Saliceto Buzzalino, Campogalliano, 20.09.1944

(Modena - Emilia-Romagna)

Descrizione

Località Saliceto Buzzalino, Campogalliano, Modena, Emilia-Romagna

Data 20 settembre 1944

Matrice strage Fascista

Numero vittime 4

Numero vittime uomini 4

Numero vittime uomini adulti 4

Descrizione: Il 30 luglio 1944 le truppe naziste avviano l’Operazione Wallenstein III, un’offensiva antipartigiana che aggredisce la Repubblica di Montefiorino con truppe corazzate e provoca il collasso della zona libera. I combattimenti si protraggono per poco meno di una settimana e interessano una vasta area dell’Appennino modenese: gli strascichi delle violenze investono anche diversi territori che non sono stati caratterizzati dall’appartenenza alla Repubblica di Montefiorino poiché parecchi “ribelli della montagna” sono costretti a ripiegare lungo le valli dell’Appennino. Nell’agosto del 1944 la Lotta di Liberazione della provincia modenese prosegue con importanti azioni nei territori della pianura: le forze fasciste si adoperano per stroncare l’organizzazione partigiana attraverso le reti di spionaggio e le infiltrazioni negli ambienti che sostengono la Resistenza. Le delazioni provocano gravi danni anche nelle comunità montane e nei paesi della provincia. Subito dopo la metà di settembre del 1944 i partigiani uccidono due fascisti a Saliceto Buzzalino. Il 42° Comando Militare Provinciale della RSI organizza una rappresaglia: nella serata del 18 settembre 1944 Paolo Campi e i militi dell’Ufficio Investigativo arrestano tre “ribelli” nell’Osteria Santa Chiara, li conducono nella sede del Comando Provinciale per gli interrogatori e li rinchiudono nelle celle. Giacomo Lanzi riesce a salvarsi gettandosi dalla finestra e fuggendo dal cortile del carcere, ma Lino Storchi e Osvaldo Grandi restano prigionieri. Il 20 settembre 1944 questi due partigiani vengono prelevati insieme a Franco Castelli e Dino Corradi: dopo un processo sommario, i militi fascisti, guidati dal capitano Piva, li conducono a Saliceto Buzzalino e li allineano nel cimitero, dove avviene la fucilazione. Secondo le testimonianze di alcuni familiari, i corpi vengono brutalmente oltraggiati dai membri del plotone d’esecuzione.

Modalità di uccisione: fucilazione

Violenze connesse: sevizie-torture

Trattamento dei cadaveri: Occultamento dei cadaveri

Tipo di massacro: rappresaglia
--> Per saperne di più sulle tipologie

Estremi e note penali: Verbale di dibattimento n. 94 R.G. – CAS MO.
Il 5 luglio 1945 Antonio Petti viene condannato alla pena di morte con degradazione dalla Corte d’Assise di Modena: fra i capi d’accusa si trovano anche le fucilazioni del 20 settembre 1944.
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Armadio della Vergogna: Fascicolo cumulativo procedimenti Campogalliano, n. 25 della Provincia di Modena.
Fasc. aperto da Italiani
Gruppo inquirente: Carabinieri
Estremi cronologici inchiesta: Lettera carabinieri di Campogalliano del 20 giugno 1945
Nome imputati: compagnia della GNR
Tipologia reato: fucilazione di 8 civili italiani
Nota storica: riassume tutte le situazioni già descritte nei precedenti fascicoli.
Procura Militare della Repubblica presso il Tribunale Militare di La Spezia – Procedimento penale contro ignoti sottoposti ad indagine per il reato di violenza con omicidio (art. 185 c.p.m.g.) commesso in Campogalliano il 20/9/1944, 17/11/1944, 17/3/1945, 23/3/1945 ai danni di 20/9/1944 Corradi, Castelli, Storchi, Grandi; 17/11/1944 Ori; Ronzoni; 17/3/1945 Lodi; 29/3/1945 Rustichelli Vittorio. Oggetto: fucilazione di 8 civili italiani da parte di una compagnia della GNR.
Cancelleria: 27 agosto 1996.

