ROCCALBEGNA 09.06.1944

(Grosseto - Toscana)

Descrizione

Località Roccalbegna, Roccalbegna, Grosseto, Toscana

Data 9 giugno 1944

Matrice strage Fascista

Numero vittime 1

Numero vittime uomini 1

Numero vittime uomini adulti 1

Descrizione: Dal 1. febbraio 1944 agiva a Roccalbegna il distaccamento della formazione partigiana amiatina “Alta Maremma”. Guidato da Santi Bindi, passò all’azione militare solo alla fine di maggio. L’ 8 giugno 1944 i partigiani isolarono e occuparono il paese, ordinando la distribuzione degli ammassi. Il giorno dopo vi fu la rappresaglia dei militi della 98. Legione GNR, che aprirono il fuoco all’interno del mulino di Aristotele Pollini dove si consegnava la farina, ferendo suo fratello Paolino e Alessandro Denci. Il primo morì il 19 ottobre 1944 nell’ospedale di Grosseto in seguito alle ferite riportate. Nel caos della ritirata anche a Roccalbegna alcuni gruppi della GNR restarono a guardia dell’abitato sino all’arrivo delle truppe tedesche, prima della fuga verso il nord. La sera del 10 giugno i fascisti decisero di spostarsi presso la vicina Triana, sede del comando germanico. Durante il trasferimento furono attaccati in località Pratovinci dagli uomini di Bindi, che in tale azione uccisero un milite. Il mattino del 10 giugno i partigiani di Roccalbegna entrarono in paese, dando luogo a un festoso e partecipato corteo. La liberazione pareva ormai sicura, ma alla scena assistette un soldato tedesco, rimasto a Roccalbegna dalla sera del 10 per far riparare la sua moto. Ripartito per la Triana, arrivò al comando dove nel frattempo erano giunti anche i fascisti attaccati a Pratovinci, avvisando su quanto accaduto. Anche lui fu al seguito dei soldati tedeschi che dopo le ore 13 giunsero in paese per la rappresaglia. Dal centrale bar Galli furono radunati in piazza una quarantina di ostaggi, minacciati di morte in caso di attacco ai militari germanici. In varie parti del paese i soldati aprirono il fuoco sulla popolazione inerme che tentava di porsi in salvo, uccidendo alla fine sei civili e ferendone altri cinque, in quella che fu una tipica strage della ritirata. Tre giorni dopo Roccalbegna fu liberata dagli americani della Task Force “Ramney”.

Modalità di uccisione: uccisione con armi da fuoco

Tipo di massacro: rappresaglia
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Estremi e note penali: Ignoti militari fascisti, denunciati dalla Legione Territoriale dei CC RR di Livorno. Titolo del reato: omicidio e lesioni. Gli atti per l’istruttoria furono trasmessi all’Ufficio del PM presso la Sezione speciale della Corte d’Assise di Grosseto (23 marzo 1946). Nel corso del “Processone” imbastito dalla Sezione speciale della Corte d’Assise di Grosseto contro i fascisti repubblicani della provincia, per la rappresaglia del 9 giugno 1944 a Roccalbegna fu imputato del delitto di omicidio e collaborazionismo politico il milite della 98. Legione GNR Giovanni Ciaramella.
Gli atti per l’istruttoria, trasmessi all’Ufficio del PM presso la Sezione speciale della Corte d’Assise di Grosseto, non furono mai restituiti. Il fascicolo su questo episodio si ritrova nel Registro dei crimini nazifascisti in Italia (n. d’ordine 1155), che fu occultato nel cosiddetto “armadio della vergogna” presso la sede della Procura generale militare di Roma. Nelle note del registro, dove sono stati segnati gli estremi dell’invio dei fascicoli alle procure militari di competenza dopo il ritrovamento dell’armadio nel 1994, si legge “non luogo provvedere (28/11/1994)”.
La Sezione speciale della Corte d’Assise di Grosseto, con sentenza del 18 dicembre 1946, condannò Giovanni Ciaramella alla pena complessiva di 27 anni e 8 mesi di reclusione (di cui 9 anni, 2 mesi e 20 giorni condonati condizionalmente) per l’omicidio di Pollini e per il reato di collaborazionismo politico. Come si ricava dalle motivazioni della sentenza, Ciaramella ammise di essersi trovato a Roccalbegna in quell’occasione, ma negò di aver colpito la vittima. Alcuni testimoni lo videro però sparare sui cittadini e il ferito Denci Pasquale, così come lo stesso Pollini prima di morire, pur non facendo nomi riferirono che lo sparatore era stato un milite di Orbetello, paese di Ciaramella.
Dopo il ricorso del condannato, la Corte Suprema di Cassazione in Roma annullò con rinvio alla Corte d’Assise di Perugia la sentenza nei confronti di Ciaramella, «per difetto di motivazione in ordine alla responsabilità per omicidio» (sentenza 23 marzo 1948).

