CIVITELLA IN VAL DI CHIANA 29.06.1944

(Arezzo - Toscana)

Episodio di riferimento: CIVITELLA IN VAL DI CHIANA 29.06.1944

Descrizione

Località Civitella in Val di Chiana, Civitella in Val di Chiana, Arezzo, Toscana

Data 29 giugno 1944

Matrice strage Nazista

Numero vittime 146

Numero vittime uomini 117

Numero vittime bambini 3

Numero vittime uomini ragazzi 3

Numero vittime uomini adulti 71

Numero vittime uomini anziani 36

Numero vittime uomini senza informazioni 4

Numero vittime donne 29

Numero vittime donne bambine 5

Numero vittime donne ragazze 1

Numero vittime donne adulte 14

Numero vittime donne anziane 5

Numero vittime donne senza informazioni 4

Descrizione: Il 18 giugno gli uomini della “Renzino” – formazione attiva sulle colline di Civitella, caratterizzata da un’impronta fortemente militare e da marcato isolamento guidata dal giovane Edoardo Succhielli - legittimati da una riunione preventiva con gli elementi antifascisti del paese, tendono un agguato ad alcuni soldati tedeschi nel dopolavoro di Civitella con l’obiettivo di disarmarli: l’azione si conclude con la morte di due soldati e il grave ferimento di un terzo che sarebbe morto di lì a poco. I militari appartengono probabilmente alla I Divisione Paracadutisti, reparto dipendente dalla XIV. Armata ma operante in una zona di confine. Il 21 giugno un sottufficiale della Feldgendarmerie al seguito della “Hermann Göring”, fu aggredito a Monte San Savino e Bucine al di sotto del borgo di Corni e rimase gravemente ferito mentre due soldati vennero catturati dai partigiani. Il 23 giugno i tedeschi attaccano il vicino quartier generale dei partigiani. un soldato rimase ucciso ma i due prigionieri vennero liberati. Arrestarono un contadino che una settimana più tardi impiccarono alle porte di Monte San Savino.
Queste azioni si sommano ad altre più piccole che insieme daranno il pretesto ai tedeschi per operare contro la popolazione civile.
Trascorsa una settimana, gli abitanti di Civitella si convincono che la rappresaglia non ci sarebbe stata, rassicurati in questo senso anche dalle dichiarazione rilasciate da alcuni ufficiali tedeschi al parroco e al podestà.
Civitella si trovava in quel momento al confine fra la zona controllata dal 76. corpo corazzato (10. Armata) e la 14. Armata, responsabile del territorio compreso tra la Valdichiana e l’Adriatico. A partire dalla seconda metà di giugno, per la precisione, il centro si trova nel territorio d’operazione della Divisione Corazzata Paracadutisti “Hermann Göring”, il cui quartier generale era allocato nei pressi di Monte San Savino: è da lì che, secondo le testimonianze raccolte dagli inquirenti inglesi, provengono le truppe responsabili del massacro, in un numero compreso fra le 300 e le 400 unità. Non si esclude il coinvolgimento di reparti minori – magari proprio di quella prima divisione paracadutisti colpita il 18 giugno – né di una squadra di brigate nere, operanti a San Pancrazio nel Comune di Bucine e a Cornia. Di certo è che tra gli esecutori vi erano anche componenti della banda musicale della divisione “Hermann Göring”. Gentile ricorda che ordini e documenti originali sono andati perduti, per cui non è più possibile stabilire se l’azione vada ricondotta al LXXVI Panzerkorps oppure alla divisione. Senza dubbio la divisione si occupò di pianificare la spedizione. Il comando dell’operazione era affidato al capo della Feldgendarmerie, che dirigeva un gruppo tattico misto.
La mattina del 29 giugno i tedeschi dopo aver già iniziato ad uccidere alcuni civili alle soglie del paese, rastrellano una Civitella affollata per la festa dei patroni Pietro e Paolo, e le vicine frazioni, procedendo in alcuni casi ad omicidi nelle case, raccolgono la popolazione nella piazza del paese e la dividono per sesso e per età: le donne e i bambini sono spinti fuori dall’abitato, in direzione di Poggiali, gli uomini, radunati in gruppi di cinque, sono portati sul retro della scuola e colpiti da un colpo di pistola alla nuca mentre due uomini riescono a scampare fuggendo. Rastrellati alcuni contadini nelle case coloniche sotto il paese, gli uomini del gruppo, separati da donne e bambini soltanto dopo una lunga attesa, sono mitragliati, in numero di 17 o 18, nei pressi di un ponte vicino a Civitella. I cadaveri vengono presi dal mucchio e gettati negli androni delle abitazioni in fiamme.
Parallelamente, i tedeschi ripropongono un identico modus operandi nella frazione di Gebbia. A Cornia, al contrario, il massacro è indiscriminato: sono colpiti donne e bambini e probabilmente ci furono casi di stupro. Cornia è proprio il luogo dove i partigiani il 21 giugno avevano aperto il fuoco contro i soldati della Feldgendarmerie, dei quali uno era stato ferito gravemente (poi morì) e altri due catturati. Per questo il comportamento delle truppe si può ricondurre a motivazioni speciali legate a un’esigenza emotiva di vendetta e ritorsione.
In ogni centro comunque le case sono date alle fiamme, causando un ulteriore ampliamento del numero delle vittime.

