San Salvaro-Bevilacqua, 18-19.10.1944

(Padova - Veneto)

Descrizione

Località San Salvaro-Bevilacqu, Urbana, Padova, Veneto

Data 18 ottobre 1944

Matrice strage Nazifascista

Numero vittime 3

Numero vittime uomini 3

Numero vittime uomini adulti 3

Descrizione: Nella notte tra il 18 e il 19 ottobre 1944 un gruppo di partigiani, capeggiati da Giuseppe Doralice, fa saltare due ponti, uno sul fiume Fratta e l’altro sul Frassine, nella zona di tra Montagnana (Padova) e Bevilacqua (Verona). L’azione provoca l’immediata reazione tedesca. Un gruppo di partigiani viene sorpreso in casa di Angelo Sinigaglia, a San Salvaro (Padova). Durante lo scontro a fuoco che ne segue molti ribelli riescono a scappare, ma non Bruno Bonato, che muore nel rogo della casa acceso dai tedeschi. Contemporaneamente vengono arrestati e portati a Este il figlio di Sinigaglia, Pietro, e la nipote, Irma. La sera del 19 ottobre 1944 Pietro Sinigaglia viene riportato al ponte sul Frassine dove viene impiccato e lasciato esposto per due giorni. Un’altra impiccagione avviene a Bevilacqua (Verona), dove muore Giulio Biscazzo. Poco prima nel corso di uno scontro a fuoco era morto Mario Nicolini ed era stato ferito Alfonso Melotto, che morirà il 20 ottobre. Sempre negli stessi giorni viene rastrellato il paese di Borgo San Marco (Montagnana).
Diversa la versione proposta da Selmin, secondo il quale il rastrellamento sarebbe avvenuto il 3 ottobre 1944 e a morire arso vivo sarebbe stato Bruno Bonatto. Nello stesso contesto sarebbero stati arrestati Pietro Sinigaglia e la nipote Irma. Successivamente, dopo gli attentati ai ponti della notte tra 18 e 19 ottobre, i nazifascisti avrebbero arrestao una serie di persone, tradotte nel castello di Bevilacqua (Verona) da dove molti sarebbero stati deportati. Alla fine, tra il 20 e il 21 ottobre, sarebbero stati impiccati Giulio Biscazzo e anche Pietro Sinigaglia, precedentemente arrestato.
E’ probabile che Pietro Sinigaglia sia stato arrestato in un altro episodio, precedente al 18 ottobre 1944 e tenuto prigioniero fino agli attentati ai ponti quando, per motivi sconosciuti, sarebbe stato scelto come vittima da sacrificare per rappresaglia insieme a Biscazzo che invece viene rastrellato poche ore prima dell’impiccagione.

Modalità di uccisione: impiccagione

Violenze connesse: incendio di abitazione

Trattamento dei cadaveri: Esposizione dei cadaveri

Tipo di massacro: rappresaglia
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Estremi e note penali: I brigatisti neri indicati sono stati condannati il 12 agosto 1947 dalla CAS di Padova a morte o all’ergastolo. Tuttavia le pene sono state ridotte o condonate.
La CAS di Padova celebra un altro processo che riguarda, almeno in parte, questo episodio, contro alcuni componenti della Brigata nera di Montagnana, accusati di aver partecipato al rastrellamento. In realtà tutti gli imputati vengono assolti con formule varie e, in ogni caso, non avrebbero preso parte alle uccisioni.

Annotazioni: La versione fornita da Selmin è fortemente discordante rispetto alle altre fonti. Sulla prima parte dell’episodio, cioè della morte di Bonatto e della cattura di Sinigaglia, sostiene che questi eventi sarebbero accaduti il 3 ottobre 1944. Sull’impiccagione di Biscazzo e Sinigaglia è la data a non combaciare, poiché Selmin colloca le esecuzioni tra il 20 e il 21 ottobre, invece del 19. Infine non è chiara la morte di Melotto e Nicolini, secondo le altre fonti uccisi in combattimento, ma che Selmin dichiara morti durante il rastrellamento.

Scheda compilata da Adriano Mansi
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2018-01-25 16:28:37

Vittime

Elenco vittime

1. Biscazzo Giulio “Romeo”, nato a Borgo San Marco (Padova) il 28/9/1922, partigiano;
2. Bonato Bruno, nato a Montagnana (Padova) il 12/4/1914, partigiano;
3. Sinigaglia Pietro, nato a San Salvaro (Padova) il 18/2/1911.

Elenco vittime partigiani 2

1. Biscazzo Giulio “Romeo”, nato a Borgo San Marco (Padova) il 28/9/1922, partigiano;
2. Bonato Bruno, nato a Montagnana (Padova) il 12/4/1914, partigiano;

Elenco vittime legate a partigiani 1

Sinigaglia Pietro, nato a San Salvaro (Padova) il 18/2/1911.

Responsabili o presunti responsabili

Elenco reparti responsabili


Kommando Este

Tipo di reparto: Wehrmacht

Elenco persone responsabili o presunte responsabili


  • Amorino Faccin

    Nome Amorino

    Cognome Faccin

    Stato imputato in procedimento

    Note responsabile Nato a Montagnana (Padova) il 27/6/1925, Brigata nera.

    Note procedimento I brigatisti neri indicati sono stati condannati il 12 agosto 1947 dalla CAS di Padova a morte o all’ergastolo. Tuttavia le pene sono state ridotte o condonate. La CAS di Padova celebra un altro processo che riguarda, almeno in parte, questo episodio, contro alcuni componenti della Brigata nera di Montagnana, accusati di aver partecipato al rastrellamento. In realtà tutti gli imputati vengono assolti con formule varie e, in ogni caso, non avrebbero preso parte alle uccisioni.