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Ultimo aggiornamento dei dati: 2015-12-09 22:19:36

Vittime

Elenco vittime

1. Franco Castelli: nato a Maranello il 14 febbraio 1919, figlio di Luigi e Brunetta Franchini, residente a Modena, partigiano. Anche se non supera la visita militare, dopo l’armistizio si avvicina alla Resistenza e il 10 aprile 1944 entra nella Brigata “Remo”. Intorno alla metà di settembre del 1944 viene rastrellato a Massa Finalese e rinchiuso nelle carceri della zona; è destinato a finire in Germania, ma l’uccisione di due militi della RSI cambia i piani dei fascisti e apre la strada a una rappresaglia. Viene fucilato a Saliceto Buzzalino il 20 settembre 1944 insieme a Osvaldo Grandi, Dino Corradi e Lino Storchi.
2. Dino Corradi: nato a Concordia sulla Secchia (MO) il 4 luglio 1915, figlio di Umberto e Domenica Luppi, residente a Concordia, autista, partigiano. Dopo aver conseguito la patente di guida, lavora come conducente. Nel 1940 partecipa alle operazioni sul fronte alpino-occidentale; nell’inverno successivo viene inviato nei Balcani con il 208° Autoreparto. Passato all’82° Reggimento di Fanteria Carrista, sfugge alla cattura e all’internamento in Germania dopo lo sbandamento a seguito dell’armistizio e il 10 febbraio del 1944 entra nella Brigata “Remo”; comanda una formazione con oltre 25 uomini, ma viene arrestato e fucilato a Saliceto Buzzalino il 20 settembre 1944 insieme a Osvaldo Grandi, Franco Castelli e Lino Storchi.
3. Osvaldo Grandi: nato a Modena il 29 ottobre 1921, figlio di Evaristo ed Evelina Valestri, residente a Modena, fornaio, partigiano. Fin da giovane lavora come fornaio: le imposizioni del razionamento e la cronica carenza di materie prime che affliggono la società fascista sono il suo vissuto quotidiano. Il 2 agosto 1944 si aggrega alla 12° Brigata d’Assalto “Mario” e partecipa alla lotta partigiana. Rastrellato durante una missione a Cognento, finisce nelle carceri di Sant’Eufemia e viene fucilato a Saliceto Buzzalino il 20 settembre 1944 insieme a Franco Castelli, Dino Corradi e Lino Storchi.
4. Lino Storchi: nato a Campogalliano il 23 ottobre 1923, figlio di Italo e Ida Teresini, residente a Modena, salumiere, partigiano; negli anni Quaranta lavora come salumiere a Modena e conosce gli stenti dell’economia di guerra. Dopo l’8 settembre rifiuta l’arruolamento fascista; il 15 agosto 1944 si aggrega alla 12° Brigata d’Assalto “Mario” con il nome di battaglia “Lino” e partecipa attivamente alla lotta partigiana. Rastrellato dai fascisti, finisce nelle carceri di Sant’Eufemia e viene ucciso a Saliceto Buzzalino il 20 settembre 1944 insieme a Osvaldo Grandi, Franco Castelli e Dino Corradi.

