ACCADEMIA MILITARE DI MODENA 11-13.02.1945

(Modena - Emilia-Romagna)

Descrizione

Località Accademia Militare di Modena, Modena, Modena, Emilia-Romagna

Data 11 febbraio 1945 - 13 febbraio 1945

Matrice strage Fascista

Numero vittime 1

Numero vittime uomini 1

Numero vittime uomini adulti 1

Descrizione: Nella seconda metà di ottobre del 1944 le prospettive dell’insurrezione generale alimentano le speranze della Resistenza modenese, ma i soldati tedeschi e i fascisti più intransigenti non smettono di alimentare le difese della Linea Gotica e di assestare colpi all’organizzazione partigiana. Le Brigate Nere e i militi della RSI non cessano l’attività di spionaggio e i tentativi di infiltrazione nella rete della Resistenza e trasformano ogni possibilità di accesso alle informazioni sui “ribelli” in un’occasione di vendetta nei confronti dei “traditori” dell’Italia fascista. Nella “Bassa” modenese i preparativi per l’insurrezione s’intrecciano alla consueta attività dei GAP e delle SAP, ma nella seconda decade di novembre il Proclama del Generale Alexander invita i partigiani a rinviare la marcia di avvicinamento alle città e restituisce fiducia alle forze nazi-fasciste. L’11 febbraio 1945 vengono arrestati Leonida Pivetti e il noto comandante partigiano Renzo Reggiani: il nucleo interno dell’Ufficio Politico Investigativo del 42° Comando Provinciale della GNR di Modena avvia gli interrogatori e procede con le torture per indurre i due ostaggi alla confessione dei dettagli più rilevanti dell’organizzazione resistenziale, ma Pivetti non parla e Reggiani cerca di salvarsi facendo nomi fittizi. Il capitano Nespoli, il brigadiere Solito, il capitano Patelli, il tenente Ragazzi e il brigadiere di questura Gino Galli partecipano alle operazioni: il primo della lista, responsabile delle operazioni, non agisce in prima persona, ma si compiace delle violenze dei militi. Il 13 febbraio 1945, dopo due interrogatori con terribili torture, Renzo Reggiani si uccide gettandosi dalla tromba delle scale del terzo piano dell’Accademia Militare – o, secondo un’altra versione, dalla finestra – per evitare il terzo supplizio. È decorato con una Medaglia d’Oro al Valor Militare.

