso il 20/8 a Caviola;
17. Marchesi Aldino;
18. Mariano Cosimo, nato a Copertino (Lecce) il 19/5/1915;
19. Marmolada Luigi, nato a Falcade (Belluno) il 19/7/1895;
20. Moretti Alfonso, nato a Taibon Agordino (Belluno) il 16/8/1921, fucilato il 21/8 sul greto del torrente Biois;
21. Murer Gisella, nata a Falcade (Belluno) il 21/11/1930, uccisa il 21/8 dai tedeschi in ritirata dalla valle;
22. Raggi Emilio;
23. Salvetti Carlo, nato a Rodigò (Mantova) il 15/11/1908, fucilato il 21/8 sul greto del torrente Biois;
24. Vanzetta Aldo, nato in Pennsylvania (USA), 34 anni, fucilato il 21/8 sul greto del torrente Biois;
25. Zender Giovanni, nato a Falcade (Belluno) il 6/8/1927, bruciato il 21/8 in un fienile a Canale;
26. Zender Primo, nato a Falcade (Belluno) l’8/4/1922, bruciato il 21/8 in un fienile a Canale;
27. Zulian Vittorio “Toio”, nato a Falcade (Belluno) il 7/10/1927, ucciso il 21/8.

Responsabili o presunti responsabili

Elenco reparti responsabili


6. Kompanie/II. Bataillon/SS-Polizei-Regiment Bozen

Tipo di reparto: Polizei
Appartenenza: Ordnungspolizei

I. Bataillon/Fallschirm-Panzer-Division “Hermann Göring”

Tipo di reparto: Wehrmacht
Appartenenza: Luftwaffe

SS-Gebirgs-Jäger

Tipo di reparto: Waffen-SS

III. Bataillon/Fallschirm-Panzer-Division “Hermann Göring”

Tipo di reparto: Wehrmacht
Appartenenza: Luftwaffe

Elenco persone responsabili o presunte responsabili


  • Alois Schintlholzer

    Nome Alois

    Cognome Schintlholzer

    Stato imputato in procedimento

    Note responsabile Capo della Scuola d’Alpinismo di Predazzo, Alois Schintlholzer.

    Note procedimento La vicenda processuale riguardante i responsabili tedeschi si è svolta nel corso degli anni ’70. Tutto ha inizio, nel 1970 con la denuncia del fratello di una delle vittime (Cosimo Mariano). Questa porta all’apertura di indagini che si concludono il 25 maggio 1978, dopo alcuni arresti e successive scarcerazioni, con il rinvio a giudizio di Erwin Fritz e Alois Schintlholzer. Il processo si tiene presso la Corte d’assise di Bologna dal 21 maggio al 7 luglio 1979 e si conclude con la condanna all’ergastolo, in contumacia, per i due imputati. In seguito a ricorso di questi ultimi, nel 1981 la Corte d’Assise d’appello di Bologna, dichiara la propria carenza di giurisdizione, annulla la sentenza e rinvia tutto alla Procura militare di Verona. Il Tribunale militare, il 15 novembre 1988, condanna all’ergastolo Schintlholzer per omicidio continuato e a 27 anni di reclusione Fritz, per incendio e saccheggio.

  • Fritz Erwin

    Nome Fritz

    Cognome Erwin

    Stato imputato in procedimento

    Note responsabile Comandante di plotone della VI compagnia del II battaglione SS “Bozen” e facente funzioni per le operazioni in Val Biois.