Elenco vittime partigiani 4

Franco Castelli,
Dino Corradi,
Osvaldo Grandi,
Lino Storchi

Responsabili o presunti responsabili

Elenco reparti responsabili


42. Comando Militare Provinciale/GNR di Modena

Tipo di reparto: Guardia Nazionale Repubblicana

Elenco persone responsabili o presunte responsabili


  • Antonio Nespoli

    Nome Antonio

    Cognome Nespoli

    Stato imputato in procedimento

    Note responsabile Antonio Nespoli: nato a Ostellato (FE) il 19 gennaio 1909, figlio di Emilio e Luigia Bertocchi, contumace. Comanda il nucleo dell’UPI che rivolge le proprie attenzioni verso l’interno, soprintendendo alla determinazione dei reparti e alla detenzione degli ostaggi. -------------- Arresto di Lino Storchi e Osvaldo Grandi Avviene all’Osteria Santa Chiara. Secondo Italo Storchi, padre di Lino, si verifica nella sera del 19 settembre 1944; Giacomo Lanzi, arrestato insieme alle due vittime, lo colloca il 18 novembre [recte settembre] 1944; Renato Grandi, cugino di Osvaldo, lo pone o il 17 o il 18 settembre 1944. Secondo la testimonianza di Giacomo Lanzi, arrestato insieme alle due vittime della fucilazione, i protagonisti sono: Paolo Campi: caporalmaggiore della Brigata Nera, addetto all’Ufficio Politico Investigativo del Comando Provinciale Militare, doppiogiochista e spia. Altri membri dell’ufficio. Maresciallo sconosciuto. Brigadiere Campani. Milite Ponzoni. Altri due fascisti. ------------ Interrogatori Secondo la testimonianza di Giacomo Lanzi, arrestato insieme alle due vittime della fucilazione, i protagonisti sono: Avvocato Patelli Capitano Nespoli Agente Sandonà Colonnello Petti. ------------ Esecuzione Secondo la testimonianza di Italo Storchi, padre di Lino, i protagonisti sono: Capitano Piva. ------------ Materiali Legione territoriale dei Carabinieri Reali di Bologna - Sezione di Campogalliano. Prot. 3 Ris. Pens., Campogalliano, 20 giugno 1945. Violenze commesse dai tedeschi e fascisti durante la loro dominazione. Al Comando della Tenenza dei Carabinieri Reali di Carpi, in Armadio della Vergogna, fascicolo cumulativo dei procedimenti di Campogalliano. “20/9/1944, ore 16.45. Corradi Dino di Umberto e fu Luppi Domenica, nato a Concordia ivi residente di anni 29; Castelli Franco di Luigi e di Franchini Brunetta, nato a Maranello, residente a Modena di anni 23; Storchi Lino di Italo e di Terenziani Ida, nato a Campogalliano e residente a Modena, di anni 20; Grandi Osvaldo di Evaristo e di Balestri Verina, nato a Modena e ivi residente, di anni 25. Fucilati da ignoti militi della GNR. Le indicate quattro persone si trovavano in carcere a Modena come ostaggi perché sospetti partigiani. In seguito all\'uccisione di due legionari della GNR, avvenuta in Campogalliano per opera dei partigiani, venivano trasportati in Campogalliano e uccisi per rappresaglia dalla stessa GNR. Non è stato possibile raccogliere dichiarazioni da parte di civili”.

    Note procedimento Verbale di dibattimento n. 94 R.G. – CAS MO. Il 5 luglio 1945 Antonio Petti viene condannato alla pena di morte con degradazione dalla Corte d’Assise di Modena: fra i capi d’accusa si trovano anche le fucilazioni del 20 settembre 1944. ------------ Armadio della Vergogna: Fascicolo cumulativo procedimenti Campogalliano, n. 25 della Provincia di Modena. Fasc. aperto da Italiani Gruppo inquirente: Carabinieri Estremi cronologici inchiesta: Lettera carabinieri di Campogalliano del 20 giugno 1945 Nome imputati: compagnia della GNR Tipologia reato: fucilazione di 8 civili italiani Nota storica: riassume tutte le situazioni già descritte nei precedenti fascicoli. Procura Militare della Repubblica presso il Tribunale Militare di La Spezia – Procedimento penale contro ignoti sottoposti ad indagine per il reato di violenza con omicidio (art. 185 c.p.m.g.) commesso in Campogalliano il 20/9/1944, 17/11/1944, 17/3/1945, 23/3/1945 ai danni di 20/9/1944 Corradi, Castelli, Storchi, Grandi; 17/11/1944 Ori; Ronzoni; 17/3/1945 Lodi; 29/3/1945 Rustichelli Vittorio. Oggetto: fucilazione di 8 civili italiani da parte di una compagnia della GNR. Cancelleria: 27 agosto 1996.

    Tipo di reparto fascista Guardia Nazionale Repubblicana

    Nome del reparto Ufficio Politico Investigativo/42. Comando militare provinciale/GNR di Modena