Scheda compilata da Marco Grilli
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2015-12-14 13:39:36

Vittime

Elenco vittime

Pollini Paolino, nato il 29/04/1905 a Roccalbegna, conducente e fattorino di autobus, commerciante di generi alimentari dopo lo scoppio della Seconda guerra mondiale, quando la Società RAMA presso cui lavorava licenziò i dipendenti per mancanza di mezzi di trasporto. Richiamato alle armi, prestò servizio presso vari aeroporti, tra cui quello di Grosseto. Dopo il congedo, di poco successivo al bombardamento del capoluogo maremmano (26 aprile 1943), tornò presso la famiglia a Roccalbegna. In seguito all’occupazione del paese da parte dei partigiani (8 giugno 1944), si prodigò per aiutare il fratello mugnaio nella distribuzione alla popolazione della farina degli ammassi.

Elenco vittime civili 1

Pollini Paolino.

Responsabili o presunti responsabili

Elenco reparti responsabili


2. compagnia Ordine Pubblico/98. legione GNR di Grosseto

Tipo di reparto: Guardia Nazionale Repubblicana

98. legione GNR di Grosseto

Tipo di reparto: Guardia Nazionale Repubblicana

Memorie

Memorie legate a questa strage

  • museo a Grosseto, Via de’Barberi 61

    Tipo di memoria: museo

    Ubicazione: Grosseto, Via de’Barberi 61

    Descrizione: Mostra permanente dell’Istituto storico grossetano della Resistenza e dell’Età contemporanea (Isgrec): “Stragi nazifasciste nella provincia di Grosseto”, visitabile nella Biblioteca Francesco Chioccon dell’Isgrec, in Via de’Barberi 61, Grosseto.

  • commemorazione a

    Tipo di memoria: commemorazione

    Descrizione: Ogni anno, in occasione della ricorrenza della strage dell’11 giugno 1944, l’amministrazione comunale di Roccalbegna commemora ufficialmente questo luttuoso episodio alla presenza della autorità civili, militari e religiose, con la messa in suffragio dei Caduti nel Parco della Rimembranza di Roccalbegna, il tradizionale corteo per le vie del paese, il discorso ufficiale del sindaco e la deposizione di una corona d’alloro nei pressi della lapide posta sulla facciata del Palazzo Comunale. Nella memoria pubblica il ricordo di Pollini è affiancato idealmente a quello delle sei vittime dell’11 giugno, perché s’inserisce appieno nel contesto delle stragi della ritirata, anche se le responsabilità per la sua uccisione furono unicamente italiane.