Violenze connesse: sevizie-torture

Tipo di massacro: punitivo
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Estremi e note penali: Il 5 luglio 1945 la Corte d’Assise di Modena condanna Antonio Petti alla pena di morte con degradazione poiché lo riconosce colpevole di vari capi d’accusa legati alla repressione antipartigiana e alle operazioni di guerra ai civili del 42° Comando Militare Provinciale di Modena. La sentenza viene eseguita mediante fucilazione alla schiena il 5 ottobre 1945.
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Processo della Corte d’Assise sezione Speciale di Modena contro Gino Galli, Antonio Nespoli, Bruno Piva, Renato Sacchetti, Giulio Sacchetti, Amanzio Ragni e Calogero Geraci.
1. Primo Grado: “[La corte] dichiara Galli Gino, Nespoli Antonio, Piva Bruno, Sacchetti Renato colpevoli del reato di collaborazionismo a loro ascritto nonché del delitto di omicidio aggravato continuato, il Galli inoltre, di quello di rapina aggravata continuata, e concessa l’attenuante dell’art. 62 bis C.P., condanna ciascuno di essi alla pena dell’ergastolo, con accessori di legge, il Galli in più della multa di £5000, tutti alla confisca dei beni, al pagamento in solido delle spese processuali; il Piva anche al risarcimento dei danni a favore di Luppi Silvio costituito parte civile, liquidati, secondo la richiesta in lire una, nonché alle spese di assistenza e costituzione in £10.096. Dichiara Ragni Amanzio colpevole di collaborazionismo punibile ai sensi dell’art. 58 CP MG nonché di furto aggravato continuato, e concesse le attenuanti dell’art. 62 bis C.P. per ambedue dell’art. 114 C.P. per il primo reato, lo condanna alla pena di anni sei di reclusione £2000 di multa, inoltre alla confisca nella misura di un terzo dei beni, alla interdizione perpetua dai pubblici uffici ed al pagamento delle spese in solido con gli altri. Dichiara condonate in anni trenta di reclusione la pena dell’ergastolo, nella misura di anni cinque quella detentiva inflitta al Ragni ed interamente le pene pecuniarie. Dichiara non doversi procedere nei confronti di Sacchetti Guido, Geraci Calogero per essere estinto il reato causa amnistia, e ne ordina la scarcerazione se non detenuti per altro motivo. Modena, 27 marzo 1947.”
2. Sentenza 1/3/1949 CASSAZIONE: sostituisce alla pena dell’ergastolo inflitta a Sacchetti, quella di 30 anni di reclusione. Annulla la sentenza a) nei riguardi di Nespoli per difetto di motivazione in ordine alla ritenuta aggravante di cui all’art. 112 CP per l’omicidio e per errore nella determinazione della pena. b) nei confronti di Galli Gino e Piva Bruno per difetto di motivazione sulla ritenuta aggravante della crudeltà e per errore nella determinazione della pena. Rigetta nel resto e rinvia la causa alla Corte di Assise di Perugia per il nuovo giudizio sui punti oggetto di annullamento nei riguardi del Nespoli, Galli e Piva. Modena, 9/5/1949 f. Ferrari.
3. Sentenza 26/4/1950 CORTE DI ASSISE IN PERUGIA: determina la pena per l’omicidio aggravato pel numero delle persone ed in concorso delle attenuanti generiche, e continuato, in anni 24 di reclusione ed aperto il cumulo con la pena di anni 30 di reclusione inflitta al Nespoli, al Galli ed al Piva per collaborazionismo militare determina in anni 30 di reclusione la pena complessiva da espiarsi da ciascuno dei 3 imputati assorbita in detta pena anche quella della reclusione inflitta al Galli per la rapina. Condanna gli imputati stessi in solido, al pagamento delle spese processuali, escluse quelle del giudizio di Cassazione. Dichiara condonati anni 21 di reclusione e le multe irrogate [sic] per la rapina a favore del detenuto Galli Gino. Modena, 27/8/1951, f. Pirolo.
DECLARATORIA 14/11/1952: dichiara condizionalmente condonata la residua pena di anni 1 di reclusione inflitta al Ragni Amanzio. Modena, 25/11/1952, f. Pirolo.

Scheda compilata da DANIEL DEGLI ESPOSTI
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2016-06-03 08:55:02

Vittime

Elenco vittime

1. Renzo Reggiani: nato a Modena il 13 giugno 1911, figlio di Giovanni e Anna Gozzi, residente a Modena, operaio, partigiano. Nel 1936 partecipa alla Campagna d’Etiopia nel 14° Reggimento Fanteria Pinerolo e si merita un premio. Si trasferisce in Germania per lavorare, ma dopo l’armistizio dell’8 settembre si oppone subito al fascismo. Il 15 maggio 1944 entra ufficialmente nella Brigata “Walter Tabacchi” con il nome di battaglia “Mario”. Diventa un punto di riferimento del CUMER: nell’ultimo inverno di guerra è ispettore organizzativo di una formazione con oltre 2000 uomini che, con ogni probabilità, costituisce l’ossatura delle SAP modenesi, e conosce i principali protagonisti della Resistenza. L’11 febbraio 1945 viene arrestato: dopo due interrogatori con terribili torture, per evitare il terzo supplizio il 13 febbraio 1945 si uccide gettandosi dalla finestra del terzo piano dell’Accademia Militare. È decorato con una Medaglia d’Oro al Valor Militare.

