SAN DONATO, FABRIANO, 18.07.1944

(Ancona - Marche)

Descrizione

Località San Donato, Fabriano, Ancona, Marche

Data 17 luglio 1944 - 18 luglio 1944

Matrice strage Nazista

Numero vittime 14

Numero vittime uomini 6

Numero vittime bambini 2

Numero vittime uomini adulti 3

Numero vittime uomini anziani 1

Numero vittime donne 8

Numero vittime donne bambine 1

Numero vittime donne adulte 5

Numero vittime donne anziane 2

Descrizione: Il 13 luglio 1944 i tedeschi abbandonano Fabriano, incalzati dalle truppe alleate che liberano quel giorno la città. Le jeep inglesi prendono la strada che conduce a Sassoferrato e si spingono fino al paese di san Donato, posto in una posizione ideale di confine, da cui si scorge sia la valle fabrianese sia quella sentinate. I paesani li accolgono esultanti, insieme ai partigiani, che giungono il 14 luglio. Le campane della piccola chiesa suonano festosamente. Ma gli alleati, dopo alcune ore, si ritirano su posizioni più arretrate, verso Fabriano, lasciando esposto il paese alla rappresaglia tedesca.
Nei giorni successivi, il 15 e il 16 luglio, seguono vari scontri a distanza tra alleati e tedeschi.
Nella notte del 17, verso le ore 1, i tedeschi – che si sono nascosti nel fosso Colleferro – aprono un violento fuoco di artiglieria provocando gravi danni alle abitazioni. La popolazione fugge terrorizzata nei casolari vicini e lontani. Cessato il bombardamento, alcune pattuglie tedesche piombano nel paese ormai abbandonato. Dopo altri danneggiamenti e razzie, minano la chiesa del paese e il campanile. Ripartono sparando all’impazzata nel buio.
La popolazione, resasi conto che il paese è stato di nuovo abbandonato dai tedeschi, non prevedendo il tragico tranello, ma ritenendo che i tedeschi hanno operato un’altra delle loro solite razzie, comincia a rientrare in paese, spinta soprattutto dal desiderio di controllare i danni subiti.
A notte inoltrata, quando i più si accingono a dormire, le mine tedesche esplodono quasi contemporaneamente demolendo la chiesa, il campanile e diverse case vicine. I sopravvissuti raccolgono 14 cadaveri maciullati sotto le macerie.

Modalità di uccisione: minamento

Tipo di massacro: ripulitura e desertificazione
--> Per saperne di più sulle tipologie

Note sulla memoria (per maggiori informazioni vedi la sezione apposita): Carlo Canavari afferma che ad accelerare la reazione dei tedeschi fu l’atteggiamento dei partigiani, arrivati in paese il 14 luglio. Malgrado la contrarietà dei residenti, fu imposto loro dai partigiani di suonare le campane, provocando la reazione tedesca, “che si prevede immancabile in fugaci ritorni di drappelli, tuttora vaganti nelle adiacenze”. A pensarla così sono anche i parenti delle vittime.

Scheda compilata da TERENZIO BALDONI
Scarica la scheda in formato .pdf
Le schede monografiche in formato .pdf sono coperte da diritto d'autore.
Ogni uso improprio o non consentito è punibile ai sensi di legge

Ultimo aggiornamento dei dati: 2015-12-09 19:26:26

Vittime

Elenco vittime

Bravi Agnese, nata a Fabriano il 21/1/1902, di anni 42
Bruni Lucia, nata a Sassoferrato il 2/7/1900, di anni 44
Bruschi Maria Antonia, nata a Genga il 17/3/1861, di anni 83
Carsetti Amalia, nata a Fabriano il 21/1/1917, di anni 27
Gasparri Angelo, nato a Sassoferrato il 5/2/1938, di anni 6
Gasparri Armando, nato a Sassoferrato il 18/2/1941, di anni 3
Gasparri Maria, nata a Sassoferrato il 22/12/1936, di anni 8
Gasparri Pietro, nato a Genga il 25/4/1885, di anni 59
Marconi Anna, nata a Fabriano il 19/1/1900, di anni 44
Mingarelli Enrico, nato a Fabriano il 19/9/1898, di anni 46
Palanca Giuseppa, nata a Fabriano il 31/1/1925, di anni 19
Palanga Nazzareno, nato a Fabriano il 12/12/1914, di anni 30
Settimi David, nato a Fabriano il 2/4/1898, di anni 46
Settimi Filomena, nata a Fabriano il 16/3/1896, di anni 48

