Pietre Ciferine, Torricella Peligna, 26.12.1943

(Chieti - Abruzzo)

Descrizione

Località Pietre Ciferine, Torricella Peligna, Chieti, Abruzzo

Data 26 dicembre 1943

Matrice strage Nazista

Numero vittime 4

Numero vittime uomini 4

Numero vittime uomini adulti 3

Numero vittime uomini anziani 1

Descrizione: Nell’autunno del 1943 Torricella Peligna si trovò ad essere compresa nell’area della Linea Gustav; non si trattava di un’unica linea difensiva, ma di una successione di fortificazioni sul principio di assi trasversali, che sfruttando le caratteristiche orografiche ed idrografiche di quelle zone intendeva rendere difficile qualsiasi operazione militare contro nazisti e neofascisti.
Nei primi giorni di dicembre prolungandosi l’occupazione, i comandi militari tedeschi, per proteggersi le spalle, intimarono alla popolazione dei paesi posizionati tra il Sangro e l’affluente Aventino di “sfollare”. Dal 5 dicembre gli abitanti di Torricella abbandonarono le loro abitazioni e cercarono rifugio nei casali, nelle stalle delle masserie situate nelle contrade di Santa Giusta, San Venanzio, Sant’Agata, Coste Mulino, Colle Zingaro, Madonna delle Rose.
La signora Luisa CRIVELLI, sopravvissuta all’efferato delitto, così il 4 ottobre 1944 denunciava ai carabinieri di Torricella Peligna: a seguito dello sfollamento da Torricella Peligna lei ed i suoi familiari si erano rifugiati in una masseria posta in contrada Pietre Ciferine con l’obiettivo di raggiungere Casoli, quando verso le ore 2 entrarono due militari tedeschi. Dopo aver messo a soqquadro la casa presero e portarono al piano di sopra il marito Camillo ROSSI, in quello stesso luogo erano stati condotti anche Carlo ROSSI, Giuseppe DI MARINO e Alfredo GIANCATERINO. Gli uomini furono posizionati vicino al focolare e verso le ore 4 vennero uccisi con raffiche di mitragliatrice.
In quella medesima stanza si trovava anche la moglie di Carlo ROSSI, la signora Laura FICCA, che confermò e sottoscrisse la testimonianza sopra citata; non assistette all’uccisione dei quattro uomini in quanto poco prima del barbaro omicidio fu portata fuori con forza assieme alla figlia Carolina di anni 3, che non voleva staccarsi dalle braccia del padre Carlo ROSSI.

Modalità di uccisione: uccisione con armi da fuoco

Violenze connesse: furto e-o saccheggio

Tipo di massacro: ripulitura e desertificazione
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Estremi e note penali: Per l’omicidio di Camillo Rossi, Carlo Rossi, Giuseppe Di Marino, Alfredo Giancaterino la Procura generale militare del Regno aprì un procedimento a carico di ignoti militari tedeschi n. 815/66 R.G.
Il 19 dicembre 1966 la Procura generale militare della Repubblica ordinava l’archiviazione degli atti per impossibilità di identificare gli autori del fatto.
La sentenza è riportata nel fascicolo n. 100/140 della Commissione parlamentare d’inchiesta.

Annotazioni: Il 1° Battaglione aveva sotto comando anche il 3° Battaglione di Alta Montagna situato nell’area tra Torricella e Montenerodomo (Artese).
Nella vicina Casoli tra novembre e dicembre ’43 era operativo il Fallschirm-Jäger-Regiment 1 –III.

Scheda compilata da Marco D’Urbano
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2016-08-22 11:22:52

Vittime

Elenco vittime

1. Rossi Camillo, nato a Torricella Peligna il 21/09/1906, figlio di Francesco e Teti Carolina, contadino
2. Rossi Carlo Alberto, nato a Torricella Peligna il 27/01/1916, fratello di Camillo, contadino
3. Di Marino Giuseppe, nato a Torricella Peligna il 16/12/1886, figlio di Camillo e Fante Rosa, contadino
4. Giancaterino Alfredo, nato a Torricella Peligna il 13/09/1924, figlio di Giancaterino Maria, contadino

Elenco vittime civili 4

Rossi Camillo,
Rossi Carlo Alberto,
Di Marino Giuseppe,
Giancaterino Alfredo,

Responsabili o presunti responsabili

Elenco reparti responsabili


Memorie

Memorie legate a questa strage

  • monumento a Torricella Peligna

    Tipo di memoria: monumento

    Ubicazione: Torricella Peligna

    Anno di realizzazione: 1961

    Descrizione: Torre ai caduti civili della seconda guerra mondiale ideata da Attilio Calabrese ed inaugurata nel settembre del 1961. Si trova nel punto più alto del paese. Ricorda il sacrificio delle vittime civili avvenuto durante l’occupazione tedesca. Alta circa 20 metri con basamento di pietra e ringhiera finemente lavorata, alla base reca scolpiti i nomi delle vittime, fra cui anche coloro che morirono nell’eccidio di Sant’Agata del 21 gennaio 1944.

