Colle Ginepro, Gessopalena, 21.01.1944

(Chieti - Abruzzo)

Descrizione

Località Colle Ginepro, Gessopalena, Chieti, Abruzzo

Data 21 gennaio 1944

Matrice strage Nazista

Numero vittime 3

Numero vittime uomini 1

Numero vittime uomini adulti 1

Numero vittime donne 2

Numero vittime donne ragazze 1

Numero vittime donne adulte 1

Descrizione: Nell’autunno del 1943 i paesi di Gessopalena e Torricella Peligna si trovarono compresi nell’area della Linea Gustav; non si trattava di un’unica linea difensiva, ma di una successione di fortificazioni sul principio di assi trasversali, che sfruttando le caratteristiche orografiche ed idrografiche di quelle zone intendeva rendere difficile qualsiasi operazione militare contro nazisti e neofascisti.
I tedeschi cominciarono a requisire gli alloggi dei privati, ad intimare la consegna degli animali, a commettere violenze. Nella seconda metà di ottobre, divennero più sistematiche e cruente le azioni di rastrellamento degli uomini validi, presi prigionieri e obbligati a lavorare per i tedeschi, e più frequenti le razzie di merci ed animali. Nei primi giorni di dicembre prolungandosi l’occupazione, i comandi militari tedeschi, per proteggersi le spalle, intimarono alla popolazione dei paesi posizionati tra il Sangro e l’affluente Aventino di “sfollare”.
Nei primi giorni di dicembre gli abitanti di Gessopalena e Torricella, oltre a subire la devastazione dei loro paesi, furono costretti ad abbandonare le loro abitazioni e a cercare rifugio nei casali e nelle masserie situate nelle zone limitrofe.
Giuseppe D’Amico nella denuncia del 6 ottobre 1944 presso la stazione dei carabinieri di Torricella Peligna, ricordava che la mattina del 21 gennaio all’incirca verso le sei insieme con il fratello Silvio, la sorella Maria e la cognata dalla località di Colle Ginepro in cui si trovavano sfollati, avevano deciso di recarsi nella loro masseria nella contrada di Santa Giusta poiché avevano necessità di rifornirsi di viveri. Lungo il cammino vennero fermati da una ventina di militari tedeschi i quali dopo averli interrogati, li perquisirono e li costrinsero a trattenersi insieme a due militari mentre il resto della truppa si diresse verso la masseria, non molto distante dal luogo. Mentre erano fermi si udirono colpi di fucile e bombe a mano sparate dagli stessi militari tedeschi, di cui non capirono il motivo. Poco dopo tornarono due militari i quali intimarono ai fermati di allontanarsi immediatamente, ma dopo pochi passi Silvio, la moglie Angiolina e la sorella Maria furono colpiti alle spalle, mentre Giuseppe scampato ai colpi di fucile riuscì a fuggire e a salvarsi.

Modalità di uccisione: uccisione con armi da fuoco

Violenze connesse: furto e-o saccheggio

Tipo di massacro: ripulitura e desertificazione
--> Per saperne di più sulle tipologie

Estremi e note penali: Per l’omicidio di Silvio D’Amico, Maria D’Amico, Angiolina Di Paolo, la Procura generale militare del Regno aprì un procedimento a carico di ignoti militari tedeschi n. 842/66 R.G.
Il 19 dicembre 1966 la Procura generale militare della Repubblica ordinava l’archiviazione degli atti per impossibilità di identificare gli autori del fatto.
La documentazione è riportata nel fascicolo n. 100/167 della Commissione parlamentare d’inchiesta.

Note sulla memoria (per maggiori informazioni vedi la sezione apposita): I nomi di D’Amico Silvio, D’Amico Maria, Di Paolo Angiolina sono incisi nei due monumenti eretti, in memoria dei caduti civili della seconda guerra mondiale, nel comune di Torricella Peligna.