Bibliografia


Roger Absalom, Paola Carucci, Arianna Franceschini, Jan Lambertz, Franco Nudi, Simone Slaviero (a cura di), Le stragi nazifasciste in Toscana 1943-45. 2. Guida alle fonti archivistiche. Gli archivi italiani e alleati, Roma, Carocci, 2004, pp. 189-190, cd allegato.
Giulietto Betti, Franco Dominici, Banda Armata Maremmana. La Resistenza, la guerra e la persecuzione degli ebrei a sud di Grosseto (1943-’44), Effigi, Arcidosso, 2014, pp. 145-151.
Nicola Capitini Maccabruni, La Maremma contro il nazifascismo, La Commerciale, Grosseto, 1985, pp. 212, 218, 224, 234, 256, 262, 263, 266.
Luciano Casella, La Toscana nella guerra di liberazione, La Nuova Europa Editrice, Carrara, 1972, pp. 189-192.
Centro studi “Fernando Di Giulio”, Resistenza e liberazione. Documenti e testimonianze dell’area amiatina, Arcidosso, 1995, pp. 40-42.
Comitato per le celebrazioni del XX della Resistenza, La Provincia di Grosseto alla macchia. Atti e documenti delle formazioni partigiane e del Comitato Provinciale di Liberazione Nazionale, Amministrazione provinciale, Grosseto, 1965, pp. 155-161, 169-171.
Comitato Toscano di Liberazione Nazionale, 1943-’45, La liberazione in Toscana. La storia, la memoria. Testimonianze, ricordi dai comuni toscani, Giampiero Pagnini editore, Firenze, 1994, p. 129.
Comune di Roccalbegna, Roccalbegna 11 giugno 1944. Un giorno di un tranquillo paese tra la Maremma e l’Amiata, Effigi, Arcidosso, 2004, p.p. 44-45, 60, 64
Ernest F. Jr Fisher, Cassino to the Alps, Center of military history US Army, US Army in World War II, Washington DC, 1977, pp. 246-247.
Mimmo Franzinelli, Le stragi nascoste. L’armadio della vergogna: impunità e rimozione dei crimini di guerra nazifascisti 1943-2001, Mondadori, Milano, 2002.
Gianluca Fulvetti, Uccidere i civili. Le stragi naziste in Toscana (1943-1945), Carocci, Roma, 2009, pp. 94-95.
Carlo Gentile, Le stragi nazifasciste in Toscana 1943-45, 4. Guida archivistica alla memoria. Gli archivi tedeschi, Carocci, Roma, 2005, p. 93.

Sitografia


www.grossetocontemporanea.it
www.isgrec.it
www.radiomaremmarossa.it
www.regione.toscana.it

Fonti archivistiche

Fonti

AS Grosseto, R. Prefettura, b. 797, f. Relazioni della Resistenza.
ASC Roccalbegna, SC, RAM 1944.
AUSSME, N. 1-11 – Diari storici Seconda guerra mondiale, b. 2132, f. Documentazione atti di barbarie commessi dai nazifascisti in Italia centrale (Toscana, Umbria). Relazioni dei carabinieri.
ISGREC, Anpi, Serie I, b. 1, Manifestazioni celebrative per il 50° della Resistenza programmate e svolte nel corso dell’anno 1994, f. 17 Roccalbegna.
ISGREC, Anpi, Serie I, b. 39, Documenti sulla formazione partigiana Manciano, copie della relazione del comandante Antonio Lucchini sul raggruppamento Patrioti “Amiata”.
ISGREC, Anpi, Serie I, b. 40, Sentenza del Processone.
ISGREC, Anpi, Serie II, b. 17, Elenchi fucilati per rappresaglia dai nazifascisti; pratiche per pensioni ai discendenti; pratiche per sussidi ai familiari e per pensioni.
ISGREC, Cln Manciano, b. 3, f. 57 Ciaramella Giovanni.
ISGREC, Cpln, b. 33, f. Ciaramella Giovanni.
ISGREC, Resistenza in Maremma, v. 4, Capitini-Maccabruni, Cartografia.
ISGREC, Resistenza in Maremma, v. 5, Motivazione sentenza del processo al governo repubblichino di Grosseto.
ISRT, Lelio Barbarulli, Relazione dell’attività svolta dal “Settore B” del Raggruppamento Monte Amiata.