Elenco vittime partigiani 1

Renzo Reggiani

Responsabili o presunti responsabili

Elenco reparti responsabili


42. Comando Militare Provinciale/GNR di Modena

Tipo di reparto: Guardia Nazionale Repubblicana

Elenco persone responsabili o presunte responsabili


  • Antonio Nespoli

    Nome Antonio

    Cognome Nespoli

    Stato imputato in procedimento

    Note responsabile Antonio Nespoli: nato a Ostellato (FE) il 19 gennaio 1909, figlio di Emilio e Luigia Bertocchi, contumace. Comanda il nucleo dell’UPI che rivolge le proprie attenzioni verso l’interno, soprintendendo alla determinazione dei reparti e alla detenzione degli ostaggi.

    Note procedimento Verbale del Processo della Corte d’Assise sezione Speciale di Modena contro Gino Galli, Antonio Nespoli, Bruno Piva, Renato Sacchetti, Giulio Sacchetti, Amanzio Ragni e Calogero Geraci, in ASMO CAS (1946) – Nespoli, Piva, Galli, Sacchetti e altri – CAS MO. “[Gino Galli e Renato Sacchetti, quale capo di un nucleo dell’Ufficio Politico Investigativo, sono accusati] di avere l\'11/2/1945 proceduto all\'arresto di Reggiani Renzo, di averlo sottoposto ad interrogatori, seviziandolo così duramente da indurlo al suicidio, pur di evitare ulteriori similari tormenti e torture”. “[Gino Galli e Renato Sacchetti sono accusati] di avere con altri della squadra Nespoli seviziato atrocemente Pivetti Leonida, arrestandolo contemporaneamente al Reggiani”. ----------- Processo della Corte d’Assise sezione Speciale di Modena contro Gino Galli, Antonio Nespoli, Bruno Piva, Renato Sacchetti, Giulio Sacchetti, Amanzio Ragni e Calogero Geraci. 1. Primo Grado: “[La corte] dichiara Galli Gino, Nespoli Antonio, Piva Bruno, Sacchetti Renato colpevoli del reato di collaborazionismo a loro ascritto nonché del delitto di omicidio aggravato continuato, il Galli inoltre, di quello di rapina aggravata continuata, e concessa l’attenuante dell’art. 62 bis C.P., condanna ciascuno di essi alla pena dell’ergastolo, con accessori di legge, il Galli in più della multa di £5000, tutti alla confisca dei beni, al pagamento in solido delle spese processuali; il Piva anche al risarcimento dei danni a favore di Luppi Silvio costituito parte civile, liquidati, secondo la richiesta in lire una, nonché alle spese di assistenza e costituzione in £10.096. Dichiara Ragni Amanzio colpevole di collaborazionismo punibile ai sensi dell’art. 58 CP MG nonché di furto aggravato continuato, e concesse le attenuanti dell’art. 62 bis C.P. per ambedue dell’art. 114 C.P. per il primo reato, lo condanna alla pena di anni sei di reclusione £2000 di multa, inoltre alla confisca nella misura di un terzo dei beni, alla interdizione perpetua dai pubblici uffici ed al pagamento delle spese in solido con gli altri. Dichiara condonate in anni trenta di reclusione la pena dell’ergastolo, nella misura di anni cinque quella detentiva inflitta al Ragni ed interamente le pene pecuniarie. Dichiara non doversi procedere nei confronti di Sacchetti Guido, Geraci Calogero per essere estinto il reato causa amnistia, e ne ordina la scarcerazione se non detenuti per altro motivo. Modena, 27 marzo 1947.” 2. Sentenza 1/3/1949 CASSAZIONE: sostituisce alla pena dell’ergastolo inflitta a Sacchetti, quella di 30 anni di reclusione. Annulla la sentenza a) nei riguardi di Nespoli per difetto di motivazione in ordine alla ritenuta aggravante di cui all’art. 112 CP per l’omicidio e per errore nella determinazione della pena. b) nei confronti di Galli Gino e Piva Bruno per difetto di motivazione sulla ritenuta aggravante della crudeltà e per errore nella determinazione della pena. Rigetta nel resto e rinvia la causa alla Corte di Assise di Perugia per il nuovo giudizio sui punti oggetto di annullamento nei riguardi del Nespoli, Galli e Piva. Modena, 9/5/1949 f. Ferrari. 3. Sentenza 26/4/1950 CORTE DI ASSISE IN PERUGIA: determina la pena per l’omicidio aggravato pel numero delle persone ed in concorso delle attenuanti generiche, e continuato, in anni 24 di reclusione ed aperto il cumulo con la pena di anni 30 di reclusione inflitta al Nespoli, al Galli ed al Piva per collaborazionismo militare determina in anni 30 di reclusione la pena complessiva da espiarsi da ciascuno dei 3 imputati assorbita in detta pena anche quella della reclusione inflitta al Galli per la rapina. Condanna gli imputati stessi in solido, al pagamento delle spese processuali, escluse quelle del giudizio di Cassazione. Dichiara condonati anni 21 di reclusione e le multe irrogate [sic] per la rapina a favore del detenuto Galli Gino. Modena, 27/8/1951, f. Pirolo. DECLARATORIA 14/11/1952: dichiara condizionalmente condonata la residua pena di anni 1 di reclusione inflitta al Ragni Amanzio. Modena, 25/11/1952, f. Pirolo.