Modalità di uccisione: fucilazione

Violenze connesse: furto e-o saccheggio,incendio di abitazione,stupro

Trattamento dei cadaveri: Occultamento dei cadaveri

Tipo di massacro: rastrellamento
--> Per saperne di più sulle tipologie

Estremi e note penali: TMT Roma, 12.07.1950, sentenza di assoluzione per il tenente generale Schmalz.
PMT La Spezia, 2004.
TMT La Spezia, sentenza di primo grado n. 49 del 10.10.2006 dove oltre alla condanna all’ergastolo a carico del sergente Max Josef Milde del corpo musicale divisionale è condannata quale responsabile anche la Repubblica Federale di Germania. Decaduto invece il procedimento a carico del tenente Böttcher Siegfried per decesso dell’imputato durante il dibattimento.
CMA Roma, sentenza n. 72 del 18.12.2007 con rigetto dell’impugnazione riguardante la responsabilità civile della Repubblica Federale di Germania.
Corte di Cassazione, sentenza n. 1072 del 21.10.2008, rigettato il ricorso da parte della Repubblica Federale di Germania sull’illegittimità della condanna della stessa.
TPI Aja, sentenza n. 143 del 03.02.2012 in cui sono accolti tutti i punti di ricorso presentati dalla Germania.

Annotazioni: Grandi difficoltà si sono presentate per stabilire l’elenco completo e preciso delle vittime. Quello riportato si rifà alla sentenza del 2006 Tribunale militare di La Spezia e risulta il più attendibile dato che si mettono in evidenza gli errori riportati negli stessi atti di morte dell’epoca. Inoltre l’elenco riportato nella scheda è il frutto di un incrocio con più fonti quali bibliografie, nominativi su lapidi e monumenti.
Rimane tuttavia un elenco lacunoso almeno per quanto riguarda la mancanza dell’età di alcuni caduti.
Il numero dei sopravvissuti è maggiore di quello riportato, ma mancano informazioni anagrafiche per risalire ai nomi.
Guidata dal giovane Edoardo Succhielli, dopo un esordio sfortunato, la banda riesce a darsi un’organizzazione militare a cavallo tra il maggio e il giugno del 1944 aderendo al comando del Raggruppamento “Monte Amiata”. Ma la crescita esponenziale degli aderenti presenta problemi urgenti di armamento: l’azione del 18 giugno nasce proprio dalla ricerca di armi e munizioni. Cfr. Contini, pp. 33 – 38.
Il numero contenuto degli esecutori fa ipotizzare a Geyer una certa sicurezza di fronte ad una presenza partigiana probabilmente non percepita come grosso pericolo.
Mentre la zona del Pratomagno era infatti segnalata su tutte le Bandenkarten come territorio partigiano, affidata al controllo del reggimento “Brandenburg” e oggetto di quotidiani e preoccupati rapporti (verso la fine di giugno, l’arresto del maggiore Von Gablenz aveva creato un casus importantissimo), la Val di Chiana sembra scomparire dai documenti tedeschi. Cit. da Geyer, p. 24.
Secondo Fulvetti la consistenza delle truppe coinvolte fa pensare ad un’operazione decisa dai vertici ma apprestata con la convinzione di non incontrare sul territorio la resistenza delle locali formazioni partigiane.