  • Antonio Petti

    Nome Antonio

    Cognome Petti

    Stato imputato in procedimento

    Note responsabile Colonnello Antonio Petti: comandante del 42° Comando Militare Provinciale. ------------- Arresto di Lino Storchi e Osvaldo Grandi Avviene all’Osteria Santa Chiara. Secondo Italo Storchi, padre di Lino, si verifica nella sera del 19 settembre 1944; Giacomo Lanzi, arrestato insieme alle due vittime, lo colloca il 18 novembre [recte settembre] 1944; Renato Grandi, cugino di Osvaldo, lo pone o il 17 o il 18 settembre 1944. Secondo la testimonianza di Giacomo Lanzi, arrestato insieme alle due vittime della fucilazione, i protagonisti sono: Paolo Campi: caporalmaggiore della Brigata Nera, addetto all’Ufficio Politico Investigativo del Comando Provinciale Militare, doppiogiochista e spia. Altri membri dell’ufficio. Maresciallo sconosciuto. Brigadiere Campani. Milite Ponzoni. Altri due fascisti. ------------- Interrogatori Secondo la testimonianza di Giacomo Lanzi, arrestato insieme alle due vittime della fucilazione, i protagonisti sono: Avvocato Patelli Capitano Nespoli Agente Sandonà Colonnello Petti. ------------- Esecuzione Secondo la testimonianza di Italo Storchi, padre di Lino, i protagonisti sono: Capitano Piva. ------------- Materiali Legione territoriale dei Carabinieri Reali di Bologna - Sezione di Campogalliano. Prot. 3 Ris. Pens., Campogalliano, 20 giugno 1945. Violenze commesse dai tedeschi e fascisti durante la loro dominazione. Al Comando della Tenenza dei Carabinieri Reali di Carpi, in Armadio della Vergogna, fascicolo cumulativo dei procedimenti di Campogalliano. “20/9/1944, ore 16.45. Corradi Dino di Umberto e fu Luppi Domenica, nato a Concordia ivi residente di anni 29; Castelli Franco di Luigi e di Franchini Brunetta, nato a Maranello, residente a Modena di anni 23; Storchi Lino di Italo e di Terenziani Ida, nato a Campogalliano e residente a Modena, di anni 20; Grandi Osvaldo di Evaristo e di Balestri Verina, nato a Modena e ivi residente, di anni 25. Fucilati da ignoti militi della GNR. Le indicate quattro persone si trovavano in carcere a Modena come ostaggi perché sospetti partigiani. In seguito all\'uccisione di due legionari della GNR, avvenuta in Campogalliano per opera dei partigiani, venivano trasportati in Campogalliano e uccisi per rappresaglia dalla stessa GNR. Non è stato possibile raccogliere dichiarazioni da parte di civili”.

    Note procedimento Verbale di dibattimento n. 94 R.G. – CAS MO. Il 5 luglio 1945 Antonio Petti viene condannato alla pena di morte con degradazione dalla Corte d’Assise di Modena: fra i capi d’accusa si trovano anche le fucilazioni del 20 settembre 1944. ------------- Armadio della Vergogna: Fascicolo cumulativo procedimenti Campogalliano, n. 25 della Provincia di Modena. Fasc. aperto da Italiani Gruppo inquirente: Carabinieri Estremi cronologici inchiesta: Lettera carabinieri di Campogalliano del 20 giugno 1945 Nome imputati: compagnia della GNR Tipologia reato: fucilazione di 8 civili italiani Nota storica: riassume tutte le situazioni già descritte nei precedenti fascicoli. Procura Militare della Repubblica presso il Tribunale Militare di La Spezia – Procedimento penale contro ignoti sottoposti ad indagine per il reato di violenza con omicidio (art. 185 c.p.m.g.) commesso in Campogalliano il 20/9/1944, 17/11/1944, 17/3/1945, 23/3/1945 ai danni di 20/9/1944 Corradi, Castelli, Storchi, Grandi; 17/11/1944 Ori; Ronzoni; 17/3/1945 Lodi; 29/3/1945 Rustichelli Vittorio. Oggetto: fucilazione di 8 civili italiani da parte di una compagnia della GNR. Cancelleria: 27 agosto 1996.