    Note procedimento La vicenda processuale riguardante i responsabili tedeschi si è svolta nel corso degli anni ’70. Tutto ha inizio, nel 1970 con la denuncia del fratello di una delle vittime (Cosimo Mariano). Questa porta all’apertura di indagini che si concludono il 25 maggio 1978, dopo alcuni arresti e successive scarcerazioni, con il rinvio a giudizio di Erwin Fritz e Alois Schintlholzer. Il processo si tiene presso la Corte d’assise di Bologna dal 21 maggio al 7 luglio 1979 e si conclude con la condanna all’ergastolo, in contumacia, per i due imputati. In seguito a ricorso di questi ultimi, nel 1981 la Corte d’Assise d’appello di Bologna, dichiara la propria carenza di giurisdizione, annulla la sentenza e rinvia tutto alla Procura militare di Verona. Il Tribunale militare, il 15 novembre 1988, condanna all’ergastolo Schintlholzer per omicidio continuato e a 27 anni di reclusione Fritz, per incendio e saccheggio.

    Nome del reparto nazista Polizei

    Nome del reparto 6. Kompanie/II. Bataillon/SS-Polizei-Regiment Bozen

  • Giovanni Zentgraf

    Nome Giovanni

    Cognome Zentgraf

    Stato individuato sulla base di indagine o di procedimento italiano

    Note responsabile Capitano, comandante della VI compagnia del II battaglione SS “Bozen”. Gli ufficiali tedeschi nominati ma non condannati, sono comparsi in varie fasi dell’istruttoria bolognese, salvo poi uscirne per vari motivi. Ciò non è però sufficiente a escluderli del tutto dal novero dei responsabili di questo eccidio.

    Nome del reparto nazista Polizei

    Nome del reparto 6. Kompanie/II. Bataillon/SS-Polizei-Regiment Bozen

  • Hans Holland

    Nome Hans

    Cognome Holland

    Stato individuato sulla base di indagine o di procedimento italiano

    Note responsabile Vicecomandante della Gendarmerie di Predazzo. Gli ufficiali tedeschi nominati ma non condannati, sono comparsi in varie fasi dell’istruttoria bolognese, salvo poi uscirne per vari motivi. Ciò non è però sufficiente a escluderli del tutto dal novero dei responsabili di questo eccidio.

    Nome del reparto Gendarmerie-Posten

  • Hermann Holland

    Nome Hermann

    Cognome Holland

    Stato individuato sulla base di indagine o di procedimento italiano

    Note responsabile Maresciallo, comandante di un reparto della Gendarmerie di Predazzo. Gli ufficiali tedeschi nominati ma non condannati, sono comparsi in varie fasi dell’istruttoria bolognese, salvo poi uscirne per vari motivi. Ciò non è però sufficiente a escluderli del tutto dal novero dei responsabili di questo eccidio.

    Nome del reparto Gendarmerie-Posten

Memorie

Memorie legate a questa strage

  • monumento a chiesa di Caviola

    Tipo di memoria: monumento

    Ubicazione: chiesa di Caviola

    Anno di realizzazione: 1974

    Descrizione: Un monumento alla Resistenza nella Valle del Biois si trova davanti alla chiesa di Caviola, opera di Augusto Murer inaugurata il 20 agosto 1974.

  • lapide a Piazza principale di Caviola;

    Tipo di memoria: lapide

    Ubicazione: Piazza principale di Caviola;

    Descrizione: Esistono diverse lapidi a ricordo dell’episodio: una è stata posta nella piazza principale di Caviola nei primi anni della ricostruzione; un’altra, recante i nomi degli 8 ostaggi fucilati sul greto del torrente Biois, è situata poco fuori l’abitato di Falcade in un parco giochi, sul luogo della fucilazione.

  • onorificenza alla persona a

    Tipo di memoria: onorificenza alla persona

    Descrizione: Medaglia d’argento al VM ai fratelli Emilio e Giacomo Fenti.

  • onorificenza alla città a

    Tipo di memoria: onorificenza alla città

    Descrizione: Medaglia di bronzo al VM ai tre comuni della Val Biois (Canale d’Agordo, Falcade e Vallada Agordina).

  • commemorazione a

    Tipo di memoria: commemorazione

    Descrizione: Presso i vari monumenti e lapidi che ricordano l’eccidio, tra Falcade e Caviola (Belluno), tutti gli anni vengono organizzate il 20 agosto, cerimonie di commemorazione, quasi sempre fonte di discussioni e polemiche nella comunità.

