Val d’Assa Rotzo 14-03-1945

(Vicenza - Veneto)

Descrizione

Località Val d’Assa, Rotzo, Vicenza, Veneto

Data 14 marzo 1945

Matrice strage Fascista

Numero vittime 1

Numero vittime uomini 1

Numero vittime uomini adulti 1

Descrizione: La parte bassa della Val d’Assa, questa profonda valle che taglia l’Altopiano dei “7 Comuni” da nord-est verso ovest per poi confluire nella Val d’Astico, è terra partigiana della Brigata garibaldina “Pino”. Di rastrellamenti questa zona ne ha subiti molti, ma senza esiti positivi per i nazifascisti. Durante il rastrellamento del 14 marzo i fascisti repubblicani, accompagnati da agenti del BdS-SD/”Banda Carità” originari dell’Altopiano, circondano il campo di un distaccamento della “Pino” (all’interno di una galleria della Grande Guerra) e lo attaccano. I partigiani rispondono al fuoco e riescono a sganciarsi prendendo uno stretto sentiero tra i dirupi (il “sentiero delle cenge”), ma nella fuga “Athos” e “Morgan” inciampano e cadono nel burrone, restando gravemente feriti. Mentre Giovanni Vescovi Parnolo “Athos”, da Camporovere, viene recuperato dai fascisti repubblicani, medicato e portato all’ospedale di Thiene (forse perché già commilitone di Adelmo Caneva in Albania e Grecia), il partigiano “Morgan” è crudelmente ucciso da un ufficiale della GNR della Strada.

Modalità di uccisione: INDEFINITA

Tipo di massacro: rastrellamento
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Scheda compilata da Pierluigi Dossi
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2016-09-07 15:46:07

Vittime

Elenco vittime

Giustino “Agostino” Crivelletto “Morgan” di Antonio e Giovanna Cunico, cl. 23, da Fara Vicentino, partigiano.

Elenco vittime partigiani 1

Giustino “Agostino” Crivelletto “Morgan” di Antonio e Giovanna Cunico, cl. 23, da Fara Vicentino, partigiano.

Responsabili o presunti responsabili

Elenco reparti responsabili


Reparto servizi speciali GNR di Firenze \"Banda Carità\"

Tipo di reparto: Guardia Nazionale Repubblicana

GNR della Strada

Tipo di reparto: Guardia Nazionale Repubblicana

Elenco persone responsabili o presunte responsabili


  • Adelmo Caneva

    Nome Adelmo

    Cognome Caneva

    Note responsabile Caneva Adelmo di Antonio e Silvagni Antonia, cl. 19, nato e residente ad Asiago; arruolato volontario come allievo sottufficiale nella Scuola Centrale militare di alpinismo e nel giugno del ‘40, con il grado di sergente, ha partecipato con il Btg. Bassano, 11° Regg. Alpini, alla campagna di Francia. L’anno seguente è sul fronte greco-albanese, dove venne fatto prigioniero. Liberato dopo 4 mesi torna al Corpo, previo giudizio favorevole sui fatti che avevano portato alla sua cattura, e nel ‘42 venne rimandato in zona di guerra, in Montenegro. Dopo pochi giorni per seri motivi di salute venne ricoverato più volte all’ospedale finché una commissione lo ritenne «meno atto alle fatiche di guerra, ma idoneo al servizio presso il corpo» a Bassano del Grappa. Dopo l\'8 Settembre \'43 aderisce alla RSI e milita presso il Presidio di Asiago del Centro Reclutamento Alpini (CRA) di Bassano, poi mutato in “reparto germanico di protezione impianti” con il grado di SS-scharführer (sergente), forse poi promosso SS-oberscharführer (sergente maggiore); braccio destro del fratello Carlo Bruno, lo sostituisce al comando quando viene ferito il Val d’Assa l’8 agosto ‘44. Già alle dipendenze dirette dei tedeschi, dopo il rastrellamento di Granezza, i fratelli Adelmo e Antonio “Tonin” Caneva sono costretti ad abbandonare l’Altopiano e a rifugiarsi a Vicenza, poi a Longa di Schiavon alle dipendenze dell’UdS-SD/ “Banda Carità”. Arrestato dopo la Liberazione, è trattenuto alla Caserma Sasso e incriminato dal AMG; liberato, viene nuovamente arrestato a Ferrara il 15.1.46; processato, è condannato per omicidio e collaborazionismo, poi amnistiato. Coinvolto anche nell\' uccisione di “Freccia” e nell’Eccidio di Pedescala, emigra clandestinamente in Argentina con il fratello Carlo Bruno e Antonio “Tonin”.

