CERQUETO GUALDO TADINO 22-24.04.1944

(Perugia - Umbria)

Descrizione

Località Cerqueto, Gualdo Tadino, Perugia, Umbria

Data 22 aprile 1944 - 24 aprile 1944

Matrice strage Nazifascista

Numero vittime 5

Numero vittime uomini 5

Numero vittime uomini adulti 5

Descrizione: A Gualdo Tadino, subito dopo l’8 settembre 1943, si costituì un forte nucleo partigiano (Gruppo di Azione Antifascista Gualdese), sorto presso l’Istituto Salesiano (si riunivano in una stanza vicino alla sacrestia della Chiesa dell’oratorio), per iniziativa di Vincenzo Morichini, gruppo che comprendeva Giovanni Pascucci, Arivio Gherardi, Spartaco Casciola, don Felice Pennelli. Poco dopo si ebbero le adesioni di Domenico Tittarelli, Carlo Luzi, Alessandro De Pretis, Luigi Girelli; poi di Francesco Guerra, Manlio Casciola, Mario Fernando Rosi, Vito Tomassini, Brunello Troni e altri. All’inizio si consideravano un “Gruppo di consultazione, d’informazione e d’assistenza”. Dietro la copertura di fare attività filodrammatica, le riunioni presso i Salesiani servivano per coordinare l’attività di diversi gruppi antifascisti sparsi nelle frazioni e sui monti soprastanti. Gli aiuti in denaro (consistenti somme date dalle persone benestanti) e in cibi vari, che arrivavano presso i Salesiani, – con la copertura che tutto serviva per gli studenti interni dell’Istituto – venivano distribuiti di nascosto alle famiglie più povere, e costituivano pure la base di rifornimento per i gruppi partigiani sui monti. Questi gruppi di Gualdo Tadino e delle zone vicine si collegarono con la Brigata Garibaldi di Foligno, aggregandosi a questa. Già dall’ottobre 1943 il movimento partigiano della zona di Gualdo Tadino entrò in possesso di armi, dopo assalti ai depositi dei tedeschi e alla caserma dei carabinieri. Furono queste operazioni militari che indussero i tedeschi a dare una caccia spietata ai partigiani, anche grazie alla fattiva collaborazione dei fascisti repubblicani locali. Complessivamente i partigiani della zona non erano molti, ma con le loro azioni riuscirono a far credere al Comando tedesco di essere tanti. Nel marzo 1944 anche in questa zona i reparti tedeschi attuarono un giro di vite con le proprie forze militari disponibili in loco, accentuando i rastrellamenti. Proprio a marzo in montagna fu catturato il partigiano Giulio Sorgo. Il comando tedesco decise di impiccarlo con un capestro dal balcone del Municipio. Quando tutto era pronto e si stava per dare via all’esecuzione, intervenne il dottor Gaudenzi, che convinse il comando tedesco a non dare seguito alla crudele esecuzione e Sorgo fu liberato. Molta impressione fece presso la popolazione la fucilazione del partigiano Otello Sordi, il 26 marzo 1944, senza alcun processo.
A Cerqueto, dove il socialismo/comunismo avevano solide tradizioni, si era costituito un forte nucleo partigiano. Nei giorni precedenti a quello in cui avvenne la fucilazione delle vittime sopra indicate, giovani partigiani del gruppo “La volante”, aggregato alla Brigata Garibaldi di Foligno, erano scesi con i cavalli vicino la frazione, al bivio della strada che da Cerqueto conduce verso Morano e Assisi: vicino a un casolare si misero a ferrare i cavalli. Sembra che sulla strada principale stessero arrivando da Gualdo due militari tedeschi in motocicletta e uno dei giovani, che stava ferrando i cavalli, si mise a sparare ai due motociclisti. Questi non furono colpiti, ma si ripararono e cominciarono a sparare verso i giovani nel casolare. A poca distanza dai due militari motociclisti stava arrivando una colonna tedesca di autoblindo. Ne seguì una sparatoria violenta. Poi iniziò il rastrellamento per tutta la zona di Cerqueto e furono presi molti cittadini di età diversa. Furono allineati verso un muro con la faccia rivolta al muro e se qualcuno dei rastrellati osava girare la faccia veniva picchiato duramente. Arrivò anche una camionetta del Comando tedesco di Gualdo Tadino. Qualcuno dei rastrellati, che era stato in Germania e capiva il tedesco, sentì che c’era l’intenzione di fucilarli, ma non tutti, poiché non tutti erano colpevoli di aver sparato e che ci sarebbe stato un interrogatorio sommario. I rastrellati furono poi trasferiti a Gualdo Tadino presso l’Istituto Salesiano, dove c’era un Comando tedesco, poi di nuovo trasferiti presso il carcere alla Rocca Flea. Alla notte ci fu l’interrogatorio sommario. Dopo di che i rastrellati furono divisi in due gruppi. A quelli del primo gruppo dissero che sarebbero stati fucilati, accompagnando il tutto con espressioni di ingiuria e minaccia. I cinque ragazzi furono di nuovo portati a Cerqueto e lì fucilati alle 4 di notte del 24 aprile.
Gli altri furono trasferiti presso il carcere di Perugia fino ai primi giugno. Quando il capo della Provincia, Rocchi, e gli altri gerarchi fuggirono verso il nord, anche i rastrellati di Gualdo, come tutti coloro che erano in carcere perché antifascisti, poterono tornare nelle proprie case e città.
La morte delle cinque vittime fu registrata negli atti dell’Ufficio anagrafe il 15 settembre 1944. L’allora Ufficiale dello Stato civile del Comune nel trascrivere dichiarava di aver «ricevuto dal Comandante di questa Guardia Repubblicana sig. Mencacci Amedeo la nota in data primo giugno 1944 con la quale mi comunica che il giorno due maggio 1944 sono stati rinvenuti in questo Comune, frazione Cerqueto, cinque cadaveri uccisi in azioni di rastrellamento il ventiquattro aprile millenovecentoquarataquattro alle ore quattro». Seguivano i cinque cognomi e nomi (prima Caporali, poi Filoni, Mosca, Anderlini, Bellucci) con l’aggiunta dei dati anagrafici. Seguiva la chiusa finale: «Eseguita la trascrizione, ho munito del mio visto la nota anzidetta e l’ho inserita nel volume degli allegati a questo registro».