    Tipo di reparto fascista Guardia Nazionale Repubblicana

    Nome del reparto Ufficio Politico Investigativo/42. Comando militare provinciale/GNR di Modena

  • Antonio Petti

    Nome Antonio

    Cognome Petti

    Stato imputato in procedimento

    Note responsabile Colonnello Antonio Petti: comandante del 42° Comando Militare Provinciale – “Tribunale Militare Straordinario”.

    Note procedimento Il 5 luglio 1945 la Corte d’Assise di Modena condanna Antonio Petti alla pena di morte con degradazione poiché lo riconosce colpevole di vari capi d’accusa legati alla repressione antipartigiana e alle operazioni di guerra ai civili del 42° Comando Militare Provinciale di Modena. La sentenza viene eseguita mediante fucilazione alla schiena il 5 ottobre 1945.

    Tipo di reparto fascista Guardia Nazionale Repubblicana

    Nome del reparto 42. Comando Militare Provinciale/GNR di Modena

  • Gino Galli

    Nome Gino

    Cognome Galli

    Stato imputato in procedimento

    Note responsabile Gino Galli: figlio di Emiliano e di Maria Veroni, nato a Carpi (MO) il 14 dicembre 1919, residente a Modena in via Carlo Sigonio 179, detenuto. È l’elemento più zelante e violento della squadra dell’UPI posta sotto il comando di Nespoli. Nel settembre del 1943 presta servizio come aviere al Campo di Aviazione della Regia Aeronautica di Modena. Dopo l\'armistizio dell\'8 settembre 1943 viene fatto prigioniero dai tedeschi ed è consegnato alla 72° Legione della MVSN, dove viene arruolato con il grado di vice-brigadiere. Nel novembre 1943 viene arrestato dai tedeschi ed è condotto alle carceri di Sant\'Eufemia per la deportazione in Germania poiché ha avuto contatti con i primi nuclei partigiani della Madonnina. All\'inizio di dicembre evade e si rifugia a Finale Emilia; resta nascosto fino all\'8 maggio 1944, ma teme per se stesso e per la famiglia che ha da poco formato - moglie e due figli piccoli. L\'8 maggio 1944 si presenta alla Scuola di Polizia Repubblicana Ausiliaria di Sassuolo e si fa arruolare con il ruolo di vice-brigadiere ausiliario. Il 27 giugno 1944 è assegnato alla Questura di Modena come sottufficiale di Ispezione. Il 18 dicembre 1944 comincia a prestare servizio di polizia presso il Comando SD tedesco, ma risponde all\'Ufficio Politico Militare del Capitano Nespoli: controlla gli arresti delle persone e valuta le irregolarità commesse nei locali dell\'Accademia. Nonostante i contatti che Galli ha avuto con i partigiani della Madonnina alla fine del 1943, il Capitano Nespoli si fida di lui e lo trasforma nel collaboratore più importante e solerte. Dopo la Liberazione viene accusato di collaborazionismo, di aver commesso vari omicidi, di aver arrestato, torturato e seviziato illegalmente diverse persone e di aver compiuto diverse ruberie nelle case che visitava per i rastrellamenti.