Elenco vittime civili 14

Bravi Agnese,
Bruni Lucia,
Bruschi Maria Antonia,
Carsetti Amalia,
Gasparri Angelo,
Gasparri Armando,
Gasparri Maria,
Gasparri Pietro,
Marconi Anna
Mingarelli Enrico,
Palanca Giuseppa,
Palanga Nazzareno,
Settimi David,
Settimi Filomena

Responsabili o presunti responsabili

Elenco reparti responsabili


Gebirgs-Jäger-Regiment 85

Tipo di reparto: Wehrmacht
Appartenenza: Heer Wehrmacht

Elenco persone responsabili o presunte responsabili


  • Georg Storz

    Nome Georg

    Cognome Storz

    Ruolo nella strage Autore

    Stato sospettato in quanto unico reparto presente nella zona

    Note responsabile Federico Uncini afferma che l’area tra S. Donato e Sassoferrato era affidata al II° Battaglione al comando di Eccher e Storz. Questo battaglione controllava anche i bivi stradali n. 30 di Molinaccio-Sassoferrato, il bivio n. 33 Sassoferrato-Pergola, il bivio n. 28 Leccia-Frontone. L’ipotesi della responsabilità del II° Battaglione è avvalorata da un bollettino di morte di un soldato della 5Gbj, transitato da quelle parti, risalente al 14 luglio 2014. Si chiamava Franz Buchele.

    Note procedimento Sulla vicenda sta indagando la Procura Militare di Roma. Tribunale competente: Procura Militare di Roma, Sezione crimini di guerra (maresciallo Trivelli).

    Nome del reparto nazista Wehrmacht

    Nome del reparto Gebirgs-Jäger-Regiment 85

  • Walter Eccher

    Nome Walter

    Cognome Eccher

    Ruolo nella strage Autore

    Stato sospettato in quanto unico reparto presente nella zona

    Note responsabile Federico Uncini afferma che l’area tra S. Donato e Sassoferrato era affidata al II° Battaglione al comando di Eccher e Storz. Questo battaglione controllava anche i bivi stradali n. 30 di Molinaccio-Sassoferrato, il bivio n. 33 Sassoferrato-Pergola, il bivio n. 28 Leccia-Frontone. L’ipotesi della responsabilità del II° Battaglione è avvalorata da un bollettino di morte di un soldato della 5Gbj, transitato da quelle parti, risalente al 14 luglio 2014. Si chiamava Franz Buchele

    Note procedimento Sulla vicenda sta indagando la Procura Militare di Roma. Tribunale competente: Procura Militare di Roma, Sezione crimini di guerra (maresciallo Trivelli).

    Nome del reparto nazista Wehrmacht

    Nome del reparto Gebirgs-Jäger-Regiment 85

Memorie

Memorie legate a questa strage

  • monumento a Fabriano, San Donato

    Tipo di memoria: monumento

    Ubicazione: Fabriano, San Donato

    Descrizione: Nella piazzetta centrale del paese di San Donato è stato costruito un monumento per ricordare i caduti delle guerre, tra cui quelli del 17-18 luglio 1944

  • onorificenza alla città a

    Tipo di memoria: onorificenza alla città

    Descrizione: Il 25 aprile 1978 Fabriano è stata insignita della Medaglia di Bronzo al Valore Militare.

Bibliografia


Carlo Canavari, Stille di martirio e di morte, Arti Grafiche Gentile, Fabriano 1950.
AA.VV., Movimento operaio e Resistenza a Fabriano, Argalia Editore, 1976.
Terenzio Baldoni, La Resistenza nel Fabrianese, il lavoro editoriale, Ancona 2002.
Terenzio Baldoni, Fabriano ricorda, Arti Grafiche Gentile, Fabriano 2006.

Non riarmare gli assassini. Il massacro di San Donato, «Il Progresso», 5 marzo 1955.
Queste le vittime innocenti della spietata furia nazista, «L’Azione», 3 agosto 1974.
Vittime innocenti della furia nazista, «L’Azione», 11 luglio 1984.
Federico Uncini, L’ultimo eccidio a san Donato, «L’Azione», 14 luglio 2012.
Enzo Petrucci, L’eccidio a S. Donato, sono l’unico superstite, «L’Azione», 20 luglio 2012.

Sitografia


hooks79@aliceposta.it (sito di Federico Uncini)

Fonti archivistiche

Fonti

ACS, Fondo Ricompart - Ufficio per il servizio riconoscimento qualifiche e per le ricompense ai partigiani, Marche, schedario e pratica: