Rione S. Vito, Montenerodomo, 27.12.1943

(Chieti - Abruzzo)

Descrizione

Località Rione S. Vito, Montenerodomo, Chieti, Abruzzo

Data 27 dicembre 1943

Matrice strage Nazista

Numero vittime 1

Numero vittime uomini 1

Numero vittime uomini anziani 1

Descrizione: Nell’autunno del 1943, la guerra giunse direttamente nella valle del Sangro e nel Medio Sangro. Ad ottobre sui monti appena fuori da Montenerodomo s’installò un contingente militare. Le forze occupanti avrebbero mantenuto il possesso dell’area per tutto l’inverno difendendo il collegamento strategico con la valle dell’Aventino. A novembre si intensificarono gli ordini di sgombero mentre le razzie e le sopraffazioni si fecero sempre più violente fino alla tattica della vera e propria “terra bruciata”. A fine mese*, infatti, dopo aver cacciato dalle loro abitazioni i pochi vecchi o malati rimasti, iniziò la distruzione, durata più giorni ad opera dei genieri. Le poche case che non erano state completamente distrutte dalle mine furono definitivamente abbattute l’8 dicembre. Malato e costretto a letto il vecchio maestro fu preso dai tedeschi e lasciato fuori dalla propria casa che fu minata e fatta saltare in aria. Le modalità precise della morte non sono propriamente chiare e presentano versioni differenti. Secondo la testimonianza di Leonilde Tamburrino (nilde de giammattist) che ai tempi abitava con la sua famiglia a Montenerodomo nel rione S. Vito, presso la cui famiglia era andato a vivere dopo la scomparsa della moglie anche “zio” Giustino Carozza; con l’arrivo dei tedeschi solo Adelina, la madre di Leonilde e lo zio Giustino erano rimasti in casa a Montenerodomo mentre gli altri erano fuggiti e per lo più ospitati da diverse famiglie. Quando fu minato il paese, a fine novembre, Giustino rimase in paese e “morì il mese successivo di inedia”. La relazione n. 4 del Comune di Montenerodomo datata 15.12.1971 a firma del sindaco Lorenzo D’Orazio (“Dossier Lorenzo D’Orazio Onorificenza”), invece, sostiene che “fermo per paralisi agli arti inferiori moriva in seguito a maltrattamento e percosse dei tedeschi, fu trovato un anno dopo sotto le macerie della propria abitazione”.

Modalità di uccisione: INDEFINITA

Violenze connesse: minamenti e esplosioni

Tipo di massacro: ripulitura e desertificazione
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Annotazioni: Nell’ultima decade di dicembre vennero rilevati gli ultimi reparti di paracadutisti e sostituiti con gli uomini della 305° Divisione di Fanteria tedesca quindi nell’area di Montenerodomo-Pizzoferrato-Gamberale operava il 578° Reggimento grenadier (col. Wildermuth), con il solo 1° Battaglione che aveva sotto comando anche il 3° Battaglione di Alta Montagna situato nell’area tra Torricella e Montenerodomo (Artese). Nell’area di Pizzoferrato, Gessopalena e Montenerodomo operava fino alla primavera 1944 la Divisions-Füsilier-Bataillon 305 (Gentile).

Le modalità della morte non sono propriamente chiare; secondo la testimonianza di Leonilde Tamburrino (nilde de giammattist) quando fu minato il paese, a fine novembre, Giustino rimase comunque e morì il mese successivo di inedia mentre la relazione n. 4 del Comune di Montenerodomo datata 15.12.1971 a firma del sindaco Lorenzo D’Orazio (“Dossier Lorenzo D’Orazio Onorificenza”) dice che fermo per paralisi agli arti inferiori moriva in seguito a maltrattamento e percosse dei tedeschi, fu trovato un anno dopo sotto le macerie della propria abitazione.

* Non è stato possibile accertare la data precisa dell’avvio della distruzione totale del paese, sicuramente durata più giorni, dal momento che non è stato rintracciato il singolo provvedimento di sgombero. Il dato più attendibile sembra quello del Consiglio Comunale di Montenerodomo del 25.10.48 che riporta come data di distruzione dell’edificio comunale il 27 novembre (ASCH Prefettura b. 278 div. 1 serie 2 Montenerodomo casa comunale cat. 54); alcune testimonianze, però, raccolte nel Progetto di ricerca “Per non dimenticare…la nostra memoria” e lo stesso progetto riportano il 26 novembre 1943, mentre in Giovanni Artese, La linea “Bernhard-Gustav” nella valle dell’Aventino, op.cit., p. 22 si riporta il 21/22 novembre, e ancora una testimonianza e la relazione del sindaco del Paese datata 15.12.1971 inserita nel “Dossier Lorenzo D’Orazio Onorificenza” indica la data del 23 novembre.