    Note procedimento Verbale del Processo della Corte d’Assise sezione Speciale di Modena contro Gino Galli, Antonio Nespoli, Bruno Piva, Renato Sacchetti, Giulio Sacchetti, Amanzio Ragni e Calogero Geraci, in ASMO CAS (1946) – Nespoli, Piva, Galli, Sacchetti e altri – CAS MO. “[Gino Galli e Renato Sacchetti, quale capo di un nucleo dell’Ufficio Politico Investigativo, sono accusati] di avere l\'11/2/1945 proceduto all\'arresto di Reggiani Renzo, di averlo sottoposto ad interrogatori, seviziandolo così duramente da indurlo al suicidio, pur di evitare ulteriori similari tormenti e torture”. “[Gino Galli e Renato Sacchetti sono accusati] di avere con altri della squadra Nespoli seviziato atrocemente Pivetti Leonida, arrestandolo contemporaneamente al Reggiani”. ------------ Verbale della deposizione di Leonida Pivetti, 9 giugno 1945, Processo della CAS di Modena contro il tenente Ragazzi, in ASMO CAS, CAS MO. “Io [Leonida Pivetti] non confessai nulla. Dopo di me fu interrogato il Reggiani poi fummo messi a confronto. Il Reggiani nel confronto mi disse che, essendomi stato trovato in dosso una ricevuta di 250.000 lire, da me portata alla montagna, egli aveva dovuto confessare di avermela consegnata; perciò anche io ammisi tale fatto. Anche in presenza mia il Reggiani fu percosso e costretto a parlare: egli però fece dei nomi fittizi. Io fui mandato fuori, mentre seguitavano a seviziare il Reggiani. Nel carcere al gabinetto potetti [sic] scambiare col Reggiani poche parole: egli mi assicurò che se l\'avessero nuovamente interrogato, piuttosto che confessare e parlare nuovamente nelle mani dei repubblicani egli si sarebbe fatto uccidere o si sarebbe suicidato. Due giorni dopo egli, mentre eravamo stati chiamati per un nuovo interrogatorio, si gettò dalla tromba delle scale del terzo piano. Io fui presente: scendevamo insieme, accompagnati da un milite che aveva un nervo di bue in mano e seguiti da altro milite armato di moschetto. Il primo disse a noi: \"avete detto nomi falsi e adesso vi daremo il caffè latte per farvi dire i nomi veri\" poi rivolgendosi al Reggiani disse: \"è inutile che mi guardi così, se fai una mossa c\'è dietro Napoleone\", indicando il milite che ci seguiva con l\'arma spianata. Il Reggiani si voltò a guardare e preso lo scorrimano delle scale si buttò giù, mentre il milite sparava un colpo che non so se abbia colpito o no il Reggiani. Io mi sporsi a guardare e vidi il Reggiani in terra in fondo alle scale che non dava più segni di vita”. ------------ Processo della Corte d’Assise sezione Speciale di Modena contro Gino Galli, Antonio Nespoli, Bruno Piva, Renato Sacchetti, Giulio Sacchetti, Amanzio Ragni e Calogero Geraci. 