COSTA AVIANO 30.12.1944

(Pordenone - Friuli-Venezia Giulia)

Descrizione

Località Costa, Aviano, Pordenone, Friuli-Venezia Giulia

Data 30 dicembre 1944

Matrice strage Nazista

Numero vittime 2

Numero vittime uomini 2

Numero vittime uomini adulti 2

Descrizione: Nella giornata del 30 dicembre, a seguito di alcune segnalazioni molto probabilmente partite da Luigi Tassan, conosciuto in zona come informatore del tenente medico Dörnenburg, sulla località di Costa d’Aviano si abbatté un violento rastrellamento. Soldati tedeschi rastrellarono tutto il borgo, radunando tutti gli uomini nella piazzetta. Tra di essi vennero prelevati Giuseppe Patessio e Angelo Tassan i quali, sotto la minaccia della morte, vennero sollecitati ad indicare il rifugio del partigiano garibaldino Rocco Onesto “Antonio”. “Antonio”, intendente della Brigata “Ippolito Nievo A”, era ricercato per aver messo a segno nelle settimane precedenti numerose requisizioni e sequestri, armi alla mano, di beni di prima necessità in negozi e abitazioni di persone particolarmente abbienti delle località di Costa, Marsure e Aviano, con lo scopo di rifornire le formazioni operative in montagna. Mentre veniva data alla fiamme la casa della famiglia Patessio, i due arrestati vennero portati in montagna lungo il torrente Ossena quando verso sera, in località Pradaron, a circa una mezzora di cammino da Costa, Patessio venne ucciso a colpi di arma da fuoco per essersi rifiutato di dare indicazioni. Stessa fine toccò poco dopo a Tassan che, pur avendo condotto i tedeschi al rifugio di “Antonio”, venne ucciso perché il ricercato non si trovava nel luogo indicato. Nel frattempo il padre di Giuseppe, Angelo Patessio, e suo fratello Michelangelo vennero tradotti nelle carceri di Roveredo in Piano, sede operativa di Dörnenburg, dove vennero sottoposti a diversi pestaggi. Trasferiti in seguito a Pordenone, vennero rilasciati il 18 gennaio.

Modalità di uccisione: fucilazione

Violenze connesse: deportazione della popolazione,furto e-o saccheggio

Tipo di massacro: rastrellamento
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Estremi e note penali: La vicenda delle due vittime è affrontata negli incartamenti del procedimento penale a carico di Luigi Tassan, processato nel luglio del 1946 dalla Corte Straordinaria d’Assise di Udine in quanto accusato del reato di estorsione e di aver favorito i disegni politici del tedesco invasore in veste di informatore del tenente medico Dörnenburg. Pur essendo riconosciuto colpevole dei reati ascrittogli, gli venne inflitta una pena detentiva di 5 anni poiché verso la fine della guerra aveva raggiunto i partigiani in montagna, annullata con effetto immediato ai sensi dell’art. 3 del decreto di amnistia del 22.6.1946, più noto come “Amnistia Togliatti”. Vedere Sentenza n. 99/46, 47/46 del Reg. Gen. della Corte d’Assise Straordinaria di Udine.
Quanto a Dörnenburg, nel 1997 Sergio Dini, Pm della Procura Militare di Padova, raccogliendo numerosi fascicoli aperti nell’immediato dopoguerra dalla Procura a seguito di denunce inerenti fatti di sangue avvenuti nel pordenonese ad opera di un non meglio specificato “Donnemburg”, “Dorrnemberg” o “Dornerberg”, meglio conosciuto come il “Foghin”, decise di riaprire le indagini per accertare le responsabilità circa i fatti accaduti tra l’agosto 1944 e l’aprile del 1945 in quella zona. L’istruttoria si sarebbe per lungo tempo arenata di fronte alle difficoltà incontrate nel ricostruire l’identità effettiva del tenente medico, ma grazie ai contatti presi tra il Consolato Generale d’Italia con la Deutsche Dienststelle (WASt), egli venne rintracciato a Speyer, dove risiedeva stabilmente dal 1965. Accolta nel 2004 la richiesta di rinvio a giudizio avanzata da Dini nei confronti di Dörnenburg per il reato di «violenza continuata contro privati nemici mediante omicidio», l’udienza venne fissata per il 19 aprile del 2005. L’ex tenente medico era chiamato a rispondere ad un capo di imputazione che lo accusava di 31 omicidi e di violenze varie avvenute nei territori del pordenonese. Il dibattimento non ebbe mai luogo perché il 31 marzo del 2005 Dörnenburg si sarebbe spento all’età di 89 anni presso l’ospedale di Speyer. Vedere Procura Militare di Padova, procedimento penale 1465/97.

Annotazioni: Allo stadio attuale delle ricerche non è stata reperita documentazione d’archivio in grado di offrire maggiori dettagli rispetto a questo episodio. Le informazioni sono state dedotte dalla bibliografia al momento disponibile.

Scheda compilata da Irene Bolzon
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2016-02-15 16:22:13

Vittime

Elenco vittime

Patessio Montagner Giuseppe, 25 anni, nato e residente a Costa di Aviano.
Tassan Toffola Angelo, 26 anni, nato e residente ad Aviano.

Elenco vittime civili 2

Patessio Montagner Giuseppe.
Tassan Toffola Angelo.

Responsabili o presunti responsabili

Elenco reparti responsabili


Memorie

Memorie legate a questa strage

  • cippo a Pradaron-Tiere Rosse

    Tipo di memoria: cippo

    Ubicazione: Pradaron-Tiere Rosse

    Descrizione: In memoria di Giuseppe Patessio Montagner è stato eretto un cippo in località Pradaron-Tiere Rosse, sopra il santuario della Madonna del Monte.

Bibliografia


Pietro Angelillo, Sigfrido Cescut, I luoghi delle Pietre e della Memoria. Itinerario tra le testimonianze dedicate ai Caduti della Resistenza, Istlib, Pordenone, 2006.
Alberto Buvoli, Franco Cecotti e Luciano Patat (a cura di), Atlante storico della lotta di liberazione italiana nel Friuli Venezia Giulia. Una resistenza di confine 1943-1945, IRSML, IFSML, Istlib Pordenone, Centro Isontino di Ricerca Leopoldo Gasparini, Trieste-Udine-Pordenone-Gradisca, 2005.
Mario Candotti, Lotta partigiana nella Destra Tagliamento. 1943/1945, IFSML, Udine, 2014.
Bruno Steffè, La guerra di liberazione nel territorio della provincia di Pordenone 1943-1945, ETS, Spilimbergo, 1997.

Sitografia


Fonti archivistiche

Fonti

AS Udine, Tribunale di Udine, Fondo CAS Udine, procedimento n. 47/46 del reg. gen.