La registrazione in Comune dell’atto di morte venne effettuata “per circostanze gravi imposte dalla guerra” il 12.03.1947 a seguito di sentenza del Tribunale di Lanciano¸ RAM Montenerodomo 1947 n. 2 p.II serie C/47.

I dati anagrafici, come quelli relativi alla data di nascita, non ritrovati presso l’ASC - dove sono andati distrutti - sono stati verificati presso l’ASCH Stato Civile del Comune di Montenerodomo.

Testimonianza di Leonilde Tamburrino (nilde de giammattist) con la cui famiglia dopo la scomparsa della moglie era andato a vivere Giustino Carozza raccolta da Sonia Tamburrino in Comune di Montenerodomo, Progetto di ricerca “Per non dimenticare…la nostra memoria”, vol. I, p. 66.

Note sulla memoria (per maggiori informazioni vedi la sezione apposita): Sebbene la memoria di questi avvenimenti sia stata particolarmente viva ed abbia portato al riconoscimento della Croce al Valore Militare, nel tempo, complice anche la scomparsa dei testimoni sopravvissuti a quegli avvenimenti si è andata progressivamente affievolendo. A rilanciarla è stato un progetto cofinanziato dalla UE, “Per non dimenticare…la nostra memoria”, che ha visto anche la celebrazione di un “Giorno della Memoria”. L’iniziativa, però, è rimasto un unicum nell’ambito dell’attuazione del progetto nell’agosto 2006. L’evento, infatti, nonostante alcuni tentativi operati dal gruppo di lavoro del Progetto, non è stato mai istituzionalizzato e non si ripete a dimostrazione che non vi è ancora una precisa volontà di sedimentare un ricordo vivo e condiviso di quei drammatici fatti. Per il 2015, però, è prevista una giornata commemorativa da realizzarsi il 2 febbraio, giorno in cui ricorre la strage della cd. Candelora, tra le più efferate che ha coinvolto il paese, organizzata dal Consiglio Pastorale Parrocchiale.

Scheda compilata da Ilaria Del Biondo
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2015-11-21 15:27:30

Vittime

Elenco vittime

Carozza Giustino (lu maestre vecchio), fu Giovanni e Pellicciotti Donna Rosalinda, nato a Montenerodomo il 29.04.1860 di anni 84 deceduto il 27.12.1943 a rione S. Vito

Elenco vittime civili 1

Carozza Giustino

Responsabili o presunti responsabili

Elenco reparti responsabili


Memorie

Memorie legate a questa strage

  • monumento a Montenerodomo

    Tipo di memoria: monumento

    Ubicazione: Montenerodomo

    Anno di realizzazione: 2006

    Descrizione: Monumento composto da una stele in granito su basamento in marmo a forma di croce dedicato alla memoria delle vittime civili e militari. Il monumento è situato in Piazza Benedetto Croce a Montenerodomo, dove vi è anche il Municipio, ed è accompagnato da tre lapidi in marmo dedicate rispettivamente ai militari caduti e dispersi della I Guerra Mondiale, ai militari caduti e dispersi della II Guerra Mondiale e alle vittime civili durante l’occupazione tedesca nella II Guerra Mondiale; anno di inaugurazione 2 agosto 2006.

  • museo a Palazzo Comunale di Montenerodomo

    Tipo di memoria: museo

    Ubicazione: Palazzo Comunale di Montenerodomo

    Anno di realizzazione: 2006

    Descrizione: Mostra fotografica permanente realizzata nell’ambito del progetto “Per non dimenticare…la nostra memoria” a cura del gruppo di progetto coordinato da Gesualdo Carozza; alcune foto sono state gentilmente concesse da Mr. Macy Whitehead dell’American Friends Service Commitee (AFSC), anno di realizzazione della mostra 2006. La mostra ha ad oggetto la distruzione a seguito dell’occupazione tedesca durante la II Guerra Mondiale e la ricostruzione del Comune di Montenerodomo, ed è ubicata al Palazzo Comunale, pian terreno, Piazza Benedetto Croce, n. 1 Montenerodomo. Essa testimonia anche la ricostruzione del paese più a valle rispetto alla sua collocazione originaria; interi rioni, infatti, non furono più ricostruiti come nel caso del rione “Le colle”, uno dei rioni più popolosi della Montenerodomo degli inizi del ‘900. Il paese venne riedificato anche grazie all’aiuto dei volontari della AFSC, organizzazione pacifista quacchera che sarebbe stata insignita del premio Nobel nel 1947 e che partecipava al progetto di ricostruzione dei villaggi abruzzesi distrutti dalla guerra.