1. Primo Grado: “[La corte] dichiara Galli Gino, Nespoli Antonio, Piva Bruno, Sacchetti Renato colpevoli del reato di collaborazionismo a loro ascritto nonché del delitto di omicidio aggravato continuato, il Galli inoltre, di quello di rapina aggravata continuata, e concessa l’attenuante dell’art. 62 bis C.P., condanna ciascuno di essi alla pena dell’ergastolo, con accessori di legge, il Galli in più della multa di £5000, tutti alla confisca dei beni, al pagamento in solido delle spese processuali; il Piva anche al risarcimento dei danni a favore di Luppi Silvio costituito parte civile, liquidati, secondo la richiesta in lire una, nonché alle spese di assistenza e costituzione in £10.096. Dichiara Ragni Amanzio colpevole di collaborazionismo punibile ai sensi dell’art. 58 CP MG nonché di furto aggravato continuato, e concesse le attenuanti dell’art. 62 bis C.P. per ambedue dell’art. 114 C.P. per il primo reato, lo condanna alla pena di anni sei di reclusione £2000 di multa, inoltre alla confisca nella misura di un terzo dei beni, alla interdizione perpetua dai pubblici uffici ed al pagamento delle spese in solido con gli altri. Dichiara condonate in anni trenta di reclusione la pena dell’ergastolo, nella misura di anni cinque quella detentiva inflitta al Ragni ed interamente le pene pecuniarie. Dichiara non doversi procedere nei confronti di Sacchetti Guido, Geraci Calogero per essere estinto il reato causa amnistia, e ne ordina la scarcerazione se non detenuti per altro motivo. Modena, 27 marzo 1947.” 2. Sentenza 1/3/1949 CASSAZIONE: sostituisce alla pena dell’ergastolo inflitta a Sacchetti, quella di 30 anni di reclusione. Annulla la sentenza a) nei riguardi di Nespoli per difetto di motivazione in ordine alla ritenuta aggravante di cui all’art. 112 CP per l’omicidio e per errore nella determinazione della pena. b) nei confronti di Galli Gino e Piva Bruno per difetto di motivazione sulla ritenuta aggravante della crudeltà e per errore nella determinazione della pena. Rigetta nel resto e rinvia la causa alla Corte di Assise di Perugia per il nuovo giudizio sui punti oggetto di annullamento nei riguardi del Nespoli, Galli e Piva. Modena, 9/5/1949 f. Ferrari. 3. Sentenza 26/4/1950 CORTE DI ASSISE IN PERUGIA: determina la pena per l’omicidio aggravato pel numero delle persone ed in concorso delle attenuanti generiche, e continuato, in anni 24 di reclusione ed aperto il cumulo con la pena di anni 30 di reclusione inflitta al Nespoli, al Galli ed al Piva per collaborazionismo militare determina in anni 30 di reclusione la pena complessiva da espiarsi da ciascuno dei 3 imputati assorbita in detta pena anche quella della reclusione inflitta al Galli per la rapina. Condanna gli imputati stessi in solido, al pagamento delle spese processuali, escluse quelle del giudizio di Cassazione. Dichiara condonati anni 21 di reclusione e le multe irrogate [sic] per la rapina a favore del detenuto Galli Gino. Modena, 27/8/1951, f. Pirolo. DECLARATORIA 14/11/1952: dichiara condizionalmente condonata la residua pena di anni 1 di reclusione inflitta al Ragni Amanzio. Modena, 25/11/1952, f. Pirolo.

