Descrizione
Località Castello, Fornelli, Isernia, Molise
Data 3 ottobre 1943 - 4 ottobre 1943
Matrice strage Nazista
Numero vittime 6
Numero vittime uomini 6
Numero vittime uomini adulti 4
Numero vittime uomini anziani 2
Descrizione: Ubicato nell’Alto Volturno, lungo il tratto molisano della linea difensiva tedesca Barbara, il paesino di Fornelli, nei primissimi giorni di ottobre 1943, fu teatro di un efferato episodio di violenza sui civili.
A partire dalla metà di settembre, i tedeschi avevano iniziato ad effettuare requisizioni di derrate alimentari, di bestiame e di autoveicoli, nonché rastrellamenti di uomini da utilizzare come manodopera per l’allestimento delle linee difensive. Tuttavia, alcuni uomini – con il coordinamento del podestà Giuseppe Laurelli e del parroco don Antonio D’Ambrosio (Romagnuolo 1979) – si organizzarono per effettuare azioni di sabotaggio nei confronti delle truppe occupanti.
Nella mattinata del 3 ottobre, tre soldati tedeschi, mentre razziavano bestiame nella contrada Castello, vennero colpiti dagli scoppi di bombe a mano lanciate da un giovane ex soldato italiano, che, dopo aver compiuto il gesto, si diede alla macchia. Due militari furono feriti: il terzo, illeso, li trasportò all’ospedale da campo, ubicato nell’area di Colli a Volturno e riferì l’accaduto. Uno dei due feriti morì a causa delle gravi ferite riportate. Nel giro di poche ore scattò la rappresaglia: due ufficiali occuparono il Municipio di Fornelli ed un gruppo di soldati catturò 12 uomini, tra cui il podestà ed il suo vice, mentre nella contrada Castello, dove era effettivamente avvenuto l’agguato, furono catturati altri 5 uomini. Il podestà fu esautorato e, secondo le testimonianze, il suo incarico fu affidato ad altra persona. Nel corso della giornata, il comandante dell’unità competente per quel territorio inviò una nota al parroco, da recapitare al (nuovo) “sindaco”, avvertendo che se fosse stata fatta una qualsiasi altra resistenza alle truppe tedesche (anche) i dodici ostaggi catturati sarebbero stati fucilati. Un’indagine effettuata dagli alleati nelle settimane successive accertò che la cattura del podestà dovette avvenire in seguito alla delazione di un ufficiale della milizia fascista, collaborazionista dei tedeschi, considerato dai testimoni come un “acerrimo” nemico del primo cittadino. Dopo un processo, tenutosi presso un comando ubicato vicino Alfedena (AQ), i cinque uomini della contrada Castello ed il podestà furono condannati a morte mediante impiccagione. In particolare, i primi avrebbero coperto il responsabile dell’agguato; il podestà, invece, era accusato di antifascismo e di aver dato ospitalità sia ad alcuni prigionieri alleati evasi dal campo di Sulmona, sia ad una famiglia britannica sospettata di spionaggio.
Il giorno dopo (4 ottobre), la sentenza di morte per impiccagione fu letta in pubblico nella piazza principale di Fornelli. Prima dell’esecuzione, l’intero centro abitato venne evacuato. Seguì la distruzione e l’incendio dei palazzi nobiliari e dell’intera contrada Castello. I condannati vennero condotti alle forche e giustiziati. Secondo i testimoni, durante l’impiccagione i soldati tedeschi avrebbero diffuso musica ad alto volume da un grammofono rubato in una vicina abitazione. I cadaveri rimasero esposti, penzoloni, per due settimane, come monito per la popolazione.
Modalità di uccisione: impiccagione
Violenze connesse: incendio di abitazione,minamenti e esplosioni
Trattamento dei cadaveri: Esposizione dei cadaveri
Tipo di massacro: rappresaglia
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Estremi e note penali: Procedimento penale relativo al fascicolo n. 1960/Reg.Gen. che, unito agli atti del procedimento penale n. 40/94 R.N.R. (Ignoti) già esistente ed iscritto da atti pervenuti dalla Procura presso il Tribunale di Isernia (strage di Fornelli), era stato definito in data 13.10.1998, con decreto di archiviazione del G.I.P. presso il Tribunale Militare di Napoli. In data 23.10.2003 è stata autorizzata la riapertura delle indagini dallo stesso G.I.P., il procedimento è stato riscritto al n. 1828/03 R.N.R. nei confronti di Werner WEGENER, Paul MALEYKA, Karl Heinz MENDE (abbinato al procedimento n. 1972/03 R.N.R. nei confronti degli stessi indagati). Dal 23.3.2004 è depositato presso il G.I.P. del Tribunale Militare di Napoli, con richiesta di proroga. Nel 2005 risultava nella fase delle indagini preliminari.