  • onorificenza alla città a Montenerodomo

    Tipo di memoria: onorificenza alla città

    Ubicazione: Montenerodomo

    Anno di realizzazione: 1976

    Descrizione: Croce al valor militare concessa dal Ministero della Difesa con Decreto del Presidente della Repubblica 26 giugno 1975 al Comune di Montenerodomo per attività partigiana (registrato alla Corte dei Conti il 6 marzo 1976, registro n. 6 Difesa, Foglio 319 – Motivazione “Durante sette mesi di occupazione nazifascista, sostenne coraggiosamente le forze partigiane subendo, per la sua attività patriottica, enormi sacrifici culminati nella distruzione dell’intero abitato. Reagendo con fierezza alla barbara tracotanza dell’oppressore offrì un valido contributo di sangue generoso, di combattenti, di sacrifici e di valore alla causa della libertà della patria – Zona di Montenerodomo, novembre 1943-maggio 1944”)

  • commemorazione a Montenerodomo

    Tipo di memoria: commemorazione

    Ubicazione: Montenerodomo

    Anno di realizzazione: 2006

    Descrizione: Il 2 agosto 2006 è stato celebrato il “Giorno della memoria” nell’ambito dell’attuazione del progetto “Per non dimenticare…la nostra memoria”. La giornata, che ha visto l’inaugurazione del monumento di cui sopra, ha commemorato le vittime della II Guerra Mondiale comprendente le 55 vittime civili (di cui 47 morte per fucilazione, 6 per scoppio di mine, 1 per bombardamento ed 1 per assideramento) e delle 17 vittime militari monteneresi morte nel corso della II GM partecipando alle operazioni militari sui vari fronti di guerra i cui nomi sono elencati in due delle tre targhe che sono state apposte sul muro di cinta della piazza vicino al monumento. La giornata si inseriva nella sere di iniziative promosse dal Progetto tra le quali gli incontri di sensibilizzazione della cittadinanza, culminati nella celebrazione di una messa alla memoria il 6 agosto e nella cerimonia di consegna degli attestati di benemerenza a firma del Primo Cittadino agli anziani del paese il 7 agosto 2006.

Immagini delle memorie di pietra
Bibliografia


Artese Giovanni, La guerra in Abruzzo e Molise (1943-1944), Edigrafital, Teramo, vol. 2, La battaglia del Sangro, la battaglia del Moro e di Ortona, i combattimenti nell'area a nord di Venafro, p. 111
Artese Giovanni, La linea “Bernhard-Gustav” nella valle dell’Aventino, saggio inedito, p. 22
Cavaliere Albino, Gli eccidi nazisti nell’Alto Sangro-Aventino e le origini della Brigata Maiella, in «Rivista Abruzzese di Studi Storici dal fascismo alla Resistenza», a. IV, n. 2-3, p. 136-137.
Comune di Montenerodomo, Progetto di ricerca “Per non dimenticare…la nostra memoria”, vol. I e II, Montenerodomo, 2006
Oddino Bo, Società rurale e resistenza, in Attilio Esposto (a cura di), Democrazia e contadini in Italia nel ventesimo secolo, Robin Edizioni, Roma, 2006, vol. I, p. 359
E. Fimiani (a cura di), L'Abruzzo e Montenerodomo nel secondo dopoguerra: ricostruzione e nuovo esodo, Media, Teramo, 2007, p.11

Sitografia


Siti:
Sezione del sito ufficiale del Comune dedicata al Progetto di ricerca “Per non dimenticare…la nostra memoria”, http://www.montenerodomo.net/comeravamo/content/blogcategory/6/19/

Fonti archivistiche

Fonti

ASC Montenerodomo, RAM 1944-1947 e SC
ASC Montenerodomo, Dossier Lorenzo D’Orazio Onorificenza
ASCH Stato Civile del Comune di Montenerodomo.