    Tipo di reparto fascista Guardia Nazionale Repubblicana

    Nome del reparto Ufficio Politico Investigativo/42. Comando militare provinciale/GNR di Modena

  • Gioacchino Solito

    Nome Gioacchino

    Cognome Solito

    Note responsabile Gioacchino Solito: “Gioacchino Solito di Giovanni, nato a Palermo nel 1904, brigadiere della GNR, imputato del delitto [...] contro la fedeltà e la difesa militare dello Stato, collaborando con il tedesco invasore, arruolandosi nella GNR. [...] In Modena quale componente dell\'UPI e in tale veste partecipando assiduamente allo arresto di civili, ai loro interrogatori effettuati mediante torture e sevizie allo scopo di strappare loro confessioni sull\'attività del movimento di liberazione nazionale, prendendo parte a rastrellamenti.

    Tipo di reparto fascista Guardia Nazionale Repubblicana

    Nome del reparto Ufficio Politico Investigativo/42. Comando militare provinciale/GNR di Modena

  • Renato Sacchetti

    Nome Renato

    Cognome Sacchetti

    Stato imputato in procedimento

    Note responsabile Renato Sacchetti: nato ad Arezzo il 2 novembre 1916, figlio di Silvio e Nella Fantoni, residente ad Arezzo, contumace. Comandante dei reparti dell’UPI impegnati nel rastrellamento del 25/3/1945. Uomo di provata fede fascista, nei primi mesi del 1944 è attivo nell’Ufficio Politico Investigativo di Arezzo e si rende responsabile di diversi crimini. Dopo la liberazione della Toscana, si trasferisce a Modena e diventa un solerte collaboratore di Antonio Petti, impegnandosi in diversi rastrellamenti alla guida dell’UPI.

    Note procedimento Verbale del Processo della Corte d’Assise sezione Speciale di Modena contro Gino Galli, Antonio Nespoli, Bruno Piva, Renato Sacchetti, Giulio Sacchetti, Amanzio Ragni e Calogero Geraci, in ASMO CAS (1946) – Nespoli, Piva, Galli, Sacchetti e altri – CAS MO. “[Gino Galli e Renato Sacchetti, quale capo di un nucleo dell’Ufficio Politico Investigativo, sono accusati] di avere l\'11/2/1945 proceduto all\'arresto di Reggiani Renzo, di averlo sottoposto ad interrogatori, seviziandolo così duramente da indurlo al suicidio, pur di evitare ulteriori similari tormenti e torture”. “[Gino Galli e Renato Sacchetti sono accusati] di avere con altri della squadra Nespoli seviziato atrocemente Pivetti Leonida, arrestandolo contemporaneamente al Reggiani”. ----------- Processo della Corte d’Assise sezione Speciale di Modena contro Gino Galli, Antonio Nespoli, Bruno Piva, Renato Sacchetti, Giulio Sacchetti, Amanzio Ragni e Calogero Geraci. 1. Primo Grado: “[La corte] dichiara Galli Gino, Nespoli Antonio, Piva Bruno, Sacchetti Renato colpevoli del reato di collaborazionismo a loro ascritto nonché del delitto di omicidio aggravato continuato, il Galli inoltre, di quello di rapina aggravata continuata, e concessa l’attenuante dell’art. 62 bis C.P., condanna ciascuno di essi alla pena dell’ergastolo, con accessori di legge, il Galli in più della multa di £5000, tutti alla confisca dei beni, al pagamento in solido delle spese processuali; il Piva anche al risarcimento dei danni a favore di Luppi Silvio costituito parte civile, liquidati, secondo la richiesta in lire una, nonché alle spese di assistenza e costituzione in £10.096. Dichiara Ragni Amanzio colpevole di collaborazionismo punibile ai sensi dell’art. 58 CP MG nonché di furto aggravato continuato, e concesse le attenuanti dell’art. 62 bis C.P. per ambedue dell’art. 114 C.P. per il primo reato, lo condanna alla pena di anni sei di reclusione £2000 di multa, inoltre alla confisca nella misura di un terzo dei beni, alla interdizione perpetua dai pubblici uffici ed al pagamento delle spese in solido con gli altri. Dichiara condonate in anni trenta di reclusione la pena dell’ergastolo, nella misura di anni cinque quella detentiva inflitta al Ragni ed interamente le pene pecuniarie. Dichiara non doversi procedere nei confronti di Sacchetti Guido, Geraci Calogero per essere estinto il reato causa amnistia, e ne ordina la scarcerazione se non detenuti per altro motivo. Modena, 27 marzo 1947.” 2. Sentenza 1/3/1949 CASSAZIONE: sostituisce alla pena dell’ergastolo inflitta a Sacchetti, quella di 30 anni di reclusione. Annulla la sentenza a) nei riguardi di Nespoli per difetto di motivazione in ordine alla ritenuta aggravante di cui all’art. 112 CP per l’omicidio e per errore nella determinazione della pena. b) nei confronti di Galli Gino e Piva Bruno per difetto di motivazione sulla ritenuta aggravante della crudeltà e per errore nella determinazione della pena. Rigetta nel resto e rinvia la causa alla Corte di Assise di Perugia per il nuovo giudizio sui punti oggetto di annullamento nei riguardi del Nespoli, Galli e Piva. Modena, 9/5/1949 f. Ferrari. 3. Sentenza 26/4/1950 CORTE DI ASSISE IN PERUGIA: determina la pena per l’omicidio aggravato pel numero delle persone ed in concorso delle attenuanti generiche, e continuato, in anni 24 di reclusione ed aperto il cumulo con la pena di anni 30 di reclusione inflitta al Nespoli, al Galli ed al Piva per collaborazionismo militare determina in anni 30 di reclusione la pena complessiva da espiarsi da ciascuno dei 3 imputati assorbita in detta pena anche quella della reclusione inflitta al Galli per la rapina. Condanna gli imputati stessi in solido, al pagamento delle spese processuali, escluse quelle del giudizio di Cassazione. Dichiara condonati anni 21 di reclusione e le multe irrogate [sic] per la rapina a favore del detenuto Galli Gino. Modena, 27/8/1951, f. Pirolo. DECLARATORIA 14/11/1952: dichiara condizionalmente condonata la residua pena di anni 1 di reclusione inflitta al Ragni Amanzio. Modena, 25/11/1952, f. Pirolo.

