SAN GIOVANNI ILARIONE E MONTECCHIA DI CROSARA. 01-03.09.1944

(Verona - Veneto)

Descrizione

Località San Giovanni Ilarione e Montecchia di Crosara, San Giovanni Ilarione, Verona, Veneto

Data 1 settembre 1944 - 3 settembre 1944

Matrice strage Nazista

Numero vittime 8

Numero vittime uomini 4

Numero vittime uomini adulti 3

Numero vittime uomini anziani 1

Numero vittime donne 4

Numero vittime donne bambine 2

Numero vittime donne adulte 1

Numero vittime donne anziane 1

Descrizione: Prima ancora dell’inizio ufficiale dell’operazione “Timpano” (vd. scheda apposita), i territori di San Giovanni Ilarione e Montecchia di Crosara furono toccati da una violenta operazione di rappresaglia.
L’1 settembre 1944 nei pressi del ponte Facchin (Montecchia di Crosara) tre partigiani, Enrico Scrinzi, Giovanni Quaggiotto e Achille Bergonzi, sono bloccati da soldati tedeschi che li invitano a recarsi al Comando, ma i tre si rifiutano. Scoppia uno scontro a fuoco. Secondo la maggior parte delle ricostruzioni storiografiche, furono i tedeschi a sparare per primi, ferendo mortalmente Scrinzi, a quel punto Quaggiotto e Bergonzi avrebbero risposto uccidendo sul colpo due soldati tedeschi e ferendo a morte il terzo. Bergonzi tuttavia, nelle sue memorie pubblicate nel dopoguerra, confida che ad aprire il fuoco fu il Quaggiotto.
Comunque si siano svolti i fatti, è importante ricordare che in quei giorni vigeva una tregua - menzionata dal parroco locale di San Giovanni Ilarione nelle sua memorie e confermata dai notiziari della Gnr – tra partigiani e tedeschi. L’accordo era stato siglato il 29 agosto 1944 e sarebbe dovuto durare fino alla mezzanotte del primo settembre, come conferma nuovamente il notiziario della Gnr. Perciò al momento dell’incontro tra i partigiani e i tedeschi, questi ultimi non avevano alcuna ragione per fermare i ribelli.
Per vendicarsi della morte dei tre militari tedeschi, un plotone irrompe a San Giovanni Ilarione sparando all’impazzata. La vera rappresaglia è però progettata per il tre settembre, il giorno della celebrazione dei funerali dei soldati. A San Giovanni Ilarione vengono condotti tre partigiani, catturati durante precedenti rastrellamenti perché in possesso di armi da fuoco. Secondo la testimonianza del parroco locale, i giovani sono dapprima torturati per tre ore e poi uccisi. Si tratta di Guido Facciolo, Giuseppe Boggian e Guido Pognani. In concomitanza, il paese limitrofo, Montecchia di Crosara, è saccheggiato e dato alle fiamme con il sostegno – secondo la deposizione del sindaco di Montecchia – delle brigate nere. Secondo il notiziario della Gnr del 12 settembre 1944, 34 edifici in cui alloggiavano 53 famiglie vengono incendiati. Quaranta abitanti di Montecchia sono al contempo presi in ostaggio e minacciati di morte, ma viene loro risparmiata la vita. Nel fuoco che divampa per diverse ore rimangono intrappolati Augusto Egidio Filippi, detto Luigi Boron, Assunta Confente, Giuseppina Marana e le bambine Bruna e Rosetta Dal Cero, rispettivamente di nove e tre anni. Secondo alcune ricostruzioni costoro sono stati uccisi e in un secondo momento, gettati tra le fiamme, ma è difficile stabilire la fondatezza di tale versione. Stando alla ricostruzione del Capo della Provincia, Giuseppina Marana periva nell’incendio, mentre un’undicenne, sul punto di fuggire, fu colpita da due colpi di rivoltella sparati da un milite tedesco. Possiamo identificare questa ragazza con Bruna Dal Cero nonostante l’età non coincida.

Modalità di uccisione: fucilazione,incendio,uccisione con armi da fuoco

Violenze connesse: furto e-o saccheggio,incendio di abitazione

Tipo di massacro: rappresaglia
--> Per saperne di più sulle tipologie

Estremi e note penali: La Procura Militare di Verona apre un fascicolo sull’episodio, ma viene presto archiviato

Annotazioni: Responsabili furono militi tedeschi stanziati tra San Giovanni Ilarione e Montecchia di CrosaraSecondo alcune ricostruzioni a partecipare all’episodio del saccheggio e dell’incendio di Montecchia di Crosara parteciparono anche alcuni fascisti. E’ tuttavia da precisare che l’incendiò toccò anche tre abitazioni appartenenti ai militi della Gnr ed una di proprietà di un componente della polizia ausiliaria

Il computo delle vittime varia a seconda delle ricostruzioni storiografiche, incerta rimane la stima di chi perì nell’incendio di Montecchia, tuttavia concordiamo con Elena Carano che stima a cinque le vittime dell’incendio cui si deve aggiungere il partigiano ucciso nello scontro a fuoco il primo settembre e i tre partigiani fucilati a San Giovanni Ilarione. Più complessa la questione riguardante il contadino Umberto Tregnago, dato che è difficile stabilire l’effettiva dinamica del suo omicidio abbiamo preferito non conteggiarlo nell’elenco delle vittima della strage.