  • Giuseppe Pisano

    Nome Giuseppe

    Cognome Pisano

    Stato imputato in procedimento

    Note responsabile Nato a Benevento il 18/6/1884, commissario politico del fascio di Montagnana.

    Note procedimento I brigatisti neri indicati sono stati condannati il 12 agosto 1947 dalla CAS di Padova a morte o all’ergastolo. Tuttavia le pene sono state ridotte o condonate. La CAS di Padova celebra un altro processo che riguarda, almeno in parte, questo episodio, contro alcuni componenti della Brigata nera di Montagnana, accusati di aver partecipato al rastrellamento. In realtà tutti gli imputati vengono assolti con formule varie e, in ogni caso, non avrebbero preso parte alle uccisioni.

  • Luigi Pisanò

    Nome Luigi

    Cognome Pisanò

    Stato imputato in procedimento

    Note responsabile Nato a Montagnana (Padova) l’11/3/1929, Brigata nera.

    Note procedimento I brigatisti neri indicati sono stati condannati il 12 agosto 1947 dalla CAS di Padova a morte o all’ergastolo. Tuttavia le pene sono state ridotte o condonate. La CAS di Padova celebra un altro processo che riguarda, almeno in parte, questo episodio, contro alcuni componenti della Brigata nera di Montagnana, accusati di aver partecipato al rastrellamento. In realtà tutti gli imputati vengono assolti con formule varie e, in ogni caso, non avrebbero preso parte alle uccisioni.

  • Mario Rizzi

    Nome Mario

    Cognome Rizzi

    Stato imputato in procedimento

    Note responsabile Nato a Montagnana (Padova) il 2/2/1912, Brigata nera.

    Note procedimento I brigatisti neri indicati sono stati condannati il 12 agosto 1947 dalla CAS di Padova a morte o all’ergastolo. Tuttavia le pene sono state ridotte o condonate. La CAS di Padova celebra un altro processo che riguarda, almeno in parte, questo episodio, contro alcuni componenti della Brigata nera di Montagnana, accusati di aver partecipato al rastrellamento. In realtà tutti gli imputati vengono assolti con formule varie e, in ogni caso, non avrebbero preso parte alle uccisioni.

  • Otello Lucchini

    Nome Otello

    Cognome Lucchini

    Stato imputato in procedimento

    Note responsabile Nato a Ponso d’Este (Padova) il 19/9/1919, Brigata nera.

    Note procedimento I brigatisti neri indicati sono stati condannati il 12 agosto 1947 dalla CAS di Padova a morte o all’ergastolo. Tuttavia le pene sono state ridotte o condonate. La CAS di Padova celebra un altro processo che riguarda, almeno in parte, questo episodio, contro alcuni componenti della Brigata nera di Montagnana, accusati di aver partecipato al rastrellamento. In realtà tutti gli imputati vengono assolti con formule varie e, in ogni caso, non avrebbero preso parte alle uccisioni.

  • Vito Pisanò

    Nome Vito

    Cognome Pisanò

    Stato imputato in procedimento

    Note responsabile Nato a Catania il 2/5/1912, Brigata nera.

    Note procedimento I brigatisti neri indicati sono stati condannati il 12 agosto 1947 dalla CAS di Padova a morte o all’ergastolo. Tuttavia le pene sono state ridotte o condonate. La CAS di Padova celebra un altro processo che riguarda, almeno in parte, questo episodio, contro alcuni componenti della Brigata nera di Montagnana, accusati di aver partecipato al rastrellamento. In realtà tutti gli imputati vengono assolti con formule varie e, in ogni caso, non avrebbero preso parte alle uccisioni.

  • Wilhelm Lembcke

    Nome Wilhelm

    Cognome Lembcke

    Note procedimento Le responsabilità tedesche sono ipotizzaibili sulla base delle testimonianze riportate dalle fonti.

    Nome del reparto nazista Wehrmacht

    Nome del reparto Kommando Este

Memorie
Bibliografia


Herward Beschorner, Disertare Lembcke, a cura di Gino Ditadi, Isonomia, Este, 1992, pp. 129-142; 160-164; 182; 184;

Marco Borghi, Alessandro Reberschegg, Fascisti alla sbarra: l'attività della Corte d'Assise straordinaria di Venezia, 1945-1947, Comune di Venezia, Istituto veneziano per la storia della resistenza e della società contemporanea, Venezia, 1999, pp. 348-349;

Pierantonio Gios, Guerra e Resistenza: le relazioni dei parroci della Provincia di Padova, Pliniana, Selci-Lama (PG), 2007, pp. 81; 238; 311; 434-435;

Pierantonio Gios, Resistenza, parrocchia e società nella diocesi di Padova: 1943-1945, Marsilio, Venezia, 1981, p. 277;

Francesco Selmin, La Resistenza tra Adige e Colli Euganei, Cierre, Sommacampagna, 2005, p. 46; 53-58.

Sitografia


http://www.centrostudifeltrin.it/ElencoCaduti.aspx.

Fonti archivistiche

Fonti

ACASREC, Sez. I, b. 15, fasc. 8, La Resistenza a Montagnana;

ASPD, b. 852, Corte d’Assise Straordinaria, f. 261, Provvedimento contro Dovigo, Nonato, Cavallini, Pegoraro, Paolin, Balestra, Koccian.