    Tipo di reparto fascista Guardia Nazionale Repubblicana

    Nome del reparto Ufficio Politico Investigativo/42. Comando militare provinciale/GNR di Modena

  • sconosciuto Patelli

    Nome sconosciuto

    Cognome Patelli

    Note responsabile Capitano.

  • sconosciuto Ragazzi

    Nome sconosciuto

    Cognome Ragazzi

    Note responsabile Tenente.

Memorie

Memorie legate a questa strage

  • monumento a Freto

    Tipo di memoria: monumento

    Ubicazione: Freto

    Descrizione: Renzo Reggiani è ricordato nel monumento dedicato ai caduti partigiani di Freto.

  • monumento a Memoriale del Grandemilia

    Tipo di memoria: monumento

    Ubicazione: Memoriale del Grandemilia

    Descrizione: Renzo Reggiani è ricordato nel memoriale del Grandemilia.

  • monumento a Piazza Alessandrini, Modena

    Tipo di memoria: monumento

    Ubicazione: Piazza Alessandrini, Modena

    Descrizione: Renzo Reggiani è ricordato nel complesso di Piazza Alessandrini.

  • onorificenza alla persona a Renzo Reggiani

    Tipo di memoria: onorificenza alla persona

    Ubicazione: Renzo Reggiani

    Descrizione: Renzo Reggiani è decorato con una Medaglia d’Oro al Valor Militare.

Bibliografia


Ermanno Gorrieri, La repubblica di Montefiorino, Bologna, Il Mulino, 1970.
Claudio Silingardi, Una provincia partigiana, Milano, Franco Angeli, 1998.
Ilva Vaccari, Dalla parte della libertà, Santa Sofia di R., Stab. Tip. dei Comuni per COOP Estense, 1999, pag. 600.

Sitografia


http://www.istitutostorico.com/app-modena900/index.html#/memorial/37
http://www.istitutostorico.com/app-modena900/index.html#/person/150
http://resistenzamappe.it/modena-mo_violenza-accademia_militare.all
http://anpimodena.it/avvenimenti-significativi-della-resistenza-modenese-nel-periodo-marzo-1944-aprile-1945/
http://emilia-romagna.anpi.it/modena/calendario/1945_02.html

Fonti archivistiche

Fonti

Processi della Corte d’Assise Straordinaria: fotocopie di Giovanni Fantozzi, in Archivio ISRM.
ASMO CAS (1945) – Busta 1: Antonio Petti – Verbale di dibattimento n. 94 R.G. – CAS MO.
Processo della Corte d’Assise sezione Speciale di Modena contro Gino Galli, Antonio Nespoli, Bruno Piva, Renato Sacchetti, Giulio Sacchetti, Amanzio Ragni e Calogero Geraci.
ASMO CAS (1945) – Processo contro il tenente Ragazzi.