Bibliografia


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Marco Borghi, Ferruccio Vendramini (a cura di), I CLN di Belluno e Treviso nella lotta di liberazione: atti e documenti, CLEUP, Padova, 1999, pp. 162-164;

Luigi Boschis, Le popolazioni del bellunese nella guerra di liberazione 1943-1945, Castaldi, Feltre, 1986, pp. 192-200;

Elena Carano, Oltre la soglia. Uccisioni di civili nel Veneto 1943-1945, CLEUP, Padova, 2007, pp. 64-68;

Roberto Cessi, La Resistenza nel bellunese, Editori Riuniti, Roma, 1960, pp. 102-104;

Luciano Galmozzi, Monumenti alla liberta: antifascismo, resistenza e pace nei monumenti italiani dal 1945 al 1985, La Pietra, Milano, 1986, p. 137;

Isbrec, La strage della Valle del Biois negli atti processuali. Corte di Assise di Bologna 21 maggio-7 luglio 1979, Tip. Piave, Belluno, 1980, pp. 10-119;

Guglielmo Panciera, Quelli della baracca. Ricordi di vita partigiana, in Ferruccio Vendramini (a cura di), Occupazione tedesca e guerra partigiana nel Longaronese (1943-1945). Memorie e documenti, Isbrec, Belluno, 2005, pp. 41-46;

Bepi Pellegrinon, Val Biois, 20/21 agosto 1944: due testimonianze, in “Rivista bellunese”, n. 10, anno III, 1976, pp. 245-253;

Marco Pirina, 1943-1945. Guerra civile sulle montagne, I. Udine-Belluno, Centro studi e ricerche storiche “Silentes Loquimur”, Pordenone, 2001, pp. 127-128;

Nello Ronchi, Quattro chiose sulla “battaglia” di Caviola e la resistenza in Val Biois, in “Rivista bellunese”, n. 10, anno III, 1976, pp. 254-255;

Sandro Sacco, Le stragi nazifasciste in provincia di Belluno, 1944-1945. Schede, in “Protagonisti”, a. XXXV, n. 107, dicembre 2014, pp. 24-29;

Gerhard Schreiber, La vendetta tedesca, 1943-1945: le rappresaglie naziste in Italia, Mondadori, Milano, 2001, p. 202;

Aldo Sirena, La memoria delle pietre. Lapidi e monumenti ai partigiani in provincia di Belluno, Isbrec, Belluno, 1996, pp. 106-114;

Giuseppe Sorge (a cura di), Relazioni dei parroci delle Diocesi di Belluno e di Feltre sulla occupazione nazista dal 1943 al 1945, Isbrec, Belluno, 2004, pp. 77-79;

Ferruccio Vendramini (a cura di), Occupazione tedesca e guerra partigiana nel Longaronese (1943-1945). Memorie e documenti, Isbrec, Belluno, 2005, p. 145;

Ferruccio Vendramini (a cura di), Un diario inedito sulla strage della Val Biois, in “Protagonisti”, a. 2007, fasc. 92, pp. 53-63;

Peppino Zangrando, Il processo di Verona per la strage del Biois, in “Protagonisti”, a. 1988, fasc. 33, pp. 61-62.

Sitografia


Fonti archivistiche

Fonti

AISBREC, Fondo Resistenza, b. 4, fasc. 13, Legione territoriale dei Carabinieri reali di Bolzano-Sezione di Agordo. Relazione circa la storia svoltasi nell’Agordino dal 25 luglio 1943 all’8 maggio 1945;

AISBREC, Fondo Resistenza, b. 22, fasc. 7, Documenti riguardanti Moretti Alfonso;

AISBREC, Fondo Resistenza, b. 22, fasc. 10, Documenti vari vittime strage della valle del Biois.