Note sulla memoria (per maggiori informazioni vedi la sezione apposita): Forte è stata la rabbia dei sopravvissuti e dei parenti delle vittime contro i partigiani ritenuti responsabili, in merito agli eventi del 18 giugno, della reazione tedesca. Tipico esempio di memoria divisa e per lo più antipartigiana.

Scheda compilata da Gianluca Fulvetti, Marco Conti
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2016-09-10 15:23:15

Vittime

Elenco vittime

Agnelli Maria Erina, 32 anni.
Amazzoni Dante, 49 anni.
Arrigucci Natale, 35 anni.
Arrigucci Silvio, 32 anni, coltivatore diretto. Prelevato a San Pancrazio.
Bacconi Angelo, 45 anni.
Balò Giuseppe, 53 anni.
Balucani Italo, 52 anni.
Bartolucci Armando, 58 anni.
Bernardoni Zelindo, 61 anni.
Bernini Vittorio, 33 anni.
Bigiarini Angelo, 63 anni.
Biliotti Bartolomeo, 52 anni.
Bonichi Azelio, 36 anni.
Bonichi Eliseo, 52 anni.
Bonicolini Giovanni, 27 anni.
Boschi Ines, 31 anni.
Bozzi Bernardo, 28 anni.
Bozzi Conforto, 48 anni.
Bozzi Fernando, 21 anni.
Bozzi Pietro, 18 anni.
Caccialupi Federigo, 80 anni.
Caccialupi Giuseppe, 34 anni.
Caldelli Adolfo, 44 anni.
Caldelli Ibo, 39 anni.
Caldelli Virgilio, 53 anni.
Caldelli Vittorio, 46 anni.
Caneschi Giuseppe, 54 anni.
Cardini Antonio, 75 anni.
Cetoloni Egidio, 39 anni.
Cetoloni Giovan Battista, 63 anni.
Crespignani Crespino, 80 anni.
D’Alesio Attilio, 47 anni.
Fabianelli Carlo, 68 anni.
Falsetti Francesco, 77 anni.
Falsetti Giovanni, 46 anni.
Falsetti Luigi, 70 anni.
Falsetti Settimio, 49 anni.
Fattori Santi, 51 anni.
Fracassi Sebastiano don, 74 anni, invalido.
Franci Giuseppe, 47 anni.
Gabrielli Gino, 14 anni.
Giovannetti Egisto, 68 anni.
Giuliani Lorenzo, 62 anni.
Gualdani Aurelio, 37 anni.
Gualdani Cesare, 42 anni.
Gualdani Luigi, 75 anni.
Gualdani Natale, 47 anni.
Guerrini Luigi, 70 anni.
Iacomoni Orazio Gregorio (erroneamente spesso è riportato solo Gregorio), 63 anni.
Lammioni Dante, 50 anni.
Lammioni Giovan Battista, 48 anni.
Lammioni Giuliana, 5 anni.
Lammioni Maria Luisa, 2 anni.
Lazzeri don Alcide, 57 anni, parroco di Civitella.
Lisi Gregorio, 68 anni.
Magini Rinaldo, 53 anni.
Malentacchi Nello, 65 anni.
Mammoli Guido, 37 anni, podestà di Civitella.
Marchetti Gino, 36 anni.