Modalità di uccisione: fucilazione

Violenze connesse: sevizie-torture

Tipo di massacro: punitivo
--> Per saperne di più sulle tipologie

Note sulla memoria (per maggiori informazioni vedi la sezione apposita): Questo e gli altri episodi in cui furono uccisi patrioti e civili sono ben vivi nella memoria dei cittadini di Gualdo.

Scheda compilata da Giancarlo Pellegrini
Scarica la scheda in formato .pdf
Le schede monografiche in formato .pdf sono coperte da diritto d'autore.
Ogni uso improprio o non consentito è punibile ai sensi di legge

Ultimo aggiornamento dei dati: 2016-01-31 17:28:00

Vittime

Elenco vittime

Anderlini Luigi, nato a Gualdo Tadino l’11/06/1916 e ivi residente, bracciante, coniugato con Ada Alunno.
Bellucci Federico, nato a Fossato di Vico (Perugia) il 21/03/1920 e ivi residente, colono, coniugato con Fernanda Stella.
Caporali Gino, nato a Gualdo Tadino il 22/06/1911 e ivi residente, bracciante, celibe.
Filoni Gusmano, nato a Maresca (Pistoia) il 17/03/1922, celibe. Carabiniere.
Mosca Oreste, nato a Recanati (Macerata) il 02/10/1924, celibe.

Elenco vittime partigiani 4

Anderlini Luigi.
Bellucci Federico.
Caporali Gino.
Mosca Oreste.

Elenco vittime carabinieri 1

Filoni Gusmano.

Responsabili o presunti responsabili
Memorie

Memorie legate a questa strage

  • altro a Gualdo Tadino, Cerqueto

    Tipo di memoria: altro

    Ubicazione: Gualdo Tadino, Cerqueto

    Descrizione: A Cerqueto, sul luogo dove le vittime furono giustiziate, è stata posta una stele: « qui / cadevano / il 24.4.1944 / sotto il piombo / nemico / i patrioti / Anderlini Luigi / Bellucci Federico / Filoni Gusmano / Mosca Oreste / martiri / della libertà / e della patria ». Fu un testo pressoché identico per le varie stele poste sui luoghi dove furono uccisi patrioti e civili. Ma in questa stele manca, senza saperne il motivo, il nome di Gino Caporali.

  • monumento a Cerqueto

    Tipo di memoria: monumento

    Ubicazione: Cerqueto

    Descrizione: A Cerqueto, di fronte alla Scuola elementare, è stato eretto un monumento «Al Partigiano». Un blocco di travertino solo in parte lavorato, con incisi in rosso i nomi di sette patrioti caduti a Cerqueto: «Luigi Anderlini, Federico Bellucci, Alessandro Sante Luani, Vladimiro Rosavivo, Gusmano Filoni, Oreste Mosca, Giovanni Troiani » (manca sempre il nome di Gino Caporali). Sull’altra facciata del monumento sono stati incisi i celebri versi di Piero Calamandrei: «Morti e vivi con lo stesso impegno, popolo serrato intorno al monumento, che si chiama ora e sempre Resistenza».

Bibliografia


Mario Anderlini, Piazza Martiri della Libertà, Editrice Radio Tadino, Gualdo Tadino, 2004, pp. 17-19, 63-68, 124-132, 145, 166-170.
Angelo Bitti, La guerra ai civili in Umbria (1943-1944), Editoriale Umbra/Istituto per la storia dell’Umbria contemporanea, Foligno/Perugia, 2007, pp.182.
Tommaso Rossi, Tracce di memoria. Guida ai luoghi della Resistenza e degli eccidi nazifascisti in Umbria, Editoriale Umbra/Istituto per la storia dell’Umbria contemporanea, Foligno/Perugia, 2013, p. 413-422.

Sitografia


Fonti archivistiche

Fonti

AUSSME, n.1/11, b.2133 bis