    Tipo di reparto fascista Guardia Nazionale Repubblicana

    Nome del reparto 42. Comando Militare Provinciale/GNR di Modena

  • Artico Sandonà

    Nome Artico

    Cognome Sandonà

    Stato imputato in procedimento

    Note responsabile Artico Sandonà: nato a Pravisdomini (UD) il 4 aprile 1923, figlio di fu Guido e Matilde Marinato, residente a Villa Santa (Milano). Non aderisce alla RSI, ma si arruola nella TODT e partecipa all’organizzazione militare dell’occupazione tedesca. All’inizio di luglio del 1944 si allontana dal reparto e trova riparo nel modenese, dove cerca di entrare in contatto con i partigiani delle colline di Maranello. “Arruolato nel SK (Guardie Armate) dell\'OT, si è allontanato arbitrariamente fin dal 5 luglio 1944 ed è ricercato per furto e doppia fuga. Il ricercato, forse in possesso di documenti falsi, può presentarsi sia in divisa, sia in borghese, perciò si aggiunge la sua fotografia. In caso di arresto si prega di consegnarlo alla Feldgendarmerie o al Presidio tedesco del luogo e di avvisarne subito il Comando mittente. Il Sandonà fu segnalato l\'ultima volta il 3/8/1944 a Mirandola e il 4 o 5/8/1944 a Modena, dove ha molte relazioni avendo condotto vita lussuosa”. I furti e i comportamenti controversi dei quali si macchia nella breve esperienza partigiana lo costringono ad allontanarsi anche dalle formazioni della Resistenza per evitare le punizioni dei capi. “Il Sandonà, in seguito alla predetta circolare, il giorno 11 agosto 1944, veniva arrestato dagli Agenti dell\'allora Questura Repubblicana di Modena e consegnato all\'ufficio politico investigativo della GNR a disposizione del Maggiore Gasparini. Questo zelante dirigente del tristemente ricordato UPI della GNR, prima di consegnarlo alla Feldgendarmerie, volle sapere da lui qualche cosa di preciso sul movimento partigiano nella zona pedemontana, dove il Sandonà si rifugiò e prese contatti con i partigiani stessi, dopo il suo allontanamento dal reparto tedesco. Poiché l\'ex-milite tedesco e partigiano d\'occasione, durante la sua breve permanenza nella zona partigiana commise varie malefatte di cui si farà cenno più avanti, dovette subire la meritata punizione inflittagli dai capi del movimento e quindi per vendicarsi non esitò un solo istante per riferire quanto era a lui noto”. “Il Maggiore Gasperini non poteva però perdere un elemento così solerte e quindi si fece subito promotore per liberarlo dal campo di concentramento di Fossoli dove trovavasi in attesa di essere avviato in Germania. Il tentativo non fu vano, perché il Sandonà venne rilasciato dai tedeschi e arruolato quale agente effettivo presso l\'Ufficio Politico Investigativo della GNR di Modena. Il suddetto diventò allora l\'elemento più fidato dell\'UPI. Non risparmiò più nessuno; segnalò ai suoi superiori ogni piccolo particolare osservato o sentito nel periodo della sua permanenza in zona partigiana”. ------------ Arresto di Lino Storchi e Osvaldo Grandi Avviene all’Osteria Santa Chiara. Secondo Italo Storchi, padre di Lino, si verifica nella sera del 19 settembre 1944; Giacomo Lanzi, arrestato insieme alle due vittime, lo colloca il 18 novembre [recte settembre] 1944; Renato Grandi, cugino di Osvaldo, lo pone o il 17 o il 18 settembre 1944. Secondo la testimonianza di Giacomo Lanzi, arrestato insieme alle due vittime della fucilazione, i protagonisti sono: Paolo Campi: caporalmaggiore della Brigata Nera, addetto all’Ufficio Politico Investigativo del Comando Provinciale Militare, doppiogiochista e spia. Altri membri dell’ufficio. Maresciallo sconosciuto. Brigadiere Campani. Milite Ponzoni. Altri due fascisti. ------------ Interrogatori Secondo la testimonianza di Giacomo Lanzi, arrestato insieme alle due vittime della fucilazione, i protagonisti sono: Avvocato Patelli Capitano Nespoli Agente Sandonà Colonnello Petti. ------------ Esecuzione Secondo la testimonianza di Italo Storchi, padre di Lino, i protagonisti sono: Capitano Piva. ------------ Materiali Legione territoriale dei Carabinieri Reali di Bologna - Sezione di Campogalliano. Prot. 3 Ris. Pens., Campogalliano, 20 giugno 1945. Violenze commesse dai tedeschi e fascisti durante la loro dominazione. Al Comando della Tenenza dei Carabinieri Reali di Carpi, in Armadio della Vergogna, fascicolo cumulativo dei procedimenti di Campogalliano. “20/9/1944, ore 16.45. Corradi Dino di Umberto e fu Luppi Domenica, nato a Concordia ivi residente di anni 29; Castelli Franco di Luigi e di Franchini Brunetta, nato a Maranello, residente a Modena di anni 23; Storchi Lino di Italo e di Terenziani Ida, nato a Campogalliano e residente a Modena, di anni 20; Grandi Osvaldo di Evaristo e di Balestri Verina, nato a Modena e ivi residente, di anni 25. Fucilati da ignoti militi della GNR. Le indicate quattro persone si trovavano in carcere a Modena come ostaggi perché sospetti partigiani. In seguito all\'uccisione di due legionari della GNR, avvenuta in Campogalliano per opera dei partigiani, venivano trasportati in Campogalliano e uccisi per rappresaglia dalla stessa GNR. Non è stato possibile raccogliere dichiarazioni da parte di civili”.