Note sulla memoria (per maggiori informazioni vedi la sezione apposita): L’evento è tuttora ricordato dalla comunità locale di Montecchia di Crosara, non sembrano registrarsi memorie divise o contrapposte.

Scheda compilata da ANDREA MARTINI
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2016-07-29 15:26:09

Vittime

Elenco vittime

Boggian Giuseppe nato a Casale di Scodosia (Pd), 19 anni, deceduto il 3 settembre 1944. Partigiano appartenente alla Brigata Garibaldi;
Confente Assunta fu Luigi e di Cavaliere Rosa, nata a San Giovanni Ilarione il 3 giugno 1916, residente a Montecchia di Crosara, deceduta il 3 settembre 1944. Casalinga, moglie di Dal Cero Antonio di Giuseppe, civile;
Dal Cero Bruna di Pietro e di Manese Lea nata a Montecchia di Crosara il 14 agosto 1935 e deceduta il 3 settembre 1944. Civile;
Dal Cero Rosetta di Antonio e di Confente Assunta, nata a Montecchia di Crosara il 10 luglio 1941, ivi residente, deceduta il 3 settembre 1944. Civile;
Facciolo Guido nato a Casale di Scodosia (Pd), 20 anni, deceduto il 3 settembre 1944. Partigiano appartenente alla Brigata Garibaldi;
Fillippi Augusto Egidio (detto Luigi Boron) nato a Montecchia di Crosara il 24 luglio 1877, ivi residente e deceduto il 3 settembre 1944. Agricoltore, civile;
Marana Giuseppina fu Angelo e fu Serafini Maria, nata ad Arzignano (Vi) il 25 settembre 1861, residente a Montecchia di Crosara, deceduta il 3 settembre 1944. Civile;
Pognani Guido nato a Ronco all’Adige (Vr) nel 1923 e deceduto il 3 settembre 1944. Partigiano;
Tregnago Umberto fu Girolamo e di Aldighieri Giustina nato a Montecchia di Crosara il 12 gennaio 1900, ivi residente. Deceduto il 1 settembre 1944. Agricoltore, civile. Numerosi studi lo conteggiano tra le vittime della strage Costui avrebbe perso la vita a causa di alcuni proiettili sparati da mitra tedeschi il primo settembre 1944. I nazisti sarebbero giunti a San Giovanni Ilarione sparando a raffica e colpendo inavvertitamente Tregnago, intento a coltivare il proprio campo. Secondo però la deposizione di alcuni testimoni, Tregnago sarebbe stato una vittima innocente di uno scontro a fuoco tra partigiani e tedeschi innescatosi il primo settembre 1944. E’ difficile dunque stabilire la paternità di questa uccisione. E’ significativo che il nome non compaia tra le vittime commemorate nella lapide che si trova a Montecchia di Crosara.

Elenco vittime civili 5

Confente Assunta
Dal Cero Bruna
Dal Cero Rosetta
Fillippi Augusto Egidio
Marana Giuseppina
Tregnago Umberto

Elenco vittime partigiani 3

Boggian Giuseppe
Facciolo Guido
Pognani Guido

Responsabili o presunti responsabili

Elenco reparti responsabili


Memorie

Memorie legate a questa strage

  • lapide a Montecchia di Crosara

    Tipo di memoria: lapide

    Ubicazione: Montecchia di Crosara

    Descrizione: Presso il comune di Montecchia di Crosara vi è una targa commemorativa che elenca i nomi delle vittime di questa strage.

Bibliografia


Antonio Antoniol, San Giovanni Ilarione nell’ultimo anno di guerra nazifascista (maggio 1944-maggio 1945), in G. Dean, Scritti e documenti della resistenza veronese, Provincia di Verona, Cortella Industria Poligrafica, Verona, 1982, pp. 233-252;
Attilio Benetti, Vestenanova nell’uragano, Scuola tip. Nigrizia, Verona, 1957;
Achille Bergonzi, “Morte a Montecchia” 50 anni dopo, 1994;
Elena Carano, Oltre la soglia. Uccisioni di civili nel Veneto. 1943-1945, Cleup, Padova, 2007, pp. 106-110;
Mario Gecchele e Delio Vicentini, Il dolore della guerra: vicende e testimonianze in val d’Alpone e dintorni, La Grafica, Verona, 1995, pp. 171-178;
Eugenio Reffato, Diario, in Dean, cit., pp.269-273;
Lorenzo Rocca, Verona repubblichina, Cierre edizioni, Verona, 1996, pp. 119, 170 e 171.

Sitografia


Fonti archivistiche

Fonti

AUSSME, N 1/11, b. 2131
ASVr, Gabinetto, Prefettura, Faldone n. 25, fasc. Attività ribelli, Relazione Capo della provincia al Ministero dell’Interno il 4.9.1944.
PMT Verona, fasc. 75/96, “Procedimento penale contro ignoti”, Violenze commesse da tedeschi e fascisti durante la loro dominazione nella zona di competenza della Legione Territoriale dei Carabinieri di Verona, 27 febbraio 1946;
Procura Militare di Verona, fasc. 75/96 “Procedimento penale contro ignoti”, Relazione del Sindaco di Montecchia di Crosara al Comando dei Carabinieri di Roncà, 25 giugno 1945.