Marsili Azelio, 40 anni.
Marsili Emilio, 68 anni.
Marsili Giustino, 48 anni.
Menchetti Luigi, 68 anni.
Menchetti Torquato, 27 anni.
Milani Francesco, 67 anni.
Morfini Carlo, 79 anni.
Mucciarini Alfredo, 67 anni.
Nardi Elena, 70 anni.
Nocentini Arturo, 30 anni.
Paggi Gastone, 37 anni.
Pasqui Adelmo, 39 anni.
Pasqui Alfredo, 49 anni.
Pasqui Giuseppe, 18 anni.
Pasqui Settimio, 57 anni.
Poltri Angelo, 82 anni.
Poltri Luigi, 76 anni.
Polvani Giuseppe, 74 anni.
Ricciarini Metello, 38 anni.
Rossi Andrea, 72 anni.
Sabatini Paolo, 54 anni.
Sandrelli Maria, 34 anni.
Sandrini Penelope, 77 anni.
Scaletti Dario, 77 anni.
Sensini Francesco,80 anni.
Serni Ernesto, 38 anni.
Tavarnesi Agostino, 66 anni.
Tiezzi Angelo, 67 anni.
Tiezzi Bruno, 21 anni.
Tiezzi Leonello, 58 anni.
Tiezzi Pilade, 54 anni.
Tozzi Silvio, 39 anni.
Trippi Lazzero, 32 anni.
Trippi Quinto, 30 anni.
Vannucchi Silvio, 54 anni.
Venturini Alfredo, 52 anni.
Verdelli Emilio, 62 anni.
Zelli Antonio, 20 anni.
Zelli Nello, 16 anni.
Amazzoni Dante, 49 anni.
Bernini Emilio, 54 anni.
Burali Ranieri Sabatino, 70 anni.
Burali Tito, 4 anni.
Burali Wanda, 15 anni.
Coradeschi Rosa, 61 anni.
De Luca Marinelli Giovanna.
Del Cucina Antonio, 53 anni.
Del Cucina Elsa, 5 anni.
Del Cucina Gaetano, 14 anni.
Del Cucina Ilva, 11 anni.
Dell’Innocenti Elvino, 36 anni.
Ficai Adelmo, 14 anni.
Ismail Harbi, 28 anni. Partigiano
Lazzeroni Pietro, 44 anni.
Mantovani Amazzoni Maria, anni 85.
Marinelli Ada.
Massini Petrelli Valentina, 37 anni.
Mugnai Olga, 43 anni.
Orsolini Rina, 19 anni.
Petrelli Ranieri, 34 anni.
Picchioni Livia, 34 anni.
Pontenani Rosa, 53 anni.
Romanelli Emma, 31 anni.
Rossi Nello, 36 anni.
Rossi Silvio, 43 anni.
Salvadori Assunta.
Sestini Gesuina, 54 anni.
Sestini Rosa, 34 anni.
Tavanti Romanelli Emilia, 64 anni.
Valeri Gina.
Zippi Pia, 42 anni.
Amadii Giulia, 50 anni.
Arrigucci Orlindo, 69 anni.
Arrigucci Quintilio, 36 anni.
Biagiotti Giulio, 62 anni.
Cardinali Guglielmo.
Dainelli Tobia.
Maffei Emilio.
Misuri Valli Narcisa, 48 anni.
Polletti Gloriano, 1 anno.
Pratesi Silvestro, 58 anni.
Roncolini Antonio, 54 anni.
Rossi Poletta Modesta, 30 anni.
Sacchini Marino.
Valli Assunta, 7 anni.
Valli Benedetto, 52 anni.
Valli Giuseppe, 3 anni.

