Descrizione
Località via Bentivoglio, Montecchio Precalcino, Vicenza, Veneto
Data 27 aprile 1945
Matrice strage Nazista
Numero vittime 1
Numero vittime uomini 1
Numero vittime uomini adulti 1
Descrizione: La notte del 26 aprile ‘45 un gruppo di partigiani tenta di far saltare il ponte della Gasparona (Strada Provinciale Thiene-Sarcedo) sul Torrente Igna; l’esplosivo era stato recuperato il giorno prima disarmando i fascisti di presidio a Salcedo. Durante l’operazione di sabotaggio, transita per il ponte, diretto verso Thiene un sidecar tedesco; individuati i partigiani, ne nasce uno scontro a fuoco nel corso del quale i due tedeschi restano feriti, ma i partigiani devono sospendere l’operazione. Il mattino seguente una colonna tedesca, dopo essere stata attaccata in loc. Cavallino, sale verso il centro e si ferma in piazza a Sarcedo; sono le 8,00 del mattino e l’attacco partigiano si fa più intenso; comanda il gruppo di una quindicina di uomini del Brigata “Martiri di Granezza”, il partigiano Tarcisio Pigato “Lupo”; danno loro manforte un gruppo di cinque partigiani del distaccamento locale, comandati da Antonio Carollo “Viola”; cadono in combattimento 3 partigiani (Missaggia, Talin e Canale), un quarto, Armido Fanton, catturato, è seviziato e barbaramente ucciso a Montecchio Precalcino. Catturato dai tedeschi lungo la strada che dalla località “al Cavallino” conduce alla piazza di Sarcedo, nei pressi di Casa Strobbe (oggi entrata Scuole Medie di Sarcedo), viene caricato su un camion che si dirige verso Sandrigo e la Strada Provinciale “Marosticana”; superato Montecchio Precalcino, in Via Forni, lungo il torrente Astico è fatto scendere e spinto verso Via Bentivoglio; fatti pochi metri, all’inizio della “cavedagna” che si stacca sulla sinistra, viene ucciso con i calci dei fucili sulla testa e lasciato insepolto.
Intanto in piazza i tedeschi, per tentare di uscire dalla trappola dopo due ore di combattimenti, decidono di prendere in ostaggio tredici civili, con la volontà di fucilarli qualora i partigiani continuassero l’attacco. Nei pressi della piazza, il fienile di Giuseppe Cappellotto è in fiamme, incendiato da un sidecar tedesco rovesciatosi sotto il portico; vengono chiamati i pompieri perché l’incendio minaccia le case vicine. Il maggiore tedesco Georg Siemon, comandante il presidio tedesco di Thiene e persona disponibile al dialogo, avvisato telefonicamente, interviene per mediare: avvertiti i partigiani che se non si fermano non poteva fare nulla, dà ordine ai suoi compatrioti di liberare gli ostaggi e li invita a rimettersi in strada con i camion; i partigiani, anche se hanno ricevuto nuovi rinforzi da Zugliano, accettano di ritirarsi.
Modalità di uccisione: tortura a morte
Tipo di massacro: ritirata
--> Per saperne di più sulle tipologie
Scheda compilata da Pierluigi Dossi
Scarica la scheda in formato .pdf
Le schede monografiche in formato .pdf sono coperte da diritto d'autore.
Ogni uso improprio o non consentito è punibile ai sensi di legge
Ultimo aggiornamento dei dati: 2016-01-02 10:00:59
Vittime
Elenco vittime
Armido Fanton, cl. 1924, da Sarcedo; partigiano della Brigata “Martiri di Granezza”, Distaccamento di Sarcedo;
Elenco vittime partigiani 1
Armido Fanton, cl. 1924, da Sarcedo; partigiano della Brigata “Martiri di Granezza”, Distaccamento di Sarcedo;