  • monumento a Cimitero di Torricella Peligna

    Tipo di memoria: monumento

    Ubicazione: Cimitero di Torricella Peligna

    Anno di realizzazione: 1962

    Descrizione: Monumento ossario dedicato ai caduti civili della seconda guerra mondiale situato all’interno del cimitero. Fu promosso da Attilio Calabrese, dal parroco Francesco Di Pasqua con il contributo dei cittadini di Torricella e dell’amministrazione comunale. Inaugurato nel 1962 conserva i resti delle vittime civili. Sulle 2 lastre di marmo sono incisi i nomi delle vittime, compresi coloro che morirono nell’eccidio di Sant’Agata del 21 gennaio 1944.

  • onorificenza alla città a Torricella Peligna

    Tipo di memoria: onorificenza alla città

    Ubicazione: Torricella Peligna

    Anno di realizzazione: 1976

    Descrizione: Il 30 Marzo del 1976 il comune di Torricella Peligna è stato insignito della Medaglia di Bronzo al Valor Militare con la seguente motivazione. «Per oltre nove mesi oppose fiera resistenza alla tracotanza delle forze tedesche e fasciste di occupazione. La popolazione sostenne apertamente e validamente la formazione del Gruppo Patrioti della Maiella ed alla intimazione di evacuazione dell’abitato oppose netto rifiuto. Sacrifici sofferti in vite umane barbaramente stroncate, deportazioni, vessazioni e distruzioni di ogni sorta non valsero a piegare la resistenza. Nella lotta partigiana i suoi cittadini seppero dare generoso ed efficace contributo di combattenti di sangue e di valore alla causa della libertà della Patria». Zona di Torricella Peligna Settembre 1943-Giugno 1944.

Bibliografia


Attilio Calabrese, Torricella Peligna 1943-44: Ricordi di guerra, Chieti, Tipografia Moderna, 1976;
Idem (a cura di), Un paese d’Abruzzo: Torricella Peligna, Chieti, Tipografia Moderna, 1968;
Nicola Troilo, Storia della Brigata Maiella, Milano, Mursia, 2011;
Casoli 5 dicembre 1943. Ettore Troilo e la Brigata Maiella, Pescara, Ianieri, 2007;
Salvatore Copertino, La storia di Torricella Peligna: su queste pagine c’è tutta la nostra storia, Pescara, Sigraf, 2013;
Nicola Palombaro, Secondo i nostri interessi. Alleati e Resistenza in Abruzzo nella documentazione dell’Allied Control Commission, Villamagna, Tinari, 2009;
Costantino Felice, Dalla Maiella alle Alpi. Guerra e Resistenza in Abruzzo, Roma, Donzelli, 2014.
Idem (a cura di), La guerra sul Sangro: eserciti e popolazione in Abruzzo 1943-44, Milano, Franco Angeli, 1994;
Gino Melchiorre (a cura di), Voci dalla guerra. Gessopalena dal settembre ’43 alla strage di Sant’Agata, Bomba, Troilo, 1999;
Artese Giovanni, La guerra in Abruzzo e Molise (1943-1944), vol. 2, La battaglia del Sangro, la battaglia del Moro e di Ortona, i combattimenti nell'area a nord di Venafro, [Teramo], Edigrafital, [1994?];
Coladonato Guglielmo, Ragazzo di strada, in corso di pubblicazione con edizioni Tracce.

Sitografia


http://www.comune.torricellapeligna.ch.it/index.php?option=com_content&task=view&id=39&Itemid=55;
http://www.torricellapeligna.com/History;
http://www.fondazionebrigatamaiella.it/immagini/medaglia_alpopolo/B%20ONOR_ABR.pdf;
http://www.camminarenellastoria.it/index/gustav_it_5_paesi_distrutti.html;
http://www.brigatamaiellasvp.it/;
Docufilm a cura di Fabrizio Franceschelli e Anna Cavasinni, La guerra in casa. La Linea Gustav: Chieti e provincia.

Fonti archivistiche

Fonti

CPI 9/144;
CPI 100/140;
DB Carlo Gentile - Istituto storico germanico di Roma;
Comune di Torricella Peligna.