    Note procedimento Verbale di dibattimento n. 94 R.G. – CAS MO. Il 5 luglio 1945 Antonio Petti viene condannato alla pena di morte con degradazione dalla Corte d’Assise di Modena: fra i capi d’accusa si trovano anche le fucilazioni del 20 settembre 1944. ------------ Armadio della Vergogna: Fascicolo cumulativo procedimenti Campogalliano, n. 25 della Provincia di Modena. Fasc. aperto da Italiani Gruppo inquirente: Carabinieri Estremi cronologici inchiesta: Lettera carabinieri di Campogalliano del 20 giugno 1945 Nome imputati: compagnia della GNR Tipologia reato: fucilazione di 8 civili italiani Nota storica: riassume tutte le situazioni già descritte nei precedenti fascicoli. Procura Militare della Repubblica presso il Tribunale Militare di La Spezia – Procedimento penale contro ignoti sottoposti ad indagine per il reato di violenza con omicidio (art. 185 c.p.m.g.) commesso in Campogalliano il 20/9/1944, 17/11/1944, 17/3/1945, 23/3/1945 ai danni di 20/9/1944 Corradi, Castelli, Storchi, Grandi; 17/11/1944 Ori; Ronzoni; 17/3/1945 Lodi; 29/3/1945 Rustichelli Vittorio. Oggetto: fucilazione di 8 civili italiani da parte di una compagnia della GNR. Cancelleria: 27 agosto 1996.

    Tipo di reparto fascista Guardia Nazionale Repubblicana

    Nome del reparto Ufficio Politico Investigativo/42. Comando militare provinciale/GNR di Modena

  • Bruno Piva

    Nome Bruno

    Cognome Piva

    Ruolo nella strage Autore

    Stato imputato in procedimento

    Note responsabile Bruno Piva: nato a Spilamberto (MO) il 3 maggio 1907, figlio di Angelo e Regina Rossi, latitante, contumace. Comandante della Compagnia per l’Ordine Pubblico del 42° Comando Provinciale GNR di Modena, in contatto diretto con l’Ufficio Politico Investigativo della RSI. ----------- Arresto di Lino Storchi e Osvaldo Grandi Avviene all’Osteria Santa Chiara. Secondo Italo Storchi, padre di Lino, si verifica nella sera del 19 settembre 1944; Giacomo Lanzi, arrestato insieme alle due vittime, lo colloca il 18 novembre [recte settembre] 1944; Renato Grandi, cugino di Osvaldo, lo pone o il 17 o il 18 settembre 1944. Secondo la testimonianza di Giacomo Lanzi, arrestato insieme alle due vittime della fucilazione, i protagonisti sono: Paolo Campi: caporalmaggiore della Brigata Nera, addetto all’Ufficio Politico Investigativo del Comando Provinciale Militare, doppiogiochista e spia. Altri membri dell’ufficio. Maresciallo sconosciuto. Brigadiere Campani. Milite Ponzoni. Altri due fascisti. ----------- Interrogatori Secondo la testimonianza di Giacomo Lanzi, arrestato insieme alle due vittime della fucilazione, i protagonisti sono: Avvocato Patelli Capitano Nespoli Agente Sandonà Colonnello Petti. ----------- Esecuzione Secondo la testimonianza di Italo Storchi, padre di Lino, i protagonisti sono: Capitano Piva. ----------- Materiali Legione territoriale dei Carabinieri Reali di Bologna - Sezione di Campogalliano. Prot. 3 Ris. Pens., Campogalliano, 20 giugno 1945. Violenze commesse dai tedeschi e fascisti durante la loro dominazione. Al Comando della Tenenza dei Carabinieri Reali di Carpi, in Armadio della Vergogna, fascicolo cumulativo dei procedimenti di Campogalliano. “20/9/1944, ore 16.45. Corradi Dino di Umberto e fu Luppi Domenica, nato a Concordia ivi residente di anni 29; Castelli Franco di Luigi e di Franchini Brunetta, nato a Maranello, residente a Modena di anni 23; Storchi Lino di Italo e di Terenziani Ida, nato a Campogalliano e residente a Modena, di anni 20; Grandi Osvaldo di Evaristo e di Balestri Verina, nato a Modena e ivi residente, di anni 25. Fucilati da ignoti militi della GNR. Le indicate quattro persone si trovavano in carcere a Modena come ostaggi perché sospetti partigiani. In seguito all\'uccisione di due legionari della GNR, avvenuta in Campogalliano per opera dei partigiani, venivano trasportati in Campogalliano e uccisi per rappresaglia dalla stessa GNR. Non è stato possibile raccogliere dichiarazioni da parte di civili”.