    Tipo di reparto fascista Guardia Nazionale Repubblicana

    Nome del reparto Reparto servizi speciali GNR di Firenze \"Banda Carità\"

  • Antonio Caneva

    Nome Antonio

    Cognome Caneva

    Note responsabile Caneva Antonini Antonio “Tonin” di Antonio e Antonia Silvagni, cl. 24, nato e residente ad Asiago, Adottato dallo zio Antonini Vittorio. A metà maggio del ’43 è arruolato nel 5° Regg. Artiglieria Alpina, Gruppo “Lanzo”; dopo l’8 settembre ’43 aderisce alla RSI e milita presso il Presidio di Asiago del Centro Reclutamento Alpini (CRA) di Bassano, poi mutato in “reparto germanico di protezione impianti” e dove consegue la promozione a SS-scharführer (sergente); ha preso parte a parecchi rastrellamenti. Dopo Granezza si trasferisce con il fratello Adelmo a Vicenza, alle dipendenze dell’UdS-SD/”Banda Carità. E’ arrestato il 21.6.45, ma amnistiato. Coinvolto anche nell’Eccidio di Pedescala, emigra clandestinamente in Argentina con il fratello Carlo Bruno e Adelmo.

    Tipo di reparto fascista Guardia Nazionale Repubblicana

    Nome del reparto Reparto servizi speciali GNR di Firenze \"Banda Carità\"

  • Mario Lobbia

    Nome Mario

    Cognome Lobbia

    Note responsabile Lobbia Mario “Puncin” di Giacomo, cl. 15, nato a Noventa Vicentina e residente ad Asiago; già sottufficiale della “Banda Caneva” ad Asiago. Dopo Granezza si trasferisce in pianura con i fratelli Caneva alle dipendenze del BdS-SD/”Banda Carità”, probabilmente come sottufficiale SS. Arrestato è discriminato nell\'agosto \'45, è tuttavia trattenuto per sopraggiunte denunce e messo a disposizione della CAS di Varese; la notte del 12-13 gennaio \'46 riesce ad evadere dalla Caserma Chinotto; arrestato una seconda volta è processato il 12.9.46 per l’omicidio del partigiano Giustino “Agostino” Crivelletto “Morgan”, ma è amnistiato.

    Tipo di reparto fascista Guardia Nazionale Repubblicana

    Nome del reparto Reparto servizi speciali GNR di Firenze \"Banda Carità\"

Memorie
Bibliografia


Pierantonio Gios, Resistenza, Parrocchia e Società nella diocesi di Padova 1943-1945, Ed. Marsilio-Ivsrec, Venezia 1981.
Pierantonio Gios, Clero, Guerra e Resistenza nelle relazioni dei Parroci, Ed. Ist.St.Ecles., Padova 2007.
Giorgio Spiller, Treschè Conca e Cavrari terre partigiane, Ed. AVL, Quaderno n. 9, Vicenza 2013.
Benito Gramola, Tino Marchetti, Maria Grazia Rigoni, “Tu che passi sosta e medita”. Monumenti, cippi e lapidi della Resistenza sull’Altopiano, Ed. AVL, Quaderno n° 3, Vicenza 2003.
Ugo De Grandis, Malga Silvagno. Il giorno nero della Resistenza vicentina, Schio (Vi) 2011.
S. Residori, La pelle del diavolo. La giustizia difronte alla violenza della guerra civile (1943-45), www.istrevi.it / laboratorio di storia contemporanea/ Quaderni sulla Resistenza e la RSI (1943-1945).
Emilio Franzina, “la provincia più agitata”. Vicenza al tempo di Salò attraverso i Notiziari della Guardia nazionale repubblicana e altri documenti della Rsi (1943-1945), Ivsrec, Padova 2008.
Federica Bertagna, La Patria di riserva. L’emigrazione fascista in Argentina, Ed. Donzelli, Roma 2006.
Quaderni della Resistenza - Schio, Ed. "Gruppo Cinque", n.10/1980.
Diari della Resistenza. Da Santacaterina, spaziando per la Val Leogra e dintorni, n. 1 e 3, di E. D'Origano, Ed. Menin, Schio 1994;

Sitografia


Fonti archivistiche

Fonti

ATVI, Sentenza CAS n. 151/46 – 162/46 del 12.9.46;
ASVI, CAS, b. 2 fasc. 112;
ASVI, CAS, b. 22, fasc. 1306;
ASVI, CAS, b. 25 fasc. 1507;
ASVI, CLNP, b. 15 fasc. 2 e 11;
Il Giornale di Vicenza.
Il Nuovo Adige.