Elenco vittime civili 143

Agnelli Maria Erina.
Amazzoni Dante.
Arrigucci Natale.
Arrigucci Silvio.
Bacconi Angelo.
Balò Giuseppe.
Balucani Italo.
Bartolucci Armando.
Bernardoni Zelindo.
Bernini Vittorio.
Bigiarini Angelo.
Biliotti Bartolomeo.
Bonichi Azelio.
Bonichi Eliseo.
Bonicolini Giovanni.
Boschi Ines.
Bozzi Bernardo.
Bozzi Conforto.
Bozzi Fernando.
Bozzi Pietro.
Caccialupi Federigo.
Caccialupi Giuseppe.
Caldelli Adolfo.
Caldelli Ibo.
Caldelli Virgilio.
Caldelli Vittorio.
Caneschi Giuseppe.
Cardini Antonio.
Cetoloni Egidio.
Cetoloni Giovan Battista.
Crespignani Crespino.
D’Alesio Attilio.
Fabianelli Carlo.
Falsetti Francesco.
Falsetti Giovanni.
Falsetti Luigi.
Falsetti Settimio.
Fattori Santi.
Franci Giuseppe.
Gabrielli Gino.
Giovannetti Egisto.
Giuliani Lorenzo.
Gualdani Aurelio.
Gualdani Cesare.
Gualdani Luigi.
Gualdani Natale.
Guerrini Luigi.
Iacomoni Orazio Gregorio.
Lammioni Dante.
Lammioni Giovan Battista.
Lammioni Giuliana.
Lammioni Maria Luisa.
Lisi Gregorio.
Magini Rinaldo.
Malentacchi Nello.
Mammoli Guido.
Marchetti Gino.
Marsili Azelio.
Marsili Emilio.
Marsili Giustino.
Menchetti Luigi.
Menchetti Torquato.
Milani Francesco.
Morfini Carlo.
Mucciarini Alfredo.
Nardi Elena.
Nocentini Arturo.
Paggi Gastone.
Pasqui Adelmo.
Pasqui Alfredo.
Pasqui Giuseppe.
Pasqui Settimio.
Poltri Angelo.
Poltri Luigi.
Polvani Giuseppe.
Ricciarini Metello.
Rossi Andrea.
Sabatini Paolo.
Sandrelli Maria.
Sandrini Penelope.
Scaletti Dario.
Sensini Francesco.
Serni Ernesto.
Tavarnesi Agostino.
Tiezzi Angelo.
Tiezzi Bruno.
Tiezzi Leonello.
Tiezzi Pilade.
Tozzi Silvio.
Trippi Lazzero.
Trippi Quinto.
Vannucchi Silvio.
Venturini Alfredo.
Verdelli Emilio.
Zelli Antonio.
Zelli Nello.
Amazzoni Dante.
Bernini Emilio.
Burali Ranieri Sabatino.
Burali Tito.
Burali Wanda.
Coradeschi Rosa.
De Luca Marinelli Giovanna.
Del Cucina Antonio.
Del Cucina Elsa.
Del Cucina Gaetano.
Del Cucina Ilva.
Dell’Innocenti Elvino.
Ficai Adelmo.
Lazzeroni Pietro.
Mantovani Amazzoni Maria.
Marinelli Ada.
Massini Petrelli Valentina.
Mugnai Olga.
Orsolini Rina.
Petrelli Ranieri.
Picchioni Livia.
Pontenani Rosa.
Romanelli Emma.
Rossi Nello.
Rossi Silvio.
Salvadori Assunta.
Sestini Gesuina.
Sestini Rosa.
Tavanti Romanelli Emilia.
Valeri Gina.
Zippi Pia
Amadii Giulia.
Arrigucci Orlindo.
Arrigucci Quintilio.
Biagiotti Giulio.
Cardinali Guglielmo.
Dainelli Tobia.
Maffei Emilio.
Misuri Valli Narcisa.
Polletti Gloriano.
Pratesi Silvestro.
Roncolini Antonio.
Rossi Poletta Modesta.
Sacchini Marino.
Valli Assunta.
Valli Benedetto.
Valli Giuseppe

Elenco vittime partigiani 1

Ismail Harbi

Elenco vittime religiosi 2

Fracassi don Sebastiano.
Lazzeri don Alcide

Responsabili o presunti responsabili

Elenco reparti responsabili


Alarmkompanie “Vesuv“/Fallschirm-Panzer-Division “Hermann Göring“

Tipo di reparto: Wehrmacht
Appartenenza: Luftwaffe

Alarmkompanie “Pauke“/Fallschirm-Panzer-Division “Hermann Göring“

Tipo di reparto: Wehrmacht
Appartenenza: Luftwaffe

Elenco persone responsabili o presunte responsabili


  • Heinz Barz

    Nome Heinz

    Cognome Barz

    Ruolo nella strage Autore

    Stato individuato sulla base di indagine o di procedimento italiano

    Note responsabile capitano, comandante della Feldgendarmerie Trupp (Mot) 1000.

    Nome del reparto Feldgendarmerie Trupp (Mot) 1000 Hermann Göring

  • Johann Deu?en

    Nome Johann

    Cognome Deu?en

    Ruolo nella strage Autore

    Stato individuato sulla base di indagine o di procedimento italiano

    Note responsabile tenente, comandante di plotone.

    Nome del reparto Feldgendarmerie Trupp (Mot) 1000 Hermann Göring

  • Karl Stolleisen

    Nome Karl

    Cognome Stolleisen

    Ruolo nella strage Autore

    Stato individuato sulla base di indagine o di procedimento italiano

    Note responsabile sottotenente presso la Feldgendarmerie, comandante di plotone.

