BAGNOLO SANTA FIORA 01.03.1944

(Grosseto - Toscana)

Descrizione

Località Bagnolo, Santa Fiora, Grosseto, Toscana

Data 1 marzo 1944

Matrice strage Fascista

Numero vittime 1

Numero vittime uomini 1

Numero vittime uomini anziani 1

Descrizione: A Santa Fiora, il primo rastrellamento della 98. Legione GNR culminato con la morte di un civile si verificò il 25 ottobre 1943, quando fu ucciso Pietro Nuti, accusato di aver dato ospitalità a ex-prigionieri Alleati. Nel paese amiatino l’insofferenza verso la guerra e la RSI si manifestò chiaramente il 25 gennaio 1944, giorno in cui 60 persone armate di bastoni si radunarono di fronte alla caserma dei carabinieri, per ottenere il rilascio di tre renitenti alla leva. Nell’occasione furono feriti due civili, poiché i carabinieri lanciarono due bombe a mano per sedare la rivolta. Per evitare il fallimento della chiamata alle armi (il bando scadeva l’8 marzo) e stroncare il sempre più forte e organizzato movimento partigiano della zona, dai primi giorni del mese di marzo 1944 i nazifascisti organizzarono un imponente rastrellamento in tutta l’area dal Fiora, previo accordo fra i capi delle province di Grosseto, Siena e Viterbo. Duri colpi furono inferti a vari reparti della Banda “Arancio Montauto”, mentre la formazione di Montebuono di Sorano fu costretta allo scioglimento. Dopo gli attacchi le forze nazifasciste dichiararono queste zone «virtualmente ripulite dai ribelli», ma l’affluenza al reclutamento fu comunque molto scarsa ovunque: a Santa Fiora si presentarono solo 38 dei 122 richiamati alle armi. Nel contesto di questi ampi rastrellamenti, condotti nei primi giorni di marzo anche nell’area di Santa Fiora, si colloca l’uccisione di Salvatore Cenni, un semplice agricoltore intento ai lavori nei campi, colpito il 1. marzo da una fucilata sparata dai militi della GNR della 98. Legione. Trasportato ferito all’ospedale di Grosseto, Cenni morì il mattino successivo. Dalla fine di marzo a Santa Fiora si formò un Gruppo di azione patriottica (GAP), che operò in collegamento col distaccamento “O. Sabatini” della Brigata “Spartaco Lavagnini” e compì numerose azioni contro i nazifascisti fino al 18 giugno 1944, quando il paese fu liberato dalle truppe del Corpo di spedizione francese.

Modalità di uccisione: uccisione con armi da fuoco

Tipo di massacro: rastrellamento
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Estremi e note penali: Per questo episodio non fu mai avviato un procedimento giudiziario. Nel “Processone” ai fascisti repubblicani della provincia, la Corte d’Assise di Grosseto giudicò i responsabili del rastrellamento in agro di Santa Fiora del 3-4 marzo 1944, senza però fare alcun riferimento alla morte del civile Salvatore Cenni.

Scheda compilata da Marco Grilli
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2016-02-05 22:22:33

Vittime

Elenco vittime

Salvatore Cenni, di anni 67, agricoltore.

Elenco vittime civili 1

Salvatore Cenni.

Responsabili o presunti responsabili

Elenco reparti responsabili


98. legione GNR di Grosseto

Tipo di reparto: Guardia Nazionale Repubblicana

Memorie

Memorie legate a questa strage

  • museo a Grosseto, Via de’Barberi 61,

    Tipo di memoria: museo

    Ubicazione: Grosseto, Via de’Barberi 61,

    Descrizione: Mostra permanente dell’Istituto storico grossetano della Resistenza e dell’Età contemporanea (Isgrec): “Stragi nazifasciste nella provincia di Grosseto”, visitabile nella Biblioteca Francesco Chioccon dell’Isgrec, in Via de’Barberi 61, Grosseto.

Bibliografia


Nicola Capitini Maccabruni, La Maremma contro il nazifascismo, La Commerciale, Grosseto, 1985, pp. 141, 214, 217, 224, 237, 239, 242, 244, 252.
Centro studi “Fernando Di Giulio”, Resistenza e liberazione. Documenti e testimonianze dell’area amiatina, Arcidosso, 1995, pp. 25-28.
Comitato per le celebrazioni del XX della Resistenza, La Provincia di Grosseto alla macchia. Atti e documenti delle formazioni partigiane e del Comitato Provinciale di Liberazione Nazionale, Amministrazione provinciale, Grosseto, 1965, pp. 80-82, 155-161.
Comitato Toscano di Liberazione Nazionale, 1943-’45, La liberazione in Toscana. La storia, la memoria. Testimonianze, ricordi dai comuni toscani, Giampiero Pagnini editore, Firenze, 1994, p. 131.
Tamara Gasparri, La Resistenza in provincia di Siena, Olschki, Firenze, 1976, pp. 136-138.
Marco Grilli, Per noi il tempo s’è fermato all’alba. Storia dei martiri d’Istia, Isgrec-Effigi, Arcidosso, 2014, pp. 45-46, 111, 132-134.
Renzo Vanni, La Resistenza dalla Maremma alle Apuane, Giardini, Pisa, 1972, p. 123.
Giovanni Verni, Cronologia della Resistenza in Toscana, Roma, Carocci, 2005, cd allegato.

Sitografia


www.grossetocontemporanea.it
www.isgrec.it

Fonti archivistiche

Fonti

ACS, Ministero dell’Interno, Direzione generale Pubblica Sicurezza, Divisione affari generali e riservati, Categorie annuali, RSI 1943-1945, b. 4, f. Grosseto.
AS Grosseto, R. Prefettura, b. 797, f. Relazioni della Resistenza.
ISGREC, Anpi, Serie I, b. 40, Sentenza del Processone.
ISGREC, Anpi, Serie I, b. 49, Relazione sul Raggruppamento patrioti Monte Amiata.
ISGREC, Anpi, Serie II, b. 17, Elenchi fucilati per rappresaglia dai nazifascisti; pratiche per pensioni ai discendenti; pratiche per sussidi ai familiari e per pensioni.
ISGREC, Resistenza in Maremma, v. 4, Capitini-Maccabruni, Cartografia.
ISRT, Luigi Micheletti – Gnr, Mattinali del Comando generale Gnr, 02/04/1944.