STERTIGNANO CAMPAGNATICO 07.06.1944

(Grosseto - Toscana)

Descrizione

Località Stertignano, Campagnatico, Grosseto, Toscana

Data 7 giugno 1944

Matrice strage Nazista

Numero vittime 1

Numero vittime uomini 1

Numero vittime uomini anziani 1

Descrizione: Da un gruppo di renitenti alla leva di Campagnatico e Cinigiano, datisi alla macchia già dalla fine del settembre 1943, sorse la formazione partigiana “G. Mameli” di Montecucco (1 gennaio 1944). Il comandante del distaccamento di Campagnatico fu il capitano dei bersaglieri Plasildo Mecacci, arrestato per un breve periodo nel dicembre 1943. Nell’area di Campagnatico fu organizzata dal SIM la Missione “Flax”, che fu aiutata dai proprietari della zona e agiva in favore degli Alleati, raccogliendo informazioni sui tedeschi e fornendo anche armi alle bande. Nei primi mesi del 1944 il distaccamento di Campagnatico difese i renitenti alla leva, boicottando la consegna delle cartoline precetto e attaccando i rastrellatori. Nel corso di uno scontro ai Marrucheti i partigiani uccisero un carabiniere: per rappresaglia i fascisti perquisirono le case di renitenti e favoreggiatori, commettendo violenze e arrestando nove persone (28 febbraio). Il comando centrale della Montecucco intensificò le sue azioni contro i nazifascisti nella primavera 1944, ma subì un duro colpo il 7 aprile, quando in un rastrellamento cadde il suo comandante Roderick. Dopo la riorganizzazione, i partigiani della “Mameli” risposero alla chiamata all’insurrezione: il 7 giugno a Campagnatico occuparono la sezione del PFR e la caserma della GNR, mentre l’11 i fascisti concordarono la fuga senza rappresaglie (in cambio della cessione di armi, sedi e fondi) col distaccamento di Mecacci, che poté così liberare il paese e costituire un CLN, chiamato a giudicare i fascisti più compromessi. La ritirata tedesca comportò l’uccisione di civili in circostanze poco chiare: il 7 giugno a Stertignano cadde Guglielmo Masini, il 9 a Campagnatico Domenico Mazzi, mentre il 18, ai Marrucheti, zona di movimenti e scontri delle truppe (i soldati del Reich rastrellarono e minarono l’area di Roccastrada, Civitella Marittima e Monticiano) furono fucilate sette persone, tra cui i membri di una famiglia antifascista.

Modalità di uccisione: uccisione con armi da fuoco

Tipo di massacro: ritirata
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Estremi e note penali: Per questo episodio non fu mai avviato alcun procedimento giudiziario.

Scheda compilata da Marco Grilli
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2016-02-05 23:36:31

Vittime

Elenco vittime

Masini Guglielmo, nato il 04/03/1881 a Roccastrada (Grosseto) nella frazione di Pian del Bichi, operaio agricolo.

Elenco vittime civili 1

Masini Guglielmo.

Responsabili o presunti responsabili

Elenco reparti responsabili


Memorie

Memorie legate a questa strage

  • museo a Grosseto, Via de’Barberi 61

    Tipo di memoria: museo

    Ubicazione: Grosseto, Via de’Barberi 61

    Descrizione: Mostra permanente dell’Istituto storico grossetano della Resistenza e dell’Età contemporanea (Isgrec): “Stragi nazifasciste nella provincia di Grosseto”, visitabile nella Biblioteca Francesco Chioccon dell’Isgrec, in Via de’Barberi 61, Grosseto.

Bibliografia


Claudio Biscarini, Storia del Raggruppamento Monte Amiata nelle province di Siena e Grosseto, FM Edizioni, San Miniato Basso, 2006.
Nicola Capitini Maccabruni, La Maremma contro il nazifascismo, La Commerciale, Grosseto, 1985, p. 142.
Luciano Casella, La Toscana nella guerra di liberazione, La Nuova Europa Editrice, Carrara, 1972, pp. 189-190.
Comitato per le celebrazioni del XX della Resistenza, La Provincia di Grosseto alla macchia. Atti e documenti delle formazioni partigiane e del Comitato Provinciale di Liberazione Nazionale, Amministrazione provinciale, Grosseto, 1965, pp. 78-79, 103-107, 149-153.
Comitato Toscano di Liberazione Nazionale, 1943-’45, La liberazione in Toscana. La storia, la memoria. Testimonianze, ricordi dai comuni toscani, Giampiero Pagnini editore, Firenze, 1994, p. 111.
Gianluca Fulvetti, Uccidere i civili. Le stragi naziste in Toscana (1943-1945), Carocci, Roma, 2009, p. 98.
Tamara Gasparri, La Resistenza in provincia di Siena, Olschki, Firenze, 1976, pp. 131-133, 136-137, 267-272.
Carlo Gentile, Le stragi nazifasciste in Toscana 1943-45, 4. Guida archivistica alla memoria. Gli archivi tedeschi, Carocci, Roma, 2005, p. 94.
Ugo Jona, Le rappresaglie nazifasciste sulle popolazioni toscane, Anfim, Firenze, 1992.
Renzo Vanni, La Resistenza dalla Maremma alle Apuane, Giardini, Pisa, 1972, p. 125.
Giovanni Verni, Cronologia della Resistenza in Toscana, Roma, Carocci, 2005, cd allegato.

Sitografia


www.grossetocontemporanea.it
www.isgrec.it

Fonti archivistiche

Fonti

AS Grosseto, R. Prefettura, b. 797, f. Relazioni della Resistenza.
ASC Campagnatico, SC, RAM 1944.
ISGREC, Anpi, Serie I, b. 33, Relazione “La Resistenza nell’Alta Maremma”.
ISGREC, Anpi, Serie I, b. 45, Relazione dell’attività della formazione “G. Mameli” di Montecucco.
ISGREC, Anpi, Serie II, b. 17, Elenchi fucilati per rappresaglia dai nazifascisti; pratiche per pensioni ai discendenti; pratiche per sussidi ai familiari e per pensioni.
ISGREC, Anpi, Serie II, b. 22, Relazioni formazioni partigiane Grosseto e provincia e atti relativi ai riconoscimento, Pp 16 Campagnatico.
ISGREC, Resistenza in Maremma, v. 4, Capitini-Maccabruni, Cartografia.
ISRT, Relazioni ufficiali delle formazioni partigiane, b. 1, f. 1, Relazione dell’attività svolta dal Raggruppamento Monte Amiata.