    Nome del reparto Feldgendarmerie Trupp (Mot) 1000 Hermann Göring

  • Max Josef Milde

    Nome Max Josef

    Cognome Milde

    Ruolo nella strage Autore

    Stato individuato sulla base di indagine o di procedimento italiano

    Note responsabile sergente del corpo musicale divisionale.

    Note procedimento TMT La Spezia, sentenza di primo grado n. 49 del 10.10.2006 dove oltre alla condanna all’ergastolo a carico del sergente Max Josef Milde del corpo musicale divisionale è condannata quale responsabile anche la Repubblica Federale di Germania.

  • Siegfried Böttcher

    Nome Siegfried

    Cognome Böttcher

    Ruolo nella strage Autore

    Stato individuato sulla base di indagine o di procedimento italiano

    Note responsabile tenente, comandante della compagnia di pronto intervento “Vesuv” appartenente al reparto Rifornimenti dei Paracadutisti corazzati.

    Note procedimento Decaduto il procedimento a carico del tenente Böttcher Siegfried per decesso dell’imputato durante il dibattimento nel processo di La Spezia del 2005-2006.

    Nome del reparto nazista Wehrmacht

    Nome del reparto Alarmkompanie “Vesuv“/Fallschirm-Panzer-Division “Hermann Göring“

  • Wilhelm Schmalz

    Nome Wilhelm

    Cognome Schmalz

    Ruolo nella strage Autore

    Stato individuato sulla base di indagine o di procedimento italiano

    Note responsabile tenente generale, comandante della Fallschirm Panzer Division 1 “Hermann Göring” da aprile 1944.

    Note procedimento TMT Roma, 12.07.1950, sentenza di assoluzione per il tenente generale Schmalz.

Memorie

Memorie legate a questa strage

  • commemorazione a

    Tipo di memoria: commemorazione

    Descrizione: Commemorazioni annuali il 29 giugno.

  • onorificenza alla città a

    Tipo di memoria: onorificenza alla città

    Anno di realizzazione: 1963

    Descrizione: La comunità di Civitella è stata insignita nel 1963 della Medaglia d’Oro al Valor Civile per le vittime e le violenze subite durante l’occupazione nazifascista.

  • onorificenza alla persona a

    Tipo di memoria: onorificenza alla persona

    Descrizione: Il parroco Don Alcide Lazzeri è stato insignito di Medaglia d’Oro al Valor Civile (alla memoria).

  • altro a Civitella in Val di Chiana

    Tipo di memoria: altro

    Ubicazione: Civitella in Val di Chiana

    Descrizione: Piazza centrale di Civitella intitolata a Don Alcide Lazzeri.

  • altro a Civitella in Val di Chiana

    Tipo di memoria: altro

    Ubicazione: Civitella in Val di Chiana

    Descrizione: Via principale del centro abitato di Civitella intitolata ai caduti della strage

  • cippo a Civitella in Val di Chiana, Cornia

    Tipo di memoria: cippo

    Ubicazione: Civitella in Val di Chiana, Cornia

    Descrizione: Cippo in località Cornia con nomi di alcune vittime

  • lapide a Civitella in Val di Chiana, Chiesa

    Tipo di memoria: lapide

    Ubicazione: Civitella in Val di Chiana, Chiesa

    Descrizione: Lapide con nomi dei caduti a Civitella e Cornia nella Chiesa di Civitella.

  • altro a Civitella in Val di Chiana

    Tipo di memoria: altro

    Ubicazione: Civitella in Val di Chiana

    Descrizione: Lastra commemorativa a muro a Civitella.

  • monumento a Arezzo, piazza Becattini

    Tipo di memoria: monumento

    Ubicazione: Arezzo, piazza Becattini

    Descrizione: Monumento ai caduti di Civitella in Piazza Becattini ad Arezzo.

  • monumento a Civitella in Val di Chiana

    Tipo di memoria: monumento

    Ubicazione: Civitella in Val di Chiana

    Descrizione: Obelisco ai caduti di Civitella a Civitella Val di Chiana.

  • monumento a Civitella in Val di Chiana

    Tipo di memoria: monumento

    Ubicazione: Civitella in Val di Chiana

    Descrizione: “Pietà del giugno 1944” di Civitella in Val di Chiana e Cornia, monumento di Civitella in lastra e bassorilievo con accanto lapide riportante un testo di Franco Antonicelli.