Scheda compilata da Giuseppe Angelone
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2016-07-12 12:37:03
Vittime
Elenco vittime
1. Laurelli Giuseppe, avvocato - podestà, n. 05/10/1889, anni 54
2. Castaldi Vincenzo, proprietario, n. 01/02/1879, anni 64
3. Castaldi Giuseppe, contadino, n. 19/04/1890, anni 53
4. Lancellotta Domenico, contadino, n. 11/10/1890, anni 52
5. Lancellotta Celestino, contadino, n. 20/10/1868, anni 74
6. Petrarca Michele, contadino, n. 09/05/1899, anni 44
Elenco vittime civili 6
1. Laurelli Giuseppe, avvocato - podestà, n. 05/10/1889, anni 54
2. Castaldi Vincenzo, proprietario, n. 01/02/1879, anni 64
3. Castaldi Giuseppe, contadino, n. 19/04/1890, anni 53
4. Lancellotta Domenico, contadino, n. 11/10/1890, anni 52
5. Lancellotta Celestino, contadino, n. 20/10/1868, anni 74
6. Petrarca Michele, contadino, n. 09/05/1899, anni 44
Responsabili o presunti responsabili
Elenco reparti responsabili
Elenco persone responsabili o presunte responsabili
Karl Heinz Mende
Nome Karl Heinz
Cognome Mende
Note responsabile comandante 1./Pio.Btl. 3
Major Wagener (o Wegener)
Nome Major
Cognome Wagener (o Wegener)
Note responsabile L’unità responsabile delle uccisioni fu identificata già nel corso delle indagini alleate effettuate alla fine del 1943. Infatti, al fascicolo conservato presso i NARA è allegato l’originale della nota inviata al “sindaco” di cui si è accennato sopra. In essa è presente un timbro circolare nel quale si legge chiaramente il numero della posta militare che corrisponde alla 1. compagnia del Pionier Bataillon 3. L’unità che eseguì l’esecuzione fu il 1. Zug (plotone). È più che probabile che la decisione della modalità repressiva fosse stata presa dal comandante del battaglione, il maggiore Wagener, più che dal comandante della compagnia. Durante le indagini effettuate dalle autorità tedesche negli anni successivi, vennero identificati i nomi di altri due responsabili, Paul MALEYKA e Karl Heinz MENDE: il primo sarebbe stato incaricato dell’esecuzione, il secondo avrebbe confessato di averla condotta materialmente.
Oberlt. Boeseler
Nome Oberlt.
Cognome Boeseler
Note responsabile comandante 1./Pio.Btl. 3, secondo l’indagine alleata
Memorie
Memorie legate a questa strage
lapide a Castello, Fornelli
Tipo di memoria: lapide
Ubicazione: Castello, Fornelli
Descrizione: Monumento ai Martiri di Fornelli (località Castello)
lapide a
Tipo di memoria: lapide
Anno di realizzazione: 2013
Descrizione: Lapide commemorativa ai Martiri di Fornelli (04/10/2013)
lapide a
Tipo di memoria: lapide
Anno di realizzazione: 2005
Descrizione: Lapide commemorativa ai Martiri di Fornelli (25/10/2005)
lapide a Fornelli, facciata palazzo Laurelli
Tipo di memoria: lapide
Ubicazione: Fornelli, facciata palazzo Laurelli
Descrizione: Lapide commemorativa all’avv. Giuseppe Laurelli
onorificenza alla città a
Tipo di memoria: onorificenza alla città
Anno di realizzazione: 1971
Descrizione: Comune di Fornelli (IS), Medaglia di Bronzo al Valor Militare (16/12/1971)
onorificenza alla persona a
Tipo di memoria: onorificenza alla persona
Anno di realizzazione: 1971
Descrizione: Avv. Giuseppe Laurelli, Medaglia di Bronzo al Valor Militare alla memoria (16/12/1971)