CETICA CASTEL SAN NICCOLÒ 29.06.1944

(Arezzo - Toscana)

Descrizione

Località Cetica, Castel San Niccolò, Arezzo, Toscana

Data 29 giugno 1944

Matrice strage Nazista

Numero vittime 13

Numero vittime uomini 13

Numero vittime uomini ragazzi 1

Numero vittime uomini adulti 8

Numero vittime uomini anziani 4

Descrizione: Nel giugno 1944, la Brigata “Lanciotto” comandata da Aligi Barducci, “Potente” (poi Divisione “Arno” a partire dal 7 luglio 1944) organizza nella zona del Pratomagno robuste azioni di disturbo nei confronti dell’esercito tedesco - come si evince dal diario di guerra della 10. Armata tedesca, gli attacchi furono violenti soprattutto in località Pratolutoli e presso il Ponte di Pagliericcio - e occupa stabilmente alcuni piccoli centri, tanto da far parlare alcuni di un’autentica e compatta repubblica partigiana. Il 20 giugno, poi, i partigiani della “Lanciotto” assaltano un magazzino dei tedeschi proprio a Cetica, sottraendo 120 quintali di zucchero e distribuendolo alla popolazione.
I comandi tedeschi si decidono al rastrellamento. La mattina del 29 giugno un gruppo di tedeschi formato dal II Battaglione “Brandenburg” e da un reparto della Feldgendarmerie e comandato dal Korük 594 penetra nella zona ma viene avvistato da una pattuglia partigiana di guardia che riesce a dare l’allarme ai compagni e a disporre la pronta evacuazione dei civili della zona. Evitando, come afferma Palazzeschi nella testimonianza relativa all’accaduto, di fare di Cetica “una seconda Vallucciole”.
Nonostante la tempestività delle contromosse, né lo scontro frontale (che costa pesanti perdite da una parte e dall’altra) né il massacro di civili viene evitato. Nel diario di guerra della 10. Armata, si legge: “nella zona di Cetica (Poppi)…combattimento fra II/3 Brandeburg e Banditi – 45 banditi fucilati e fatto un prigioniero…località Cetica incendiata”. Come sempre, il bilancio delle vittime “nemiche” risente della tendenza a gonfiare le cifre e ad assimilare partigiani e civili: quel giorno infatti, ben 13 civili sono uccisi, Cetica e alcuni cascinali nei dintorni sono saccheggiati e dati alle fiamme.
In seguito i partigiani della “Lanciotto” attaccano i tedeschi reduci dall’eccidio uccidendone molti (il contrattacco impedisce ai tedeschi di scavalcare la dorsale del Pratomagno e congiungersi con le forze provenienti dal Valdarno superiore) e decidono di occupare Cetica costituendo una “Guardia civica” per la protezione del centro abitato e distribuendo alla popolazione colpita viveri, coperte e fondi per l’assistenza.
L’origine della strage rientra nel rastrellamento del Pratomagno, inasprito da alcuni scontri con la 22. Brigata Garibaldi “Lanciotto”, e va rintracciata con ogni probabilità non tanto nell’episodio del 20, quanto piuttosto nell’aggressività e nel radicamento sul territorio della resistenza locale, dimostrata in più azioni e vissuta dai comandi tedeschi come autentica minaccia.

Modalità di uccisione: uccisione con armi da fuoco

Violenze connesse: furto e-o saccheggio,incendio di abitazione

Tipo di massacro: rastrellamento
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Annotazioni: La ricostruzione del dopo strage spetta a Barbieri, che quantifica in circa 65 le perdite di parte tedesca.
La speciale funzione dell’unità responsabile è confermata dalla ricostruzione di Barbieri che descrive i tedeschi autori del massacro come “vestiti da partigiani per ingannare la popolazione”.
I nominativi in elenco dei partigiani caduti sono riportati sulla lapide a Cetica.

Scheda compilata da Gianluca Fulvetti
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2016-02-11 23:41:54

Vittime

Elenco vittime

Bertelli Armido, 46 anni.
Bianchi Domenico, 59 anni.
Cargi Angiolo, 53 anni.
Fani Eugenio, 44 anni.
Fresconi Romolo, 49 anni.
Grifoni Sebastiano, 58 anni.
Landi Giovanbattista, 61 anni.
Lanini Sabatino, 37 anni.
Mugnai Pietro, 36 anni.
Municchi Gino, 15 anni.
Municchi Giuseppe, 45 anni.
Secchi Nello, 34 anni.
Vizzi Angiolo, 60 anni.

Elenco vittime civili 13

Bertelli Armido.
Bianchi Domenico.
Cargi Angiolo.
Fani Eugenio.
Fresconi Romolo.
Grifoni Sebastiano.
Landi Giovanbattista.
Lanini Sabatino.
Mugnai Pietro.
Municchi Gino.
Municchi Giuseppe.
Secchi Nello.
Vizzi Angiolo.

Responsabili o presunti responsabili

Elenco reparti responsabili


II./Regiment 3. “Brandenburg”

Tipo di reparto: Wehrmacht
Appartenenza: Heer Wehrmacht

Memorie

Memorie legate a questa strage

  • lapide a Castel San Niccolò, Cetica

    Tipo di memoria: lapide

    Ubicazione: Castel San Niccolò, Cetica

    Anno di realizzazione: 1976

    Descrizione: Lapide a Cetina riportante i caduti civili e i partigiani posta dal Comune nel 32. anniversario.

Bibliografia


Orazio Barbieri, Ponti sull’Arno. La Resistenza a Firenze, Roma, Ed. Riuniti, 1964, pp. 187 – 188.
Giovanni Bozzo, Casentino 1944 - Giorni di lacrime e di sangue, Cr.Es.P.I. Edizioni, Genova 1998.
Enzo Droandi, I massacri avvenuti attorno ad Arezzo nei documenti della Wermacht, in In memory. 1944/94, International Conference to commemorate the fiftieth anniversary of the 1944 massacres around Arezzo, Arezzo, 1994, pp. 15-16.
Enzo Droandi, La resistenza italiana vista dai diari di Guerra tedeschi, pp. 3.
Gianluca Fulvetti, Uccidere i civili. Le stragi naziste in Toscana (1943-1945), Carocci, Roma, 2009, p. 119.
Vasco Palazzeschi, Mara. Dall'antifascismo alla Resistenza con la 22a brigata Lanciotto, Milano, La pietra, 1986.

Sitografia


DHI Roma, La presenza militare tedesca in Italia 1943-1945.
http://memoria.provincia.ar.it/

Fonti archivistiche

Fonti