  • altro a Civitella in Val di Chiana, piazza Don Alcide Gasepri

    Tipo di memoria: altro

    Ubicazione: Civitella in Val di Chiana, piazza Don Alcide Gasepri

    Descrizione: “Porta della Pace” di Civitella in Val di Chiana in Piazza Don Alcide Lazzeri.

  • monumento a Civitella in Val di Chiana, via San Francesco

    Tipo di memoria: monumento

    Ubicazione: Civitella in Val di Chiana, via San Francesco

    Descrizione: Statua del chierichetto Daniele in via San Francesco a Civitella.

  • monumento a Civitella in Val di Chiana, via Martiri di Civitella

    Tipo di memoria: monumento

    Ubicazione: Civitella in Val di Chiana, via Martiri di Civitella

    Descrizione: Statua “Il chierichetto di Civitella Val di Chiana” in via Martiri di Civitella.

Bibliografia


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Ida Balò Valli, (a cura di), Giugno 1944. Civitella racconta, Editrice Grafica l’Etruria, Cortona, 1994.
Comune di Bucine e Regione Toscana, La carta storica e le memorie degli eccidi nazifascisti del giugno-luglio 1944 nel territorio del Comune di Bucine, Selca, Firenze, 2012.
Silvia Buzzelli, Marco De Paolis, Andrea Speranzoni, La ricostruzione giudiziale dei crimini nazifascisti in Italia. Questioni preliminari, G. Giappichelli, Torino, 2012, pp. 63-155.
Giovanni Contini, La memoria divisa, Rizzoli, Milano, 1997.
Antonio Curina, Fuoco sui monti dell’Appennino Toscano, Badiali, Arezzo, 1957.
Gianluca Fulvetti, Uccidere i civili. Le stragi naziste in Toscana (1943-1945), Carocci, Roma 2009, p.123-125.
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Carlo Gentile, La divisione Hermann Göring in Toscana, in Gianluca Fulvetti, Francesca Pelini (a cura di), La politica del massacro, l’ancora del Mediterraneo, Napoli, 2006, pp. 213-240.
Carlo Gentile, (a cura di), Le stragi nazifasciste in Toscana 1943-45. 4. Guida archivistica alla memoria. Gli archivi tedeschi, Carocci, Roma, 2005, pp. 97-102.
Michael Geyer, Civitella in Val di Chiana. 29 giugno 1944, in Leonardo Paggi, (a cura di), La memoria del nazismo nell’Europa di oggi, La Nuova Italia, Scandicci, 1997.
Enzo Gradassi, L'ingiustizia assoluta. Provincia di Arezzo, Grafiche Vieri, Roccastrada, 2008.
Lutz Klinkhammer, L’occupazione tedesca in Italia 1943-1945, Bollati Boringhieri, Torino, 1993.
Romano
Nicola Labanca (a cura di), Quando le nostre città erano macerie. Immagini e documenti sulle distruzioni belliche in provincia di Arezzo (1943-1944), Editori del Grifo, Montepulciano, 1988.
Moretti Romano (a cura di), 29 giugno-16 luglio 1944. Il fronte a San Pancrazio. 50 Anniversario dell'eccidio, Bucine, Il Bruco, 1994.
Francesco Sensini, Civitella 18 giugno 1944. Eutanasia di una data, s. d. ma, 2010.
Edoardo Succhielli, La resistenza nei versanti tra l'Arno e la Chiana. Memorie di lotta partigiana, di partecipazione popolare, di stragi nazifasciste, Tipografia Sociale, Arezzo, 1979.
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Sitografia


http://arezzomassacri.weebly.com/civitella.html
http://memoria.provincia.ar.it/stragi/bucine_pancrazio.asp
http://www.archiviodellamemoriacivitellavaldichiana.it/
http://www.comune.civitella-in-val-dichiana.ar.it/default.asp?cnt_id=1198&cnt_idpadre=1169&tipodoc=1
http://www.pietredellamemoria.it/
http://www.regione.toscana.it/storiaememoriedel900/eccidi-nazifascisti/geografia/arezzo

Fonti archivistiche

Fonti

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BA-MA, RL 32/27.
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BA-MA, RH 24-76/13.
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