    Note procedimento Verbale di dibattimento n. 94 R.G. – CAS MO. Il 5 luglio 1945 Antonio Petti viene condannato alla pena di morte con degradazione dalla Corte d’Assise di Modena: fra i capi d’accusa si trovano anche le fucilazioni del 20 settembre 1944. ----------- Armadio della Vergogna: Fascicolo cumulativo procedimenti Campogalliano, n. 25 della Provincia di Modena. Fasc. aperto da Italiani Gruppo inquirente: Carabinieri Estremi cronologici inchiesta: Lettera carabinieri di Campogalliano del 20 giugno 1945 Nome imputati: compagnia della GNR Tipologia reato: fucilazione di 8 civili italiani Nota storica: riassume tutte le situazioni già descritte nei precedenti fascicoli. Procura Militare della Repubblica presso il Tribunale Militare di La Spezia – Procedimento penale contro ignoti sottoposti ad indagine per il reato di violenza con omicidio (art. 185 c.p.m.g.) commesso in Campogalliano il 20/9/1944, 17/11/1944, 17/3/1945, 23/3/1945 ai danni di 20/9/1944 Corradi, Castelli, Storchi, Grandi; 17/11/1944 Ori; Ronzoni; 17/3/1945 Lodi; 29/3/1945 Rustichelli Vittorio. Oggetto: fucilazione di 8 civili italiani da parte di una compagnia della GNR. Cancelleria: 27 agosto 1996.

    Tipo di reparto fascista Guardia Nazionale Repubblicana

    Nome del reparto Compagnia Ordine Pubblico/42. Comando militare provinciale/GNR di Modena

Memorie

Memorie legate a questa strage

  • cippo a cimitero di Saliceto Buzzalino

    Tipo di memoria: cippo

    Ubicazione: cimitero di Saliceto Buzzalino

    Descrizione: Fuori dal cimitero di Saliceto Buzzalino si trova un cippo in memoria dei quattro fucilati del 20 settembre 1944.

Bibliografia


Ermanno Gorrieri, La repubblica di Montefiorino, Bologna, Il Mulino, 1970.
Claudio Silingardi, Una provincia partigiana, Milano, Franco Angeli, 1998, pag. 424.
Ilva Vaccari, Dalla parte della libertà, Santa Sofia di R., Stab. Tip. dei Comuni per COOP Estense, 1999, pag. 577.

Sitografia


http://www.istitutostorico.com/app-modena900/index.html#/memorial/50
http://www.istitutostorico.com/app-modena900/index.html#/person/4
http://www.istitutostorico.com/app-modena900/index.html#/person/9
http://www.istitutostorico.com/app-modena900/index.html#/person/418
http://www.istitutostorico.com/app-modena900/index.html#/person/419
http://emilia-romagna.anpi.it/modena/calendario/1944_09.html
http://anpimodena.it/avvenimenti-significativi-della-resistenza-modenese-nel-periodo-dal-1-luglio-1943-e-1944-20-settembre-1943-e-1944/

Fonti archivistiche

Fonti

Processi della Corte d’Assise Straordinaria: fotocopie di Giovanni Fantozzi, in Archivio ISRM.
ASMO CAS (1945) – Busta 1: Antonio Petti.
Verbale di dibattimento n. 94 R.G. – CAS MO.

Adamo Pedrazzi, Cronaca dell’Occupazione Nazi-Fascista di Modena – MCMXLIII-MCMXLV, Archivio dell’Istituto Storico di Modena.
Notiziario GNR, 7 ottobre 1944, in FM, GNR.