Scheda compilata da Marco D’Urbano
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2016-08-22 11:00:19

Vittime

Elenco vittime

1. D’Amico Silvio nato a Torricella Peligna 10/9/1910, figlio di Rinaldo e Di Luzio Angeladomenica contadino
2. D’Amico Maria nata a Torricella Peligna 4/5/1927, figlia di Rinaldo e Di Luzio Angeladomenica contadina
3. Di Paolo Angiolina nata a Torricella Peligna 30/10/1914, figlia di Nicola e Antrilli Maria contadina

Elenco vittime civili 3

D’Amico Silvio,
D’Amico Maria,
Di Paolo Angiolina

Responsabili o presunti responsabili

Elenco reparti responsabili


305. Infanterie Division


Appartenenza: Heer Wehrmacht

Memorie

Memorie legate a questa strage

  • onorificenza alla città a Gessopalena

    Tipo di memoria: onorificenza alla città

    Ubicazione: Gessopalena

    Descrizione: Il comune di Gessopalena, luogo di nascita di Domenico Troilo vice-comandante della Brigata Maiella, per la lotta esemplare contro il nazifascismo è stato insignito della Medaglia d’Oro al Valor Civile con la seguente motivazione. «Comune strategicamente importante, all\'indomani dell\'armistizio, subiva la violenta reazione delle truppe tedesche occupanti che, nel praticare la strategia della \"terra bruciata\", avevano raso al suolo il centro abitato e minato strade e mulattiere. La popolazione, costretta a trovare rifugi occasionali nelle campagne vicine, con coraggio, indomito spirito patriottico e profonda fede nei valori della libertà e della democrazia, contribuiva alla guerra di Liberazione con la costituzione di spontanee formazioni partigiane, subendo feroci rappresaglie che provocavano la morte di numerosi ed eroici cittadini». Gessopalena (CH) 1943-44.

  • monumento a Gessopalena

    Tipo di memoria: monumento

    Ubicazione: Gessopalena

    Descrizione: Monumento alla Resistenza, posto sulla sommità del borgo medievale di Gessopalena.

  • luogo della memoria a Gessopalena

    Tipo di memoria: luogo della memoria

    Ubicazione: Gessopalena

    Descrizione: Il Borgo antico di Gessopalena, di origine medioevale, interamente scavato nel gesso, fu minato e distrutto completamente il 4 dicembre 1943 dalle truppe tedesche. Sotto le sue rovine trovò la morte la madre del Vice Comandante della Brigata Maiella, Domenico Troilo. Grazie ad un restauro conservativo il borgo è attualmente valorizzato come luogo della memoria.

Bibliografia


Gino Melchiorre (a cura di), Voci dalla guerra. Gessopalena dal settembre ’43 alla strage di Sant’Agata, Bomba, Troilo, 1999;
Attilio Calabrese, Torricella Peligna 1943-44: Ricordi di guerra, Chieti, Tipografia Moderna, 1976;
Idem (a cura di), Un paese d’Abruzzo: Torricella Peligna, Chieti, Tipografia Moderna, 1968;
Nicola Troilo, Storia della Brigata Maiella, Milano, Mursia, 2011;
Casoli 5 dicembre 1943. Ettore Troilo e la Brigata Maiella, Pescara, Ianieri, 2007;
Salvatore Copertino, La storia di Torricella Peligna: su queste pagine c’è tutta la nostra storia, Pescara, Sigraf, 2013;
Nicola Palombaro, Secondo i nostri interessi. Alleati e Resistenza in Abruzzo nella documentazione dell’Allied Control Commission, Villamagna, Tinari, 2009;
Costantino Felice, Dalla Maiella alle Alpi. Guerra e Resistenza in Abruzzo, Roma, Donzelli, 2014.
Idem (a cura di), La guerra sul Sangro: eserciti e popolazione in Abruzzo 1943-44, Milano, Franco Angeli, 1994;
Patricelli Marco, I banditi della libertà. La straordinaria storia della Brigata Maiella, partigiani senza partito e soldati senza stellette, Torino, Utet, 2005;
Artese Giovanni, La guerra in Abruzzo e Molise (1943-1944), vol. 2, La battaglia del Sangro, la battaglia del Moro e di Ortona, i combattimenti nell'area a nord di Venafro, [Teramo], Edigrafital, [1994?];
Coladonato Guglielmo, Ragazzo di strada, in corso di pubblicazione con edizioni Tracce.

Sitografia


http://www.comune.gessopalena.ch.it/;
http://www.torricellapeligna.com/Martyrs%20at%20Gessopalena.html;
http://www.torricellapeligna.com/SantAgata.htm;
http://www.fondazionebrigatamaiella.it/immagini/medaglia_alpopolo/B%20ONOR_ABR.pdf;
http://www.camminarenellastoria.it/index/gustav_it_5_paesi_distrutti.html;
http://www.brigatamaiellasvp.it/;
Docufilm a cura di Fabrizio Franceschelli e Anna Cavasinni, La guerra in casa. La Linea Gustav: Chieti e provincia.

Fonti archivistiche

Fonti

CPI 9/144;
CPI 100/167;
DB Carlo Gentile - Istituto storico germanico di Roma.